Capitolo 3: Touch her and
you will beg for your life
Beatriz era facilmente la più romantica di noi sorelle.
Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri. Ero chiusa in
camera quando sentii del rumore da uno dei balconi esterni, vidi solamente
Beatriz uscire dalla finestra con un ragazzo e sparire nella notte. Al tempo
nessuna di noi sapeva che era con qualcuno ma in quel momento la più orribile
sensazione della mia vita si fece presente. Sentii una strana paura e, anche se
non uscivo da mesi dalla mia camera, corsi fino alla camera di mio padre e
continuai a chiamarlo spaventata. Lui e mamma si alzarono cercando di calmarmi
io continuavo a urlare “Beatriz è andata”. Papà pensò a una premonizione e
corse nella camera di Beatriz solo per trovare una stanza vuota. Mesi dopo un
cadavere fu ciò che rimase di mia sorella. Era stata catturata e venduta come
schiava, il suo corpo era pieno di ferite e un dottore ci disse che vi erano
segni di almeno un aborto o due, non era certo se avesse avuto figli ma dalle
condizioni in cui era…non voglio pensarci.
Mi sentii in colpa per anni per la cosa, se avessi urlato
prima, se avessi impedito che lei andasse via…
Ma stavolta posso fare di meglio.
Come ho detto, il mio passo è sempre stato silenzioso come
un gatto e il mio colore di capelli e di vestiario mi rende praticamente
impossibile a vedere nel buio. Mi sono mossa alla velocità della luce per
raggiungere la stanza dove Beatriz sarebbe scappata, era una stanza al primo
piano usata come ripostiglio e praticamente mai sfiorata da nessuno. Mi sono
nascosta dietro un vecchio mucchio di scatole e aspetto ora solo l’arrivo della
mia fuggitiva sorella maggiore.
“Sono pronto ad agire” mi dice Shadow nell’ombra, abbiamo
già programmato che nel secondo in cui quei tipi entrano lui andrà a chiamare i
miei genitori.
Aspetto per quella che sembra un’eternità quando vedo mia
sorella entrare con una valigia a mano. Il vestito semplice che indossa lo
riconosco, era uno dei suoi preferiti in un tenero rosa perla…quello con cui
l’abbiamo riavuta era questo vestito, lacerato, bruciato e macchiato al punto
di essere quasi irriconoscibile.
Sembra pensierosa e confusa, continua a guardarsi indietro.
-Rosy… -mormora sospirando. Probabilmente le dispiace
andarsene ora che io sono uscita dalle mie stanze- …in futuro verrò a trovarvi…
Fa per avanzare ma non glielo permetto. Allungo una mano, le
copro la bocca e la tiro nel mio nascondiglio. Si dimena ma si calma quando
nota il colore dei miei capelli.
-Shh… -dico io non rispondendo alla sua espressione confusa
ma rimanendo a guardare le finestre. Shadow è sparito fuori dalla stanza appena
ha percepito l’arrivo degli intrusi.
-Rosy… -prova lei- io…
-Shh –dico di nuovo richiudendole la bocca. Un uomo entra
dal balcone e si guarda intorno.
-Orsacchiotta? Dove sei? –dice in una voce smielata.
Beatriz, che sembrava allegra trema un secondo- tesorino?
Dopo non aver ricevuto risposta l’espressione dell’uomo si
incupisce. Ha una corda in mano e un oggetto affilato nell’altra.
-Dannata puttana… -dice in un tono che fa impallidire mia
sorella
-Che succede? –chiede un secondo uomo entrando nella stanza-
non è venuta?
-Si è tirata indietro, sapevo che quando ha smesso di
scrivermi qualcosa non andava- dice lui infuriato
-Dov’è la sua camera?
-Che diavolo ne so! Le ho detto sempre che il padre ci
avrebbe impedito di uscire per la differenza di classe sociale quindi non ci ho
messo piede in questa villa- dice lui colpendo la scatola dietro cui siamo
nascoste. Ho lasciato andare Beatriz che ora si copre la bocca da sola tremando
di paura.
