The Mistress of the Crime
0- Introduzione
Avete mai sentito il detto "Il crimine non paga?"
beh se è vero...qualcuno lo dovrebbe dire al mio conto in banca...o meglio ai
miei conti in banca... Se siete in compagnia dei vostri genitori o di qualcuno
che potrebbe dire "non si fa" chiudete tutto e dimenticatevi di
me...se invece siete interessati a come diventare ricchi...continuate pure a
sentire. Nel corso della mia vita ho cambiato più di seicento identità. Ma
lasciate che mi presenti con il mio nome d'arte "The Mistress of the
Crime". Il mio vero nome è sparito da tanto tempo...ma non mi manca.
Lasciate che vi racconto come è iniziato il crimine.
Avevo circa 2 o 3 mesi, vi ricordate le culle in cui
mettevano i bebè? Riuscivo sempre a scappare, un vero genio della fuga. A tre
anni avevo già abilità nella fuga, a quattro venni mandata in orfanotrofio, era
morta la donna che si prendeva cura di me, o almeno io la vedevo tale, una
Troia se permettete. Dopo pochi giorni ero già il "chiedi e avrai"
dell'edificio, per chi non lo sapesse era un vero lavoro, consisteva nel rubare
ciò che voleva il cliente e venderglielo, all'epoca riuscivo a guadagnare dei
settanta agli ottanta dollari al giorno, facendomi pagare un dollaro o dieci,
dipendeva dal rischio della commissione. Il primo furto? Beh il primo furto è
quello che rimane nella memoria
***
-Prendimi i biscotti della Direttrice e ti darò due dollari-
il ragazzone davanti a me ha dieci anni, ovvero sei anni più di me
-Dieci o niente- quanto ero carina, capelli lunghi biondi,
occhi violetto chiaro e avevo già l'idea che i soldi contano eccome, che tenera
-Te ne do venti allora- disse lui ridendo
-Bene affare fatto
Glieli portai e lui dovette pagare, provò ad accusarmi con
la Direttrice ma finì lui nei guai...si ammetto che potrei aver lasciato
qualcosa del ragazzo nell'ufficio della direttrice. Voleva fregarmi e l'ho
fregato.
***
Da quel colpo ne ho fatti abbastanza da avere uno stipendio
fisso, facevo più di mille dollari al mese. Un giorno mi beccarono, un uomo,
dai lunghi capelli neri e occhi verdi, aveva visto le mie abilità e mi adottò
come sua apprendista. Mi fece da maestro e migliorò le mie capacità nel
crimine. A dieci anni ero già in grado di aprire una cassaforte in cinque
secondi, qualunque fosse il modello, aprivo di tutto...lucchetti, macchine, casseforti,
auto...mi intrufolavo ovunque se ben pagata. I mille dollari erano aumentati a
dieci mila ma anche più, c'erano giorni in cui non potevo muovermi, dopo un
furto di grosse dimensioni sparivo per due tre giorni e ricomparivo il più
lontano possibile da lì. Le mie seicento e passa identità? Beh mi presentavo
con documenti, passaporto, certificati ecc falsi, creati da un mio amico,
Master Zero, si chiama così perché ricrea vite da Zero. A diciassette anni ero
già ricercata in mezzo mondo, con i nomi falsi ovviamente. A diciannove avevo
già una fama tale da rendermi la migliore ladra d'arte e criminale del secolo.
Quando rubavo qualcosa io, tutti andavano a vedere il museo, la galleria o il
posto dove io ero passata. Alcuni hanno anche finto un furto da parte mia,
beccandosi prima la stampa alterata e gli agenti che mi volevano catturare poi
un furto abbastanza alto da mandarli sul rosso. Alla gente non piaceva il fatto
che rubavo, anche se alcuni erano miei Fan. Quando raggiunsi i ventidue
anni...venni presa, l'agente che mi aveva cominciato a dare la caccia aveva
trovato il mio schema ed era sempre un passo dietro di me, devo dire che ne ero
leggermente attratta, non capita tutti i giorni di conoscere un FBI che ti
riesce a capire. Mi prese a Budapest, mentre facevo dietrofront e cercavo di
scappare. Non mi ha presa alla sprovvista anzi...ma...va bene forse volevo
essere arrestata. Ed ora eccomi qui, in questa cella di lusso, controllata da
sette telecamere. Qui è come se non fosse una cella, letto, mobili, oggetti,
TV, un lusso che non mi aspettavo. Stavo seduta sul letto a fissare il
soffitto, diciamo che non ho ancora provato a darmi alla fuga.
