Capitolo 6: Assassination Attempt number One
Non ci volle molto per creare la situazione ideale per
sbarazzarsi di una delle maid per Primrose.
La maid in questione era chiamata Hope, aveva capelli neri e
occhi blu, era una delle maid principali che lavorava per ogni concubina.
Primrose la ricordava particolarmente perché era stata una
delle peggiori a punirla durante la prima vita.
Facendosi sentire da un’altra maid, in presenza di Hope,
disse che avrebbe dormito da sola in camera sua quella notte perché l’Imperatore
non avrebbe fatto ritorno.
Ciò era una bugia ma James e Sebastian sapevano che Primrose
stava facendo ciò per attirare fuori chi voleva avvelenare Kyle.
Kyle era concorde con il piano e aveva già preparato un
metodo per farla arrivare nelle sue stanze di nascosto, James avrebbe aspettato
nelle camere di Primrose.
Il piano ebbe successo al terzo tentativo, quando tutti
furono convinti che Kyle fosse meno attento a Primrose.
Quella sera Primrose era stretta nelle braccia dell’Imperatore
e lui era indeciso se fare un altro giro nel letto fosse fattibile o meno visto
che dovevano stare allerta.
Non ebbe modo per scegliere però che un fracasso venne
sentito e James li chiamò a vedere.
Quella sera Hope era entrata con un coltello nella camera di
Primrose.
Il cuscino messo sotto le coperte era stato colpito
ripetutamente e quando Kyle lo vide gli si gelò il sangue. Se fosse stata
Primrose non vi sarebbe stato modo per salvarla.
Primrose lo guardò indifferente. Aveva già visto quella
scena e non vi era cuscino.
Aveva riavvolto il tempo prima che Hope l’avesse uccisa e
proposto il piano a Kyle, dopo un paio di tentativi l’aveva convinto.
-Come osi?! –sbottò lui
L’immagine della madre nella sua mente e Primrose erano
sovrapposte.
Gli abusi subiti dalla madre e i tentativi che avevano ora
raggiunto Primrose.
Se non l’avesse ascoltata lei sarebbe…
Era in preda all’ira e fu un miracolo che non uccise la
donna sul posto.
Non aveva salvato sua madre ma avrebbe salvato la sua
amante.
-Sire…non è come sembra!
Primrose non le diede modo di parlare- mi chiedo…quale
concubina mi voglia morta
A quelle parole il gelo crollò nella stanza.
Nel tempo speso con Primrose, tutti capirono che era una
donna intelligente, con un forte carattere e che era impossibile conoscere
quanto profonda fosse la sua conoscenza.
Era astuta come poche e aveva una condotta che non poteva
essere di qualcuno nato nella povertà.
Spesso si chiedevano se lei fosse in realtà una nobildonna
che era stata in qualche modo confusa con un’orfana.
Kyle stesso aveva quel dubbio- che intendi?
-Una maid a cui non ho mai rivolto parola vuole farmi fuori?
Non vi è motivo –disse Primrose diretta- eccetto se una delle sue padrone ha
chiesto lei di farlo. La Prima moglie non è tipo da essere così diretta, alcune
delle tue concubine però non sono brillanti nell’agire nell’ombra. Ordinare una
maid è facile. Se mi uccide nulla cambia, se viene beccata verrà accusata di
tutto e la concubina piangerà lacrime di coccodrillo fingendosi devastata dal
tradimento e userà la scusante per ritornare ad essere nelle tue grazie.
-Non è così! –urlò Hope
-Ah no? –chiese Primrose- sono una schiava ma la posizione
sociale che occupo ha poco conto paragonata al fatto che ho il favore dell’Imperatore
e potrei rimanere incinta visto che non sto avvelenando il mio corpo per
evitare la cosa. Un erede mi garantirebbe una posizione di concubina per lo
meno, altri figli e sarei prima moglie, se la mia posizione rimane favorevole
anche il trono potrebbe diventare mio diritto per il semplice fatto che ho dato
alla luce i suoi figli. Vuoi dirmi ora che le tue padrone sono così idiote da
non capire un concetto che viene insegnato nelle classi basi per essere moglie
di un sovrano o figlia di uno di loro?
Kyle notò la cosa e ricordò le proprie classi, era vero, lo
insegnavano e…un dubbio sorse ma era tranquillo. Primrose era fedele a lui, non
gli avrebbe mai fatto del male e sapeva che anche fosse stato vero che era una
nobile, il fatto che non l’avesse detto indicava che…come la madre…non era
voluta dalla sua famiglia. Era questo forse un dono divino per riparare alla
mancanza di potere che aveva avuto quando era il turno di sua madre?
-Trascinatela nelle segrete e torturatela- disse Kyle con
una voce fredda e priva di emozioni di compassione o pietà- voglio il nome
della concubina, non importa se è viva o meno alla fine della cosa
James annuì e trascinò la donna strillante con dei soldati
verso le segrete.
Il rumore svegliò le altre donne e Kyle osservò con uno
sguardo gelido le mogli che non ebbero nemmeno tempo di chinarsi che vennero
spinte in malomodo dalle guardie a tornare nelle camere e vennero chiuse
dentro.
Primrose gli strinse la mano, calmandolo parecchio, e finì
con l’essere stretta l’intera notte finché lui non si calmò.
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