WitchandAngel : Capitolo 23: I don't give a shit

Capitolo 23: I don't give a shit

Capitolo 23: I don’t give a shit

-Fai la brava per un po’ –disse Leon lasciando Angelica con il ruolo di Imperatrice
-Va bene –disse lei
-Siete sicuro sire… -iniziò uno dei ministri
-Sono sicuro che per due settimane riuscirete a gestire questo posto, Alex e Sarah sono qui, chiedete a loro in caso- disse Leon avvicinandosi al proprio cavallo.
-Leo! –chiamò Alex- non puoi solamente mandare i tuoi uomini? Sei Imperatore non serve che…
-Alex, la differenza tra noi è che io voglio essere in prima linea, non sono cresciuto per starmene buono –disse lui montando a cavallo e raggiungendo il fronte dei suoi soldati- ANDIAMO!
-Yes Sir!
Noir strinse i pugni, non poteva dargli un saluto ma poteva…si girò verso le spade che decoravano sopra il trono e mosse la mano.
-Leon…
Leon alzò la mano e le due lunghe spade, ancora nei foderi, si fecero afferrare da lui. Le spade gemelle che vennero usate dal fondatore per creare l’Impero. Si diceva che avessero ucciso chiunque non pensassero degno di prendere il trono.
Leon sorrise- non sei pessimo vecchiaccio…
Noir rise guardando il figlio mettersi le spade a x sulla schiena mentre i generali condotti da lui erano tutt’altro che calmo. Quelle erano le sue spade, spade che venivano tramandate con il trono. Spade che Alex non aveva nemmeno mai potuto impugnare, erano maledette e odiavano chiunque non ritenessero un giusto padrone. Sapeva che avrebbero accettato Leon, dopotutto era il suo erede.
***
-Sire lei dovrebbe rimanere… -iniziò un generale
Leon saltò in groppa al suo cavallo nero e guardò i soldati che avevano già iniziato a combattere- andiamo bello…
Il cavallo dagli occhi rossi nitrì e iniziò la corsa verso il centro del campo di battaglia, seguito subito dalle guardie del corpo di Leon. Jonathan sorrise quando lo vide andare nel centro della lotta, era decisamente il miglior partito per sua figlia.
-Generale Jonathan dovrebbe…- iniziò un soldato
-Il ragazzo sa cavarsela meglio di me- disse lui con orgoglio.
Leon era sempre stato anomalo sul campo di battaglia. Era quasi avesse speso miliardi di vite su esso. Era a suo agio, completamente calmo e completamente pronto a lottare.
Saltò giù dal cavallo e rotò la sua spada mentre il cavallo tornava alla base. Leon era più veloce di un normale umano, riprova di ciò era che poteva facilmente tenere testa a tutti quei soldati da solo.
-Incredibile… -mormorò uno dei soldati alla base
-Non è chiamato Walking Nightmare per nulla- disse Jonathan ricordando la prima guerra in cui Leon partecipò- quando era ancora un bambino finì circondato e privo di guardie, i nemici erano più di cento e noi lontani…quando siamo arrivati c’era solo un mare di sangue e lui privo di qualsiasi segno di ferita…è nato per fare guerra.
Leon sorrise facendo cadere l’ennesimo soldato per la sua lama. Era nostalgico…
-Attenzione! –urlò uno dei suoi soldati
La spada di Leon venne rotta a metà dalla forza bruta di un soldato avversario ma lui saltò indietro evitando anche un singolo graffio.
-Big Ed… -disse Leon riconoscendolo. Un uomo di tre metri di altezza, grossa taglia e grossi muscoli, girava con una spada che pesava più di cento kg e lui stesso aveva superato i trecento chili…
-Un moccioso come Imperatore –rise Big Ed
-Un grassone per re- replicò Leon per nulla turbato.
In quel momento ogni altro scontro terminò e tutti si allontanarono per far spazio allo scontro. Leon era ciò che poteva essere descritto come damerino. Era alto, slanciato, con muscoli ma una figura delicata. Era difficile pensare che potesse sopportare uno scontro a corpo a corpo.
