WitchandAngel : Capitolo 3: Dannatissimo Marcus!

Capitolo 3: Dannatissimo Marcus!

Capitolo 3: Dannatissimo Marcus!

Zaffiria passava lo sguardo da Opal a Rubin che si stavano studiando in silenzio, la tensione era più che tangibile e anche Achille e Ulisse non sapevano bene che dire o fare per sbrogliarla.
-Suo fratello dunque- disse infine Rubin
-Il sovrano che l’ha resa una schiava- rispose Opal
Zaffiria, che si era allontanata dalla presa di Rubin, alzò gli occhi al cielo- vi prego non cominciate a litigare senza nemmeno che vi conosciate
-Zaffiria lui ti ha rapito e reso schiava e…-Opal arrossì
-OPAL! Non iniziare a pensare male! –lo gridò lei- mi ha salvata dagli altri comandanti e ti assicuro che non mi ha sfiorata senza il mio permesso
-…-Opal guardò gli occhi di Zaffiria poi osservò Rubin e sospirò- mi è mancato che tu mi trattassi ancora da bambino…e dire che sono il più grande dei due…
Zaffiria gli sorrise dolcemente e Opal sospirò ridacchiando- ho capito ho capito! Darò una possibilità a…come si chiama!
-Sono Rubin, sovrano di queste terre...- uno sguardo di Zaffiria gli fece aggiungere, dopo essersi schiarito la voce- chiamami Rubin
-Opal- si presentò lui- ti terrò d’occhio
-Bravi ragazzi- sorrise Zaffiria
-Non ci credo che tu riesca a fargli prendere decisioni del genere anche ai nemici- commentò ridendo Ulisse
-Quante storie- rise lei
-Ma sono contento di vederti allegra Zaffiria, avevamo paura, specie Opal, che tu…-iniziò Achille
-Su è innocuo Rubin- rise Zaffiria- non mi farebbe mai del male
Rubin sorrise- non potrei e se ci provo mi ammazza il sacerdote
-Il sacerdote?
Zaffiria annuì- somiglio a una delle loro dee pare
-In realtà un po’ tutte- specificò Rubin
-Perché la cosa non mi stupisce molto? –chiese Opal ridendo
****
-Oh capisco- disse infine Opal, si erano seduti, nel giardino interno del castello, sull’erba morbida- beh però abbiamo due enormi problemi
-Problemi? –chiese Zaffiria
Ulisse annuì- il primo è che tuo padre vorrà morto Rubin
-Mi pare anche giusto- ridacchiò nervoso Rubin- perfetto già mi odia mio suocero…
-La seconda?
-Anton sta venendo qui- disse Achille
-Oh mie…-sospirò Zaffiria
Spiegarono in fretta chi cavolo fosse Anton a Rubin, che sembrava già odiarlo a morte.
-Non ti preoccupare, fatelo venire pure, tanto non vincerà lui lo scontro…-disse Rubin stringendo la presa sull’elsa della spada- il mio popolo è sempre pronto allo scontro
-Però forse potremmo usare quel cretino a nostro vantaggio Rubin- gli disse Zaffiria- il suo regno è abbastanza forte in battaglia, questo lo so bene, ma la sua isola è il regno con il maggior guadagno dalle coltivazioni…
-Quindi che proponi? –le chiese Ulisse- hai un piano lo so
-Anton è un idiota maniacale con una forte crisi di egocentrismo, facciamogli perdere il regno- rispose Zaffiria
-E come? –le chiese Achille
-Proponiamo una sfida a Anton, Rubin metterà me come premio in palio e chiederà qualcosa di pari valore, se conosco Anton e la sua stupidità, metterà in palio il suo regno- rispose Zaffiria- un bel modo per guadagnare un’altra isola no?
-Poi dovrò batterlo, ma lui darà davvero via il suo regno? –le chiese Rubin, non poteva essere così facile
-Beh sarà un completo imbecille, ma è un uomo di parola, rispetterà i patti –rispose Opal- ma tu riuscirai a battere quel deficiente? È un idiota, ma forte quanto dieci uomini
-Sono il miglior guerriero di queste terre…e poi non posso perdere la mia Zaffiria…non posso permettermi il lusso di perdere- rispose Rubin
-Forse…forse potrei accettarti come suo marito…forse- gli disse Opal
 -Ehm…grazie? –rispose Rubin
Zaffiria si mise a ridere, dire che l’aveva previsto era poco.
***
Zaffiria era appoggiata alla ringhiera della balconata e osservava Opal, Rubin, Achille e Ulisse parlare e ridere, vederli così in sintonia la rendeva molto allegra
-Zaffiria- la chiamò una dama di nome Margot, aveva corti capelli neri e occhi color nocciola- io e Draven abbiamo preparato quanto hai chiesto…sono così felice che diverrai la nuova regina
Zaffiria le sorrise, era una straniera lì eppure tutti l’avevano accettata più che volentieri, forse per il suo aspetto, ma la cosa la rendeva molto felice- grazie Margot
-Dimmi cosa osservi? –le chiese la donna
-Mio fratello e il re stanno iniziando a diventare amici, la cosa mi rende molto felice- le rispose lei
-Ne sono lieta…dimmi Zaffiria- era tentata di chiamarla Lady ma Zaffiria aveva detto che finché non diventava regina doveva chiamarla Zaffiria- a cosa ti servono quegli oggetti?
-Sono una sacerdotessa, questo è vero, ma sono anche una maga, voglio creare un talismano per Rubin, sento che con quello eviterò una tragedia…
