1-La figlia del cavaliere Oscuro
La villa era leggermente nel
caos, Bruce era impeccabile, calmo e composto, apparentemente, ma Alfred
leggeva in lui l'ansia di un padre, Barbara cercava di stare calma, continuando
a tormentarsi una ciocca rossastra, era preoccupata di fare una brutta
impressione e continuava a controllare di avere gli occhi marroni e gli
occhiali in ordine, aveva ventidue anni e aveva detto al padre circa due anni
prima di essere Batgirl e di lavorare per Bruce, Dick invece si continuava a
spostare dalla finestra alla porta al divano, tormentandosi i capelli biondi e
scrutando con gli occhi chiari ogni singolo angolo del giardino, in lui si
vedeva fin troppo bene la vivacità dei diciannove anni, nonostante questa
esuberanza era un Robin molto attento a seguire gli ordini, anche Alfred era
curioso di conoscere la figlia di Bruce, ma come sempre era un impeccabile
maggiordomo, nei suoi tanti anni di servizio, che ancora nessuno riusciva a
decifrare, non aveva mai mostrato un cenno di imperfezione nel suo lavoro.
-Arriva un'auto- informò
Dick guardando l'auto parcheggiare davanti alla porta.
-Calmo ragazzo- lo fermò
Bruce prima che corresse a fare una figuraccia con la nuova arrivata, si
sistemò la cravatta e aprì la porta, e l'aspettò all'ingresso, mentre alcuni
facchini scendevano le valigie. Lei aprì la portiera e scese. Era snella, alta,
con un fisico perfetto, i capelli le arrivavano poco sotto le ginocchia, erano
neri come la notte con delle ciocche bianche, gli occhi erano color ghiaccio,
la pelle pallida, indossava un vestito nero che le arrivava alle ginocchia, il
top del vestito era bianco, chiuso fino al collo, senza maniche, ai piedi aveva
delle scarpe con il tacco nere, ai polsi dei braccialetti bianchi e neri, al
collo un ciondolo d'argento porta foto. Era molto bella, somigliava un po' a
Martha, la madre di Bruce morta in una rapina finita male, cosa che aveva
contribuito alla creazione del cavaliere oscuro noto come Batman. Lo sguardo
non era come quello di Bruce, fiero e imponente, ma timido e spaesato, era
evidente che quella villa la metteva in suggestione, o forse era il dover
incontrare il padre dopo diciannove anni? Comunque appena il suo sguardo
incrociò quello del miliardario le si dipinse un sorriso gentile e rassicurante
in volto, sorriso sincero, che Bruce non vedeva spesso.
-Luce Night? -chiese lui
avvicinandosi
-Si- disse lei annuendo
leggermente
Lui l'abbracciò, cosa assai
rara, e la guardò da capo e piedi- sei identica a tua nonna ma hai gli occhi di
tua madre
Lei sorrise, scrutandolo a
sua volta, era imponente, ma meno spaventoso di ciò che credeva.
-Vieni entra- disse il
miliardario facendole strada- questo è Alfred, il mio maggiordomo e
consigliere, tengo molto a lui
-È un piacere conoscerla
signorina
-Mi chiami Luce, non amo
queste formalità- disse lei sorridendo- e spero che andremo d'accordo
***notte***
-Signor Wayne- Alfred disse
qualcosa a Bruce e lui si alzò
-Scusami Luce, ho una
riunione di lavoro
-Non preoccuparti- rispose
lei- so che sei impegnato
Lui uscì dalla sala, seguito
da Barbara e da Dick.
-Mi spiace Signorina- disse
Alfred sincero
-Non importa, so che è
tardi, ma anch'io ho un lavoro da fare, avevo in programma di andare a trovare
una mia amica- rispose lei
-Vada pure signorina, ma
stia attenta, Gotham è pericolosa di notte-la informò Alfred
-Grazie Alfred, ma so badare
a me stessa- rispose lei alzandosi mentre alcune cameriere sparecchiano. Prese
la moto e salì in sella per poi sparire nella boscaglia intorno alla villa.
-Nightmare, c'è una rapina
in corso alla banca centrale di Gotham
Saltò la recinzione della
villa e atterrò con grazia sulla stradina
-Disabilita le telecamere al
mio passaggio C-una nube di fumo la circondò, appena essa sparì la moto e Luce
erano invisibili.
-Sei invisibile no?