-Dopo che ti avrò sconfitto credo che renderò la tua fidanzata la mia settantesima concubina- disse il re abbassando la spada con forza su Leon. Leon non si mosse e si limitò ad alzare la mano e fermare la pesantissima spada senza nemmeno piegare un singolo muscolo, intorno a lui un cratere si formò ma lui non si mosse, nemmeno una goccia di sangue venne fatta cadere dal posto in cui era stato colpito- che diamine…
-Cosa vuoi fare alla mia fidanzata? –chiese Leon piegando la testa di lato e stringendo la presa sulla spada, il re iniziò a tirare ma essa non si spostò di un centimetro.
-Che cazzo…lascia la mia arma! –disse il sovrano
Leon sorrise e strinse la presa finché…
-Si è rotta…- mormorò incredulo un soldato lì vicino.
Leon fece scrocchiare il collo e le mani prima di saltare e tirare un calcio diretto al collo del sovrano. Il pesante e rinforzato elmetto venne rotto con un singolo calcio.
-Non ho bisogno di un’arma per sbarazzarmi di feccia simile –disse Leon prima di afferrare il pugno che il re aveva provato a tirargli e scaraventare l’uomo a terra. Gli salì sulla schiena e strinse la presa sul braccio- vuoi sfiorare la mia donna? Bene…mi assicurerò che tu non abbia questa possibilità…
Le urla del sovrano furono strazianti e in pochi secondi un braccio volò a terra. Leon gli aveva appena strappato a mani nude il braccio come se fosse un pezzo di carta. Quella vista bastò per far perdere ogni desiderio di lotta dal lato nemico.
Leon sollevò l’uomo con un braccio e lo mise in piedi. Non sembrava nemmeno affaticato o sudato, questo dava solo peggiori incubi ai poveri soldati nemici. Con un calcio ruotante in aria la testa del sovrano venne staccata dal corpo e fece centro nella tenda degli strateghi militari a oltre due km di distanza da dove Leon si trovava.
Leon sorrise atterrando con grazia. Prese la spada che il suo cavallo gli aveva portato e guardò i soldati nemici- chi vuole morire oggi si faccia avanti…
Un rumore uniforme di armi che cadevano e persone che si inginocchiavano venne sentito.
Il primo regno venne conquistato in circa 3 ore il primo giorno.
Jonathan deglutì, nemmeno lui era così - come ho detto…non lo chiamano Walking Nightmare per nulla…
****
Leon impugnò le due spade gemelle e sorrise mentre l’aura nera circondava esse rendendole più affilate, taglienti e veloci mentre rendevano lui ancora più pericoloso di prima.
Jonathan guardò il campo di battaglia e sospirò- ma che ci porti a fare se poi fai tutto da solo…
-Non credo sia quello il problema Lord Jonathan –disse un generale leggermente pallido.
Altro che ribellione, chi cazzo voleva andare contro qualcuno che in tre giorni aveva fatto fuori 7 regni…SETTE!
Quello era un demone! UN DEMONE!
****
-Sua maestà l’Imperatore è tornato! –disse l’annunciatore
Alex fissò il fratello- …
-Cosa?
-Sei andato via per cinque giorni –disse Alex
-E?
-Hai distrutto 23 regni –disse lui
-Con ciò? –chiese Leon mentre si coccolava Angelica
-…MA SEI UMANO!?
-Si –disse Leon- volevo passare il weekend con Angelica quindi mi sono mosso prima…
-…
-Cosa?
-Non credo sia normale- disse Alex
-Non me ne frega cos’è normale- disse Leon cibando Angelica contento- ti sono mancato?
-Si! –disse lei accoccolandosi a lui
-E tu non dici nulla!? –chiese Alex al futuro suocero del fratello
Jonathan beveva tranquillo al loro fianco- cosa? Ha distrutto e conquistato 23 regni, è più che adatto come mio genero
-…Io…ci rinuncio…




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