WitchandAngel : giugno 2017

Capitolo 11: Mademoiselle Noir...2/14

Capitolo 11: Mademoiselle Noir…2/14

Non riusciva a dormire da quando aveva visto le mani argentate e i ricordi che le si presentavano, incapace ormai di capire se fossero suoi o delle ragazze o forse ambe due le cose…ma lei infondo cos’era? Per anni aveva pensato che fosse solo un’umana abbandonata dai genitori per motivo X, cresciuta da due licantropi di buon cuore, ma per sua sfortuna incapaci di notare i problemi che crescere una ragazza umana comportava, ad esempio le prese in giro o il bullismo dei licantropi. Poi che succedeva? Durante l’ennesimo attacco di uno di loro lei aveva reagito, era scappata, caduta e finita nella tana di un lupo-demoniaco…già Jae…non aveva mai cercato cos’era…
Si diresse con passo svelto nella libreria per cercare cosa non sapeva dei licantropi.
Essere cresciuta tra di loro non le dava nessuna certezza di sapere davvero che cosa fossero…infondo non aveva mai provato interesse per quelle creature che le avevano infondo rovinato l’infanzia e adolescenza, anche se per occhi esterni era un’ingrata aveva scoperto di non provare più emozioni da quando i licantropi erano usciti dai sigilli…era davvero un oggetto?
L’odore dei libri la fece sentire subito meglio, guardò la biblioteca di due piani, chiunque avesse costruito la villa aveva dedicato molto spazio a una immensa raccolta dei più disparati generi letterari. Chiuse con calma la porta della libreria e accese il lampadario di cristallo. Salì le scale di cristallo verso il secondo piano, i libri erano organizzati per generi, ordinati per lettera e autore…era di sicuro un lavoro che aveva richiesto anni…se non secoli visto che i volumi sembravano anche antichi…aveva intravisto una sezione con tavolette e papiri…cosa che la fece sentire meno vecchia…perché? Perché aveva la sensazione che per costruirla non ci avevano messo per nulla poco…e questo glielo diceva la differenza di epoca tra Penelope e Angelica…chissà le altre…
Si fermò davanti alla sezione che le interessava e iniziò la sua ricerca.
I volumi che aveva davanti erano centinaia e di sicuro alcuni erano in lingue ormai morte e sepolte che però lei conosceva perché in lei erano state “inserite”, aveva senso ora come conoscesse i fatti prima di averli mai studiati…chi l’aveva costruita aveva fatto sì che in lei vi fosse una conoscenza quasi perfetta…non sapeva perché però le informazioni le venivano in mente a frammenti…per la precisione da quando aveva scoperto che era una specie di oggetto aveva notato questi “blocchi”, qualcosa le bloccava i ricordi.
Prese il volume che aveva ciò che voleva sbloccare.
“Lupi demoniaci” lesse il titolo “ne esistono di tre tipi: nati, diventati per volere o maledizione. I lupi nati demoni sono lupi con poteri superiori ai normali, questi hanno almeno un genitore demoniaco…” passò oltre non le interessava quel genere di lupo “i lupi diventati per scelta sono coloro che hanno scambiato qualcosa in cambio dei poteri demoniaci…” non era neanche questo “i lupi diventati per maledizione sono stati maledetti da una strega o un dio per una ingiuria verso gli dei…un esempio di questo è la storia di Conry…un lupo che per salvare la figlia Daphne dalla malattia rubò del sangue di angelo…questo portò una maledizione su lui e il suo branco, ma nessuno di loro si oppose a ciò e…”
Daphne…quel nome girò nella testa di Pam per molti minuti prima che un libro cadesse dal nulla ai suoi piedi facendola saltare. Sembrava un libro di favole. Davanti a sé aveva l’immagine di una sagoma di uomo che si avvicinava a una alta torre
“Mademoiselle Noir” si chiamava così il libro…iniziò a leggere

A man came across this old tower one day,
Un uomo si imbatté in questa vecchia torre un giorno
It was straight like from a book he once read.
Era alta come quella di un libro che aveva letto una volta
He lifted his head up and saw this young lady
Alzò la testa verso l’alto e vide questa giovane donna
And here's what the lady said:
Ed ecco cosa ha detto la donna:
Moi je m'appelle Mademoiselle Noir,
Io mi chiamo Signorina Oscurità
Et comme vous pouvez le voir
E come voi potete vedere  
Je ne souris, ni ris, ni vis
Io non sorrido, né rido, né vivo
Et c'est tout ce q'uelle a dit....
E questo è tutto ciò che lei ha detto…
The man was so scared,
L’uomo era così spaventato,
He could only run away.
Lui poté solo correre via.
He ran to the town and then said,
Corse nella città e allora disse,
"I just saw a lady with the longest dark hair,
“Ho appena visto una donna con i più lunghi capelli scuri
And I think she's a living dead."
E io penso sia una morta vivente”
The people, so scared, took their guns and their swords.
Le persone, così spaventate, presero i loro fucili e le loro spade.
They ran to the tower and then
Loro corsero alla torre e allora
They saw the pale lady and felt the great fear
Videro la pallida donna e provarono una grande paura
When they heard how she said it again:
Quando ascoltarono come dicesse ancora:
Moi je m'appelle Mademoiselle Noir,
Io mi chiamo Signorina Oscurità
Et comme vous pouvez le voir
E come voi potete vedere
Je ne souris, ni ris, ni vis
Io non sorrido, né rido, né vivo
Et c'est tout ce q'uelle a dit....
E questo è tutto ciò che lei ha detto…
The people, they knew what this all was about.
Le persone, loro sapevano di cosa tutto si trattasse.
She was clearly a demon from hell.
Lei era chiaramente un demone dall’inferno.
They decided to set her long hair on fire,
Loro decisero di dare fuoco ai suoi lunghi capelli,
In the end it would burn her as well.
Alla fine questo avrebbe bruciato anche lei.
But the lady was no demon, she was a lone soul,
Ma la donna non era un demone, lei era un’anima sola,
Just like in that book they once read,
Così come nel libro che una volta lessero,
Still waiting for her prince while her hair was on fire,
Ancora aspettando per il suo principe mentre i suoi capelli erano a fuoco,
The one last time she said:
Per l’ultima volta lei disse:
Moi je m'appelle Mademoiselle Noir,
Io mi chiamo Signorina Oscurità,
Et comme vous pouvez le voir
E come voi potete vedere
Je ne souris, ni ris, ni vis
Io non sorrido, né rido, né vivo
Et c'est tout ce q'uelle a dit....
E questo è tutto ciò che lei ha detto…

Pam girò l’ultima pagina e trovò una nota.
-Ti riporterò da me mia amata…pagheranno per averti ucciso, d’ora in poi mi chiameranno “Collezionista” e farò sì che tu mia amata torni da me…per sempre tuo…-stava per leggere la firma ma la porta si spalancò e il vento fece volare via la nota. Lei guardò giù per vedere chi l’aveva interrotta ma l’intruso chiuse la luce togliendole la possibilità di vedere qualsiasi cosa che non fosse una sagoma maschile alta e avvolta in uno spesso mantello scuro.
-Chi è?
Sentì due occhi su di lei. Non vedeva molto ma sentì che una presenza ora era dietro di lei- non girarti
Non riusciva a muoversi, il suo corpo era completamente bloccato
-Presto saprei chi sono mia amata…ma per ora accontentati di sapere che tu non puoi non ubbidirmi…e te lo posso dimostrare subito…baciami- ordinò la voce
Pam non riuscì a non muoversi e ubbidire all’uomo e prima che potesse rendersene conto lo stava baciando. Una sensazione di déjà-vu la colpì, ma si impedì di gioire…sentiva dentro di sé Penelope e Angelica urlare disperate e allora capì, quello era il collezionista. Lui rise quando si staccò- fantastico…semplicemente perfetto…ora mia ubbidiente gattina…voglio che tu…
-Pam? –Loki entrò correndo nella libreria e accese la luce, appena vide la figura davanti a Pam scattò sulle scale e corse da lei- allontanati da lei!
-Tsh…immortali…-disse l’uomo prima di sparire in un vortice di piume nere
Pam si ritrovò stretta tra le braccia di Loki- chi era?
-Il collezionista- disse lei- e ha il controllo del mio corpo Loki…non riuscivo a muovermi, ero una marionetta nelle sue mani…
Lui la strinse incapace di dire nulla, una cosa però la capì benissimo Loki, non avrebbe permesso che portassero via l’unica cosa che amava…anche se questo gli sarebbe costato il suo segreto…