-Fa piano, dormono tutti –dice l’altro- sarà in ritardo
-Spero per lei…il compratore quanto pagherà? –chiede lui
-Qualcosa come ottocento monete di oro a testa- dice l’altro
-Pochino…
-Vedrò di alzare il prezzo. Se è vergine è meglio
-Quindi non me la posso nemmeno scopare prima di darla via?
Shadow riappare al mio fianco e io guardo Beatriz. La tiro
tra le mie braccia e le bisbiglio nell’orecchio di usare Dream per bloccare le
finestre. Lei è terrorizzata ma Dream pare reagire da solo e dopo averle fatto
bisbigliare la formula il coniglio appare vicino una delle finestre e le blocca
con il suo potere, potevo farlo con Shadow ma preferisco lasciar fare a Dream.
La cosa aiuta anche a rilassare Beatriz perché ora si deve concentrare sulla
sicurezza della dimora. Non mi chiede perché deve farlo, il che è probabilmente
perché è terrorizzata.
Come darle torto? Chi pensava l’ama vuole venderla come
schiava sessuale…è un miracolo che non sia isterica o neghi la realtà delle
cose ad essere onesti.
Sentiamo dei passi di corsa e rumore di metallo. I due
provano a scappare ma trovano le vie di fuga bloccate e nostro padre entra di
corsa con i soldati.
-Prendeteli! –urla infuriato, è ancora nella sua veste da
notte, il che mi indica solo che deve essersi svegliato da poco e probabilmente
è corso qui senza pensarci troppo.
Tiro Beatriz tra le mie braccia e le copro le orecchie,
nascondendo il viso di lei e bloccandole la vista. Rimaniamo in silenzio totale
mentre la situazione viene gestita da mio padre e dalle guardie. Dopo che tutto
sembra apposto mio padre si guarda intorno in panico.
-Beatriz? Roseline?
-Qui- dico io e tutti saltano al sentire la mia voce. La
stanza priva di luce nasconde parecchi punti di ombra, io sono scura come
capelli ed è facile non vedermi, tenendo Beatriz stretta così vicina e portando
i capelli sciolti siamo praticamente invisibili. Nel secondo in cui le luci
vengono accese papà ci nota subito, una macchia nera in un angolino è molto
notabile. Lascio andare Beatriz che subito scoppia in un pianto isterico nelle
braccia di mamma che deve essere entrata in qualche momento della scena. Sono
le tre di notte, non è esattamente momento per essere svegli ma…chi dorme dopo
tutto questo.
***
-Quindi come avete capito che erano trafficanti? –chiese
l’Imperatore seduto nel salotto dei Bloodsword. Era strano per l’Imperatore
essere lì alle tre e mezza del mattino? Sì ma non poteva farsi sfuggire la
possibilità di mettersi in buona luce con la futura famiglia del fratello…non
si erano mai incontrati ma Cole e Roseline, in sua modesta opinione, erano più
che adatti come coppia.
Le sorelle erano tutte pallide, il Granduca era anche
spaventato e la Granduchessa aveva un viso pari a un foglio di carta. L’unica
calma era Roseline. Richard non aveva portato Cole con sé quel giorno per
evitare di forzare le cose e perché non aveva avuto il tempo di farlo, ma aveva
ogni intenzione di aiutare il fratello a mettersi in luce il prima possibile.
-Il famiglio di mia figlia mi ha gettato giù dal letto
–disse subito Jonathan, era uno dei più importanti nobili esistenti nell’impero
e molto vicino all’Imperatore e all’Arciduca imperiale Cole, l’assenza di
cortesia era perché Jonathan era stato una figura paterna per i due fratelli e
un forte supporto di Richard fin dall’infanzia.
Shadow sorrise- non avevo tempo per svegliarlo, l’ho
svegliato, avvertito che c’era un intruso che voleva ferire le figlie e detto
la stanza prima di correre di nuovo dalla mia partner
Richard annuì- quindi tu hai trovato il nemico?
