Capitolo 2: A Bad Day
Dire che Lisette era timida era dir poco. Fin
dal primo istante che poteva ricordare poteva dire di non essere mai stata
sicura di sé.
Era un caso particolare il suo. Lei era
infatti vittima di amnesia, non aveva ricordi di nulla nella sua vita prima dei
suoi quindici anni. Non sapeva chi era, non sapeva il suo nome, non sapeva la
sua età e non sapeva niente di sé.
Il primo ricordo che aveva era di essersi
svegliata in un letto in una vecchia, molto vecchia, casa. La casa era
abbandonata, priva di segni di essere abitata da almeno due decenni. Non vi era
segno di come era entrata nella casa e non vi era segno di chi poteva essere.
Il panico la prese quando si rese conto di
non sapere niente di niente su se stessa o su dove fosse. Fu fortunata però perché
un cacciatore, incuriosito da dei rumori provenienti nella casa, la trovò e
calmò dalla crisi di panico. L’uomo era un anziano sui sessanta o passa anni di
aspetto, dai capelli grigi e occhi chiari, senza figli e senza membri della
famiglia in vita. L’uomo la calmò e portò con sé alla polizia e in ospedale,
facendo subito partire una ricerca su chi poteva essere quella ragazza.
Non vi furono risultati e visto che la
ragazza rischiava di finire in orfanotrofio, l’uomo decise di adottarla.
Durante la ricerca un enorme ammonto di
persone cercò di spacciarsi per famigliari vari della ragazza ma l’uomo fu
vigile e la polizia fu veloce a decidere che questi erano solo approfittatori
di qualche tipo. Nel mentre un traffico di schiavi sessuali venne anche
rivelato.
L’uomo che la prese come la propria nipote fu
Nikolai Drago, un uomo che aveva un passato che dire pieno di onore era dir
poco. Nikolai era un eroe di guerra, non una ma due guerre e aveva partecipato alla
terza guerra mondiale attivamente come un soldato del suo paese. Era stato
riconosciuto con meriti su meriti per il servizio reso al proprio paese e nonostante
sembrasse giovane, era parecchio anziano. Nikolai era il maggior contribuente
in eventi di beneficienza, aveva aziende a suo nome e dedicava la sua vita ad
aiutare gli altri. Non era in pensione dal servizio militare ed era ormai un
generale da così tanti anni che aveva perso il conto. Era un uomo che adorava
il suo lavoro e che era rispettato da tutti e tutto. Aveva ricevuto le chiavi
della città di parecchie cittadine. In pratica? Era un noto eroe e nessuno
aveva avuto il minimo di esitazione nell’affidare a lui questa ragazzina priva
di famiglia, specie visto che in molti stavano ora cercando di approfittarsi di
lei e che la ragazza aveva sviluppato un veloce e molto stretto rapporto con lui.
I servizi sociali controllarono il loro rapporto per un paio di mesi ma fu
velocemente approvato come responsabile tutore e parente per la ragazza. Non la
prese come figlia ma la prese come nipote, provando fin da subito un forte
affetto per la piccola bambina che aveva trovato.
Nikolai era un uomo molto religioso, come
molti militari che avevano combattuto in guerra. Era un credente degli dei, per
lui erano particolarmente cari il dio della guerra e quello della memoria, di
quale religione non importava. Lui credeva esistessero più dei e che fossero
gli stessi, il nome cambiava ma quelli erano per ciò preferiva usare titoli
come “dio della guerra” piuttosto che un nome come “Ares” o “Marte” o cose del
genere. Quando trovò Lisette, per lui fu un segno divino. Quel giorno era a
caccia ma non in quella zona, un cervo che voleva catturare aveva fatto una
corsa verso di lui e lo aveva poi aspettato, schivando colpi del fucile. Al terzo
tentativo, notando che il cervo non stava scappando via ma non si stava facendo
nemmeno uccidere, Nikolai pensò che qualcosa stava accadendo. Seguì il cervo da
una distanza di sicurezza e questo lo portò davanti a una vecchia e abbandonata
casa, prima di sparire nel nulla nel bosco. Era entrato e nello stesso istante
Lisette era entrata nella sua vita.
Per lui, Lisette era stata un dono divino,
qualcuno che potesse chiamarlo famiglia e che l’avrebbe ricordato dopo la sua
morte. Qualcuno da proteggere e crescere con cura e attenzione. Ci mise un po’ prima
di decidere di adottarla tuttavia ma segni su segni continuavano ad apparirgli
davanti come un cartellone pubblicitario che accese le luci di alcune lettere
formando la parola “adottala” o centinaia di pubblicità su adottare figli, le
serie tv che seguiva o che intravedeva cambiando programma avevano tutti un
personaggio che veniva adottato in quel periodo e…diciamo che aveva capito il
messaggio. Decise di adottare Lisette e fu lui a darle il nome, un nome che
avrebbe dato lei se fosse stata sua figlia.