Capitolo 10: A per...2/8

Capitolo 10: A per… 2/8

Mi sveglio accanto a Loki, dorme tranquillo…devo alzarmi e subito…
-Pam…-mormora nel sonno- ti amo…
No, ti prego…non farmi questo…ti prego…
Corro fuori, svegliandolo probabilmente, ma non importa…non posso innamorarmi di lui…non posso…
Mi vesto in fretta e corro nel bosco…non può amare me…lui merita qualcuno che non sia così rotto…qualcuno che non sia un ammasso di cadaveri…
Davanti a me appare una donna, ha il collo insanguinato, lunghi capelli ricci color castano e occhi grigi- seguimi Pandora…
-Chi sei? –chiedo io, ha la mia voce…o forse è meglio dire, che io ho la sua
Lei mi sorride- qualcuno che non ha intenzione di farti commettere il suo stesso errore…io sono Angelica…la A di Pandora sta per Angelica…sono la tua voce…chiudi gli occhi e ascoltami bene…
****
Guardo la ragazza davanti a me- che vuoi dire che non devo commettere il tuo stesso errore?
-Ascolta la mia…la tua voce…- dice solo chiudendo gli occhi- e vedrai il mio errore…
Il buio intorno a noi diventa la scena di un matrimonio
Un uomo si alza in piedi- “Alright, alright. That's what I'm talkin' about!
Now everyone give it up for the maid of honor
Angelica Schuyler!”
Angelica si alza in piedi alzando il bicchiere al cielo- “A toast to the groom!”
(To the groom!)
(To the groom!)
{(To the groom!)}
“To the bride!”
{To the bride!}
(To the bride!)
{To the bride!}
“From your sister”
(Angelica!)
(Angelica!)
{(Angelica!)}
“Who is always by your side”
(By your side)
{By your side}
“To your union”
{(To the union!)}
{(To the revolution!)}
“And the hope that you provide”
(You provide!)
{(You provide!)}
“May you always…”
{(Always)}
“Be’ satisfied”
{(Rewind)}
La scena inizia a cambiare e girare intorno a me
“Rewind, Rewind
Helpless, sky's, sky's
Drownin' in em
Drownin', rewind”
Sento la voce di Angelica in sottofondo.
“I remember that night, I just might (rewind)
I remember that night, I just might (rewind)
I remember that night, I remember that”
Angelica è ora nelle strade di una piazza, ci sono tantissimi soldati, donne ma nessuno ha un volto oltre a lei, almeno per me, ed ecco di nuovo la voce di Angelica…
- “I remember that night, I just might
Regret that night for the rest of my days
I remember those soldier boys
Tripping over themselves to win our praise
I remember that dreamlike candlelight
Like a dream that you can't quite place
But Alexander, I'll never forget the first time I saw your face
I have never been the same
Intelligent eyes in a hunger-pang frame
And when you said “Hi,” I forgot my dang name
Set my heart aflame, ev'ry part aflame”
Delle voci si uniscono a lei- (This is not a game…)
Vedo un uomo di bell’aspetto ridere con degli altri prima di avvicinarsi a lei…lo ama?
L’uomo sorride- “You strike me as a woman who has never been satisfied”
Diretto mi dicono…
Angelica lo guarda confusa- “I'm sure I don't know what you mean
You forget yourself”
- “You're like me
I'm never satisfied”
- “Is that right?”
- “I have never been satisfied”
Lei sorride- “My name is Angelica Schuyler”
Lui sorride- “Alexander Hamilton”
Quel Alexander Hamilton?! – “Where's your fam'ly from?”
Lui sorride piano- “Unimportant
There's a million things I haven't done but
Just you wait, just you wait…”
Angelica lo guarda allontanarsi e poi sorride- “So so so... so this is what it feels like to match wits
With someone at your level! What the hell is the catch?
It's the feeling of freedom, of seein' the light
It's Ben Franklin with a key and a kite! You see it, right?
The conversation lasted two minutes, maybe three minutes
Ev'rything we said in total agreement, it's
A dream and it's a bit of a dance
A bit of a posture, it's a bit of a stance
He's a bit of a flirt, but I'm 'a give it a chance
I asked about his fam'ly, did you see his answer?
His hands started fidgeting, he looked askance?
He's penniless, he's flying by the seat of his pants
Handsome, boy, does he know it!
Peach fuzz, and he can't even grow it!
I wanna take him far away from this place
Then I turn and see my sister's face and she is…”
Vedo che guarda una ragazza accanto a lei- “Helpless…” –oh no ti prego…
Angelica sbianca- “And I know she is…”
No ti prego…non farle questo- “Helpless…”
Angelica ha gli occhi lucidi- “And her eyes are just…”
Non farlo…non farlo- “Helpless…”
Angelica chiude gli occhi e scaccia le lacrime senza farsi vedere- “And I realize”
Sento delle voci di nuovo accompagnare la sua, ti prego Angelica non ti fare male…ti prego- “Three fundamental truths at the exact same time…”
La vedo andare da Alexander e prendergli la mano- “Where are you taking me?”
Lei gli sorride- “I'm about to change your life”
Lui le sorride- “Then by all means, lead the way”
Sento delle voci urlare- “Number one!”
La scena si blocca e sento la voce di Angelica- “I'm a girl in a world in which
My only job is to marry rich
My father has no sons so I'm the one
Who has to social climb for one
So I'm the oldest and the wittiest and the gossip in
New York City is insidious
And Alexander is penniless
Ha! That doesn't mean I want him any less”
La scena riprende e vedo Angelica portarlo dalla sorella…non farlo. La ragazza sorride e si presenta- “Elizabeth Schuyler. It's a pleasure to meet you”
Alexander guarda Angelica- “Schuyler?”
Angelica sorride- “My sister”
Di nuovo quelle voci- “Number two!”
La scena si blocca di nuovo e di nuovo sento la voce di Angelica- “He's after me cuz I'm a Schuyler sister
That elevates his status, I'd
Have to be naïve to set that aside
Maybe that is why I introduce him to Eliza
Now that's his bride
Nice going, Angelica, he was right
You will never be satisfied”
Eliza sorride a Alexander- “Thank you for all your service”
Lui le bacia la mano- “If it takes fighting a war for us to meet, it will have been worth it”
Angelica sorride alla sorella, ha scelto lei…dio…- “I'll leave you to it”
Di nuovo le voci- “Number three!”
La scena si ferma…Angelica di nuovo canta da sola…povera…- “I know my sister like I know my own mind
You will never find anyone as trusting or as kind
If I tell her that I love him she'd be silently resigned
He'd be mine
She would say, “I'm fine””
Angelica viene accompagnata da altre voci- “She'd be lying”
La scena svanisce e riesco solo a vedere Angelica che sta piangendo- “But when I fantasize at night
It's Alexander's eyes
As I romanticize what might
Have been if I hadn't sized
Him up so quickly
At least my dear Eliza's his wife;
At least I keep his eyes in my life…”
No…NO!
La scena si interrompe, Angelica si ricompone in un paio di secondi di silenzio e siamo di nuovo nella sala del matrimonio…oh Angelica…- “To the groom!”
(To the groom!)
(To the groom!)
{(To the groom!)}
“To the bride!”
{To the bride!}
(To the bride!)
{To the bride!}
“From your sister”
(Angelica!)
(Angelica!)
{(Angelica!)}
“Who is always by your side”
(By your side)
{By your side}
“To your union”
{(To the union!)}
{(To the revolution!)}
“And the hope that you provide”
(You provide!)
{(You provide!)}
“May you always…”
{(Always)}
“Be’ satisfied”
(Be satisfied)
{Be satisfied}
(Be satisfied)
“And I know”
{(Be satisfied)}
(Be satisfied)
(Be satisfied)
(Be satisfied)
“She'll be happy as”
(Be satisfied)
(Be satisfied)
“His bride”
{(Be satisfied)}
“And I know”
(Be satisfied)
(Be satisfied)
(Be satisfied)
{Be satisfied}
“He will never be satisfied
I will never be satisfied”
Mi giro verso di lei…sta piangendo…
La scena torna nera e io guardo Angelica- ho ceduto il mio amore alla persona che amavo più di tutto, Eliza, mia sorella…ma non riesco a non provare ancora oggi amore per lui…non fare il mio errore…hai la fortuna di essere amata…non perderlo per paura…ti supplico con la mia…la tua…la nostra voce…digli ciò che provi…perché non proverai che rimorso se non lo farai…
****
Apro gli occhi piano e vedo Loki davanti a me. Senza pensarci gli salto al collo
-Hey che succede? Sei scappata e…stai piangendo? Pam che succede?
Scuoto la testa…non posso dirglielo…ma voglio essere egoista…voglio averlo per me…- Loki…
-Sono qui Pam…non me ne andrò…mai
Mi sfilo la collana con i due anelli e li prendo, i nomi cambiano diventando in una lingua che riconosco…è quella con cui era coperta la scatola di Pandora…gli porgo uno dei due- mettilo…
Lui lo infila senza dirmi nulla e mi infila l’altro. Mi accontenta sempre…e non fa mai domande…- Shh…sono qui Pam…-mi accoccolo mentre lui mi accarezza i capelli piano
Apro gli occhi e guardo Angelica sorridermi piano annuendo piano “Non farlo andare via…”