-Sicurezza, se non vuoi
disabilitarle basta che controlli che io non sia ripresa- i vestiti erano
cambiati, ora indossava un costume attillato che lasciva gambe e braccia
scoperte, con un'ampia scollatura, ai piedi aveva degli stivali alti che le
arrivavano a metà coscia, al collo aveva un mantello simile a quello di Batman,
una maschera copriva occhi e naso, i capelli erano mossi completamente bianchi,
le mani era coperte da guanti con unghie affilate d'argento, in vita aveva una
cintura porta oggetti, un lazo legato di lato e sotto il mantello aveva
un'armeria vera e propria. Anche la moto era cambiata, era diventata demoniaca,
con un teschio sulla parte frontale, chiunque l'avrebbe vista poteva esserne
solo terrorizzato.
-C quanto dista dall'arrivo?
-Chi? Ah Batman...due
minuti, arriverà prima di te- disse la voce metallica
-Farò in modo di fare un
entrata in scena più spettacolare però...
-Sei la solita, sta attenta
Nightmare
Chiuse la conversazione
***
-Joker...- disse lei a denti
stretti poggiata sul lucernario, era arrivata appena in tempo per vedere Batman
preso, Batgirl sotto tiro e Robin a terra privo di sensi, si era persa la parte
migliore.
-Finalmente Gotham è mia!
-rise il matto dai capelli verdi- oh non sei contento Batman? Finalmente la
nostra eterna sfida si è conclusa, tutto per un piccolo segreto svelato! E
ora...rivelerò al mondo chi è Batman!
Rise da sadico, Robin si
alzò ma venne immobilizzato da due energumeni grossi come armadi
-No no piccolo Robin, ormai
è finita! -rise da malato di mente qual era- che bei eroi ha Gotham!
Ops...aveva!
-Sei proprio spiritoso
pagliaccio, ma non credo che tu abbia preso tutti gli eroi- disse lei apparendo
da una nuvola di fumo nero
-Prendetela avanti! -urlò
Joker ridendo- è solo una bambina!
Nightmare si mosse svelta e
stese i due che cercavano di prenderla, quelli che tenevano Batman, quello che
mirava a Batgirl e quelli che bloccavano Robin- non sono una ragazzina- disse
prendendo Joker per il colletto- io sono Nightmare
Lo scagliò contro Batman che
lo prese al volo.
-Quella sì che fa paura-
disse Joker mentre veniva ammanettato da Batman
-Chi sei?
-Io? -si fermò e sorrise- io
sono il vostro peggiore incubo- si mise sulla cornice della finestra- ci
rivedremo pipistrello- si lasciò cadere. Batman si sporse per vedere dove era
finita ma l'unica cosa che vide fu un biglietto con su scritto "Nightmare
è stata qui" con un teschio con le ossa incrociate come simbolo
-Nightmare- disse Batman
prendendo il biglietto
-Mi spiace pipistrello ma io
vado pure via-Joker letteralmente esplose
-Un robot...-commentò Robin
alzando un braccio robotico
-Batgirl analizza i resti,
io ho da fare- disse Batman sparendo
***
-Buongiorno papà- disse Luce
salutando il padre appena alzatosi
-Buongiorno- rispose lui
sedendosi al tavolo e aprendo il giornale
-Buon...giorno- disse Dick
entrando e crollando sul tavolo
-Nottata pensante? -chiese
lei notando lo sguardo stanco di entrambi
-Una nuova arrivata che ha
sconvolto la riunione tutto qui
Alfred entrò- signorina Luce
c'è un certo C. M. al telefono per voi
-CM? Grazie Alfred -disse
lei alzandosi- con permesso
Bruce guardò il
maggiordomo-CM?
-Era una voce maschile
signore, non vi so dire altro- disse Alfred versando il caffè
-Il Fidanzato forse? -chiese
Barbara entrando
-Fidanzato?!-quasi si
strozzarono Dick e Bruce
Intanto Luce aveva preso la
cornetta- pronto?
-Check Mate a rapporto- rise
la voce maschile e robotica
-C perché mi chiami? Sai che
non voglio essere disturbata quando c'è qualcuno a casa e poi usare il mio
cellulare o l'auricolare era troppo difficile?
-Uff e io che volevo darle
una scusa per uscire e controllare alcuni posti
-Nuovi indizi su dove
potrebbero essere i nostri "amici"?