Lisette era una forma di Elizabeth, madre di
Nikolai e un tempo sacerdotessa della religione seguita da Nikolai, e
significava “protetta dagli Dei” mentre Elyon significava “Altissima Dea” o “La
più alta degli dei”.
Lisette, soprannominata da lui “Ly”, gli
diede centinaia di soddisfazioni e si dimostrò molto intrigata dalla mitologia
che Nikolai amava fin da piccolo. Nikolai di fatto fu lieto di pagarle la retta
all’università per farle studiare mitologia ed era ancora più fiero di lei per
gli eccelsi risultati che portava a casa. La sua piccola Ly era parecchio
timida e con un carattere poco notabile, ma era anche un amore di ragazza che
era sempre benvoluta da chiunque, particolarmente dagli altri eroi di guerra
che Nikolai conosceva. Molti soldati si trovarono subito attratti dalla ragazza
e dal desiderio di proteggerla da ogni male, non importava l’età del soldato,
tutti volevano bene alla ragazza come se fosse membro della loro famiglia. Uno
dei vecchi amici di Nikolai scherzò anche su come lei potesse essere la
divinità protettrice di chi dedicava la propria vita per altri, cosa che in
molti iniziavano a credere.
Nikolai era un uomo meraviglioso e molto
dolce con Ly, per questo non ebbe dubbi sull’affidarle quel libro. Nikolai
trovò quel libro nel templio distrutto in una delle zone di guerra che aveva
affrontato molti anni prima. Il libro era sotto macerie e lo chiamava, dubitava
fosse del templio e pareva essere semplicemente apparso lì. Non lo riusciva ad
aprire ma sentì che doveva solo tenerlo al sicuro fino a qualche momento. Anni e
anni dopo, il libro gli ritornò alla mente in un sogno dove lo dava a Lisette e
così fece. Lisette poi lo tenne sempre con sé finché un giorno decise di andare
nel luogo da cui il libro pareva provenire o almeno sentiva che provenisse,
avvisò Nikolai, prese l’aereo ed era lì che ora si trovava. Nikolai aveva
chiamato la base militare della zona, chiedendo a dei vecchi amici di tenere d’occhio
Lisette, nemmeno a dirlo i soldati furono più che lieti di eseguire la
richiesta visto che erano molto vicini ai due e sapevano quanto potesse essere
pericoloso per una ragazza essere sola in una città straniera per la prima
volta.
Lisette entrò piano in un negozio di
antiquariato e comprò alcune cose seguendo il suo istinto, le cose comprate
erano: gioielli, una spada arrugginita, un vecchio scudo, dei piatti decorativi
e altre cose del genere. Tornò nella sua camera di hotel e si mise a riparare
gli oggetti mentre parlava con Nikolai al telefono nella lingua madre di
Nikolai. Uno degli hobby di Lisette era restaurare gli oggetti antichi e aveva
ormai un’intera camera dedicata a questo nella loro dimora, Nikolai adorava
vederla felice e non gli dispiaceva avere intorno spade, elmi o cose del
genere, la loro casa aveva sempre un’energia positiva e persino chi non credeva
molto nel mondo spirituale si sentiva molto a suo agio in quel luogo.
-Sembri nervosa- notò Nikolai
Lei sospirò- ho avuto uno strano incontro
-Incontro? –chiese Nikolai guardandola nella
videochiamata
-Si un ragazzo- disse lei- mi ha urtato e
quasi fatto cadere. Ho avuto la sensazione di conoscerlo
-Qualcuno di prima che tu perdessi la
memoria? –propose Nikolai
-Non ne sono certa- ammise lei- ma penso di
no o almeno non credo sia qualcuno che ho conosciuto
-Che sia un volto noto per altro? Magari era
in foto famigliari o te ne avevano parlato? –provò Nikolai
Lei scosse la testa- non credo proprio
Lui annuì- sta attenta, non si sa mai chi
gira in libertà
Lei annuì- lo farò…
-Ma?
-Ho una brutta sensazione su domani –disse lei-
penso…so che sarà una brutta giornata
Lui annuì- chiederò se qualche soldato può
farti da guida allora
-Non devi…
-Non ti sei mai sbagliata Ly, lascia che ti
protegga come posso- disse Nikolai
Lei annuì- grazie nonno
-Servo a questo no? –sorrise lui
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