Capitolo 6: I need a hero
*Anni prima*
-Lisette- disse Nikolai con un sorriso- questo è per te
Lisette guardò la scatola nera e la aprì piano trovando
dentro una collana con una spada celtica dall’aspetto molto antico ma in buone
condizioni- nonno è bellissima…dove l’hai trovata?
-In un negozio di antiquariato, mi è caduta addosso…letteralmente-
rise lui- ero nel reparto con le armi decorative e la scatolina mi è caduta in
testa, pareva perfetta come souvenir…
Lei sorrise stringendolo in un abbraccio- è bellissima,
grazie…me la puoi mettere?
Lui annuì mettendole la collana con il pendente a forma di
spada- ti sta bene
Lisette sorrise sfiorandolo- non lo toglierò promesso…queste
rune sono simili al libro
-Dici? –chiese l’uomo guardandola- si forse hai
ragione…potrebbe essere stata raccolta da quel tempio ed è finita in qualche
modo in mano a un negozietto di antiquariato…è strano però, non ero nemmeno
nello stesso continente…oh beh, deve essere destinato per te allora
Lisette sorrise felice- grazie
***
Lisette strinse la spada, cercando di calmarsi. Era sul
podio…perché?
Chiuse gli occhi mentre sentiva Ade urlare cose a caso.
“Lisette, quando ti trovi in una situazione di difficoltà e
non hai qualcuno che ti possa aiutare devi fare una cosa prima di tutto:
mantenere la calma”
Prese fiato e riaprì gli occhi mentre la voce di Nikolai le
parlava nella testa.
“Rifletti su cosa sta succedendo. Come sei finita in quella
situazione?”
Posto sbagliato al momento sbagliato.
“Puoi uscirne da sola?”
Non poteva
“Qualcuno può aiutarti?”
Gli dei non avevano energia per combattere quindi…no
“Adesso analizza la situazione. Quale sarebbe il peggiore
risultato e quale il migliore?”
Peggiore, la sostanza controlla tutti gli dei liberi.
Migliore, Ade viene salvato.
“Come raggiungi il risultato migliore?”
Vincendo la partita.
“Hai un gran cervello tesoro, puoi reagire in secondi a ciò
che soldati addestrati non riescono. Devi solo mantenere la calma finché non
sei salva e dopo vieni da me e puoi crollare emotivamente. Sarò sempre al tuo
fianco piccola”
Riaprì gli occhi notando che non erano passati nemmeno dieci
secondi visto che Ade stava ancora finendo la frase.
Era una partita di carte quella…
-Lisette! –urlò Ray- come diavolo sei finita lì?!
-E io dovrei avere la risposta per ciò? –chiese Lisette
guardandolo mantenendo la calma
Ares notò la cosa e si avvicinò allo spalto- ragazza
ascolta, devi mantenere…
-La calma –disse lei- lo so. Sono cresciuta in una famiglia
militare, so gestire le mie emozioni…come si combatte?
Ares annuì- non so perché sei in questa situazione ma…ok.
Lisette giusto?
Lei annuì
-Ti serve un oggetto per…- iniziò Ares
-Non si bara- disse Ade
-Oh sta zitto te! –disse Zeus mandandolo a quel paese- giuro
sei più insopportabile sotto controllo che quando sei te stesso! Non avrei mai
pensato ciò!
Ares li ignorò- hai un oggetto che hai sempre con te?
Lisette ci mise un secondo ad aprire la borsa e tirare fuori
il libro ancora avvolto nel panno ma poi la sua mano si fermò sul pendente- si
-Bene…l’oggetto dovrebbe darti l’abilità di evocare un deck
di carte da gioco, in esse appariranno i tuoi figli semi-dei, mostri e oggetti
collegati a te oltre…- iniziò Ares
-Ti pare che possa aver avuto figli? –chiese Era guardandolo
incredula- quanti anni hai Lisette?
-Che io sappia…dovrei essere intorno ai diciotto anni- disse
lei
-Intorno? –chiese Atena
-È…complicato- disse Lisette- ma se sono qui significa che
posso evocare eroi?
-Giocatori- corresse Ray
-Si puoi –disse Atena- devi solo pensare a un deck nelle tue
mani e sul leggio davanti a te potrai posizionare le carte, il deck e potrai
controllare i livelli di gioco…rilassati e mantieniti con la testa sulle spalle
e…
-Sei di una famiglia militare no? –chiese Ares- i tuoi
avranno fatto un paio di finte guerre per giochi di strategia
Poseidone sospirò- non tutti sono te Ares, alcuni
attualmente non portano i figli in guerra per…
-Sono cresciuta al fianco di un eroe di guerra- disse
Lisette- quando ero più piccola mi teneva con sé alla base militare e ne
facevamo alcuni…
Ares guardò Poseidone con un ghigno vittorioso che fece
girare gli occhi al dio- bene…pensa a questo come un gioco. Nessuno morirà
tranquilla
Lei annuì sfiorando il panno nero ricamato di oro e
togliendo il libro da esso, rimettendo il panno nella borsa e poggiando
quest’ultima ai suoi piedi. Sperò che Ade, o chi per lui visto che era sotto
controllo, non spedisse vento contro di lei, stava indossando infondo una gonna
bianca e una felpa larga grigia, non era a rischio ma…meglio evitare no?
