Capitolo 23: I don’t Understand
***Secoli prima***
“Sembri infelice” commentò la voce di DK nelle orecchie di
Alexander
Il moro era seduto annoiato sul trono a guardare il mare di
orribili vestiti rosa delle nobildonne non sposate che loro volevano fargli
sposare
“Se vedo un altro fottuto vestito rosa do fuoco al castello”
lo avvertì Alexander
“Non è tanto male…”
“Dimmi tu la differenza tra questa e le altre trentanove che
abbiamo visto” disse Alexander
“…”
“Avanti dillo”
“Ha la spallina destra messa in modo che puoi vedere più del
suo scollo…”
“…”
“Alex dai, fai il bravo. È solo per un altro paio di…mesi”
“No, finché non mi sposo” lo corresse Alexander
“E sposati allora” disse DK
“Io non ho intenzione di sposarmi con un confetto mal
riuscito” disse Alexander
La verità era però che l’unica volta che si era sposato era
stata secoli prima e non aveva assolutamente intenzione di sposarsi di nuovo…almeno
non con altre donne.
“Destra, in fondo alla sala” lo avvertì DK notando una
presenza a lui nota
Tra tutti i dannati tipi di rosa, un abito nero attirò l’occhio
di Alexander. Era un lungo abito nero aderente ricoperto di pizzo. Aveva maniche
lunghe e un corpetto stretto. Era priva di decori priva di gioielli e con un’acconciatura
altrettanto semplice e spoglia. Era una ragazza che non poté sfuggire ai rossi
occhi del sovrano.
Aveva lunghi capelli biondi e occhi di un ghiaccio tendente al
rosso sangue.
“Lei ha la sua anima” disse DK
In quel secondo Alexander divenne interessato.
-Sebastian, la dama in nero… -chiese all’uomo al suo fianco
-Lei è Lady Evelyn, la figlia illegittima del marchese…
-Fa venire il padre e la famiglia- disse Alexander tagliando
corto il discorso.
Lui annuì dando l’ordine.
Il Marchese fu felicissimo di avvicinarsi con la sua moglie
e la botte della figlia legittima. La dama che aveva interessato Alexander
seguì il padre, infelice come poche.
-Saluto vostra maestà –disse il marchese
-Ha una bellissima figlia Marchese- disse diretto Alexander
Evelyn guardò la sorella ma quando alzò gli occhi era su di
lei che quelli di Alexander erano posati.
Il Marchese non parve notarlo- lei è mia figlia Mariana…
-La dama in nero è? –chiese Alexander non correggendo l’errore
-Una schiava- disse la Marchese con un sorriso
-Non sarebbe un problema comprarla dunque –disse Alexander
Evelyn alzò un sopracciglio con una strana sensazione in
corpo.
-Ovviamente no! –disse il Marchese- anzi la regalo a vostra
maestà…ora riguardo mia figlia
-Non sono interessato ai maiali- disse Alexander mentre una
guardia accompagnava Evelyn al suo fianco. La guardò inchinarsi e le alzò il
mento con un dito. La voce fu un sussurro ma abbastanza perché la ragazza
capisse- non abbassare il capo di fronte a niente e nessuno, me compreso…
La ragazza annuì impercettibilmente.
-Evelyn…giusto? –chiese Alexander
-Si vostra maestà –disse lei
-Ottimo…ho deciso di farti mia moglie –disse lui con un
ghigno.
A quelle parole la sala lo guardò sotto shock. Le proteste
volevano affiorare ma chi osava andare contro l’uomo che si mormorava avesse
ucciso gli dei che gli andavano contro?
-Come può sposare quella serva?! –urlò irritata la marchese
-Ottimo- disse Alexander- portate i tre alla ghigliottina…
-Lei è figlia di una mera serva! Non è adatta a…- disse il
marchese
-Le donne non sono giocattoli che ti scopi nel parco- disse
Alexander innervosito- sono esseri pensanti e con diritti, il fatto stesso che
voi pensiate così mi dà solo un motivo in più per sterminare la famiglia…non ti
spiace vero?
Evelyn non osò controbattere e annuì di istinto.
-Ottimo- disse Alexander- trascinateli fuori…ora per piacere
buttate fuori questo dannato circo…se vedo un altro fottuto abito rosa faccio
diventare la sala rossa con il sangue altrui…
Evelyn lo guardò alzarsi e una serva l’accompagnò nel
castello.
Poco sapeva che lo spaventoso sovrano era così solo con chi
non era “di famiglia”.
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