Capitolo 9: La prima volta che la vidi...1/6

Capitolo 9: La prima volta che la vidi… 1/6

Guardo Pam ridere con le ragazze mentre parlano di qualcosa che non mi interessa. È così bella quando ride…chiudo gli occhi ascoltando quella dolce musica…starei ore a sentirla…
-Ciao Pam…- ed ecco il rompiballe. Apro gli occhi seccato e guardo Alexander avvicinarsi a lei…se lo ammazzo frega a qualcuno?
Quel coglione si crede così “speciale” ma non sa neanche un quinto delle cose che so io su Pam. Non sa i suoi gusti musicali, di cibo, di dolci, di libri, di film…non sa che soffre il solletico ma che se la sfiori in qualsiasi modo alla schiena le provochi brividi di piacere, non sa che se giochi con i suoi capelli lei si accoccola al tuo petto, non sa che la notte è molto fredda e che si accoccola a te stretta stretta facendosi piccola piccola contro il tuo petto, facendoti sentire forte, potente e importante per lei, non sa che quando è nervosa si morde le labbra, e lì sì che la voglia di baciarla diventa forte, che quando la chiamo principessa arrossisce per qualche secondo e mi guarda come se fossi la sua unica ragione di vita, che quando corre con te ti supera e ride allegra se la insegui, perché si ama essere rincorsa da me, ama che io la prenda, la blocchi a terra e ride, ride come se non avesse una singola preoccupazione al mondo. Non sa che quando io la blocco contro qualche superficie e le taglio ogni via di fuga lei si eccita leggermente, che quando la cerco di far arrabbiare è perché è dannatamente carina, che ama da impazzire coccolarmi quando sono in forma di lupo…che mi ha regalato un collare in pelle a dieci anni dicendomi “così sanno che sei mio” e, anche se scherzava probabilmente, è felice che non l’ho mai tolto, anche se solo lei sembra notarlo…non sa che ama essere coccolata o che odia le storie troppo sdolcinate o stupide. Non sa che nei film della Bella e la Bestia lei dice sempre di preferire la bestia versione Bestia e che trova la versione umana brutta e che “Belle si è innamorata di Bestia da bestia, perché ora dovrebbe volere quell’obbrobrio del principe?!” è la risposta che ti dà quando le chiedi perché. Che ama cucinare ma che non lo farebbe mai per obbligo. Che non ama l’idea di essere costretta da uno stupido vincolo a amare qualcuno ma che vuole essere conquistata…che ama quando le dici la verità…che ama quando la porto in braccio in giro, la fa sentire protetta…che vuole tanti figli ma allo stesso tempo vuole anche tempo per stare sola con la persona che ama. Che odia e persone che si credono “so tutto io”, ma che quando lo faccio io ride, che sembra attratta dai bad-boy come me…che ama ballare, ama essere tenuta stretta e che se anche ha un carattere che non si sottometterà mai, ama che l’iniziativa la prenda qualcun altro, che ama se le rubi un bacio, ma che…l’ha permesso solo a me, agli altri li ha sempre colpiti nelle zone basse. Che il motivo per cui dorme con i babydoll la notte è perché le dissi che a me piacevano le ragazze che li portavano la notte…che non ha paura di essere diretta, che se tieni un biscotto in bocca non si imbarazza a rubartelo e che dopo ridacchia. Che non si vergogna a farsi vedere in intimo, che è sempre di pizzo, perché ama la reazione che mi fa, che io e lei abbiamo fatto i bagni al chiaro di luna in un lago nascosto nella foresta, senza che nessuno ci abbia mai beccato. Che ti difende con unghie e con denti se sei nei guai, ma che non sa difendersi da sola. Che è…perfetta…
Mi poggio alla ringhiera con la schiena e guardo le nuvole passare. Chiudo gli occhi…quando ho incontrato Pam per la prima volta…già…era così piccola…avrà avuto…sei anni massimo…per Odino se era bella…
***
Quel giorno ero abbastanza arrabbiato con il mio patrigno, non aveva gradito alcune cose che avevo fatto. Guardando il villaggio dalla mia base segreta ho pensato che…non avevo ancora né visto né colpito la famosa figlia dell’Alpha. Così verso mezzanotte con la coltre oscura della notte a coprirmi corsi verso la casa dell’Alpha. Ero pronto a colpire. La camera di Pam avevo scoperto essere nella parte più alta della casa…cercai con gli occhi dove potesse essere e…in quel momento lei uscì sul balcone…mi scordai totalmente perché ero lì a dirla tutta…
Era perfetta, i lunghi capelli al vento rilucevano come oro. Avevo intenzione di spaventarla a morte quella sera…invece come l’ho vista non ho pensato che…non ho pensato ecco la cosa. Mi sono mosso di istinto e mi sono nascosto a osservarla, da buon stalker quale sono…che imbarazzo se mi avesse beccato qualcuno.
Le ragazze mi erano sempre sembrate buone per rompere le palle, più avanti avrei aggiunto un “per scopare”, ma Pam…non era come le altre bamboline che vedevo provarci con tutti anche a quell’età. Era pura, innocente…un angelo…e io per Odino sono un demonio in terra. Se lei era luce, io ero ombra, se lei era bene, io ero male, se lei sorrideva…beh io mi scioglievo. Credo di essermene innamorato da quella sera. Non fu difficile spiarla per un paio di settimane…era…così…finta. Fingeva sempre per evitare liti, la vedevo avere problemi anche seri con qualche coglione del branco ma fingeva fosse tutto ok…ma non era ok. Lei era debole…e io ero forte.
Una sera così mi introdussi in camera sua dal balcone, da maniaco lo so, ma se non si spaventava così avevo qualche possibilità. Quando mi vide mi guardò divertita e incuriosita.
Sentii la sua voce per la prima volta e mi disse un- sei molto più carino da vicino che da dietro il cespuglio che mi spii sai?
Credo proprio di averla amata fin da subito per il suo carattere…era perfetta.
Cominciai a seguirla, quasi fossi il suo cagnolino, e le stavo sempre a portata di mano. Perché? Beh i licantropi la prendevano di mira il 70% delle volte che era sola, così ridussi al minimo quella percentuale. A lei non dispiaceva e figurarsi se dispiaceva a me!
Crebbi così con lei al mio fianco, sempre perfetta, sempre dolce, sempre il mio opposto. Non ero attratto da qualcosa così da…secoli credo e non era spaventata dalla differenza di età, anche se non credo pensi davvero che ciò che le ho detto sia vero…comunque…non ho mai smesso di sorriderle.
Ho sempre avuto il sonno pesante e lei lo sa meglio di tutti. E durante il tempo ha scoperto come svegliarmi…e risvegliare anche altro…se la ride, non capisce che effetto ha su di me, che effetto mi fanno le sue labbra sul mio collo, lei su di me…è istintivo quello che vorrei farle…l’ho sempre voluta Mia. Se dovessi usare termini umani…è la mia anima gemella, se devo usare quelli di Licantropo, è la mia Mate, se devo usare quelli di Vampiro, è la mia Lynn…se devo usare quelli di Loki…è la mia Pandora…
****
Apro gli occhi e me la ritrovo a due centimetri che mi sorride, si è fatto buio…mi sono addormentato eh?
-Buongiorno…o meglio buonanotte…-ride
Si siede accanto a me e si poggia su di me con la testa e si mette a guardare le stelle. Lo fa sempre, l’ha fatto sempre nella sua vita- sono belle vero?
-Già –dico guardandola
-Ma non stai guardando le stelle- mi fa notare
-Sto guardando qualcosa di più bello- rispondo io
Lei sorride e mi prende la mano, anche l’altra è d’argento ora…non so bene come sia possibile ma…sta diventando piano piano un corpo di puro argento…mi ha raccontato delle visioni…di Penelope, o come si chiama. In lei ci sono sette donne…- fa senso eh?
-No- dico baciandole la mano- no perché è la tua mano
Lei arrossisce- non devi fingere Loki…sono un mostro di argento creato dai cadaveri di sette donne e…
Le bacio una guancia, non posso spingermi oltre, non voglio che scappi via- non sei un mostro…e anche se per te è strano…tu non lo sarai mai per me- le accarezzo il viso- sei bellissima, la tua pelle è morbida- le prendo le mani- sei calda, respiri, ridi, piangi, sorridi, ti arrabbi, mi fai letteralmente impazzire…mi consoli…tu Pam non sei un mostro…- le poggio una mano sul petto- il tuo cuore batte, prova emozioni, ama…sei probabilmente più umana del novanta percento delle persone che ho incontrato. I tuoi occhi si illuminano quando sei felice, si velano quando sei triste, la tua voce si incrina quando piangi, balbetti se ti faccio arrossire troppo, mi urli contro quando ti faccio arrabbiare ma mi perdoni così in fretta che mi sembra assurdo…- che non ti abbia ancora mai detto che ti amo…non quando sei cosciente almeno…perché non credo tu lo sappia…o forse vuoi evitare di rifiutarmi…- tu sei perfetta Pam…e non perché sei stata creata per esserlo perché tu…non sei quelle ragazze…tu sei tu…e sei meravigliosa così come sei.
Mi stringe a sé- grazie Loki…-le accarezzo i capelli piano
Già…lei è bene, io sono male; lei è luce, io sono ombra; lei è perfezione, io sono imperfezione; lei è la mia felicità, la mia gioia, il mio amore… Se dovessi usare termini umani…è la mia anima gemella, se devo usare quelli di Licantropo, è la mia Mate, se devo usare quelli di Vampiro, è la mia Lynn…se devo usare quelli di Loki…è la mia Pandora…ma per lei io…sono solo un amico…e non sarò mai nulla più di questo temo…
-Loki…dormi con me stasera? –chiede innocente come sempre
-Certo- anche se fa male…anche se mi dovesse distruggere starti accanto…io ti amerò sempre Pam…che tu ti renda conto o meno di ciò non importa. Se tu ti sposerai o amerai altri uomini non importa, se tu non sarai mai attratta da me non importa, se tu arriverai a scordarti di me…non importa…io…non potrò mai scordare ciò che provo per te…per un semplice motivo Pandora…tu sei l’unica persona che non mi ha mai abbandonato…e io non abbandonerò mai te…anche se questo…significasse non poterti mai chiamare Mia.


