WitchandAngel : Capitolo 12: Loki 2/6

Capitolo 12: Loki 2/6

Capitolo 12: Loki 2/6

Sono sempre stato possessivo…sempre.
Da quando ho incontrato Pam sono però peggiorato. Non è colpa mia. Ho sempre desiderato averla per me, solo per me. Sono però peggiorato nel corso degli anni, da volerla solo per un paio di ore al giorno per giocare sono finito a spiarla, a seguirla e a diventare il suo stalker. Ho sempre voluto averla per me, solo per me, tanto da arrivare a chiedermi se sarebbe stato un errore rapirla e legarla in casa mia, tenerla quindi solo per me in eterno. Non l’ho mai fatto però. Pam è bellissima, libera e piena di vita, toglierle la libertà la rovinerebbe e intristirebbe, non potrei mai farle male, mai. Quando scoprimmo che non era che un oggetto…qualcosa in lei si è rotto…si sente persa e ha paura, anche se ormai le sue emozioni sono sempre meno umane, ma lo so, ha paura di non essere che un oggetto e che tutto sia solo una finzione. Ma per me il fatto che non sia umana non è una pecca, ma un pregio, anzi una benedizione. Per Odino ho millenni di secoli di vita sulle mie spalle, sapere che lei un giorno sarebbe morta mi stava distruggendo lentamente, non volevo perderla per amor di Odino ma lei è immortale, lei è un oggetto e quindi non morirà, potrò averla al mio fianco per il resto dell’eternità! Questo è meraviglioso! Specie dopo che mi ha chiesto di non allontanarmi da lei…ma c’è un problema…e grosso anche
-Loki tutto bene? –chiede Pam alzando lo sguardo dal libro- mi stai fissando
-Si stavo solo pensando tranquilla, torna a leggere- lei si accoccola meglio a me e torna a leggere…qualsiasi cosa stia leggendo. Ora anche il suo collo è d’argento, con strane pietre intorno…comunque il problema è quel bastardo che l’ha baciata…chi cazzo è? Il collezionista mi pare ovvio, ma perché ha tutto quel potere sulla MIA Pandora…e soprattutto cosa posso fare per togliergli quel potere…
-Loki- dice Pam guardandomi di nuovo- sei preoccupato perché ti ha chiamato immortale?
-Non solo questo…-dico io- ma anche che controllo ha su di te…l’hai detto tu, non potevi disubbidirgli e la cosa mi innervosisce…che leggi?
-Mitologia nordica…per la precisione sul dio del caos Loki- dice lei sorridendo…se solo sapessi piccola mia…
-Mi leggi qualcosa?
-Volentieri…allora- si schiarisce la voce- “Loki o Loptr, nella mitologia norrena era il dio della grande astuzia e degli inganni, ingegnoso inventore di tecniche, paragonato ad altre divinità ambigue aventi il ruolo del trickster…” -che diavolo è un Trickster? -Trickster sarebbe imbroglione o truffatore Loki- mi spiega lei, al solito mi sento un idiota con lei accanto- La figura del Trickster, che è liminale e ambigua ha spesso nei miti un ruolo altrettanto importante di quello delle classiche divinità o personaggi, aventi invece una funzione precisa e determinata. Nel folklore il personaggio appare come uno scaltro mentitore che con pochi lungimiranti sotterfugi riesce ad uscire sano e salvo anche dalle situazioni più ingarbugliate (delle quali spesso è artefice), come nella maschera di Pulcinella o nell'Ifrit delle tradizioni arabo-islamiche. In questo differisce dal brigante, poiché la sua attitudine raramente lo porta a notevoli guadagni o cambi radicali di vita; piuttosto le sue furbonerie sono un contorto lasciapassare per la riuscita di piccoli imbrogli, sia commerciali che sessuali, che spesso sfociano nella comicità. L'imbroglione, spesso un ladro o un folle, è colui che mette in moto cambiamenti imprevedibili nelle storie. Non crea, ma concrea, dando alla creazione aspetti imprevedibili, o, in alternativa, distrugge il mondo conosciuto o l'ordine costituito, creandone uno differente (vedi ad esempio Loki per la tradizione mitologica norrena; Prometeo o Ermes per la cultura greca). Echi di questa figura si ritrovano negli eroi aristofaneschi i quali appunto condividono con essa il potere di concreare, di plasmare la realtà creandone una nuova secondo la loro volontà. Questa particolare retorica dell'eroe imbroglione costituisce una delle costanti anche dei suoi rappresentanti medievali e moderni. Altri dei imbroglioni sono: Seth in Egitto, Hermes in Grecia, Loki in Scandinavia, Eshu in Africa occidentale, Krishna in India, Coyote in Nord America, Maui in Polinesia, Le Kitsune nel mito giapponese, Anansi nei miti del continente africano…torniamo a Loki ora…- ma si è imparata il libro a memoria? - “Loki nella mitologia norrena è una figura centrale, risulta tra le divinità più note e citate e la maggior parte dei miti non avrebbe sviluppo se non vi fosse il suo intervento. Identificato con Lóðurr farebbe parte della triade divina che crea l'umanità, inoltre è grazie a Loki che gli dei ottengono tutti i loro strumenti