Capitolo 3: Carnevale di Rio
****sei ore al cambio di idea****
-Perché non scendi a trovarti una ragazza? –chiese Dalia
seduta sul davanzale
-Perché non scendi TU a trovarti un ragazzo? –replicò lui
-Perché i ragazzi che mi interessano sono quelli in grado di
maneggiare un’arma e a sparare a un uomo senza tremare e i mocciosi che hanno
l’età che dimostro io sanno a malapena usare le pistole giocattolo, figuriamoci
una mitraiatrice
L’uomo ridacchiò- beh non posso darti torto.
-E la tua scusa? –chiese lei fissandolo con i suoi occhi
rossi
Lui si poggiò e guardò passare le maschere e i colori del
carnevale- non esiste donna al mondo che capirebbe il mio lavoro
-Pessima scusa- disse lei
-Ah sì? –chiese lui alzando un sopracciglio
-Si
-Allora dimmi il nome di una ragazza che capisce il mio
lavoro
-C’è l’hai davanti- rispose lei con calma
-Ah quindi vorresti essere la mia ragazza? –chiese lui
bloccandole ogni via di fuga. Tra i due, da quando erano a Rio, ovvero due
giorni, era nata una complicità molto strana, l’uno sapeva che fare per far sì
che l’altro facesse la prima mossa.
-Non ho detto questo
-Ma l’hai pensato- disse lui avvicinandosi. Si stuzzicavano a
vicenda e la cosa li divertiva.
-Ah tu dici…
***quattro ore alla scelta***
-Sei carina quando dormi- commentò lui in auto, si era
addormentata sul sedile del passeggiero.
-Mi mancherai…-disse lei- quando prenderemo quell’aereo non
potremo tornare indietro. Tu mi mollerai a quel tipo e non ci rivedremo più
-Già…torna a dormire se vuoi
Lei era già calata nel mondo dei sogni. Forse fu allora che
decise
***Ora della partenza per…***
-Scusa ma l’aereo per N.Y. non è questo- disse lei guardando
la scritta Roma
-Lo so
-Perché andiamo a Roma? Facciamo scalo lì?
-No, non ti porterò da quell’uomo
-Cosa…
-Non ti lascerò andare, finché tu vorrai staremo insieme
Lei sorrise- ecco perché…
-Cosa?
-Nulla- scosse la testa- andiamo o perderemo l’aereo
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