Capitolo 8: P per...1/8

Capitolo 8: P per…. 1/8

-Pam…dio che paura ho avuto…-le prese la mano
Pam la tirò subito lontano da lui- Loki…non ho bisogno di questo…
Lui sospirò- scusami…io…
-Loki esci…se devi provare pena per me…esci…sono calma e ho bisogno di pensare…da sola
Lui annuì- se ti servo chiamami…
Pam aspettò che Loki la lasciasse sola per alzarsi. Non voleva pensare a nulla. Si avvicinò alla libreria e prese uno dei suoi classici “l’Odissea”. Stava per rileggerlo di nuovo quando si rese conto che poggiata al muro c’era una donna mai vista con le mani insanguinate.
-Ehm…stai bene? –chiese notando che la figura spettrale la fissava. Si provò ad avvicinare e quella le indicò le sue mani per poi indicarsi le sue- ehm…?
La donna aprì la porta e si mise a correre e Pandora la inseguì subito. Correndo notò che nessuno sembrava farle caso, o meglio non sembrava che vedessero la donna.
****
Se vi chiedete perché inseguire una tipa random insanguinata in una stanza dove c’è un pianoforte sia una buona idea…non lo so…ma le mani mi pulsano come se cercassero lei.
-Dove siamo?
Lei si avvicina e con un gesto rapido mi entra dentro…no sul serio mi è entrata nel corpo!? Il mio corpo si muove e si siede al pianoforte e inizia a suonare…suonare? Io non ho mai…
*****
-Lady Penelope- dove sono? Vedo solo una donna al pianoforte e una figura femminile salutarla con un inchino. Non vuole che ricordo tutto di lei?
-Dimmi
-Suo padre ha degli ospiti che vorrebbero sentirla suonare
La vedo sospirare e allontanarsi seguendola.
-Quella ero io- dice una voce alle mie spalle, la donna di prima- io sono…ero Penelope
-Io sono…
-Pandora…lo so- dice lei avvicinandosi. Ha capelli castani e occhi neri- ci sono molte cose che non sai su di te vero cara? –mi bacia le mani- erano il mio tesoro sai? Le mie mani erano note per il loro dono di comporre musica, per tessere…ogni cosa che facessi con queste mani era perfetta…perfetta…questa fu la mia maledizione sai?
La guardo, mi sorride- tranquilla, non ti farò male…non potrei fare male a te che sei me…ascolteresti la mia storia?
Io annuisco piano. Lei sorride di più- mio padre era un uomo importante e si vantava come non so cosa dei miei talenti musicali, anche se lui non c’entrava nulla con me. Mi ricordo che mi costringeva a ore e ore di pratica e a noiosissime ore di show davanti ai suoi “amici”, già amici…dio se odiavo quella vita sai? Io e te siamo molto più simili di ciò che credi cara…forse anche per questo ci scelse…ma tornando a me…lo incontrai per caso il collezionista…era così affascinato dalle mie mani che non voleva altro che sentirle suonare. Ma stavo per andare in moglie a un importante nobile che non mi avrebbe usata come luce per falene…e non avrebbe più ascoltato le mie melodie…così mi rapì.
Mosse la mano e la vidi legata su un tavolino- ti avverto stai per vedere una scena di stupro…è molto violenta…
-Non importa…sei sicura di volerla rivedere?
Lei mi sorride- devi sapere con chi avrai a che fare…
La vedo dimenarsi sul tavolino
-Su non fare così…ora ti farò provare tanto piacere mia cara- è la stessa voce che ho sentito dall’uomo della torre. Penelope è imbavagliata e piange disperata. Il collezionista si avvicina- sai perché sei qui? Le tue mani sono bellissime e sono certo che staranno benissimo alla mia creatura- le strappa di dosso la vesta bianca e ride mentre lei urla disperata- oh se solo tu fossi perfetta in altre parti magari avrei usato tutto il tuo corpo ma purtroppo non vali nulla…beh posso sempre usarti per altro…tanto l’unica cosa che non devo rovinare sono le tue mani cara…
Lo vedo levarsi i pantaloni, guardo la Penelope accanto a me, trema- non continuare…non voglio vedere
Sento delle urla e vedo che il bastardo le ha tolto il bavaglio mentre la sta stuprando. Copro le orecchie a Penelope- non sentire, non vedere, non sei lì…non sta succedendo
-Eppure…lo ricordo come se stesse…-si blocca- sai che perché ha dovuto metterti quella croce sulla mano destra?
-No? –non so nulla di me a quanto pare…
Lei sorride e mi guarda orgogliosa- mi sono vendicata nel peggiore modo che potevo pensare e fare in quel momento- muove la mano e la scena dello stupro viene sostituita con quella in cui le sta per tagliare le mani- io riuscii a liberarmi la mano destra e combattei. Era logico che sarei morta…così ho messo la mano dove la lama stava per affondare…si arrabbiò moltissimo e mi uccise subito…dopo avermi preso le mani mi gettò nel lago. Le mani furono messe sotto uno strano liquido, seguite poi da altre parti del corpo. Lavorò moltissimo per coprire il mio “danno” e il risultato fu che le mani divennero di puro argento con quegli strani gioielli…-fece sparire le immagini, la guardai…ero la causa della sua…
-Non pensarlo. Non l’hai chiesto tu- mi rassicura- e poi…sono viva…in te io vivo.
Le sorrido- il collezionista mi cercherà?
-Temo sia così…
-Le mani che ho…sono le tue…e sono mie- dico piano- con queste mani…gli faremo provare ciò che ha fatto provare a te…a voi…
Lei mi abbraccia- Penelope…P…Pandora…ha scelto la tua prima lettera da me…Pandora ricorda sempre…non siamo morte per causa tua, ma grazie a te viviamo ancora…d’ora in poi le tue mani, le mie mani…le nostre mani, avranno le mie abilità…ti chiedo solo di suonare ogni tanto…amo suonare…
-Lo farò…lo faremo.
****
Riapro gli occhi e vedo Loki accanto a me- Pam…
Gli salto al collo e mi faccio stringere molto forte- ti prego…non lasciarmi…ti prego…
-Non lo farei mai…che cosa hai visto?
-Nulla…- guardo lo specchio di fronte a me- nulla…
****
A pensarci bene…io e Penelope abbiamo molte cose in comune…ho accesso ai suoi ricordi ora…il suo rapporto con il padre è come il mio, assente. Ma non posso che invidiarle di aver evitato molti problemi…morire forse non sarà stata una sua scelta ma l’ha salvata da ben peggio…sono i suoi pensieri questi? O i miei?
Chiudo gli occhi e penso, ripenso anzi.
Nella società dei Werewolf la donna solitamente è al pari con l’uomo, in alcune addirittura viene esaltata o considerata superiore in quanto “figlia della luna”, io invece tra tutti i fottuti branchi esistenti dove finisco? Nel più retrogrado e maschilista…il mio ritrovamento non mi torna. Perché avevo l’aspetto di una bebè se sono stata…creata…con l’aspetto che ho ora? Che senso ha rifarmi piccola? E poi da quello che ho capito ero il suo “giocattolo” preferito, perché buttarmi via? Se mi ha buttato via…uhm…
