A strage love
Una ragazza particolare
Camminava per strada dopo il coprifuoco, era illegale e
rischiava grosso, ma non era esattamente una tipa che amava seguire le regole.
-Signorina ha un pass?
Lei si girò, un’altra sentinella, l’avrebbero picchiata o peggio…
-Lasciatela stare
Scese e uccise la sentinella, senza pensarci troppo. Si rese
conto di essersi appena scoperto e fece per andarsene
-Aspetta! -lei si avvicinò- grazie per avermi salvata
-N-non ho fatto nulla
-Il tuo nome?
-M-mi…mi chiamano Vampiro- rispose lui, era la prima volta
che parlava con un’umana
Fu così che conobbe l’amore, così da un incontro casuale. Ma
fu così che scoprì che ogni vita finiva, per questo decise di trasformare il
suo più grande amore, la ragazza di quell’incontro casuale, la sua donna, in un
vampiro, da lei ebbe figli, poi nipoti e generazione dopo generazione, vampiri
su vampiri, la sua famiglia crebbe e invase il mondo. Con la loro venuta
vennero anche i Cacciatori, umani in grado di uccidere i vampiri, di
riconoscerli, di cacciarli, di farli sparire e di sparire a loro volta. Un
cacciatore e un vampiro non potranno mai stare dalla stessa parte, sono troppo
diversi e finirebbero per uccidersi a vicenda. O almeno questo è ciò che le due
parti sapevano, i cacciatori li volevano morti quindi era auto difesa, questa
era la scusa dei vertici vampireschi, i vampiri sono una minaccia e uccidono
gli umani vanno sterminati, questa era la scusa dei capi dei cacciatori.
Eppure, una piccola luce nacque, una cacciatrice particolare e un vampiro
anomalo, due anime che forse avrebbero potuto cambiare la storia. Il vampiro
era un vampiro bianco, uno dei pochi che si nutrivano del sangue dei donatori e
quindi non uccidevano nessun umano, la sua famiglia era bianca e lui era un
vampiro anche troppo gentile, non avrebbe ferito un umano nemmeno se questo lo
avesse minacciato, purtroppo erano pochi quelli bianchi. La cacciatrice era
anomala in tutto, i suoi genitori erano particolari, uno dei due era umano,
l’altro non lo era, mettendola alla luce i due avevano fatto un sacrilegio e
per questo furono costretti a sparire, lasciandola indietro, sperando che lei
salvasse quel mondo e rimpiangendo di non poterla crescere. Ma non era per la
famiglia che lei era particolare, vedeva le anime, sia umane che non, vedeva i
morti, vedeva cose invisibili ad ambedue le parti, poteva giudicare le loro
anime e decidere se fare qualcosa oppure no. Era la miglior cacciatrice di
tutti i tempi. Non si faceva problemi ad uccidere, ma uccideva solamente i
vampiri neri, quelli che lei definiva neri, li conosceva, erano coloro che
volevano uccidere, che provavano gusto nella sofferenza altrui, quelli uccideva
lei, solamente quelli. Era sempre in missione solitaria o con qualcuno di rango
più basso di lei. Era furba, dava l’ordine di controllare la zona al suo
sottoposto e lei controllava l’anima del vampiro, se era nero, lo uccideva
senza troppe domande, se era bianco…beh era tutta un’altra storia. Anche quel
giorno era in missione, solitaria, aveva avuto l’avviso di un avvistamento di
due vampiri. Li riconobbe subito, non erano amici, erano due vampiri diversi,
uno bianco e uno nero, nemici. Entrò senza problemi e guardò i due vampiri. Il
nero, era un uomo che di umano aveva solo l’aspetto, il bianco era una donna,
terrorizzata, dai capelli corvini e dagli occhi celesti. Con il suo pugnale non
esitò a uccidere il vampiro nero. Poi guardò la donna, rimise il pugnale al suo
posto e le sorrise.
