WitchandAngel : Capitolo 1: La prima giornata

Capitolo 1: La prima giornata

Capitolo 1: La prima giornata

Rubbin si svegliò tranquillo, non aveva avuto incubi quella notte, strano visto che li aveva sempre. Ci mise pochi secondi a mettere la stanza a fuoco e a vedere Zaffiria dormire accanto a lui, aveva le mani intrecciate alle sue, aveva sognato che lei gliele prendeva e gli baciava la fronte, il pensiero lo fece sorridere. La guardò, innocua anche nel sonno, bellissima e tranquilla. A pensarci era un'idiota, aveva dormito, senza far nulla, con il nemico e si era addormentato per primo, stanco dalle innumerevoli battaglie, eppure era ancora vivo, un'altra donna l'avrebbe fatto fuori senza troppi problemi e invece lei no, lei in qualche modo l'aveva protetto dai suoi incubi notturni e l'aveva fatto riposare sereno come quando era piccolissimo. La voleva svegliare, fu tentato di baciarla, anche perché era dal primo istante che voleva farlo, ma gli sembrava ingiusto farlo senza il suo consenso, d'altra parte lei però dormiva profondamente, un bacio non l'avrebbe svegliata. Qualcosa lo spingeva a baciarla e si avvicinò per farlo ma il rumore di qualcuno che bussava lo interruppe, maledisse mentalmente chiunque fosse alla porta. Si alzò lasciandola sola nel letto, si preparò da solo in fretta e furia, non voleva mai essere aiutato, preferiva che nessuno lo vedesse nudo. Aprì la porta ed uscì senza far rumore.
-Buongiorno sire- disse Draven sorridendogli- dormito bene?
-Stranamente non ho avuto incubi stanotte e si ho dormito
-Uhm...-lo guardò ridendo- non l'hai toccata eh?
Il re arrossì leggermente- forse
-Qualche disposizione per lei?
-Aspetta che si svegli, falla vestire con dei vestiti da Lady e portala da me- disse Rubin- non voglio che nessuno a parte me le dia ordini o la tocchi chiaro?
Draven sorrise e si inchinò- come lei desidera sire. Ha pianto?
-Lei? -chiese il re- perché doveva?
-Sa è d'età da marito no? Avrà già avuto un figlio probabilmente e la guerra l'avrà ucciso e...
-Non era neanche promessa, non si è ancora avvicinato nessuno a lei, quindi no- e a Draven non sfuggì il suo sorrisetto compiaciuto- ora vado...tu svegliala tra...un paio di minuti...a dopo
Draven sorrise vedendo l'amico andarsene tutto allegro, lui ora che ci pensava non aveva ancora visto la famosa schiava e la curiosità fu troppa. Entrò piano, la stanza era illuminata dalla luce della grande finestra che dava al letto un qualcosa di magico, il vento muoveva un po' le tende bianche che lo coprivano è un bagliore dorato proveniva da lì. Si avvicinò piano, fermandosi ai piedi del grande letto del re, vedeva il movimento leggero del petto di lei. Era davvero bella mentre dormiva, alche lui un po' la osservò. Zaffiria aprì piano gli occhi e incrociò quelli scuri dello scudiero
-Buongiorno- disse lui sorridendole, aveva degli occhi così profondi che ci si sarebbe perso guardandoli, lei lo scrutò un secondo e poi gli sorrise, facendolo arrossire un po'
-Buongiorno- disse con incertezza nella nuova lingua che stava imparando a conoscere
-Io sono Draven, scudiero e amico del re- si presentò lui- mi ha chiesto di venirvi a svegliare
-Grazie...e scusi per averle sottratto tempo Sr Draven...io sono Zaffiria, ero la figlia del comandante della mia città- gli sorrise- spero andremo d'accordo Sr Draven- era inusuale che qualcuno gli desse il voi è detto poi da una ragazza così carina...Draven arrossì. Fece entrare delle ancelle e la fece preparare, come il re aveva ordinato. Le ancelle uscirono in fretta e dopo poco anche Zaffiria uscì, vestita in un bellissimo vestito color crema con varie decorazioni in oro, ai piedi delle eleganti scarpe color oro, aveva i capelli raccolti in una complicata acconciatura. Aveva un aspetto regale in quei vestiti e il suo sguardo da cerbiatta spaventato la rendevano bellissima. Draven le sorrise- stai benissimo
Zaffiria sorrise in imbarazzo e lo seguì per i corridoi. Draven notò che molti soldati e servi la guardavano camminare, come dargli torto? Era perfetta! Aveva la sensazione di avere accanto...no non poteva essere.
-Dimmi Zaffiria, preghi gli dei?
Lei annuì piano- ogni giorno, sono una...ehm...sacerdotessa degli dei della mia città- disse lei piano
-Una sacerdotessa? -chiese lui stupito- dimmi conosci gli dei della nostra cultura?
-No- ammise lei in imbarazzo- ma ogni divinità va rispettata e onorata, sia essa della nostra religione o meno
-Hai un indole pacifica vero? Non sembri avere nulla di malefico o cattivo nel tuo cuore- osservò Draven ammirato, lui avrebbe odiato chiunque avesse a che fare con la conquista della sua città.
-Io...so che sembra strano...ma non provo rancore per ciò che è successo alla mia città
-Sul serio?
-So che è strano...ma voi infondo non avete colpa per ciò che è successo, la guerra è qualcosa voluta dagli dei, dagli uomini superbi e quelli costretti dalle circostanze. Questa guerra è stata voluta sia dai miei sovrani che dai vostri...non sarebbe giusto odiare un popolo quando la colpa è di entrambi- disse lei con calma