-Eroe di guerra…- rise Ade- oh ne conosco di eroi…inutili
pezzi di carne
Lisette strinse la presa spada- come se qualcuno come te che
deve controllare qualcun altro per sopravvivere può capire…
-Oh capisco invece, gli dei sono destinati a governare e gli
umani? Sono solo pezzi di una scacchiera! A che servono gli eroi?
-A salvare vite, a cambiare il mondo in meglio, a mantenere
il mondo un posto sicuro… -iniziò Lisette
-Sicuro? Salvare? Sai cosa fa un eroe di guerra? Sai in
quanti uccide?
Era chiaro che volesse irritarla e purtroppo ci stava
riuscendo, Nikolai era la cosa più importante per Lisette- sta zitto…
Ade rise- e chi era questo patetico eroe di guerra? Perché non
si fa uccidere e basta? Farebbe un favore a tutti e…
-Non sei abbastanza intelligente per capire –disse Lisette
Ade ringhiò e una raffica di vento la investì, forzandola a
mettere le braccia davanti al proprio volto per difendersi. Il capello era
ancora sulla sua testa ma per puro miracolo- COME OSI PARLARMI MORTALE?! COME
OSI INSULTARMI!? DISTRUGGERE QUESTI TUOI INUTILI, PATETICI, IDIOTI DI EROI NON
MI DISPIACE PER NULLA! PREPARATI A…
-STA ZITTO! –urlò Lisette rimuovendo le braccia dal suo viso
e stringendo la spada che aveva al suo petto. Il capello venne spazzato via e i
lunghi capelli si liberarono dai legacci e ondeggiavano dietro di lei. Gli
occhiali fecero velocemente la stessa fine ma lei era troppo infuriata per
curarsene e non erano nemmeno veri quindi…- come osi tu insultare qualcosa che
chiaramente non capisci!? Chi cazzo ti ha messo sul quel trono?! Sta tranquillo
che ti tirerò giù io a calci!
Lisette era sempre stata timida. Odiava le discussioni.
Odiava litigare. Odiava alzare la voce. Era di natura pacifica ma questo non
voleva dire che era impossibile farla infuriare. Era detto che una persona che
non era mai arrabbiata era più pericolosa che una che si arrabbiava facilmente,
perché chi non si arrabbiava mai era imprevedibile. Le uniche volte che si era
arrabbiata davvero erano sempre finite con soldati addestrati terrorizzati dal
rispondere.
“Non è mai sbagliato combattere per ciò in cui si crede. Non
devi chiedere scusa perché ti sei arrabbiata con motivo e se hai agito per il
bene di qualcun altro. Difendere gli altri non sarà mai sbagliato piccola mia”.
La catenina della collana sparì nel nulla e la spada prima
piccola come una mano era ora diventata un vero e proprio pugnale. Fu istinto
quello che la guidò nel far ruotare il pugnale e conficcarlo nel libro. Una
luce di oro si sprigionò dal libro e il pugnale ruotò quasi fosse una chiave
prima di infilarsi nel dorso del libro e lasciare che questo si aprisse di
fronte a Lisette. Il libro era aperto e fluttuava davanti a Lisette cosa che lasciò
tutti, lei compresa, confusi e senza parole. Ma non era momento di pensare a
cosa stava succedendo per lei.
Voleva solo sbarazzarsi di chiunque stesse insultando i suoi
eroi.
Mosse una mano sul libro e il mazzo apparve nelle pagine.
Guardò chi poteva evocare e sorrise riconoscendo ogni singolo personaggio nelle
pagine che continuavano a muoversi.
Poteva evocare fino a cinque personaggi per turno. Scelse le
cinque calte con un movimento fluido dopo aver guardato chi aveva davanti come
avversari. I cinque mostri avversari erano un leone, due minotauri e due
sirene.
-Chi evocherai? –chiese ridendo l’avversario
Lisette posizionò le carte e cinque porte apparvero nella
sua zona. Pescò altre carte dal libro per supporto e si preparò per la
battaglia. Aveva visto come combattere nelle partite degli altri, era fortunata
ad essere qualcuno che imparava velocemente.
L’avversario mosse la mano facendo muovere le carte in una
nuova formazione- pronta a venir distrutta?
Lisette non rispose e riconsiderò un secondo la posizione
delle carte ma…no avrebbe funzionato perfettamente così.
-Pronta- disse lei
-Svela i tuoi sacrifici- rise lui
Lei sorrise mentre le porte si aprirono piano- penso li
riconoscerai…
Il primo ad emergere fu un soldato con una pelle di leone e
una lunga spada in mano.
-Eracle? –chiese Zeus riconoscendo subito il figlio
-Oh cazzo…- mormorò Poseidone notando che da un’altra porta
era uscito…- Ulisse manco da morto me lo levo di torno!?
