FanFic: Perfect Girl Evolution
"Scritta per noia"
I personaggi di P.G.E. non sono miei, la storia si ispira ad essi.
Sunako si svegliò lentamente, era ancora tarda notte, si
rigirò nel grande letto a baldacchino che aveva nella stanza, tutta
quell'oscurità rendeva la sua enorme stanza molto più piccola. Aveva avuto
l'influenza per tre giorni, era stata in un costante dormi veglia e aveva avuto
tutto il tempo di riflettere su cose che le tormentavano la mente da dopo
essersi messa quel vestito bianco per sua zia e aver "debuttato" alla
sua festa. Si mise una mano sulla fronte, notando che stranamente era graziosa
in quel buio totale, non aveva più la febbre. Si alzò piano, cercando di
evitare eventuali capogiri dovuti al fatto che fosse stata troppo a letto. Mise
un piede sul pavimento freddo e si resse a una delle colonne del letto per
alzarsi. Stranamente sentiva un senso di disagio a stare in quel buio totale.
Fece due passi e, cosa che non aveva fatto per anni, accese la luce. Guardò la
sua camera, ricolma di oggetti da film horror. Fece un bel respiro, le
piacevano quelle cose, Hiroshi in particolar modo, ma non era giusto che Yuki
si spaventasse così tanto quando la veniva a chiamare. Non era strano che ci
ragionasse, si era sempre sentita in colpa per la reazione che suscitava a chi
le stava vicino, forse era ora di cambiare un po'...fece un respiro profondo e
tirò fuori delle scatole, le stesse con le quali si era trasferita, mise dentro
solo le cose che voleva tenere, Josephine, George, Hiroshi, Akira e altri
oggetti che aveva deciso di non tenere in stanza ma di non buttarli poiché ci
si era affezionata. Aprì piano la porta, per fortuna lei era in un'altra zona
della casa, quindi se avesse fatto troppo rumore nessuno l'avrebbe sentita.
Salì le cose che voleva tenere in soffitta, dopo averle riposte e sistemate in
modo che non si danneggiassero con il tempo. Ritornata in camera ebbe un forte
senso di smarrimento, che poi venne sostituito dalla nostalgia, non aveva una
camera così da anni...fece un respiro profondo e mise le cose restanti, i
barattoli con gli organi, oggetti che non le piacevano più di tanto, vecchi
film e riviste che non voleva più in una busta e la portò fuori, con calma, la
mise nel secchio della spazzatura. Stette ferma a guardare le sue cose messe
nel bidone, voleva riprenderle ma anche lasciarle dov'erano. Ritornò in stanza
e si chiuse la porta alle spalle, si era liberata di un peso, anche se le aveva
fatto male farlo, ma voleva avere un nuovo inizio. Guardò la camera, era ancora
troppo strana però. Prese della vernice, delle assi e altre cose per fare
piccole modifiche, la zia per fortuna aveva sempre quel genere di cose in casa,
si rimboccò le maniche e si mise a lavorare. Ridipinse le pareti di un grigio
tenue, con del lucido per legno ridiede al pavimento di ciliegio un bel colore,
creò dei disegni sui muri con la vernice nera, non teschi o cose dal tema
"horror", cose semplici come fiori, alberi e altre cose molto
tranquille, lucidò le porte della cabina armadio, la scrivania in legno, il
comò e i due comodini. Prese le coperte e le mise a lavare, prese un cambio
dall'armadio e rifece il letto, le trapunte nere erano ora di un blu scuro con
ricami color argento, in tinta con le tende, i cuscini e la tenda che copriva
il baldacchino. Diede una pulita e sistemata ovunque. Aggiustò e pulì il
lampadario di cristallo. Prese da un'altra scatola le cose che voleva tenere,
la stanza era pur sempre sua. Si guardò intorno, aveva una stanza meravigliosa
ora. Dalla porta si aveva di fronte a se le due grandi finestre, il comò tra le
due, a destra, sul muro della porta, c'era la libreria mentre a sinistra c'era
la scrivania, sul muro di destra invece c'era il letto in mezzo ai due
