14- Scelta ardua scelta
Mal si nascose dietro un masso evitando l'ennesimo fulmine
di Antilos. Lei è Jay avevano trovato i ragazzi e il suo rapitore era apparso
dal nulla e aveva assunto l'aspetto di Antilos. Erano due ore che lei schiva i
fulmini del tipo. Era stanca di quella vita, ma non voleva morire così! Prima
si sarebbe vendicata. Strinse una mano al petto privo di amuleti, li aveva
perso tutti, tutto eccetto una metà del cuore che condivideva con Evie, aveva
ridato alla ragazza l'altra metà, era ironico il fatto che il cuore che le
batteva nel petto fosse proprio quello della ragazza. Guardò per l'ennesima
volta la pozza d'argento al centro della sala, i suoi poveri amuleti, quel
bastardo glieli aveva fusi, e avrebbe fuso anche lei se Jay non avesse fatto un
salvataggio degno del re dei ladri, suo soprannome prima di morire per lei.
Carlos stava liberando Evie, mentre Jay li proteggeva e teneva nascosti. Mal
prese un respiro profondo, orami non avrebbe più potuto rimetterli nel suo
corpo, erano i ciondoli a controllare quel legame, da quel momento erano di
nuovo vivi, con qualche potere divino, copiato da Mal, ma pur sempre vivi. Mal
li guardò, era così strano, stavano così vicini a lei, non erano con lei da
anni e questo le fece battere forte il cuore. Sentiva dentro di se una nuova
energia, era come se qualcosa stesse riaffiorando dentro di lei. Chiuse gli
occhi.
****
-Dove sono? -Mal era trasparente come un fantasma, era nel
suo salotto. C'era una donna che le somigliava e aveva lei in braccio.
-Voglio che mia figlia viva al sicuro, ti prego di
proteggerla madre- la donna parlava con sua nonna
-Se vai via, alla ragazza dovrò dire che non sei tu sua
madre.
-Va bene così- disse lei baciando la fronte di Mal- so che
sarà una grande donna
-Un'eroina-rispose la nonna prendendola in braccio e
portandola via mentre lei piangeva.
La donna se ne andò e Mal la seguì. Invece del giardino di
casa era finita in un'altro salotto, di un'altra casa, quella della donna.
-Non dovevo lasciarla andare...ma non posso vivere la vita
di un eroe...non voglio...voglio essere normale...e non è normale avere una
figlia a soli diciotto anni...non mi pento di averla data alla luce...non mi
pento di averla concepita...mi pento solo di non poterla rivedere mai più...
-Mamma- disse Mal cercando di toccarla ma era un fantasma e
non poteva fare nulla.
-So che...so che forse mi stai ascoltando, è normale siamo
connesse. Io ho solo i poteri ereditati ma tu no, tu hai anche un grande dono,
sei un libro Mal, dentro di te scorre la conoscenza e il potere di ogni singolo
essere vivente, tu puoi accedere a qualsiasi arma o potere ti serva. Sei
l'essere perfetto mia cara...se...se mai tu...-la donna prese fiato- se mai tu
volessi venire da me...io ti dirò dove sono...se tu vuoi...basterà che chiami
il mio nome in uno specchio d'acqua...chiama il mio nome Mal...il mio nome è
Amelia strega d'argento- disse la donna, Mal notò solo allora i meravigliosi
occhi d'argento della donna, molto diversi dai suoi, ma aveva i capelli lo
stesso colore, era genetica quindi- basterà che tu lo faccia e io ti apparirò.
Avrai circa 17 anni e io ne ho solo 18 più di te...sarà dura per noi crescere
insieme, avrei dovuto portarti con me, ma la nonna è un'arpia...diceva che eri
in pericolo con me...avrei dovuto capirlo
Mal le accarezzò una guancia, cosa che parve sentire la
donna- sei giovane per capire il mondo...non potevi che fidarti della tua
famiglia
-Mal...il tuo nome....Malefica...non è una cattiveria, il
nome completo è Mal Elfica, non Malefica, ma tua nonna ti chiama così...Mal
come il nome dell'altra strega figlia dell'altra strega d'argento, Elfica da
elfo, ovvero le creature che mi hanno protetto quando ero piccola e poi...tuo
padre è un elfo...
Mal guardava la donna, era così vicina a lei, sentiva che
era vero, lo sapeva, si era vero il suo cuore glielo diceva, infondo del cuore
di Evie era stato preso solo piccole parti, ma abbastanza da poter decidere se
era viva oppure no.
