Capitolo 3: Bad timing
***Secoli
prima***
-Non è una buona idea- disse una voce
femminile guardando un ragazzo dai capelli rossi e occhi rossi
-Non provare a fermarmi –disse il ragazzo
-Prometeo, verrai punito se prenderai il
fuoco –disse la voce femminile
-Non importa
Lei sospirò scuotendo piano la testa e
allontanandosi dalla scena.
****
-Poseidone devi smetterla di impedire il
ritorno di Ulisse- disse Atena
L’uomo spostò lo sguardo.
Una voce femminile sospirò- non puoi farlo
tornare?
-No- disse lui
Lei scosse la testa mentre gli dei
continuavano a litigare.
Perché non potevano andare tutti d’accordo?
****
Lisette sorrise guardando le vetrine del
centro. Indossava una gonna corta bianca con sopra una felpa di un grigio
pastello che le faceva da vestito tanto era grande. Nascondeva i capelli in un
cappello come quello del giorno prima bianco e indossava di nuovo gli occhiali
da vista neri. Ai piedi aveva delle scarpe da tennis bianche con un leggero
tacco. Strinse la presa sulla borsa a tracolla che aveva e si mosse con calma
per le strade. Adorava viaggiare per il mondo ed esplorare antichi siti di ogni
regione.
L’aquila che il giorno prima l’aveva presa in
simpatia, quel giorno era sparita chissà dove.
Sperava stesse bene.
Avrebbe incontrato quel pomeriggio un amico di
Nikolai che le avrebbe fatto da guida e l’avrebbe tenuta al sicuro.
Perché era uscita senza di lui? Beh…non ne
era certa.
Aveva solo voglia di camminare intorno alla
città e nient’altro.
Sentiva che qualcosa sarebbe successo e che
doveva essere in giro.
Comprò un gelato e si mosse contenta per il
parco. Adorava le giornate di sole ma anche quelle di pioggia, le prime perché poteva
vedere molte persone allegre in giro, le seconde perché si sentiva tranquilla
nella sua solitudine.
****
-Ray attento! –urlò un biondo spingendolo di
lato
-Grazie…questi cosi non sono per nulla
amichevoli- disse Ray rialzandosi e tirandolo per il polso- muoviamoci su!
****
Lisette si era seduta nel parco a rilassarsi
quando si accorse che l’intero parco si era svuotato dalle persone che vi erano
prima. Guardò il cielo oscurarsi e sospirò piano alzandosi.
Ecco che la sua giornata tranquilla andava in
fumo…
-Attenta! –disse una voce che riconobbe
tirandola via dalla panchina che venne sciolta da un colpo di fuoco- stai bene?
Lisette guardò il ragazzo che si era
presentato come Ray molto confusa- che…
-Ray! –urlò un biondo raggiungendoli- chi…
-Lisette- disse lui
-Come fa ad essere qui? –chiese confuso il
biondo
-Non sarebbe la prima volta che un dio ha un
figlio che non si ricorda di avere- disse un bruno guardandola- portiamola via
su
-Cosa…hey! –protestò Lisette quando Ray la
prese in braccio e trascinò via. Fece per ribellarsi ma si bloccò quando vide
quello che le sembrò un serpente gigante dietro di loro prima di sparire. Non capiva
cosa stesse succedendo ma una cosa era certa…
Sarebbe dovuta rimanere a casa quel giorno.
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