Capitolo 19: You got
talent
***Secoli prima***
Il silenzio della notte venne interrotto dal costante rumore
delle fiamme delle torce accese, di passi e del vento.
-Che notte maledetta…
-I preti per tornare in quello stato…che demone hanno
istigato?
-Alexander –disse una guardia- hanno cercato di prendergli
la sorella
-Cosa? Perché rischiare la morte?
-Perché corteggiarla così quando sanno quanto pazzo sia
quello?
-Sembra che il Sacerdote abbia preso interesse nella
ragazzina, ha detto che l’oracolo la vuole…o qualcosa del genere…
-Credi che non sia il volere degli dei?
-Gli dei non prenderebbero mai una malata –rispose la
guardia
-Non posso condannarlo sinceramente, se fosse mia figlia o
sorella…
-Cosa faresti? Venir maledetto dal tempio per una donna?
-Anche vero…
Il vento era gelido e i tre uomini rabbrividirono
-Che strana notte…
-Che poi, non morirà presto? Perché proteggerla?
-Chi sa cosa quel pazzo pensa…
-Il prete ha detto che domani manderà le guardie a prendere
la ragazza…di nuovo…
-Un gruppo dovrebbe batterlo vero?
-Sogna, il demonio non può essere vinto
Le guardie risero ma qualcuno rispose- concordo…ho la
tendenza a morire difficilmente
I tre si girarono in tempo per vedere una spada muoversi e
sgozzarli, abbastanza da farli morire, non abbastanza per ucciderli subito.
Alexander sorrise- con permesso…ho delle vittime che attendono la mia visita…
Le guardie che ebbero la sfortuna di incontrarlo vennero
ferite mortalmente, ma non graziate dalla morte.
Quando arrivò ai preti, fu veloce e legarli e metterli tutti
in una riga prima di ucciderli impiccandoli come decorazioni di natale,
trascinò poi fuori dal suo letto il grassone del sacerdote, facendo scappare
delle bambine finite nelle grinfie dell’uomo.
Per le donne del tempio quella fu una notte che
considerarono benedetta.
Alexander mosse la spada centinaia di volte, punendo mortalmente
ogni singolo uomo nel tempio. Le donne rimaste erano spaventate ma non vennero
ferite.
Una di loro era stata denudata e tremava come una foglia sul
letto del grassone. Chiuse gli occhi quando lo vide avvicinarsi e tremò come le
altre nella stanza. Ciò che successe fu che un mantello le venne avvolto sul
corpo e un sacco di erbe curative lasciato nelle sue mani.
-Uscite di qui e curate le vostre ferite…a loro ci penso io
Per le povere “serve degli dei” quelle mani insanguinate
furono le prime a salvarle da un finale così orribile.
Fu così che quel luogo venne preso sotto mano da un gruppo
di donne che iniziarono a venerare un essere giusto e equo che avrebbe protetto
chiunque indiscussamente dal sesso.
Le donne fecero visita, stavolta come sacerdotesse, ad Alexander
e lo convinsero a portare Crystal e se stesso nel tempio per agevolare la vita
dei due.
Un uomo solamente viveva in quelle mura e nessuna di loro
era spaventata dalla cosa come in passato. Anche se erano diventate aggressive
verso i maschi, Alexander non aveva interesse nei loro corpi, anzi aveva dato
loro qualcosa che nessun uomo aveva mai dato…
-Alza di più il gomito e metti più forza nei fianchi, se
colpisci così puoi rompere la giugulare più velocemente e causare la morte del
tuo avversario…
Alexander aveva regalato loro un modo per difendersi e
combattere ad armi pari con un uomo armato anche senza armi.
Alcune provarono a sedurlo nel loro letto ma Alexander era
più impassibile di un santo, gli interessava solo che loro stessero bene e non
gli importava molto del piacere carnale…come conquistavi uno che non batteva
ciglio se eri nuda di fronte a lui?!
Quella fu la prima volta che l’idea di creare una società
entrò nella testa di Alexander, dopotutto per lui le donne valevano più degli
uomini. Era uno strano pensiero ma per lui il semplice “poter dar vita” era
intrigante come concetto e solo una donna poteva dar alla luce una nuova vita,
cosa che lui preferiva all’uomo. Certo era un lavoro di due persone creare un
figlio ma era la donna a portarlo in grembo, soffrendo nel mentre per farlo,
quindi Alexander era di parte…non era ignaro che entrambi i sessi fossero
capaci di essere crudeli ma di parte restava…
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