comodini, a sinistra c'era la grande cabina armadio e uno specchio molto grande
con la cornice nera, la TV l'aveva spostata in un angolo a sinistra, ai suoi
piedi c'era un enorme tappeto grigio chiaro, ora era tutto molto più
accogliente, ma doveva ancora finire il tutto. Per prima cosa mise le foto
della sua famiglia sul comò, appese anche dei quadri di paesaggi mozzafiato,
sui comodini mise due orsetti, si anche lei aveva peluche normali, uno bianco
con un cuore nero e uno nero con un cuore bianco, entrambi tenevano in mano un
cuore rosso, nella libreria sistemò i suoi libri da brivido ma anche i libri di
altro genere, leggeva anche romanzi rosa, polizieschi, gialli...un po' di tutto
insomma, i film li ripose con cura nel mobiletto sotto la televisione, sulla
scrivania sistemò un porta matite d'argento e i libri di scuola, prese dei
teschi in argento, grandi quando un pugno, e li usò come ganci per le tende, li
mise come decorazione per i legacci. Prese due candelabri in argento e le
candele scure, mise i due candelabri sul comò, tra i due mise il suo porta
gioie a forma di forziere con dei teschi come decorazione, mise un vaso di rose
rosse dietro il forziere, sopra il comò appese un'altro specchio, ma evitò di
guardarsi riflessa sulla superficie lucida dello specchio, mise delle foto
sugli scaffali della libreria, una foto per ogni piano, prese l'ultima cosa che
c'era nella scatola, un peluche di un drago nero con gli occhi d'argento, ali grandi
e una lunga coda, lo poggiò sul letto e sistemò con cura i cuscini. Buttò le
scatole di cartone e sistemò i vestiti nei cassetti e nell'armadio, prese il
cellulare e chiamò la zia, dopo aver controllato il contenuto del suo armadio
-Pronto? -chiese la voce della zia per nulla addormentata,
probabilmente era in giro con qualcuno dei suoi "amori"
-Zia sono io...
-Sunako-chan! Oh che bello sentirti! Come vanno le cose? Sei
già una signorina?
-Non credo, ma vorrei chiederti se potresti comprarmi dei
vestiti e cose così da signorina
-SI! -urlò la donna- Vado subito a fare acquisti! Vedrai non
ti pentirai del nuovo look!
-Grazie Zia- disse Sunako chiudendo la chiamata e pensando
se fosse stata effettivamente una buona idea. Aprì gli infissi e chiuse la
finestra, così sarebbe stata svegliata dalla luce del sole che solo la tenda
bianca attutiva, se avesse chiuso anche i tendoni blu non avrebbe visto la luce
del sole. Era ancora notte tarda, prese una camicia da notte, bianca che
arrivava al ginocchio, scollata e aderente, si lavò, per la prima volta dopo
anni si curò del suo aspetto, fece una maschera come le aveva detto Ranmaru, si
curò le sopracciglia e si prese cura delle sue gambe. Dopo poco si vestì e si
infilò nel letto, cadendo in un sonno profondo quasi subito, strinse il drago
regalatole dalla zia durate il sonno e fece sogni tranquilli.
Kyouhei si avvicinò alla porta della camera di Sunako,
seguito dagli altri, e come al solito la aprì di botto e si bloccò.
-Kyouhei di solito non ti spaventi per la sua stanza- disse
Yuki guardando dentro- Wow, carina!
Tutti guardavano la stanza sorpresi.
-Che importa! Ho fame! -Kyouhei scosse Sunako- svegliati e
fammi la colazione, ho fame!
Sunako si alzò piano- va bene ma non c'è bisogno di urlare
così- disse lei stiracchiandosi- fatemi cambiare e lavare e vi preparo ciò che
vi pare
La guardarono stupiti e dopo essere diventati rossi corsero
fuori.
Sunako si alzò, aprì l'armadio e prese jeans scuri, una
canottiera bianca e l'intimo scuro di pizzo, si lavò velocemente e si vestì in
fretta, corse in cucina si infilò il grembiule bianco con il pizzo e si mise a
cucinare per i quattro, era diventata una bella abitudine, visto che lei amava
cucinare. Dopo una decina di minuti usciranno dalla villa per andare a scuola.