Il mio nome è Pandora…P…A…N…D…O…R…A…sette lettere, visto che il nome è forgiato dalle iniziali delle vittime del collezionista…sette ragazze…sette vite tolte per creare la mia…secondo i miei ricordi ci sono volute ben quattro spade per creare la mia mano…e non erano di certo corte, questo unito ai cinquecento e passa pezzi dei Nightmare…quante “cose” ci sono nel mio corpo? Questo spiega molte cose…non ho mai avuto malattie…non mi sono mai rotta nulla…e anche lividi e graffi sparivano più velocemente di ciò che dovevano…sono mai stata normale?
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Guardo Zack- ti prego lasciami…
-Sta zitta…sai sei una disgrazia per mio padre…
-Perché? Cosa gli ho fatto?!
-Sta zitta! Sai perché? Perché esisti! Se tu non apparvi MIO padre avrebbe preso il potere…sai come funziona no? Se Alpha e Lua non hanno figli, il titolo passa al Beta e ai suoi figli, ma il nostro Beta come ben sai…ha una figlia femmina…una femmina lesbica che è andata via…una cretina di appena quindici anni, due in più di te…ed è scappata…quindi il potere va al Theta che guarda caso ha un figlio…maschio e etero…ma ora sbuchi fuori tu piccola bastarda…e quel coglione di Loki ti sta sempre attorno ergo sei etero…ma non è un problema sai? Anzi va molto meglio ora che ci penso…dovrai solo sottometterti a me…perché diciamolo…-mi si avvicina all’orecchio e mi morde il lobo- nessuno dirà no alla nostra unione…
-Loki non lo permetterà…
-Loki non arriverà a vederla…-ride- non vedo l’ora di averti mia cara…
-E se io me ne andassi?
Lui sorrise- allora mio padre tornerà al piano originale, ha già avvelenato la Lua rendendola sterile…se tu vai via dovrà solo…ucciderli…
-C…come lo sai…
-Papà tiene tutto nel suo diario…
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Apro gli occhi di scatto e guardo fuori “è nel suo studio, sotto il ritratto dell’Alpha” mi alzo e corro nella stanza di Loki. Fregandomene del fatto che Jae e Ayame si sono svegliati di soprassalto con il mio balzo. Apro la porta della stanza di Loki di colpo, facendo sobbalzare Fenrir che dormiva tranquillo. Corro al letto di Loki e lo scuoto
-Loki svegliati…
Lui mugugna qualcosa e non si degna di alzarsi
Sospiro- ok amore, l’hai voluto tu…- salgo sul letto e gli bacio piano il collo, dopo pochi secondi mi ritrovo bloccata tra il materasso e lui
-Si può sapere perché diavolo mi devi svegliare sempre così?!
“E ti lamenti pure?” chiedono ridendo in coro Jae e Fenrir
-Non importa…abbiamo del lavoro…ora- dico io a Loki
-Cosa vuoi…
-Zack prenderà il posto di Alpha se non muovi il culo…-mi blocco- anche se non mi dispiace per nulla che tu stia sopra di me…magari dopo…
-Non avevamo del lavoro da fare?! –chiede allontanandosi subito da me
Rido- vestiti. È ora di distruggere la vita di Zack
****
Con facilità entriamo nell’ufficio del medico.
-Misure di sicurezza zero eh? –ride Loki
Mi avvicino al quadro e cerco il diario nella libreria sotto- indovina
-Cosa?
-L’ho trovato- dico poggiandomi alla scrivania
-Allora è più coglione di ciò che sembra…muoviamoci su
Annuisco ma prima di andarmene faccio una cosa- Jae…perché non dipingete un po’ questi bei muri bianchi?
Loro guardano le penne e i vari pennelli “oh sarà un piacere”
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Entro nello studio di mio padre- sapete le vostre misure di sicurezza fanno schifo- Papà e mamma si girano verso di me…dio hanno una faccia…con loro c’è anche il Beta
-Pam…-dicono in coro
Loki si mette accanto a me- non abbiamo tempo…
Annuisco e lancio il diario a mamma- non sei sterile…sei avvelenata. Il vostro Theta è meno fedele di ciò che pensate. Non sono qui per una visita di cortesia…ho circa…
-Un’ora, massimo un’ora e mezza- dice Loki, dobbiamo tornare prima che gli altri si sveglino, una delle regole non scritte del branco e di non aiutare branchi rivali, e questo non è nostro alleato, non abbiamo alleati a dirla tutta eh…
-Ok…bene- dico io passandomi una mano tra i capelli
-Che…che è successo alla tua mano?!- dice mamma in preda al panico prendendola tra le sue- dio…è argento vero…che cosa…
-Non ho tempo…non ora…- dio non so nemmeno io che cavolo sta succedendo e non sono sicura di volerlo dire a loro
Loki mi guarda- digli il piano e andiamocene, ho ancora un conto in sospeso su chi mi ha svegliato…
-Fa il bravo- dico io- anni fa Zack mi bloccò al muro della scuola e mi disse delle cose…disse che se io non fossi arrivata il potere l’avrebbe preso il Theta e poi lui. Zack non è mai stato un genio, per fortuna e mi raccontò in grandi linee il piano del theta. In breve…ha avvelenato per anni la Lua, e continua tuttora, rendendola sterile…le pillole che prendi mamma…le prendi ancora vero?
Lei annuisce- erano…per la fertilità diceva…
Il beta intanto sta leggendo il diario- si…se aggiungi un “in” davanti…il bastardo ti ha dato una specie di anticoncezionale per licantropi…
-Non solo…visto che tua figlia è stata spinta a scappare dal theta…il potere va a lui…e quando sono arrivata io…- mi fermo
-Aveva un modo più veloce di prendere il potere…-conclude il Beta- qui accenna alle “Grandi nozze” tra Pam e quel coglione di Zack…
-Io…io…io lo ammazzo! –dice mio padre
Mamma scoppia a piangere- mio dio…e io che pensavo…-mamma si è sempre chiesta cosa ci fosse di sbagliato in lei…sempre…
-Mamma non fare così…-dico io- ora che sapete che succede troverete un rimedio…
-La tua mano- dice lei indicandola…si è illuminata- ti…ti fa male?
Io scuoto la testa- no…è…è come è realmente la mia mano…o meglio le mani di Penelope
-Penelope? –chiede papà
-A quanto pare…non sono umana…sono un contenitore ambulante creato da cadaveri di ragazze, oggetti maledetti e spiriti di vario assortimento- dico io
-Pam…-inizia mio padre
Io lo blocco- non credermi, chissene. Ho del lavoro da fare…andiamo Loki…
Lui mi segue fuori e mi stringe la mano- sono qui
Sorrido e annuisco- sei qui- di nuovo…il cuore batte forte…