-Non ho intensione di ucciderti
-Dovrei fidarmi di una cacciatrice? Voi uccidete senza
distinzione
-Non io- scosse la testa e i suoi capelli biondi sfuggirono
alla presa della sua spilla d’argento, la raccolse da terra- io non sono come
gli altri cacciatori. È vero io uccido, uccido i vampiri neri, o almeno quelli
che io chiamo così, coloro che uccidono solo per il piacere di farlo, tu non
sei una di loro. Vero?
-Sono una vampira bianca…ma come…
-Non sono cose che si possono spiegare con facilità, ma il
mio unico scopo è di uccidere chi merita, chi uccide, e proteggere chi è
innocente, quelli come te.
-La mia famiglia…siamo tutti bianchi
-Lo so, ti credo. Hai un figlio della mia età, calmo e
tranquillo, una figlia molto piccola, sognatrice e gentile, e un figlio un po’
ribelle di vent’anni, ma non è cattivo, e solo in un fase ribelle. Non ti
preoccupare per lui, appena tornerai a casa sarà il primo ad abbracciarti, sarà
il primo a consolarti e a dirti che andrà tutto bene.
-Come lo sai?
-Sono una ragazza del tutto anomala.
-Tornerò a casa…mi lascerai andare?
Le mise la spilla tra i capelli- dona molto più a te che a me
La donna toccò la spilla- perché…
-Così non ti scorderai di me, un giorno ci rivedremo forse.
Abbi fede, finché quella spilla sarà nelle tue mani, la tua famiglia non verrà
vista dai cacciatori, sarete umani, te lo prometto.
-Aspetta…il tuo nome?
-Seraphine, Rubin Seraphine
-Rubin…era il cognome di una mia amica…-commentò la donna
-Azalea Rubin…era mia madre- la bionda si alzò e si diresse
verso la porta- torna dalla tua famiglia. Ci rivedremo…puoi dire di avere
incontrato una cacciatrice che ti ha risparmiato, ma ti prego non dire il mio
nome
-Si…
-Ci rivedremo…a presto- se ne andò
-Seraphine…- la donna mise una mano sulla spilla e sorrise- è
uguale a te Azalea…
Tornò a casa. Aprì la porta.
-Mamma! –un vampiro di vent’anni la strinse a se, aveva gli
stessi capelli corvini e gli occhi verdi- pensavamo di non rivederti più!
-Tesoro- il marito, un uomo dai capelli rossi e gli occhi
verdi le sorrise- stai bene
-Mammina! –una bambina dai capelli rossi e gli occhi celesti
l’abbracciò
-Non hai incontrato cacciatori? –chiese un ragazzo dai
capelli marroni e dagli occhi verde smeraldo
-Si
Gli altri vampiri la guardarono preoccupati
-Era una ragazza della tua età tesoro- disse lei accarezzando
la guancia del bruno
-Ti ha ferita?
-No, ha ucciso il vampiro nero, mi ha regalato questa spilla
e mi ha detto che non mi avrebbe fatto male, sapeva che ero bianca tesoro!
L’uomo guardò dalla finestra- forse ti ha seguita
-Fidati di lei!
-Perché dovrei?! È una cacciatrice per l’amor di…
-Ragazzi andate di sopra- disse la donna. I tre se ne
andarono senza dire nulla
-Allora? –chiese l’uomo.
La donna cambiando tono e iniziando ad urlare disse -IL
COGNOME RUBIN! È UNA RUBIN! È LA FIGLIA DI AZALEA!
L’uomo si fermò- ma Azalea non aveva…
-Lo so…- disse la donna sorridendo- dovevi vederla! Era
identica ad Azalea! Ed era determinata come Onice! Era entrambi allo stesso
tempo! Una mezza-vampira!
****due anni dopo****
-Mamma sicura di volermi mandare a questa accademia per
vampiri e cacciatori? Non è proprio una buona idea- disse il ragazzo bruno, ora
aveva diciannove anni.