****
Anton arrivò il giorno dopo e si sistemò con la sua nave nel porto della città. Rubin lo sfidò e il giorno dopo entrambi si sarebbero sfidati a duello, come Zaffiria aveva previsto aveva posto il suo regno in palio e avevano fatto tutto per iscritto così nessuno avrebbe avuto da ridire. Opal aveva trovato al castello un’ottima compagnia e si trovava più che bene a chiacchierare con guardie e cittadini, sembrava essersi dimenticato che quelle persone avevano ucciso e conquistato la città, ma in realtà non l’aveva per nulla scordato, solo che come Zaffiria non dava la colpa a loro ma a chi aveva voluto la guerra, loro erano solo pedine di qualche potere più grande, insieme a Achille e Ulisse si stava rendendo davvero utile per le truppe ma anche in città in generale, era assurdo come si sentissero a casa in quel luogo. Era sera e Zaffiria aspettava che Rubin entrasse nella sua stanza da letto, nella loro stanza. Era notte fonda e lui aveva appena finito di parlare con i suoi consiglieri per trovare il padre di Zaffiria e per conquistare una città che aveva dichiarato loro guerra. Entrò nella stanza in punta di piedi per evitare di svegliare Zaffiria ma lei era sveglia e lo aspettava seduta sul letto, in camicia di notte, e con in mano il talismano che aveva creato.
-Ancora sveglia? –chiese lui molto sorpreso
-Ti aspettavo- lei si alzò e lo raggiunse, lo baciò, aveva lo sguardo molto preoccupato
-Andrà bene domani- le accarezzò il viso e la condusse nel loro letto, non era mai stanco, cosa strana, ma da quando l’aveva conosciuta non era mai stanco, lei gli dava energia.
Lei lo fermò- aspetta
La cosa lo stupì, non si era mai negata fino a quel momento e lui non avrebbe continuato senza il suo permesso
-Voglio che tu mi giuri due cose Rubin- lo guardò negli occhi- la prima è che tornerai da me e che indosserai questo per la tua battaglia- gli mise il talismano al collo
Rubin sfiorò il talismano, lo aveva fatto per lui? Come poteva togliersi un segno di amore così tangibile? Non l’avrebbe tolto nemmeno per tutto l’oro del mondo- la seconda?
-Se…se tu vorrai ancora- spostò lo sguardo in imbarazzo, cosa che lo divertì, farla arrossire quando erano soli era una delle cose che preferiva fare- ci…ci potremmo…sposare…
Lui sorrise trionfante- ovvio che voglio! Te l’avevo già chiesto ma tu non avevi ancora detto sì…quando vorresti sposarti?
-Quando la luna sarà piena…tra due giorni…va bene? –chiese lei
-Due giorni? Ottimo, non vedo l’ora che io possa dire che tu sia mia moglie…ma tuo padre? –chiese lui- non vorresti che lui…
-Non importa Rubin- sorrise lei- ho te, questo mi basta e poi ho Opal, Ulisse e Achille…starò bene
Lui la baciò- qualsiasi cosa tu voglia me la devi solo chiedere lo sai
Lei ricambiò il bacio- lo so Rubin…lo so bene
****
Nessuno capì bene cosa diavolo successe ma quando Rubin era a terra, con la spada distante e lontana da lui, il piede di Anton sul busto e la sua spada alzata per ucciderlo una lama caduta dal cielo lo disarmò tranciandogli un braccio di netto.
Rubin ne approfittò per liberarsi e recuperare la lama, ma quella spada che aveva colpito Anton? Sparita così come era apparsa…intervento divino? Con la coda dell’occhio osservò Zaffiria con le mani congiunte in una silente preghiera, aveva gli occhi chiusi e stava pregando…aveva chiesto agli dei di salvargli la vita e loro l’avevano ascoltata? Quanto cara era la bionda fanciulla agli dei immortali? In molti avevano notato la cosa e questo rese le loro teorie solo più fondate, lei era davvero collegata a loro. Rubin non perse tempo e con la sua lama uccise Anton il quale prima di crollare a terra morto guardò Zaffiria, con uno sguardo di pace, almeno ci aveva provato a conquistarla e aveva tentato il tutto per tutto per lei.
-Ho vinto? –si chiese Rubin con il fiatone, infondo senza che quella spada cadesse a salvarlo non ci sarebbe mai riuscito…la vittoria non era sua, ma della sua Zaffiria
Zaffiria lo raggiunse correndo, seguita da Opal –ci sei riuscito
Rubin la strinse a sé e abbassò la voce- ho visto cosa hai fatto…hai pregato gli dei per me?
-Non volevo perderti…ho chiesto loro di salvare chi avrei dovuto sposare, tutto qui
-Quindi anche gli dei vogliono me come tuo marito- sorrise lui- grazie per averlo fatto
Si allontanò un paio di passi per osservare il cadavere di Anton e una freccia lo colpì in pieno petto- cosa?
-NO! –Zaffiria lo raggiunse subito, Rubin era crollato a sedere incredulo del colpo, Zaffiria gli fu subito accanto, preoccupata e terrorizzata all’idea di perderlo
Opal tirò fuori la spada ma ciò che vide lasciò tutti sorpresi- padre?!
Il padre dei due, tenuto sotto la spada di Marcus, uno dei più aggressivi nemici del regno di Rubin
-Marcus- sibilò Rubin ancora seduto
-Salve Re morente- sorrise quello- ti avevo detto che sarei tornato per vederti morire no?

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