-Se puoi e vuoi...vieni da me Mal...non posso sopportare
l'idea che ti facciano sposare per quelle assurde regole di purezza...un membro
della nostra famiglia si comporta come la nobiltà di un tempo, matrimoni tra
famigliari, esclusione degli altri...non sarai mai libera se rimani lì...vorrei
averti portata via con me...avrei dovuto farlo...
****
Mal aprì gli occhi di soprassalto. Sentiva finalmente un
peso togliersi dal cuore, come se parte del suo dolore e della sua solitudine
fossero spariti. Guardò gli altri, il tempo si era bloccato? Erano tutti fermi
e tutto era immobile...erano i suoi poteri? Sapeva che gli elfi manipolavano il
tempo, ma non credeva fosse vero! Sorrise ironica, ma quante metà era? Mezza
elfo, mezza umana, mezza eroe, mezza divinità, mezza strega, mezza armeria
vivente, mezza ogni deo esistente, mezzo mondo...cioè un po' troppo! Ma non
poteva essere semplicemente mezza normale? No? No...Si mise una mano sul petto,
sentiva che aveva ancora un grande peso da togliersi, ma prima di tutto doveva
liberarsi di mister simpatia/mi fingo il ragazzo perfetto/sono uno stronzo pazzesco
che ti fa fare sogni strani e una figura di cretina/ci sono minori non posso
continuare ad insultarlo altrimenti non basterebbe un ora per dire tutto. Si
alzò in piedi, probabilmente nemmeno la vedevano, o forse la vedevano
velocizzata? Non le importava, mise le mani sul cuore e creò dal nulla una
spada, era un'armeria? No, era la custode delle armi che erano passate alla
storia come armi di eroi o di cattivi o mostri o umani...insomma ogni arma
creata!
Bastò una sola e decisa spadata per uccidere il tipo. Ma non
poteva correre il rischio. Creò con i suoi poteri un cofanetto, simile a quello
di Pandora, ma evito di fare una serratura, lo sigillò con l'argento dei suoi
ex-amuleti e lo seppellì vicino il centro della terra, era meglio evitare che
qualcuno lo trovasse e aprisse. Guardò i ragazzi che le corsero in contro, la
velocità era tornata quella normale, lontano si sentivano gli zoccoli di
cavalli e il rumore di auto. "Dobbiamo salvare Mal"
-Quella era mia nonna...
-Mal è l'ultima tua possibilità di andartene e cambiare
vita- Evie le mise le prese le mani- puoi essere libera finalmente libera!
Mal guardò i quattro- starete con me, vero?
Loro annuirono. Mal annuì- allora dobbiamo andare
-Qui sul retro c'è una vecchia carcassa di un auto
abbandonata, vedo che riesco a fare- disse Jay
-Ti aiuto- Carlos lo seguì
-Mal? -Evie fece per seguirli ma si fermò
-Vai avanti lascio un messaggio e vengo- Mal prese una
bomboletta spray da terra e scrisse a lettere cubitali sul muro "Me ne
vado M. E." E mise la sua firma, un cuore con un ala di diavolo e una di
angelo e al centro una M di fuoco.
Se ne andò fuori.
-E quella?
-Pare che io abbia talento con i motori- sorrise Jay, la
carcassa era un decappottabile nera con fiamme ai lati, un teschio sul
cruscotto al posto dello stemma, l'auto era una vera favola. Jay si mise al
volante, Carlos si sedette accanto a lui, Mal e Evie si sedettero dietro. Jay
fece un'inversione di marcia, accelerò e sparì nella strada per poi
allontanarsi nell'autostrada, avevamo tutti e quattro degli occhiali da sole.
-Mettiamo della musica? -chiese Carlos girandosi verso le
ragazze, andavano veloci e le chiacchiere non mancavano
-Vai con il rock
Carlos mise la loro canzone preferita, sparata a tutto
volume e a quella velocità, il gruppo era tornato. Mal si mise comoda sui
sedili della nuova auto, anche se era un modello d'epoca e costosissimo creato
da una carcassa di un vecchio maggiolino, ma dettagli.
-Dove si va, cuore?
Mal guardò i ragazzi- ho una mezza idea...ma prima....
*****
Vide il cottage che le avevano indicato, bussò e aspettò una
donna le venne ad aprire
-Si? -appena la vide scoppiò in lacrime e l'abbracciò e
baciò.
La fece entrare, insieme a lei anche i suoi amici, non
poteva essere più felici di riavere la sua Mal Elfica a casa con lei.
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