I ragazzi ogni tanto le lanciavano delle occhiate strane, come ad accertarsi
che fosse ancora lì.
-Insomma si può sapere che vi prende?! -sbottò lei stanca
dei loro sguardi, loro alzarono le spalle e continuarono a camminare. Dopo poco
Naie, chiamata da tutti Noi e da Takenaga NoiChi, saltò al collo del ragazzo,
ormai stavano insieme. Appena vide Sunako anche lei si fermò ad osservarla.
-Sunako? -chiese lei
Sunako roteò gli occhi al cielo- si sono io, ma la smettete
di osservarmi così?!
Intanto erano arrivati al solito schieramento di ragazze per
i quattro e di ragazzi per Noi che stranamente erano calmi e tranquilli dopo
averla vista, vabbè che era spaventosa ma così tanto da farli stare zitti...lei
camminò tranquilla, nella solita divisa, fino alla sua classe, sentendo però i
commenti bisbigliati da orecchio a orecchio. Le lezioni erano strane, non c'era
negli occhi dei suoi compagni il terrore di lei, anzi, infatti le parlavano
tranquillamente, senza problemi. Si sentiva a disagio nel avere compagni così
tranquilli.
-Sai Sunako, oggi hai qualcosa di diverso, sembri più
pacifica e luminosa!
A quelle parole era scattata in piedi e corsa verso i bagni
femminili. Si avvicinò con calma allo specchio del bagno, notando prima
l'uniforme che le calzava a pennello, poi i capelli in ordine perfetto infine
il viso calmo, sorridente e addirittura bello. Si immobilizzò, non si guardava
da anni ma non si immaginava così cambiata! Somigliava molto alla madre, era
solo più giovane, ma era molto carina come lei. Notò anche il seno, più grande
di quanto si ricordasse, che era perfettamente proporzionato al corpo...cioè
era uno schianto si...ma come cavolo ci era diventata così?! E soprattutto dove
era finita la sua aurea da "ti ucciderò nel sonno"? L'alone che
rendeva lei così tanto minacciosa. Si mise una mano sulla fronte, notando anche
come questa fosse perfetta
-Le creature di luce mi hanno contagiata o cosa...sono
diventata anch'io una di luce...preferivo l'ombra
In quel momento la creatura di luce chiamata Noi entrò nel
bagno correndo
-Sunako! Mi hanno detto detto che ti sei sentita male
eh...-sorrise in un modo così adorabile che avrebbe illuminato un buco nero-
sei carinissima con quella espressione!
Sunako si prese una ciocca di capelli fra le mani, da quando
erano così soffici e setosi?, e iniziò a rigirarla tra le dita- non era nei
miei piani
-Ma che ogni donna vuole essere bella per il suo lui!
-esclamò l'altra allegra mettendosi a batterle una mano sulla schiena,
facendola quasi cadere- non sei contenta ora Kyouhei e tu sarete ancora più
carini insieme!
-Tu e questa storia! Io non sto con Kyouhei!!!!
-Chi sta con Kyouhei?! -urlò qualcuno dal corridoio
-Sunako!
-Che?!
Sunako poggiò la testa contro il vetro- mancavano commenti
anche su questo ora!
-Ops...scusa Sunako- si scusò Noi prendendola per mano-
andiamo a casa insieme?
-Abbiamo ancora tre ore- osservò Sunako per poi rivedersi
allo specchio- muoviamoci va
-Perfetto! -disse Noi prendendola per mano, recuperando la
cartella e correndo insieme fuori scuola, bloccate quasi subito dalla Zia di
Sunako che le aveva "rapite" all'ingresso per poi trascinarle a fare
compere
-Prova questo!
-E questo!
-E questi!
