WitchandAngel : Capitolo 6- Non volevo origliare

Capitolo 6- Non volevo origliare

6- Non volevo origliare!
Successe tutto abbastanza in fretta, come Mal tentò di attaccare il famiglio questo scomparse. Mal cadde e venne presa al volo da Antilos.
-Bella presa -Mal si sentiva stranamente in imbarazzo con lui vicino, nessun ragazzo la trattava così, era molto premuroso e sembrava non avere in mente altri scopi se non seguirla come suo stratega e compagno di squadra, la cosa l'attraeva.
-Tornate nei vostri appartamenti, noi indagheremo- disse Ares, osservando bene il figlio- Antilos devo parlarti
Antilos seguì il padre verso una zona più calma.
-Che cosa ho fatto? -chiese lui senza scusarsi di nulla, Mal gli dava fiducia, gli aveva dato fiducia fin dal primo sorriso che gli aveva rivolto, aveva giurato a se stesso che l'avrebbe aiutata, senza pretendere nulla se non un sorriso e la sua amicizia, anche se non era sicuro che il suo cuore volesse solo quello.
-Niente mi spiace? Facciamo progressi- commentò Ares sorridendo
-Se devo restare per sentirti ridere me ne vado, Mal...la mia squadra  ha bisogno di me...
-Su su, volevo solo dirti che- mise una mano sulla spalla del figlio e si mise in ginocchio, Ares era alto quasi due metri, il figlio gli arrivava al petto- sono fiero di te
-Wow...ecco- Antilos si grattò la testa- non l'avevi mai detto né a me né agli altri...grazie
Ares si alzò- comunque...tu e Mal?
Antilos divenne rosso- Cosa?! No no...cioè a me piacerebbe...ma...no no...che dici mai! No no! Ma...no no...ecco...
Ares rise- credici o no, anch'io ero così con tua madre
Antilos si guardò le scarpe- ecco... I'ammiro, è così forte e gentile...mi ha incoraggiato con un semplice sorriso, insegna bene...combatte bene, è un'ottima leader, so bene che è in grado di farcela da sola e che forse io sono quello meno indicato per aiutarla...ma non posso fare a meno di volerla proteggere, ho paura che possa crollare subito, non voglio vederla stare male, né soffrire o piangere, voglio starle affianco e aiutarla sempre...come suo compagno di squadra darò il meglio di me per esserle utile, come amico le starò vicino e...anche se non lo capisco, so che il mio cuore vorrebbe essere molto più che un amico per lei, ma mi basta solo un suo sorriso per essere felice- divenne ancora più rosso quando si rese conto di ciò che aveva detto- ecco io...
Ares rise e iniziò a dare consigli al figlio, che dubitava altamente che li avrebbe seguiti.
Mal aveva accidentalmente ascoltato, si mise una mano sulla bocca, era rossa, aveva il cervello in tilt e non sapeva che cosa fosse preso al suo cuore. Tornò di corsa nel suo appartamento e si calmò. I ragazzi entrarono, aveva promesso di raccontare la storia e l'avrebbe fatto.

-Bene...siete pronti?

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