La figlia del capo
Capitolo 1: colpo di fulmine
Entrò nell’ufficio del capo della polizia.
-Ah buongiorno Signor Black, prego si sieda- disse allegro il
capo, un uomo dai capelli neri, baffi ben curati e occhi marroni. Era un uomo
gentile, dedito al lavoro e ben voluto da tutti. Aveva perso la moglie dieci
anni prima, era stata coinvolta in un incidente, la sua unica famiglia era la
figlia adottiva, una ragazzina silenziosa e abbastanza strana, usciva poco e in
centrale l’unica cosa che diceva chi l’aveva vista era un “Beh…non è come la
descrive il capo”. La cosa incuriosiva Jonathan Black, era da due anni in
centrale eppure non l’aveva mai vista, era uno dei migliori, e più giovani,
agenti della centrale. Aveva solo ventidue anni eppure era di enorme bravura,
talento e fama. Aveva spesso rifiutato un posto come capo in altre città, con
paghe ben più alte, ma non era il denaro o la gloria ciò che lui cercava, gli
piaceva lavorare lì, i colleghi e il capo erano la sua famiglia ora e di certo
non avrebbe abbandonato quella famiglia volentieri. Jonathan era un ragazzo di
bell’aspetto, con occhi celesti e capelli neri, sembrava un diciannovenne, a
volte la gente lo scambiava per un ragazzino, ma, aspetto a parte, i suoi modi
erano da adulto, la voce era da adulto, era adulto anche nello sguardo, cosa
che piaceva alle ragazze, anche se lui non era fidanzato, troppi impicci
diceva.
-Signore- salutò lui
-Ottimo lavoro come al solito. Un arresto spettacolare- si
complimentò il capo
-Sono felice di aver messo in prigione un altro criminale
-Pensavo di affidarti un nuovo caso…-cominciò il capo ma un
gran fracasso proveniente dagli uffici lo fermò
Il capo descriveva la figlia come una “Bambina” dolce,
silenziosa e allegra. Non era esattamente una descrizione precisa.
-Cos’è questo fracasso?! –chiese alzandosi e aprendo la porta
seguito da Jonathan- insomma cosa diavolo sta succedendo qui?! Tornate a
lavoro!
I poliziotti si spostarono permettendo ai due di vedere cosa,
o meglio chi, aveva creato quel trambusto. Una donna di spalle, con lunghi
capelli biondi, si girò. Per Jonathan la scena andò al rallentatore, vide prima
le scarpe blu notte, poi il tajer dello stesso colore, poi le mani delicate, il
fisico perfetto, il viso delicato e gli occhi, occhi di un verde smeraldo così
bello che non aveva mai nemmeno pensato di poter vedere. Era la donna più bella
che avesse mai visto. Lei sorrise.
-Oh Lucy! Cara che ci fai qui? –chiese il capo abbracciando
la ragazza
-Papà, vorrei dire che è una visita solo per vederti, ma stamattina
il postino, o qualcun altro, ha recapitato questo a casa nostra- tirò fuori
dalla borsa una busta gialla
Il capo la prese- “Presto prenderò ciò che ti è più caro,
ovvero Lucy, firmato K”. Mike fallo analizzare. Accidenti
-Ho pensato che potesse esserti utile, per le impronte o non
so
-Stai bene? Ti ha seguita qualcuno?
Lei sorrise- papà non sono una bambina! So badare a me stessa
Al “Non sono una bambina” mezz’ufficio avrebbe urlato per
darle ragione, di certo le curve non le mancavano.
-Si ma questo è un boss mafioso! Devo metterti sotto custodia
-Cosa?! No! –protestò lei
-Nel mio ufficio signorina ora…e anche tu- disse rivolto a
Jonathan
-Papà non dovresti mettermi sotto controllo! –disse lei senza
accennare a voler eseguire l’ordine
-Io sono tuo padre e se…-iniziò il capo
-Se mi metti sotto stretta sorveglianza K non si esporrà- lo
bloccò lei- se vuoi prendere K devi lasciarmi senza pattuglia o controllo, come
se non ti importasse
-Così in effetti potrebbe uscire…-concordò lui- ma è
pericoloso per te
-Allora mettimi sotto il controllo di un agente che passi
inosservato- disse lei
-Qualcuno che possa passare per un tuo coetaneo- ragionò lui
e si girò verso Jonathan- signor Black quanti anni hai?
-Ventidue- disse lui cercando di capire perché il capo lo
fissasse così
-Che dite potrebbe passare per un suo coetaneo? Un
diciannovenne?