-Ragazza- la voce della guardia mi fa girare- l'agente
Blackgun ti attende nel suo ufficio hai cinque minuti per cambiarti
E ora che vuole FBI da me? Mi ha già arrestata, che altri
può volere? Mi faccio veloce come un lampo una doccia, mi metto la biancheria
nera in pizzo, mi infilò una minigonna nera aderente è una camicia bianca che
non abbottono del tutto, abbottono solo dal seno in giù, mi metto delle scarpe
con il tacco nere, mi spazzolo i capelli biondi e lunghi e mi trucco
leggermente. Mi guardo, beh gli farò venire un'infarto.
-Sono pronta- dico mentre la guardia apre la porta
Rimane a bocca aperta- cavolo...
-Allora? Muoviamoci
Entrare nel piano dell'FBI dedicato alla caccia dei
criminali come me...non pensavo ci sarei mai venuta qui. Almeno non così.
L'agente che mi ha arrestato mi viene incontro, gli uffici
sono comunissimi, e io che mi aspettavo chissà che. Mi tolgono le manette.
Mentre il giovane sui trent'anni, capelli neri e occhi verdi, si avvicina calmo
gli altri mi guardano.
-Benvenuta M.C.
-Allora FBI, per cosa questo invito?
-Andiamo nel mio ufficio, ti spiego meglio lì
-Se provi ad allungare le mani ti faccio cambiare sesso- lo
avviso io seguendolo
-Certo certo.
Il suo ufficio è una stanza con le pareti di vetro messa ad
un livello più alto rispetto agli altri, come un re guarda il suo popolo dal
trono eh?
-Allora? - chiude la porta e si poggia alla scrivania
-Carino l'ufficio- commento io- ora sputa il rospo
-Voglio la tua collaborazione per catturare altri criminali
come te, ma meno bravi
-Un complimento? Che gentile - mi siedo sulla poltrona di
fronte a lui e accavallo le gambe, nulla guarda sempre i miei occhi, cavolo
potrei giragli nuda davanti e non batterebbe ciglio
-Il patto sarebbe che in cambio della tua completa
assistenza, la tua pena di...
-Evitiamo l'elenco dei miei reati
-In cambio della tua assistenza per almeno 3 anni e di portare
una cavigliera per 3 anni, sarai libera
-Quindi per tre anni, sarò la vostra aiutante e poi libera
come l'aria?
-Sarai sorvegliata
-Da lei? -chiesi io sorridendo
-Si- rispose lui senza cambiare espressione
-Sposato?
-No
-Fidanzato?
-No
-Figli? Ex-moglie?
-No e no- si avvicina- per quale motivo me lo chiede?
-La famiglia è la prima cosa a cui penso, se lei fosse stato
una delle cose che ho chiesto avrei rifiutato, non voglio rubare tempo a un
uomo che tempo non ha
-Quindi accetta? -il suo sguardo era sempre puntato sui miei
occhi, non abbassava mai la guardia, era una sfida quella? Forse ma nessuno mi
aveva mai tenuto testa come quell'uomo
-Accetto- dico io fermando il mio sguardo su di lui, un bel
uomo, che mi tiene testa, che non ha paura di rischiare e che mi offre la
salvezza dopo avermi mandata all'inferno...quell'uomo aveva già fatto colpo su
di me prendendomi, ma ora stava ritirando la freccia e aveva preso in pieno
l'altra.
-Benvenuta- mi prende la mano- nel FBI come nostra
consulente, signorina- mi bacia la mano con delicatezza
-Sarà un piacere lavorare con lei, signor FBI
-Chiamami pure per nome
-Va bene...Neal
-La nostra sarà una lunga alleanza signorina...
Per la prima volta il mio nome dopo 22 anni ritornò a essere
pronunciato da qualcuno, fui io stessa a dirlo, per istinto forse ma non me ne
pento
-Lucy...Lucy WhiteCollar
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