Shadow scosse la testa- la mia partner ha trovato il
pericolo
-Oh? –chiese interessato Richard
-Roseline può vedere il futuro delle volte- disse subito
Elenoire guardando la figlia con un sorriso
L’interesse di Richard venne subito preso, quella abilità
era rarissima- davvero?
Roseline annuì- ho visto mia sorella uscire dal balcone con
un uomo e ho visto mesi dopo un cadavere venirci consegnato dopo averlo
ritrovato nella sede di una zona di schiavi sessuali
Quelle parole congelarono tutti e Beatriz iniziò di nuovo a
piangere. Era davvero stata salvata sul filo del rasoio.
Richard annuì- farò il possibile per vedere dove…
-So dov’è la base- disse Roseline stringendo la tazza di thè
Quel posto l’aveva inciso nella propria memoria al punto che
nessuno poteva levarglielo di testa. Era un luogo che non avrebbe mai
dimenticato. Un servo portò velocemente una mappa e Roseline segnò la zona,
segnò dove facevano gli scambi e segnò anche una lista delle famiglie che
compravano da loro.
Richard era colpito dalla cosa, una visione del futuro così
precisa era più di ciò che poteva chiedere da altri con quel potere.
Jonathan strinse i pugni- manderò…
-Dovrebbe darlo all’Arciduca Imperiale Cole –disse Roseline
passando la mappa
Richard rimase colpito- co…conosce mio fratello?
-No –disse subito Roseline- che io sappia non ci siamo mai
incontrati. Tuttavia…è stato lui a trovare queste cose e riportarci Beatriz a
casa…credo che meriti il successo anche in questa realtà. Ha speso mesi
cercando mia sorella, merita di venir compensato per la sua fatica.
Jonathan strinse i pugni- sapevo che Cole era un bravo
ragazzo…
“Ottimo ragazzo! Eccelso futuro genero!” avrebbe voluto dire
Richard enormemente felice. Suo fratello vinceva brownies point senza nemmeno
averla incontrata! (Brownies point: praticamente un premio immaginario per aver
fatto buone azioni, in pratica sta guadagnando punti con la famiglia di lei
senza nemmeno fare effettivamente qualcosa)
Richard fu più che felice di svegliare alle cinque del
mattino il fratello, peccato che Cole fosse sveglio dalle quattro e quindi il
suo piano di svegliarlo andò in fumo ma dettagli, e raccontargli che era
successo.
Alle sei l’Arciduca Imperiale Cole mosse l’esercito e fece
piazza pulita del ciclo di trafficanti sotto lo sguardo stupito dell’intero
Impero, catturò le famiglie nobili che facevano acquisti da loro e livero un
enorme numero di donne, uomini e bambini che erano finiti in quel giro.
La cosa gli portò parecchi punti a favore da parte
dell’intero Impero e la notizia di ciò che era successo venne modificata
leggermente rendendo l’azione di Roseline e Cole quasi storie d’avventura degne
di un libro. L’eroina in questione intanto era alle prese con una
super-appiccicosa Beatriz che, dopo aver pianto per qualche ora e aver fatto
una dormita, era diventata estremamente attaccata a Roseline. Se Roseline fosse
un maschio probabilmente si sarebbe innamorata…forse anche se era femmina e non
connessa come sorella a lei ma dettagli.
-Beatriz, questa volta Rosy ti ha salvato ma la prossima non
osare nasconderci una cosa del genere- la rimproverò Elenoire molto furiosa,
dopo lo spavento la strigliata non gliela levava nessuno
-Si…
-Perché non ci hai detto nulla? –chiese invece il padre
-Pensavo…non avreste approvato…io…- iniziò Beatriz
Roseline fu la più diretta- papà e mamma non hanno problemi
a tenere me in famiglia, pensi davvero che ti avrebbero fatto storie se volevi
sposare un popolano?
A quelle parole qualcosa sembrò levarsi dalla mente di
Beatriz che strinse il padre- mi spiace! Mi spiace…lui mi aveva detto…lui…
-Ti ha manipolata tesoro, non è colpa tua- disse lui
stringendola.