-Quello è Teseo… -mormorò Atena notando il terzo eroe uscito
-Achille- riconobbe subito Ares il quarto eroe apparto
-Quello…è Icaro? –chiese Atena notando le ali sul ragazzo.
-Come può evocare morti? –chiese Ray- non può Ade che è il
sovrano di quel regno!
Nessuno seppe rispondere a ciò ma era una certezza. Quelli
erano i veri eroi.
La creatura in Ade non parve però riconoscerli e mandò il
leone all’attacco
Lisette mosse la mano subito- Eracle dovrai ripetere una
delle tue fatiche temo
L’eroe sorrise preparando la sua arma- volevo giusto una
nuova pelliccia.
Lisette usò una carta ridandogli l’arma che usò contro il
famoso leone.
Eracle sorrise stringendo la presa sulla clava e colpì la
testa del leone come un battitore di baseball. E iniziò a combattere contro il
leone infernale.
Lisette mosse la mano e Icaro prese il volo e con arco e
frecce si preparò come supporto. Achille preparò la sua spada e scelse di
andare contro uno dei due minotauri, Lisette mosse la mano e i calzari vennero
sostituiti da stivali militari rinforzati
-Evitiamo che la storia si ripeta…- mormorò osservando la
mossa dell’avversario e rispondendo subito.
Teseo venne mandato subito contro l’altro minotauro mentre
Ulisse si preparò per le due sirene, con aiuto di un Icaro pronto come
supporto. In mano ad Ulisse apparve l’arco che usò per sbarazzarsi dei Proci
dalla propria dimora quando tornò a casa e dire che le frecce erano perforanti
era dir poco.
L’avversario ringhiò e evocò una carta speciale, creando un
labirinto nel campo di battaglia. Era chiaro che l’entità potesse evocare
qualsiasi tipo di mostro o oggetto problematico, pareva mancargli conoscenza di
essere perché…
-Davvero vuoi usare contro me il labirinto quando ho chi
l’ha costruito e chi l’ha distrutto al mio fianco?
L’arma di Icaro cambiò con degli esplosivi che fecero
crollare i punti principali del labirinto e aiutarono a sbarazzarsi delle due
sirene nel mentre. Il leone venne eliminato da una combinazione delle frecce di
Ulisse e la clava di Eracle. Il minotauro contro Achille ebbe vita breve e
venne velocemente decapitato dalla sua spada. L’eroe si preparò ad aiutare il
ragazzino che era Teseo ma a sorpresa dei più esperti, Teseo lo eliminò con
facilità usando l’ascia del minotauro contro di lui.
-Cosa? Perché sono giovane non vuol dire che non mi merito
il titolo di eroe eh –disse lui con un ghigno.
Lisette guardò i cadaveri sparire e gli eroi venir
illuminati da una luce dorata così come lei stessa. L’avversario urlò e il fumo
nero sparì e Ade crollò sul pavimento in ginocchio- finalmente…
Lisette guardò i propri eroi e sorrise- grazie
I cinque le sorrisero sparendo velocemente nelle carte e
ritornando nel libro che si chiuse di nuovo. La collana ritornò al suo collo e
delle dimensioni di prima. In un secondo l’arena sparì e tutti tornarono nel
tempio abbandonato di prima ma…non era più così abbandonato…le condizioni
sembravano essere migliorate e di molto…
Lisette si ritrovò poggiata contro l’altare e si sbrigò a
scendere da lì. Gli occhiali erano di nuovo al loro posto così come il capello
e la borsa…era come se non fosse mai successo.
Ade venne tirato da Zeus in un abbraccio- ok calmo o mi
strozzi!
-Mi sei mancato –disse lui- come ti senti?
-Come se avessi avuto un marionettista- disse Ade per poi
girarsi verso Lisette- grazie…di quale cerchio di dei sei? Non sembri del
nostro o ti ricorderei…
-Non lo so- disse lei- sono umana…
-Non direi o non potevi giocare –disse Ray guardandola- non
mordiamo mica eh…
-Non lo so- disse lei di nuovo- non…ricordo…
Ares capì subito- hai perso la memoria?
Lei annuì- non ho idea di chi sono se non Lisette Elyon
Drago…non so altro
Lui annuì- va bene tranquilla…vedremo di risolvere tutto noi
Lei annuì crollando a terra, le gambe finalmente cedendo
sotto il peso della situazione.
Ares fu veloce a supportarla- va tutto bene tranquilla…
Lei annuì, aveva la sensazione di star dimenticando
qualcosa…ma cosa? Beh…una vita intanto ma…qualcosa come…avvisare qualcuno?
Ci avrebbe pensato dopo.
-Vieni con noi- disse Ray dandole una mano- vedremo di
trovare chi sei e scoprire che fine ha fatto la tua memoria
Lei annuì piano seguendoli.
Poco sapeva che un certo generale non aveva ricevuto la
chiamata prevista o messaggi e che i soldati della zona non erano riusciti a
rintracciarla e questo generale era entrato in modalità “chi ha toccato la mia
bambina?!” da un’ora e mezza…
Infondo come poteva sapere che la partita era durata un
intero giorno?
Stupendo
RispondiEliminaGrazie ^^
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