-Le ho mandato una mappa dei
negozi dove è stato visto Joker, Due facce e Pinguino, sto ancora cercando gli
altri "amici"
-Bello...capito, credo di
poter controllare oggi tutti i posti
-Si sta avvicinando Bruce,
inventi una scusa ed esca- avvisò l'intelligenza artificiale
-Capisco C, va bene, ci
vediamo al parco allora
-Preferivo il cinema ma va
bene
-Si sì tranquillo faccio in
fretta, a dopo- disse lei chiudendo
-Oh che geniale uscita di
scena Luce-commentò C all'auricolare di Luce
-Un tuo amico? -chiese Bruce
avvicinandosi alla figlia
-Mi ha promesso di farmi
vedere la città, non ti dispiace vero?
-Uscire con qualcuno che non
conosco? -disse Bruce- Dick!
-Si? -chiese lui entrando in
sala, era vestito con jeans neri, maglia da rockstar, giacca di pelle e un
cappello in stile teppista
-Accompagneresti Luce a
vedere Gotham?
-Va bene
-Non ti dispiace vero?
-chiese Bruce poi alla figlia
Lei sorrise- stai agendo
come farebbe un padre quindi no
-Forse a te non dà sui nervi
ma a me sì! -disse C nell'auricolare
-Andiamo allora- disse Luce
ignorando completamente le lamentele dell'intelligenza artificiale
****
-Alfred dove si trova Luce?
-chiese Batman all'auricolare mentre guidava per le strade buie di Gotham per
andare a investigare su alcuni luoghi.
-È appena uscita signore
-In piena notte?!
-Beh signore, lei di certo
non è in casa ora
-Si ma io sto salvando
Gotham non uscendo con ragazzi...
-Beh signore c'è da vedere,
non mi sembra che sua figlia sia il tipo da uscire con il primo che passa
-Vedremo...
***
Scese dall'auto e si mise ad
analizzare la scena, sentiva i vetri rotti scricchiolare sotto i suoi stivali
-Non ci credo ancora...
-Che sia entrata dal nulla?
Oh non sei il primo- disse Nightmare dietro di lui. Batman si girò, indossava
ora una specie di tuta da motociclista, il mantello, la cintura porta oggetti e
la maschera, insomma aveva cambiato solo il vestito.
-Che ci fai qui?
-Quello che fai tu...indago-
disse lei avvicinandosi a una parete
Batman la osservò- hai
diciannove anni?
-Esatto...qualche problema?
Anche il tuo Robin ha quell'età no? - disse lei noncurante continuando ad
analizzare la scena
-Come lo sai?
-So tutto...io sono il
vostro peggior incubo, incubo che conosce tutto di tutti
-Dovresti essere a casa, sei
piccola per...
-La piccola ti ha salvato la
maschera l'altra sera o ti sei dimenticato? Non provare a dirmi che non so
badare a me stessa.
Batman osservò muoversi con
sicurezza tra i vari punti e analizzare le varie tracce lasciate da Joker, gli
ricordava sua figlia per qualche motivo, gli venne un groppo in gola, lui ora
non sapeva dov'era la figlia e non aveva ancora avuto tempo per conoscerla davvero...era
un pessimo padre
-Non lo sei- disse Nightmare
senza guardarlo
-Cosa? -chiese lui con la
sua solita voce
-Un pessimo padre, non lo
sei- fu l'unica risposta che diede Nightmare, lo pensava davvero, almeno lui
aveva chiesto alla madre di mandargliela quando aveva scoperto della sua
esistenza, un altro avrebbe finto di non avere nulla a che fare con lei.
-Non so nemmeno dove sia ora
mia figlia
-Sta bene...Luce è una
ragazza responsabile, non si deve preoccupare di ciò che fa, sa come togliersi
ed evitare i guai, deve solo fidarsi- rispose lei di impulso, scordandosi che
Batman non sapeva che lei conosceva la sua identità
-Come sai che si chiama
Luce? -chiese lui sospettoso
-Perché...è una mia cara
amica, mio caro milionario- rispose lei, si amica di se stessa.
-Come sai chi sono?
-Sono Nightmare, il peggiore
dei sogni, conosco vita e miracoli di ogni essere vivente- rispose lei
tranquillamente- non lo dirò, se è questo che temi, sono abbastanza abile a
star zitta
Nessun commento:
Posta un commento