più utili e preziosi. Ancora nella Loka Táttur, una ballata Faroese che costituisce un raro esempio di divinità norrene sopravvissute nel folklore locale, Loki è una entità benevola che aiuta gli uomini. Nonostante questo nella Vǫluspá e nella Lokasenna viene descritto come una entità malevola e del resto è il padre di creature dagli aspetti poco benevoli. In effetti Loki è una figura ambigua e liminale, posta al punto di contatto tra la società degli dei e quella delle altre entità mitiche (come giganti e nani), ed è solo attraverso il tramite e l'interconnessione rappresentate da Loki, che gli dei ottengono (o riottengono) quelle cose di cui abbisognano; egli per il suo comportamento è un tipico trickster, la cui azione amorale, al di fuori delle regole convenzionali, è comunque necessaria. Gli scrittori cristiani che ci hanno riportato la maggior parte dei miti norreni dal punto di vista letterario, hanno spesso identificato Loki con il male, omettendo invece la parte benevola delle sue caratteristiche (che invece riemerge nel folklore popolare). Comunque sia se Loki deve essere identificato con il male, esso rappresenta un male necessario, che serve a ristabilire l'equilibrio cosmico: di volta in volta rappresentato come nemico o alleato degli dei, Loki incarna il male contenuto nella stessa creazione primordiale, un male che per assurdo deve spesso combattere per il bene, per preservarlo fino allo scontro finale stabilito dai fati. Inoltre il male di cui Loki sembrerebbe l'incarnazione viene perlopiù reso meno spiacevole grazie alla buffoneria che lo pervade e ai suoi continui inganni geniali e spesso divertenti. Loki viene considerato un dio ambiguo per diversi motivi. L'etimo del suo nome viene legato al fuoco ed in particolare alla fiamma (altri studiosi collegano il suo nome all'aria), un elemento ambivalente collegato sia alla civilizzazione, alla casa e alla forgia, sia alla distruzione. Anche se egli appartiene alla schiera degli Asi, vivendo con loro e partecipando alle loro vicende, al tempo stesso è imparentato con i giganti, simboli del caos. Per quanto riguarda i suoi rapporti con gli dei, Loki ha stretto un patto di fratellanza di sangue con Wodan/Odino e in molte occasioni ha aiutato il sovrano degli Asi o il figlio Thor ad affrontare imprese, a superare pericoli ed a ristabilire l'ordine. Inoltre la sua benevolenza viene sottolineata da molti studiosi che affermano che Loki non sarebbe altri che Lóðurr, colui che compare nella triade divina primordiale, creatrice degli uomini da due tronchi d'albero ed in particolare questa divinità donò agli uomini neonati il calore del corpo e il bell'aspetto. Loki è comunque associato anche ai giganti, simboli di caos e distruzione primordiali, con i quali ha una stretta parentela: è figlio del gigante Farbauti, anche se la madre risulta essere la dea Laufey (isola di foglie) detta anche Nál (un mito evemeristico narra la nascita del fuoco, Loki appunto, quale unione del fulmine, Fárbauti, che colpisce le foglie, Laufey, o gli aghi di pino, Nál). Dopo essersi nutrito del cuore della gigantessa Angrboða, Loki ha partorito da sé vari esseri mostruosi e temibili come il lupo Fenrir (simbolo di voracità e del fuoco distruttore, che divorerà Odino e si scatenerà durante il Crepuscolo degli Dei), il serpente di Midgardr, Miðgarðsormr o Jǫrmungandr (alla lettera: "essere infinitamente potente"), il gran serpente che viene scagliato nel mare da Odino e viene costretto a contorcersi eternamente tenendosi la coda tra le fauci, il tempo che scorre inesorabile, che nel Ragnarǫk verrà abbattuto da Thor (che morirà poco dopo a causa del suo veleno) e infine la terribile Hel, dea della morte, che regna sul mondo sotterraneo. Unendosi alla dea degli Asi Sigyn, Loki ha generato divinità benevole come Narfi e Vali. Sigyn gli sarà sempre molto devota e lo curerà al momento della sua caduta, tanto da divenire il simbolo della fedeltà coniugale. In più Loki, molte altre volte ha combinato seri guai agli dei (come quando provocò il rapimento di Iðunn, rubò il gioiello di Freya, rasò i capelli alla bella Sif (procurandole poi in compenso una chioma d'oro) e tormentò, sotto forma di moscone, i nani che stavano forgiando il martello di Thor). La malefatta peggiore fu però quando egli provocò la morte di Baldr e ne impedì la resurrezione, perciò gli dei lo punirono legandolo a delle rocce sulla scogliera, con un serpente che faceva colare il suo veleno corrosivo sulla sua faccia. Alla fine dei tempi Loki riuscirà a liberarsi dal suo supplizio e duellerà fino alla morte con Heimdallr nel corso del Ragnarǫk. Data questa descrizione è evidente come Loki rientri pienamente nella categoria del trickster” che ne pensi finora?