-Davvero molto pacifica- sorrise Draven contento di vederla così calma e tranquilla- dimmi ti piace questo palazzo?
-È molto grande e penso mi perderei facilmente- faceva un po' fatica a parlare come al solito, ma la cosa la rendeva solo adorabile e non goffa- anche la vostra città è molto bella da ciò che ho visto
-Ti piacerebbe vedere qualche tempio per pregare? -chiese lui di impulso, tanto il re l'avrebbe concesso di certo, specie visto che l'aveva fatta dormire con lui
-Sarebbe meraviglioso...ma non vorrei essere un disturbo, sono una schiava infondo- rispose lei sorridendo un po' in imbarazzo
-N...non c'è problema, credo che il re non vi consideri tale...-rispose lui sorridendole- vieni, ti mostro i giardini prima di raggiungere il re al campo di addestramento
-Va bene- rispose lei sorridendo. I giardini del palazzo erano qualcosa di immenso e meraviglioso, c'erano statue, fontane, piante, fiori...era un luogo meraviglioso e Zaffiria guardava quel luogo incantata, non sembrava un luogo chiuso ma una vera e propria foresta selvaggia, isolata dal mondo civile. Draven la guardò e sorrise, era semplice stupirla e farla felice- è bellissimo!
-Sono contento che ti piaccia- le sorrise Draven- ma ora dobbiamo...
Lei annuì- raggiungere il re, lo so. Andiamo- sorrise lei seguendolo
Draven raggiunse il campo e vide che molti soldati guardavano Zaffiria incuriositi, era bella e molto probabilmente era una delle più belle ragazze che avessero mai visto in vita loro.
-Sire, vi ho portato Zaffiria- disse al re mantenendo un tono calmo
Il re sorrise a Draven e si girò per vedere se gli abiti che aveva scelto stavano bene a Zaffiria, rimase di sasso, era più bella di quanto mai potesse immaginare.
-Sto male? -chiese lei vedendo che il re la fissava
-Sei meravigliosa- rispose lui sorridendo e ringraziando gli dei di averla solo per sé.
La sera arrivò in fretta, Zaffiria era rimasta sempre con il re, l'aveva guardato lavorare e le era piaciuto il suo entusiasmo e la sua voglia di migliorare le cose. Lo conosceva appena ma le piaceva e poi gli dei avevano chiesto una cosa, una cosa che lei voleva davvero fare, anche perché era l'unico uomo che l'attraeva davvero. Erano di nuovo soli, lei di fronte a lui. Lui voleva averla ma allo stesso tempo non voleva forzarla.
-Sire...mi permette un'atto dettato dall'istinto? -chiese lei guardandolo con gli occhi speranzosi
-Va bene- rispose lui
Lei senza esitare si alzò sulle punte e lo baciò mettendogli le braccia intorno al collo. Lui dopo un primo momento di sorpresa le circondò la vita e la baciò più appassionatamente.
-Sicura? -chiese lui, voleva averla ma voleva avere il suo permesso.
Lei annuì serena. Lui riprese a baciarla e la spinse verso il grande letto matrimoniale. Non aveva mai avuto una relazione vera con una donna, non le amava le sue amanti, ma lei si, con lei sentiva di poter realizzare un rapporto vero e duraturo. Mentre la faceva sua e sentiva i gemiti soavi di lei, sentiva anche di aver iniziato una parte importante del suo destino, ma avrebbe rimandato al giorno dopo i pensieri del genere, per quella notte doveva solamente pensare a loro due insieme.
Le baciò il collo attirandola nel suo abbraccio- stiamo accoccolati stanotte?
Lei annuì ancora in imbarazzo visto che era completamente nuda sotto le coperte insieme a un uomo che conosceva da poco tempo a cui aveva donato se stessa.
-Sei bellissima- disse lui accarezzandole i capelli. Lei si accoccolò al suo petto e lasciò che le mani di lui continuassero ad accarezzarle il corpo- sono stupito però...ti sei concessa di tua spontanea volontà, perché?
-Tu mi hai salvata...in molti sensi...io volevo ringraziarti e mi...mi pareva un buon modo per farlo- disse lei imbarazzata
Lui la strinse- ti ho rapita...
-Mi hai presa e protetta dagli altri uomini quando eravamo sulla nave, hai evitato di farmi tua con la forza e sei stato gentile...mi hai anche salvata da un matrimonio combinato che non volevo- rispose lei lasciandosi stringere- sono felice di averti dato il primo bacio e me stessa, non me ne pento
Lui sorrise- sei davvero meravigliosa Zaffiria
Si alzò con calma lasciandola un po' stupita, prese un pugnale e si avvicinò alla testata del letto, si mise a intagliare qualcosa
-Che fai?
-Un gesto d'istinto- incise in un cuore la Z e la R dei loro nomi, poi mise il pugnale sotto il letto- ti piace?
Lei sorrise- grazie- lo baciò, era una dichiarazione d'amore quella. Lei sfiorò le lettere con le dita e esse presero un color oro molto forte per alcuni istanti per poi tornare normali solo un po' più definite e scure, come se fosse il legno stesso ad averle create. Rubin la guardò, era seduta, con il lenzuolo che le copriva il petto, i capelli color oro erano illuminati dalla luce della luna, la finestra chiusa non lasciava entrare il vento serale, le candele erano spente ma lo stesso riusciva a vederla bellissima e sua. Allungò una mano e le cinse la vita, con l'altra le prese il mento e la baciò, sospingendola piano verso il materasso.

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