Capitolo 7: il collezionista 8/14

Capitolo 7: Il collezionista 8/14

Aprì gli occhi e si guardò intorno, buio, non c’era nulla oltre lei lì. Abbassò il suo sguardo e vide il suo corpo, semi-trasparente. Guardò la sua mano argentata e si guardò intorno. Cosa le stava succedendo? L’ultima cosa che ricordava era Loki che le diceva “ti amo”. Si concentrò su di lui e quando chiuse e riaprì gli occhi era nella sua camera da letto, Loki al suo capezzale le teneva la mano, con lui c’erano Jae, Fenrir, Ayame, Emiryn e Alex. Gli mosse una mano davanti al viso, ma nulla era un fantasma. Guardò la sua camera, mobili degni di una regina del medioevo, un letto da principessa, colori chiari e che le ricordavano la natura…si concentrò su Ayame che aveva appena sospirato, lei era…la sua personalità…?
“Vedete…non so tutto…so che qualcuno raccolse tutti i frammenti di ogni nostro sigillo dopo la nostra morte e raccolse anche tutti gli anelli, eccetto il tuo Alpha, non riuscì ad impadronirsi di un potere così grande” Ayame sospirò “non so come ma…ci fuse nel corpo di un cadavere o almeno io credo lo fosse, i suoi capelli erano color pece e gli occhi erano viola, ma appena finì di unirci a lei, ultimi di una lunga serie di oggetti raccolti per lei, i suoi capelli divennero di miele e gli occhi color oro ma ancora non si muoveva…passarono anni e lui continuò a montarla, piano unendo sempre altri oggetti che tuttora ignoro da dove prendesse. Poi la fece svegliare, non aveva nessun segno di umanità anche se il corpo la mostrava, così scelse la sua personalità…sulla mia. Mi posizionò più vicina al suo cuore in modo che io la influenzassi e lei potesse sembrare umana. Per secoli la tenne con sé, addormentandola e svegliandola come più gradiva. Poi…tutto diventa nero per me…solo Pandora sa cosa ha fatto quell’uomo…il collezionista. Così si è presentato…non so altro”
Pandora guardò la scena diventare di nuovo nera e pensò al collezionista. Chiuse gli occhi e li riaprì
Era finita in una torre, dall’aspetto consumato e vecchio, dentro l’ambiente circolare c’era il caos di libri, fogli e pergamene sparse ovunque. Le librerie erano strapiene e la luce veniva tutta da una candela. Su uno scrittoio vide un uomo elegantemente vestito, con lunghi capelli castani scrivere qualcosa. Fece per avvicinarsi ma lui si alzò e scaraventò tutto il materiale posato sul tavolo a terra urlando istericamente in celtico “Non va bene…non va bene per nulla”. Pandora si chinò e alzò un vecchio volume che raffigurava quattro spade. Posò il volume sulla scrivania mentre l’uomo sorrideva “Sei qui piccola” disse ancora. Pandora aprì il volume sulle spade che avevano attirato la sua attenzione. L’uomo si avvicinò a leggere con la candela.
Pandora fece lo stesso spiando il volume dalle sue spalle
"Le somiglianze tra le quattro spade... erano evidenti: erano tutte lunghe una cinquantina di centimetri e ricavate da un unico pezzo di pietra. Delle quattro, solo Clarent era brutta e opaca; le altre erano levigate e lucenti."
L’uomo fermò la sua lettura “cosa vuoi che legga piccola?”
Pandora non si mosse ma del vento mosse la pagina del libro su un’immagine delle quattro spade separate. La prima, quella che le saltò all’occhio era una bellissima spada dalla lama luminosa con su scritto in una lingua all’uomo ormai sconosciuta “Excalibur”, l’impugnatura era blu, finemente e riccamente decorata dall’oro e da alcune pietre preziose…delle quattro era la più regale.
“Excalibur: la spada di ghiaccio. La storia e la leggenda di re Artù sono intimamente legate alla magica e misteriosa spada Excalibur. Come il mago Merlino aveva annunciato, solamente l'uomo in grado di estrarre la spada nella roccia sarebbe diventato re. Artù, inginocchiato di fronte alla roccia, fece proprio questo: prese la spada, la portò con sé fino alla Cattedrale e la depose sull'altare. Artù fu unto con l'olio santo e, alla presenza di tutti i baroni e della gente comune, giurò solennemente di essere un sovrano leale e di difendere la verità e la giustizia per tutti i giorni della sua vita…”
L’uomo andò alla spada successiva. Clarent portava il nome, non era brutta né poco affilata ma la sua luce era oscura, tanto che persino il disegno di essa sembrava oscurarle la vista. Aveva un’impugnatura nera, con decorazioni in argento e ferro, era molto decorata ma era anche molto inquietante…e per uno strano motivo la chiamava a sé…
“Clarent: la spada del fuoco, la gemella di Excalibur. È la spada di Mordred, originariamente immagazzinata da King Arthur nell'armeria di Camelot. Descritta come "più abbagliante di qualsiasi argento", è una spada d'argento bianca ornata e scintillante adornata da splendide decorazioni, agendo come simbolo della regalità che indica il diritto di successione del trono. Clarent si scontrò contro Excalibur e uccise il re in una battaglia mortale in cui anche Mordred il traditore morì. La spada si pensa sia maledetta in seguito a una lunga storia di traditori e di assassini che la utilizzarono per ottenere il potere con l’inganno e la forza. Tra tutte è la spada con l’anima più oscura…”
L’uomo guardò la spada dopo, luminosa come Excalibur, dall’impugnatura su un grigio-argento, decorata d’oro aveva su inciso il nome “Joyeuse”
“Joyeuse: La Spada della Terra, è la spada gemella di Durendal. Conosciuta anche come la Gioiosa, era la spada di Carlo Magno. Lo stesso nome, di origine ignota, figura anche nei racconti della Tavola Rotonda, attribuito stavolta alla spada di Lancillotto. Alcune leggende raccontano che fu forgiata per contenere la Lancia Sacra nel pomello, mentre altre sostengono che fu fabbricata con gli stessi materiali della Durlindana (Durendal) di Orlando e della Cortana di Ogier il Danese. Gioiosa era di duro acciaio temprato, colui che la fece è stato ben ricompensato; impiegò due anni prima che fosse affilata…”
L’uomo osservò l’ultima spada, dalla lama più scura delle altre, con un’impugnatura color carbone, non era decorata per nulla, se non per i pochi pezzi d’oro e ossidiana, con una perla bianca alla fine del manico, c’era Durendal
“Durendal: La Spada dell'Aria, l'indistruttibile. Conosciuta anche come Durlindana, era la spada di Orlando, il paladino di Carlo Magno “... una semplice spada di pietra. L'elsa era disadorna e la lama grigia era talmente lucida da sembrare metallica”. Orlando brandì l'arma nella battaglia di Roncisvalle uccidendo con essa migliaia di Baschi, ma a causa delle ferite riportate anch'egli morì; prima di morire, tuttavia, Orlando tentò di distruggerla, per evitare che cadesse in mani nemiche, ma l'impatto con la roccia generò la cosiddetta breccia di Orlando, nei Pirenei; Durlindana si dimostrò infrangibile e così Orlando la nascose sotto il suo corpo assieme all'olifante con cui aveva avvisato Carlo della battaglia…”
Finì di leggere l’uomo “Ma certo! Era così logico! Mia piccola te le prenderò! Farò sì che tu abbia Excalibur, l’anima del re; Clarent, la spada degli assassini; Joyeuse, la spada dei fedeli d’amore e Durendal, la spada degli eroi…sarai perfetta mia piccola! Non importa a che prezzo ti darò un corpo perfetto!”
Pandora lo vide correre giù per le scale e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era ancora alla torre ma era passato molto tempo. Davanti a lei c’erano quattro spade, le spade del libro e l’uomo che era ancora più elegante di prima ma non sembrava invecchiato, anche se sembrava passato parecchio tempo nella torre.
“Piccola ti prego dammi un segno…che cosa devo fare?” la voce dell’uomo era una supplica “so che se sono riuscito a crearti ti ho rimandato a me…ti prego mostrami ciò che devo fare…”
Pandora fu attratta da una pergamena e la portò alla scrivania
“Scoperti cadaveri sbranati…i Nightmare…” lesse l’uomo “vuoi che prenda i loro sigilli?” si illuminò “Ma era così ovvio! Quei maledetti cani demoniaci ti potranno dare forza!” e di nuovo si mise a lavoro a scrivere qualcosa. Pandora si sporse e vide una lunghissima lista di nomi, erano i nomi, tutti i nomi, di ogni singolo membro del branco “Ruberò gli anelli e raccoglierò i trecento caduti…lascia che me ne occupi io mia bella…ho già preso gli altri oggetti, manca poco”
La scena che le se presentò davanti quando riaprì gli occhi era di una stanza bianca “Piccola, le quattro spade sono bastate appena a fare questa, ma è perfetta, con le parti da me già fatte ti farò tornare da me…” Pandora osservò cosa l’uomo teneva in mano, una mano d’argento con una croce, la sua mano. Guardò la sua mano e vide che i diamanti assunsero i colori delle quattro spade, diamante per Excalibur, rubino per Clarent, zaffiro giallo per Joyeuse e infine tormalina nera per Durendal. Guardò sul tavolo vari pezzi di lei ma l’oscurità le permise solo di vedere che c’erano dei simboli su pelle color argento, null’altro.
Si sentiva cadere nel buio ora, spaventata e vuota. Alzò la mano verso l’alto. Importava se cadeva? Chi l’avrebbe mai rimpianta infondo? Quell’uomo che la stava creando no di certo o non l’avrebbe abbandonata…eppure c’era una sensazione di calore che la sua mano destra le lasciava… si stava facendo cadere piano, era inutile dimenarsi per il nulla…ma quel calore se lo ricordava, se lo ricordava molto bene. Chiuse la mano stringendola sentì una stretta forte e decisa
“Pandora!”
-L…Loki- riconobbe quella voce e riuscì a vedere una mano bianca afferrarla e tirarla via dall’oscurità.
Aprì gli occhi e era nel suo letto con un Loki addormentato al suo fianco che le stringeva forte la mano. Erano soli. Lei sorrise e gli accarezzò la testa piano. Lui aprì gli occhi e si sollevò a guardarla.
-PAM! –le saltò al collo e la strinse forte. Lei si limitò ad accarezzarlo piano mentre sentiva dentro di se qualcosa battere piano, come risvegliata dal giovane. Ma ora non le interessava nulla. Erano solo lei e il suo Loki. Il Loki che aveva risvegliato la sua coscienza e le aveva permesso di “chiudersi”, il Loki che le era sempre stato accanto, il Loki che ora l’aveva risvegliata…il Loki che se avesse potuto avrebbe amato…il suo Loki…