-Che ne dicono di cavolate nei miti- rispondo io, ok forse va bene spazio alla immaginazione ma che razza di ritratto di me fate uscire?! –dice niente di oggetti magici?
-Si…ehm…ecco- gira le pagine in fretta- “Loki è in possesso di uno scettro contenente sei pietre di sei colori e poteri diversi:
1-      Pietra del Tempo, colore Verde: Consente di avere il controllo totale del passato, del presente del futuro. Permette di viaggiare nel tempo, far invecchiare o ringiovanire, piegare il tempo rallentandolo o velocizzandolo e può essere usata come arma, intrappolando i nemici o interi universi in loop temporali. Nel suo pieno potenziale dona l'onniscienza.
2-      Pietra dell’Anima, colore Arancione: Rende il possessore capace di rubare, controllare, manipolare o alterare le anime di vivi e morti, fungendo inoltre da bussola dimensionale per un universo idilliaco simile al Paradiso. Dato che conferisce anche la capacità di sottrarre i poteri altrui, la Gemma dell'Anima viene considerata la più potente di tutte, nonché la più pericolosa poiché è la sola capace di "divorare" l'anima del branditore se considerato indegno.
3-      Pietra dello Spazio, colore Blu:            Rende il possessore onnipresente, ossia capace di esistere in ogni luogo nel medesimo istante, e permette di muovere qualsiasi oggetto attraverso la realtà, di modificare a piacimento lo spazio e alterare il moto e la velocità degli oggetti.          
4-      Pietra della Mente, colore Giallo: Dona al possessore illimitati poteri mentali dalla telepatia alla capacità di creare scudi che schermano la mente. Unita alla Gemma del Potere permette di accedere simultaneamente a tutte le menti dell'Universo. Il Gran Maestro sembra aver scoperto che la Gemma è una manifestazione del subconscio dell'universo.
5-      Pietra della Realtà, colore Rosso: Permette al possessore di realizzare qualsiasi desiderio, anche se questo è in contraddizione con le leggi scientifiche. Le sue potenzialità sono direttamente proporzionali alla capacità del possessore di controllarla. È stata definita occasionalmente come la più potente delle Gemme, soprattutto se usata senza le altre cinque che bilanciano il suo potere alterante in modo che non vada fuori controllo.
6-      Pietra del Potere, colore Viola:            Dona l'accesso a tutto il potere e all'energia che sia mai esistita ed esisterà mai; conferisce la capacità di duplicare quasi ogni capacità superumana; inoltre è in grado di amplificare il potere delle altre cinque Gemme”
Sorrido ripensando al bastone…se quel bastardo non me lo avesse confiscato e poi se lo fosse fatto fottere da sotto il naso…dannato Thor…- Principessa, che ne dici se chiudiamo questi libri e ci andiamo a fare una bella passeggiata solo io e te?
-Volentieri- mi sorride lei.
Ho perso il bastone, ma ho trovato lei. Mi prende a braccetto e usciamo dalla biblioteca. Se avessi il bastone tornerei a essere il vero me…ovvero Loki, il DIO Loki. Ma in mancanza di quello, mi va più che bene essere Loki, l’unico di cui Pam si fidi cecamente…



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