Tra la madre e il padre, era il padre il più permissivo e
facile da convincere, la madre era severa e dura di conseguenza, con eccezione
per Roseline. Entrambi avevano estremamente paura di ferire la bambina che già
doveva sopportare enormi dosi di stress solo per il colore dei propri capelli,
fortunatamente Roseline era sempre stata una figlia facile da gestire e poco
problematica, il più grosso problema che aveva mai dato era essersi chiusa in
camera quindi erano molto tranquilli nel lasciarla in libertà, le sorelle erano
anche contente della cosa e non avevano grossi divieti.
-Stavo pensando- disse Beatriz dopo essersi calmata- perché
non facciamo una sala hobby per Roseline?
-Ottima idea!
-Una sala hobby? –chiese la diretta interessata confusa
Ogni sorella aveva una sua stanza da letto e una sua stanza
hobby dove potevano spendere il tempo a far ciò che più amavano fare. Beatriz
aveva una libreria di storie, per la maggior parte romantiche, con uno
scrittoio da cui pubblicava ogni tanto dei lavori; Lorelei aveva una sala per
fare sport e tenere trofei di qualche gara a cui poteva partecipare; Orabelle
aveva una sala piena di strumenti e archivi con spartiti musicali; Delilah
aveva una sartoria con un’enorme collezione di abiti creati da lei e alcuni che
sognava di vendere; Sylvie aveva una sala per le armi che usava a caccia e per
i suoi trofei vinti a caccia; Willow aveva una sala da thè privata dove si
divertiva a ricamare e passare del tempo in pieno relax. Roseline era l’unica
senza sala hobby.
-Qualcosa che vuoi creata amore? –chiese subito la madre
felicissima di poter aiutare la figlia
Roseline tentennò- vedrò…che posso inventarmi…Beatriz
-Si? –chiese lei
-Ti andrebbe di scrivere alcune idee che ho avuto? –chiese Roseline.
Ad essere sinceri era pigra per scrivere lei e voleva distrarre la sorella
La cosa funzionò e Beatriz fu più che felice di spendere il
tempo che aveva sulle idee date da Roseline e accidentalmente…
-Cos’è? –chiese Roseline guardando l’assegno che la sorella
le stava dando
-La tua parte dei guadagni sui libri che ho pubblicato! –disse
Beatriz più che felice. Le idee di Roseline erano diventate parecchi libri
-Te le ho date solo due settimane fa Bea…- mormorò Roseline
scioccata dal numero sull’assegno
-Lo so! Devo ancora farne più della metà! –disse lei più
felice di ciò che credeva l’avrebbe mai vista. Il padre delle ragazze guardò la
cifra e scoppiò a ridere
-Continuando così potresti sostenere la famiglia da sola Beatriz
La cosa motivò solo di più la figlia a diventare una
scrittrice. Quando Roseline decise di controllare uno dei libri pubblicati notò
che non era solo a nome di Beatriz, c’era anche il suo nome. Beatriz aveva
scritto l’intera opera ma aveva detto che l’idea era interamente stata di
Roseline, lei aveva solo messo tutto per iscritto.
-…- Roseline in tutto questo voleva solo distrarre la
sorella ma a quanto pare il pericolo di morte era sparito dalla mente di lei
nel secondo in cui aveva scritto la prima frase. Quando il loro insegnante di
Musica le consegnò l’assegno dei guadagni mensili degli spartiti da lei creati
Roseline ebbe emozioni contrastanti.
Libri che leggeva nella seconda vita erano ora sue idee. Musica
che ascoltava nella sua seconda vita erano ora sue idee.
Non era certa se doveva o meno sentirsi contenta della cosa…
Intanto un certo Arciduca e Imperatore avevano preso a
studiare le storie create da due certe Bloodsword con immenso piacere. Dopotutto
nessuno dei due aveva esperienza in amore quindi…
Alla fine Roseline decise di provare una cosa.
-Papà, metteresti fondi per una ricerca? –chiese Roseline
-Ricerca? –chiese lui incuriosito
Lei sorrise- voglio creare vita dal nulla
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