Capitolo 6: Non umana

Capitolo 6: Non umana

Pandora stava finendo di vestirsi quando sentì un enorme boato. Scese di corsa le scale seguita subito da Jae. Entrò nel salone e trovò Alex e Loki a terra uno sopra l’altro che si stavano colpendo con gli altri lupi membri del branco erano terrorizzati dai due. Emiryn e Fenrir cercavano inutilmente di bloccarli.
Pandora prese un profondo respiro- CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI?!
Tutti sobbalzarono. Era vero, non era nata licantropo ma il fatto che fosse umana prima e che fosse sopravvissuta al cambiamento l’aveva resa la più forte di loro, senza contare che aveva la voce da Alpha e Jae avrebbe obbedito a un suo ordine, visto che non aveva poteri ed era sempre la stessa di prima, personalità alterata da Jae a parte, questo le aveva dato un rispetto che molti Alpha si sognavano. Erano nella villa da una settimana e Alex e Loki si scannavano almeno cinque volte al giorno, la cosa stava diventando seccante, anche perché lei non capiva da cosa nascessero le liti dei due.
-Alpha! –urlarono rallegrati i lupi presenti mentre i due si erano bloccati
-Lasciatemi sola con queste due teste vuote…-la sala si svuotò in fretta e lei iniziò a battere il piede sul pavimento, innervosita- vi darò una possibilità di dirmi perché stavate lottando prima che io perda la pazienza.
Ma i due non la stavano ascoltando. Si erano rialzati e la stavano fissando. Perché? Perché Pandora era davanti a loro, in pantaloncini corti neri, scarpe da tennis nera, i lunghi capelli raccolti in una coda alta e una camicia bianca che, purtroppo, era aperta e faceva intravedere il reggiseno nero di pizzo.
Lei spazientita si avvicinò e come un fulmine diede ad entrambi un ceffone, che lasciò l’impronta della mano, si chiuse la camicia- siete due idioti, deficienti e pervertiti. Andate a calmare i bollori e se vi becco a litigare una sola volta oggi oltre questa…sarà meglio che troviate un buon nascondiglio, intesi?
I due annuirono e lei usci con Jae che se la rideva
Neanche il tempo di arrivare in cortile che Jae fu richiamato ai doveri di Alpha “Ci rivediamo dopo ok? Non preoccuparti ti trovo io”
Pandora annuì piano e lo vide allontanarsi. Una corsa…aveva bisogno di sentirsi libera
****
Salto con facilità un albero caduto e continuo la mia corsa. Sono debole, lo sono anche ora con Jae, eppure non sono mai stata lenta o imbranata, ho sempre avuto ottimi riflessi, quasi meccanici, e sono sempre stata più veloce di un licantropo o di un vampiro. Mi blocco…c’è qualcuno…
-Esci fuori
-Oh…mi hai già beccato…interessante- dice una voce femminile avvicinandosi. Una bella donna, occhi rossi, fisico da seduttrice, lunghi capelli biondi…chi diavolo è?
-Chi sei?
-Io sono Nemesi- si presenta lei sorridendo…il nome…che mi ricorda il nome? –presto ricorderai tranquilla…io sono qui per avvisarti mia cara
-Di cosa? –non mi dà l’idea di essere una mia nemica…eppure…cos’è questa sensazione di déjà-vu?
-Che presto la tua vera natura uscirà fuori- risponde lei sorridendo
-Vera…natura? –Non…non può dire sul serio…
-Tranquilla…non sarai per nulla sola…ma lascia che ti spieghi meglio…
*****
Mi fermo, Pandora è lì in piedi a parlare con…chi cazzo è quella?
-Quindi non puoi farlo capisci? –le dice la tizia, fare cosa?
-Vedremo –dice lei guardandola- non siamo sole…
-Sai dove trovarmi…a presto…-è sparita nel nulla…
-Loki? – mi chiama Pandora
-Scusa non volevo…-inizio io avvicinandomi
Lei mi getta le braccia al collo, è scossa…che diavolo le ha detto quella? La stringo- possiamo stare così? Per un po’ ti prego…
-Tutto ciò che vuoi principessa…- dico io accarezzandole i capelli piano- che cosa ti ha detto?
Lei mi guarda- che…
Un’esplosione la blocca dal dirmelo- il villaggio…il branco…dobbiamo andare forza
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Quando arriviamo nella pianura che divide il bosco dal villaggio dei Nightmare. Il mio branco è trasformato, loro possono anche se come me hanno un contratto, io non posso e non capisco perché…
Ci sono molti cadaveri lungo le strade, per fortuna di umani, cacciatori visto il numero abominevole di fucili e armi da fuoco. Dio spero che nessuno si sia ferito. Jae non ha il pieno potere senza di me al suo fianco…maledizione perché? Perché il bosco li ha lasciati entrare?!
-Loki va a dargli una mano- dico io
Lui annuisce- sta attenta ti prego- mi dice prima di correre via
Le case del nostro villaggio sono costruite in pietra e legno sugli alberi e sono molto difficili da raggiungere, ma gli edifici che erano ancorati al terreno sono stati rasi al suolo. Le nostre difese devono essere andate a puttane, non è possibile che abbiano superato il muro di rovi della foresta…almeno non senza l’utilizzo di una magia forte e abbastanza abile da farli entrare…cazzo…non va per nulla bene…dove diavolo è Jae?!
Mi fermo a guardarmi intorno, lupi che saltano, mordono, sbranano, attaccano…cacciatori che sparano, colpiscono, feriscono con l’argento immerso nelle acque chimiche da loro create, uniche armi che funzionano con i licantropi…argento…cosa mi ricorda?
Tutto questo sangue…queste grida…questa morte…
“…noi…”
Mi risveglio e continuo a correre, di nuovo quelle voci…mi devo sbrigare…
-Jae! –urlo appena lo vedo
“Eccoti!” sorride appena gli lascio il libero accesso ai poteri
Devo solo lasciare che ci pensino loro…sono inutile…
“…ti prego…”
Di nuovo quella voce…
Mi giro e vedo Loki saltare per evitare che un cacciatore mi afferri, che mi succede? Il mio corpo si sta irrigidendo…
Lo vedo ritornare umano e ha una ferita alla spalla…no…no…
La battaglia sta rallentando…no sono io che vedo tutto così lento…cosa mi sta succedendo?
Un cacciatore mi afferra il polso e mi punta una pistola alla testa- fermi o le sparo!
Il branco si immobilizza subito, persino Jae ora non sa cosa fare. Mi sento…fredda…
Mi prende il polso e tira via i sigilli che ho del patto con Jae e li lancia a terra…Jae aveva detto che non si possono togliere se non con la morte del contrattuario…eppure lui non sta sparendo come dovrebbe e sembra più sorpreso di me…e io non sono morta…vero? Guardo le mie mani e noto con orrore che sono diventate d’argento…che diavolo…
Loki urla e mi giro a guardarlo, lontano da me con un piede di un cacciatore sulla spalla ferita in modo che non possa guarirla- sta buono
-Lasciatela andare! –il cacciatore gli punta il fucile alla testa
-Se non la finisci ti sparo…
Sbarro gli occhi…il respiro mi si mozza in gola…no…
“Lasciaci uscire e lo salverò te lo giuro”
-Chi…sei…-chiedo di forza, ignorando tutto ciò che mi circonda
“Ayame, mi chiamo Ayame. Sono…la theta dei Nightmare…ti prego…non posso spiegare come siamo arrivata a essere nel tuo corpo…ma ti prego lasciaci uscire e ti spiegheremo tutto…ma sarà doloroso…accetti di aprire il vaso Pandora?”
****
Pandora si è immobilizzata, gli occhi le sono diventati neri, totalmente neri…che sta succedendo? La vedo alzare una mano e posarla sulla mano del cacciatore che la tiene ferma…la mano…è di argento…con una velocità impressionante il cacciatore vola lontano da lei, ma nessuno osa muoversi.
La vedo cadere in ginocchio e si porta la mano sul cuore, guarda verso l’alto…non è cosciente
-Accetto…- la voce che usa non è quella di Pam…sembra quella di una macchina o di un computer. Una forte luce rossa sangue la circonda e un cerchio di evocazione la circonda. Dal nulla cominciano a apparire centinaia di ombre. Trecento ombre…trecento lupi. Vedo l’anello e il bracciale di Jae che le volano intorno il bracciale continua a girarle intorno, l’anello si rompe e le entra all’altezza del cuore…che diavolo sta succedendo…?
“Ayame!” urla Fenrir guardando una lupa grigia “è la mia Ayame!”
La lupa gli corre incontro “Amore!”
“Com’è possibile?” chiede Jae scioccato guardando fisso i trecento lupi morti secoli prima unirsi alla battaglia. Ayame salta addosso al tipo che mi teneva e lo sbrana senza troppi rimorsi
“Tutto bene piccolo?” chiede dolce…mi ricorda molto la personalità della mia Pandora…Pandora!
Mi alzo di scatto e corro verso di lei. Mentre delle catene la stanno circondando piano e sembrano volerla trascinare sottoterra. Riesco a prenderle la mano e levarla dal cuore, noto allora che ha una croce di rubino al centro del petto, più o meno dove il cuore. Le stringo la mano e la stringo a me, vedo le catene avvicinarsi
-Pam…ti prego ritorna in te…ti prego principessa…- il cielo si è fatto nero, il terreno trema…la leggenda dice che quando Pandora aprì il vaso il mondo mostrò il suo lato più oscuro…che il male più crudele trapelò dalla scatola e che la prima a esserne investita fu Pandora stessa, l’unica che riuscì a richiudere il vaso…- Pam ascoltami…so che mi senti- la stringo di più portando la mia bocca al suo orecchio, il vento sta facendo un rumore infernale e non sono sicuro mi sentirebbe altrimenti- non osare lasciarmi…giuro che se mi lasci solo ti farò vedere un lato di me che non ti piacerà per nulla…ti prego Pam…non lasciarmi- chiudo gli occhi per impedirmi di piangere…perché ho la sensazione che Pandora stia scivolando via da me? La sento…il suo corpo è qui con me, gelido, freddo come un pezzo di metallo, ma la sua anima è qui? –ti prego Pam…- sussurro più piano- io ti amo…
Apro gli occhi appena sento il vento cessare, il cerchio e le catene spariscono nel terreno, il cielo torna il solito grigio della foresta del non ritorno, i lupi sono ancora qui…guardo Pam, era diventata quasi del tutto d’argento…stava diventando una statua? La sua pelle torna piano la pallida lattea pelle di Pandora, gli occhi piano tornano dorati e mi guardano confusi
-Pam…
-L…Loki? –chiede lei piano prima di svenire tra le mie braccia. Le guardo la mano, una è tornata normale ma la mano che aveva sul cuore, quella destra è ora d’argento, le unghie sono lunghe e color rubino e al centro del dorso c’è una croce composta da quattro rombi di diamante…o almeno credo…cosa cavolo è appena successo? Pandora…
“Sta bene” dice Ayame subito “Non può morire”
-Cos’è successo? –chiede Alex in ansia come me
“Pandora non può morire…non è viva…lei non è un’umana” dice Ayame avvicinandosi “lei è il vaso che conteneva i nostri spiriti…lei è il vaso di Pandora”




Capitolo 5: Balla con me!