-Sono sicura che la mia salvatrice andrà in quella scuola,
voglio che tu la trovi e diventi suo amico- disse la madre decisa
-Papà…-provò lui
-No, sono d’accordo con tua madre- disse il padre
-Si ma perché iscrivete anche me?! –chiese il rosso
mettendosi accanto al fratello
-Perché si. Su andate o farete tardi- replicarono i due
Loro uscirono sbuffando.
-Demon- chiamò il bruno
-Che c’è Lucius? –chiese il rosso
-Guarda il lato positivo, potrai rompermi le scatole anche
quest’anno- gli rispose il bruno
-Oh ci puoi giurare fratellino- disse il rosso
scompigliandogli i capelli e accendendo l’auto. Aveva ancora vent’anni, aveva
fermato il suo avanzamento a quei vent’anni, non avrebbe avuto un giorno di più
o di meno per i prossimi secoli.
******
-Certo che questa scuola sembra una reggia- commentò il rosso
scendendo dall’auto e varcando i cancelli con il fratello. La scuola, una
gigantesca villa, con prati ben tenuti, tante strutture affine, i dormitori per
gli alunni…beh…uno spettacolo indefinibile, era meravigliosa. Entrarono nei
giardini. Ai polsi avevano i bracciali d’argento che placavano la sete di
sangue, avrebbero evitato il tentativo di uccidere qualche cacciatore, anche se
le liti c’erano.
-Guarda altri due sporchi vampiri- disse un biondo con il
distintivo di cacciatore
-Che schifo- commentò l’altro biondo- siamo proprio caduti in
basso per far entrare questi mostri in questa accademia
-Ok ora li ammazzo- disse il rosso pronto già a saltargli
addosso, trattenuto con la forza dal fratello
-Non metterti nei guai i primi tre secondi che sei qui dentro
Demon! –cercò di calmarlo Lucius
-Bravi vampiretti, andate a piangere dalla mamma- dissero gli
altri due in coro
-Ora ti…
-Che sta succedendo qui? –chiese una voce femminile
-S-Seraphine! Questi due volevano picchiarci! –disse uno dei
due
-Già volevano morderci come hanno fatto con tanti altri!
–aggiunse l’altro
-Cosa?! Ma non è vero! –dissero i due fratelli
-Silenzio- disse la voce- voi due in punizione
-Visto vampiri finite nei guai e…
-Non i vampiri, ma voi due cacciatori, filate dalla preside,
verrete sospesi a tempo indeterminato per discriminazione, razzismo e molestia
-MA…
-FILATE ORA! –li bloccò la voce e i due se la diedero a gambe
-Che accoglienza- commentò il rosso
La ragazza sospirò, i due si girarono, era una ragazza molto
carina, di diciannove anni, con lunghi capelli biondi e occhi rossi- mi spiace
per loro, non siamo tutti così qui. Avete solo beccato i due più scemi. Siete
nuovi vero?
I due annuirono a bocca aperta, aveva una spilla di
cacciatrice in oro, argento e cremisi, uno dei livelli più alti.
-Scusate per la brusca accoglienza. Io sono Seraphine Rubin,
ma potete chiamarmi Sera, siete i fratelli Black vero? Lucius e Demon giusto?
-Si
-Benvenuti all’accademia, se volete vi faccio vedere la
scuola- si offrì lei
-Sarebbe fantastico- dissero in coro
-Bene seguitemi- disse lei sorridendo
-Posso chiederti una cosa? –si avvicinò Demon
-Certamente
-Come mai una cacciatrice del tuo livello è gentile con noi,
vampiri brutti e cattivi?
-Primo, non siete né brutti né cattivi, secondo siete vampiri
bianchi, non farei male a nessun vampiro che non abbia ucciso qualcuno per il
puro piacere di farlo.
-Come lo sai? –chiese Lucius
Lei si fermò e si girò- me lo ha detto vostra madre la sera
in cui le ho regalato la spilla, a proposito come sta?
I due si scambiarono uno sguardo- sei tu quella che l’ha
risparmiata?
-Si- i due sorrisero- qualcosa non va?
I due scossero la testa- nulla…allora dicevi?
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