Sunako era esausta, tre ore di fila a provare vestiti,
trucchi e tanta di quella roba che non ci voleva più mettere piede in un
negozio di abiti. Mentre la zia e Noi stavano scegliendo accessori di ogni tipo
lei si allontanò in una libreria, avrebbe trovato un bel libro da leggere e si
sarebbe dimenticata del problema "sono una luce". Appena entrata
attirò molta attenzione, i ragazzi la guardavano e osservavano i suoi
movimenti, una bella ragazza che leggeva era raro, Sunako Si diresse al reparto
Horror e Noir, amava quel genere infondo.
-Una luce che legge horror e noir...chi vuoi conquistare?
-chiese un gentilissimo commesso con i capelli scuri, occhi quasi neri, fisico
atletico e vari tatuaggi lungo le braccia, indossava una maglia con il nome
della libreria, inquietava parecchio.
-Non sono una luce e il genere mi piace, non voglio
conquistare nessuno-di certo non la spaventava un ragazzetto così, anche se era
abbastanza figo
-Ah sì? Permettimi di verificare io stesso con qualche
domanda- il fatto che lei non fosse spaventata da lui era strano. Passarono un
bel po' di tempo a parlare di Horror, film, libri e altre cose che è meglio non
citare ma che hanno come comunque denominatore il tema "inquietante".
-Va bene va bene- si arrese il commesso- sei la regina delle
cose Creepy, contenta?
-Molto- rispose lei- non ci siamo presentati...io sono
Sunako
-Jeff- rispose il ragazzo- ma gli amici mi chiamano Killer
-Jeff the Killer? -sorrise lei
-Eh già, il tuo squartatore di fiducia- rispose lui- posso
chiederti il numero?
-Certo- glielo diede senza troppi problemi- i tuoi amici
sono appassionati del tema inquietante?
-Ovviamente, qualche giorno facciamo una bella riunione e
guardiamo solo roba inquietante
-Sarebbe grandioso- disse Sunako.
Uscita dalla libreria, dopo aver comprato tre libri
consigliati da The Killer, la zia e Noi la costrinsero a provare altra roba,
con il risultato che ora aveva fin troppe cose. Si lasciò cadere sul letto,
aveva cenato fuori con Noi e quindi non aveva fame, in più i ragazzi avevano
già mangiato.
-Vorrei non essere una luce...
Kyouhei entrò, senza bussare al solito- Sunako, dobbiamo
parlare
-Non sai bussare? Se mi stavo cambiando? -rispose annoiata
la ragazza
-Come se qualcuno volesse vederti nuda- disse Kyouhei
chiudendosi la porta dietro
-Certo come no! Vallo a dire al tipo della biblioteca-
rispose lei alzandosi e guardandolo negli occhi
-Tipo della biblioteca? -aveva un'espressione nervosa, forse
era geloso
-Un ragazzo che ci ha provato, abbiamo parlato di cose
inquietanti, horror, noir...robe che a te non piacciono
-Come si chiama?
-Jeff- rispose lei
Lui digrignò i denti- non voglio che tu lo veda!
-Ma nemmeno sai chi è! E poi non hai nessun diritto a dirmi
chi devo o non devo vedere!
-Si invece!
-No invece!
-Si invece!
Sunako sbottò- chi cavolo i credi di essere?! Perché
dovresti dirmi chi devo o non devo vedere?!?
-Perché tu mi piaci scema!
-Che razza di dichiarazione è questa?!
-Non ne ho la minima idea! Non ci riesco a parlare con te
normalmente!
Intanto fuori dalla porta di Sunako i ragazzi, la zia e Noi
stavano ascoltando le calme e pacate urla dei due.
-E allora?!
-Cosa?
-Vuoi stare con me si o no?!
Sunako si zittì, stava parlando sul serio?
-S...si...-rispose lei con incertezza
-Sul serio?- chiese Kyouhei
Lei alzò le spalle- perché no? Va bene
-Quindi...stiamo...insieme? -chiese Kyouhei avvicinandosi
-Credo...di sì- rispose lei
La zia aprì la porta- vi volete baciare sì o no?!
-Zia?!
-Dai che qui tutti aspettano di vedervi come coppia!
-Che?!
E noi li lasciamo così, giusto perché mi diverto a creare
guai. Grazie di aver letto questa storia nata per nascere e finita per finire.
Alla prossima.