My Husband is a Dragon
Capitolo 1: I need a good
wife…
Il mondo era cambiato molto nel corso degli ultimi
venticinque secoli. Per iniziare, l’armonia tra draghi e umani era di nuovo
calata e con essa erano calate le nascite di ambedue lati.
Da un lato gli umani avevano però imparato a recuperare i
propri numeri schiavizzando altre razze e mettendo esse incinta della propria,
dall’altro invece i draghi erano ancora puristi che stavano lentamente perdendo
numeri
-Sire, buongiorno
-Buongiorno
-Qui per le scaglie?
-Si
Era da parecchie generazioni che una strana malattia si era
diffusa a tutta la loro razza
-Ha un’ottima soglia del dolore
-Lo so
Le scaglie dei draghi stavano, lentamente, diventando
impossibili da togliere senza fare estremo dolore al povero malcapitato. Non
cadevano però naturalmente e se lasciate non trattate portavano alla morte il
drago.
Come se non bastasse
-Che succede?
-Il suo uovo non…
-…
-Mia moglie si riprenderà, solo…è il sesto
Le uova deposte non sempre si schiudevano, anzi molto spesso
morivano in pochi mesi
Nessuno capiva perché o come risolvere la cosa…
-Le nascite stanno diminuendo sire…
-Come se non lo sapessi -disse il drago nero sospirando
-Deve andare dal medico
-…?
-Le scaglie
Le dannate scaglie di lui continuavano a ricrescere troppo
in fretta
Due settimane erano il massimo che riusciva a reggere senza
scaglie eccessive
Era…
-Tsk…non ho il tempo
-Se non lo fa la sua difesa e velocità diminuiranno e nel
peggiore dei casi può perdere un arto
-Non è che non posso ricrescerlo
-Sire…
-Vado vado, dannazione ho troppo da fare per…
Un soldato entrò correndo nello studio-Sire!
-Che succede?
-Umani! Stanno attaccando
-Che diamine vogliono quegli infimi mortali!
Erano secoli che quei dannati ratti continuavano ad
attaccarli senza ritegno
Erano dannate bestie
-Andiamo
-Si
Non era chissà però quale pericolo per i draghi
Le loro scaglie erano invulnerabili a molteplici magie, armi
o in generale erano difficili da danneggiare, questo rendeva quindi gli scontri
molto poco…pericolosi. Erano pur sempre la razza che poteva rigenerare un arto
in pochi giorni…
La battaglia con gli umani era attiva come non mai ma i
draghi erano più forti
-Sire, c’è una gabbia in uno dei vagoni
Gli umani cercavano di prendere draghi e forzarli come
schiavi visto che alcuni umani avevano l’abilità di farlo ma era raro che
riuscissero a battere un drago adulto, il loro obbiettivo era sempre quindi i
bambini, più deboli e manipolabili
Bambini che i draghi avrebbero difeso a costo della vita
visto la scarsità nell’averne nella loro razza…
-Gabbia? Volevano prenderci uh…
-Sembra piena e…
Il sovrano corse e ruppe il vagone per vedere se avevano
catturato i suoi cuccioli ma trovarono solo degli schiavi in pessime condizioni
all’interno-…dovremo gestire questo schifo…
Per la loro razza ogni cucciolo era il loro cucciolo e
veniva cresciuto come un figlio dall’intera razza, non importava se erano o
meno parenti. Ciò era fatto per assicurarsi che i piccoli fossero protetti e
guidati al diventare forti adulti…
Non aveva interesse nell’aiutare umani, non dopo tutto ciò
che avevano fatto ma…
-S…sire…
-Cosa?
-C’è una seconda gabbia…
Il volto pallido del suo braccio destro bastò a dargli una
strana sensazione e quando guardò…
-Sembra…la dea
Una bellissima umana era svenuta nella gabbia. Aveva lunghi
boccoli di color oro e un viso che tutti i draghi riconoscevano, era il viso
della dea che aveva vegliato e protetto tutti loro per secoli e secoli. Il viso
dell’Imperatrice Hope, anche nota come Ester in tempi precedenti, una donna
leggendaria di cui lui portava avanti la discendenza.
-Sembra ferita- mormorò uno dei soldati
Il rumore era abbastanza forte che bastò a svegliare la
donna che si guardò confusa intorno.
I suoi occhi erano di oro come quelli del sovrano e i due si
bloccarono a fissarsi a vicenda.
-…
-Sire?
-Portatela al castello
Era una decisione impulsiva basata solo sullo sguardo di
lei. A differenza di quello normale che gli umani avevano di disgusto il
suo…era pura adorazione.
-…che diamine sto facendo…
Per qualche motivo però…non riusciva a non sorridere
guardando quella creaturina tutta confusa continuare a guardarsi intorno e a
cercarlo istintivamente quando lui usciva dal suo campo visivo.
Forse…qualcosa di buono stava per succedere…

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