-Se togli la divisa da agente e lo sguardo da ti ucciderò nel
sonno credo di sì- commentò qualcuno
I due ragazzi si guardarono. Lei dimostrava vent’anni, lui diciannove…della
serie non giudicare un libro dalla copertina.
-Perfetto! Black sei la nuova guardia del corpo di mia
figlia! Congratulazioni! –disse il capo battendogli una mano sulla spalla
Lui guardò la ragazza che alzò le spalle come a dirgli
“Quando decide non cambia idea”
-Conti su di me capo- disse lui nel suo solito tono
-Perfetto! Malcom e Carlo- due uomini sui trent’anni si
alzarono. Il primo aveva capelli biondi e occhi neri, il secondo capelli
marroni e occhi neri- andate con Black e mia figlia al centro commerciale,
vestite questo ventiduenne da diciannovenne
-Si!
I due presero sotto braccio Jonathan e lo trascinarono fuori.
Lucy diede un bacio al padre- ti lascio lavorare. Buona fortuna con i vostri
criminali
-Grazie! –risposero tutti in coro. Lei seguì i tre uomini.
-Certo che ha una bellissima figlia capo- commentò qualcuno
Il capo incrociò le braccia. Aveva un fisico muscoloso, che
attirava facilmente l’attenzione femminile, purtroppo per le signore a lui
interessava solo la figlia, dopo la moglie non si voleva risposare- ovviamente.
Ma se qualcuno di voi prova a toccare la mia bambina…-guardò i colleghi,
chiunque avrebbe sposato Lucy se la sarebbe vista con un ex-marine, militare o
qualunque cosa era prima di andare in congedo ed entrare in polizia.
Tutti tornarono a lavorare. Ma qualcuno commentò- io
guarderei Jonathan, si era imbambolato prima
-Beh se Jonathan diventasse il mio genero ne sarei lieto, ha
un gran talento nel combattere il crimine- commentò tra se il capo tornando in
ufficio.
****Centro commerciale****
-Niente completi! –dissero i due agenti per poi sparire tra
gli scaffali
-Che problema hanno i completi o la divisa? –chiese Jonathan
-Non chiederlo a me, sinceramente preferisco quelli a questo
genere di magliette volgari- commentò la ragazza guardando una maglietta con
scritto sopra “Sciupa femmine” - e poi gli uomini in divisa fanno colpo
-Ma non posso mettermi semplicemente una maglia e dei jeans?
–chiese lui avvicinandosi e poggiandosi alla parete accanto alla ragazza incrociando
le muscolose braccia al petto.
Lei alzò le spalle- non decido io…comunque non ci siamo
ancora presentati. Lucy White.
-Jonathan Black- le strinse la mano lui- piacere di lavorare
con te
-Mi spiace, dovrai fare la tata per un po’. Non deve essere
il massimo per il miglior agente della centrale
-E tu che ne sai che sono il migliore? –chiese lui alzando un
sopracciglio divertito
-Papà parla spesso del lavoro a casa, mi ha parlato molto di
te. Va molto fiero del suo agente- rispose lei sorridendo- ero davvero curiosa
di vederlo questo “Signor Black”, non sei come mi aspettavo
-Delusa? –chiese lui
-Al contrario- rispose lei
-Se voi due avete finito di fare i piccioncini- dissero i due
agenti- Jonathan si dovrebbe cambiare
Lucy si sedette difronte al camerino. Carlo e Malcom, dopo
aver dato a Jonathan i vestiti, si erano messi ai lati.
-Look numero 1
Jonathan uscì vestito da dark- non ci giro così
-Bocciato- disse Lucy, infondo doveva passare per amico suo
quindi a lei spettava la decisione finale
I due spinsero dentro Jonathan.
-Numero 2
Jonathan uscì con una tuta con il cappuccio
-Sembra uno spacciatore…bocciato
****Molti bocciato dopo****
-Ultimo Look
Jonathan uscì con dei jeans scuri, delle scarpe da tennis
bianche, una maglia in stile militare e una felpa col cappuccio grigia
-Togliete la felpa
Lui se la tolse, la maglia era a maniche corte, lasciava
intravedere un tatuaggio sul braccio destro- allora?
-Approvato- disse lei, fissando i muscoli del ragazzo- forse
non sono solo gli uomini in divisa a piacere- aggiunse a bassa voce
-Bene…e ora? –chiese Jonathan crollando sulla sedia del bar,
aveva abbastanza vestiti da essersi rifatto il guardaroba
-Ora io torno a casa a cambiarmi- disse lei- e tu a posare le
buste
Come da ordine, finché la minaccia per Lucy c’era, Jonathan
sarebbe rimasto nella villa dei White.
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