Capitolo 5: Balla con me!

Pam si era preparata con calma alla serata, ben conscia di essere ora al centro di tutti gli sguardi. Lei e Loki erano spariti per un’intera giornata e ora tutti sentivano e vedevano che Loki non era più debole, che non era più membro del branco, che era un Beta ora e si sentiva la presenza di un Alpha conosciuto…Conry, chi poteva dimenticare il lupo che quasi sterminò il branco secoli prima? La sua presenza era indimenticabile, specie per il padre di Pam, che appena vide la figlia notò due accessori mai visti prima e che aveva indossato oltre alla collana con i due anelli la collana con la zanna d’argento. Fece per andarle a parlare ma l’arrivo dei Nightmare lo impedì.
Alex era un mistero, si sentiva in lui la presenza di una Lua, ma nessuno aveva mai visto l’Alpha di quel branco.
-Alexander che piacere- disse lui fingendo come meglio poteva di sopportare quel branco
Lui lo guardò seccato- immagino…- diede un’occhiata alla sua lupa, Emiryn, bellissima, bianca con occhioni color smeraldo, l’opposto di Jae ma si sa, gli opposti si attraggono. Alex era impeccabile e sentiva le occhiate di lussuria che aveva fatto scaturire nelle donne. Accanto a lui c’era il suo intero branco, sapevano che quella sera avrebbero riavuto il loro Alpha, non era di tendenza Gay e sperava vivamente di non avere attrazione per un uomo. Non era tipo. Il branco era composto quasi esclusivamente da ragazzi giovani, dai diciotto anni ai venticinque. Tutti contenitori di un lupo, erano oltre duecento lupi e tutti si stupivano di quanto forte fosse un branco composto da soli giovani e tecnicamente inesperti, o almeno così pensavano loro visto che non sapevano della presenza dei fantasmi dei lupi-demone.
“Alex, eccoli” –disse Emiryn in modo che tutto il branco la sentisse. Tutti gli occhi si puntarono su Loki, il beta, lo capirono subito, anche perché Fenrir era al suo fianco. Loki li raggiunse, ignorando lo sguardo di tutta la sala curioso di sapere chi fosse il suo nuovo branco
“Emiryn, sei una visione mia cara…dio se mi siete mancati ragazzi” disse Fenrir sorridendo “Lui è Loki, il vostro Beta”
-Loki- sorrise Alex- vedo con piacere che sei venuto alla festa
-Vi conoscete- chiese l’Alpha in ansia, non poteva essere…
-Ovvio, lui è il Beta dei Nightmare- sorrise Alex
-Da quando?!
Loki rise- da ieri mattina. Ora se ci lascia soli…
-Vado a cercare Pandora…- doveva capire cosa stava succedendo e sapeva che la figlia aveva a che fare con tutto questo, non poteva essere una coincidenza.
-L’Alpha? –chiese una ragazza dai capelli rosa elettrico e gli occhi color foresta
-Tu sei? –chiese Loki
-Erika- rispose lei
-Ora arriva con Jae- sorrise Loki- vedete di non sbavare però…
Alex e il branco si girarono verso Pandora che con calma si avvicinò, con Jae accanto a sé, orgoglioso di vedere insieme tutto il suo branco e che Pandora stesse già dimostrando una classe degna di un Alpha
“Il mio Branco” rise Jae mentre tutti i lupi si inchinarono e Emiryn gli saltò al collo “Mi siete mancati ragazzi…specie tu cucciola. Lei è Pandora”
Pandora sorrise- piacere- i maschi annuirono piano e le ragazze ricambiarono il sorriso. Loki si mise alla sua destra di istinto, era quello del Beta? O era gelosia?
Alex ci mise un paio di secondi a riprendersi e arrossì- i…io sono A…Alexander…
“Da quando balbetti?” rise Emiryn
Pandora gli sorrise però spostò il suo sguardo su Loki, non provava nulla per Alex, eppure lui sembrava totalmente affascinato da lei…eppure con Loki…tornò a guardare il branco- ok…ehm…potrei sapere i vostri nomi?
La serata fu spesa per metà dal branco per conoscersi meglio, specie visto che ora erano al completo, nonostante ancora mancassero più di trecento lupi, morti definitivamente durante una lunga battaglia avvenuta circa dieci secoli prima, ultima volta che Jae e Fenrir avevano fatto un contratto, il primo perché da allora nessuno era sopravvissuto al suo potere, il secondo perché senza Ayame non poteva vivere…
-Vuoi ballare Principessa? –chiese Loki
Alex strinse i pugni, era tutta la sera che provava a provarci con Pam ma quel damerino del beta la difendeva come se fosse sua, lei era la SUA mate, non quella di quel…di quel…non sapeva nemmeno come definirlo, ma sapeva che lo voleva morto. Specie perché chiamava la sua mate Principessa…doveva essere lui a darle quei nomignoli…
-Certo- sorrise lei lasciandosi condurre da Loki al centro della sala, attirando sguardi vari ma non curandosene per nulla
-Ti ho già detto che sei bellissima? –chiese Loki
-Una sessantina di volte- rise lei
-Beh sono poche, devo rimediare…sei bellissima- disse facendola girare
-Alex ti sta uccidendo con lo sguardo mio caro- disse lei lasciandosi coccolare dalle mani esperte di Loki
-Non è colpa mia se sono più legato a te. Sei la mia anima lo sai vero?
-Loki io…-iniziò lei
Lui la zitti- non mi devi risposte a domande o frasi non dette- le sorrise- un giorno forse…per ora voglio solo averti vicina- lei annuì
Dopo aver guardato l’orologio e aver deciso che era ora di andare a casa, dopo una piacevole serata senza inconveniente, eccetto il duello di sguardi di Alex e Loki, Pam disse di tornare alla villa. Tutti avevano già provvisto intanto a trasportare le cose nelle rispettive stanze. Per fortuna di Pam, l’Alpha e la Lua avevano camere separate e il beta era vicino all’alpha come stanza.
Fecero per uscire, ormai erano rimasti solo Loki, Alex, Pam e Erika alla festa, aveva scoperto che lei era la sua Gamma, la stratega militare, cosa che subito aveva portato a creare il legame di fiducia che c’era tra i due ruoli.
-Pandora, dove pensi di andare? –chiese il padre avvicinandosi, calò il silenzio in sala
-A casa- disse lei con una calma assurda
-Non con loro- disse con disprezzo l’Alpha avvicinandosi per prenderla e riportarla a casa, anche forzandola se necessario, non voleva la figlia in mano a…a quelli che avevano la reputazione di uccidere con uno sguardo, cosa non vera visto che Loki era ancora integro.
-No- disse lei secca, era irritata da quell’ordine, possibile che non potesse accettare che lei volesse trovare il suo posto? Forse era ora di spiegare ai suoi come si sentiva, ma Jae era di altri intenti.
Senza troppe cerimonie con un semplice contatto scaraventò l’Alpha contro un muro, e non si era nemmeno avvicinato a Pandora. In quel momento l’Alpha vide gli spiriti dei lupi. La moglie gli fu vicina subito in ansia con il beta pronto a portarlo dal medico del branco, il Theta, nonché il padre di Zack. Lui gli bloccò la mano- Conry
-Cosa? –chiese il Beta non sentiva quel nome da secoli
-Mia figlia…è il suo contenitore…- e svenne
Pandora si poggiò a Loki, quando un contenitore non è preparato all’utilizzo di poteri del proprio lupo provava dolore fisico pari alla forza del colpo, lei dissimulò il dolore accoccolandosi a Loki, ma i ragazzi avevano capito che si era fatta male.
-Andiamo- disse Alex, dovevano portarla in fretta a casa, non avevano più una theta purtroppo ma si sapevano arrangiare con i Labda, assistenti della Theta, Ayame.
Pam camminava leggermente indietro con Loki affianco e un Jae dispiaciuto per ciò che aveva fatto
-Sai cosa mi dispiace a me? –disse di punto in bianco Pam
-Cosa? –chiese Erika
-Che non ho spaccato la faccia a quello stronzo di Zack- sbuffò lei facendo scoppiare tutti a ridere



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