Capitolo 3: The New Queen Bee
Come i gemelli pensavano, Lilith era stata presa per una
vampira e nessuno a scuola dubitava la cosa
Ormai erano al corrente di quanto pazzi gli studenti fossero
quindi nessuna sorpresa lì
-Quindi chi sa dirmi chi è il famoso Vlad III di Valacchia
Hagyak- chiese il professore- nessuno? Signorina…BlackBlood?
Lilith sospirò, ovviamente le chiedevano quello- è un membro
della Casa dei Drăculești, il suo soprannome è Dracula, penso se lo presenta così
qualcuno oltre me può capire chi sta nominando
-Corretto- disse il professore- e sa dirmi perché è chiamato
Dracula?
-Era il nome del padre e della sua casata per quello viene
chiamato così come Pelide Achille per esempio che deriva dal nome del padre di
Achille Peleo –disse Lilith tranquilla
-Può dirci qualcosa su di lui?
-Viene chiamato in rumeno Vlad Țepeș, Vlad
l'Impalatore, fu per quattro volte voivoda di Valacchia, un rango militare che
dava potere di comando su un’unità militare. Il soprannome l'Impalatore deriva
dalla sua predilezione a impalare i nemici. Durante la sua vita la reputazione
di essere un uomo crudele e sanguinario si diffuse in tutta Europa e
principalmente nel Sacro Romano Impero dove divenne alquanto popolare. Vlad III
era venerato come eroe popolare in Romania, così come in altre parti d'Europa,
per aver protetto la popolazione rumena sia a sud che a nord del Danubio. Per
la sua brutalità e per il suo patronimico, Vlad fu celebre fonte d'ispirazione
per lo scrittore irlandese Bram Stoker nella creazione del suo personaggio più
famoso, il vampiro Conte Dracula, protagonista dell'omonimo romanzo del 1897 –disse
Lilith tranquilla
Aveva ricevuto quella domanda troppe volte per non sapere a
memoria la definizione ormai.
-Esatto e cosa si sa della sua morte? –chiese lui entusiasta
-Decapitato, non si sa dove sia il corpo –disse Lilith
capendo già dove stava andando la conversazione
-Si! Questa è una delle prove che lui era un vampiro e…
-Non lo era- disse diretta Lilith
-Non…lo era? –chiese lui- beh è impossibile per lei sapere
tutti…
-La mia famiglia è in giro da secoli, non era un vampiro –disse
certa Lilith, era divertente distruggere le speranze degli umani- era un
compagno di giochi di alcuni vampiri che conosco, era umano e basta, nulla più
nulla meno
-Oh…siete…sicura…?
-Si
-Oh…
Non capiva nemmeno perché gli umani erano così tanto interessati
ai vampiri onestamente.
Specie visto quanto teatrali, drammatici e surreali erano
nelle opere pubblicate. Quale vampiro che si rispetti gira con i canini di
fuori?! Era al pari di girare con il proprio membro fuori dai pantaloni e se
qualcuno l’avesse fatto di sicuro la polizia ci avrebbe avuto a che fare…ma ok
facciamo questa storia inutile di nobili che mordono chiunque, mille debolezze
e simili…
Onestamente parlando, solo perché qualcuno non era nella
tomba non voleva dire che non era morto. Voleva solo dire che quella tomba era
vuota, nulla più nulla meno. Alcuni nobili all’epoca erano stati derubati,
uccisi in battaglia e simili, era ovvio avere tombe vuote…anche nell’epoca di
Lilith vi erano centinaia di tombe vuote dedicate a persone che non erano certi
di dove fossero i cadaveri o non potevano essere rinvenuti…
Oh dei in futuro avrebbero reso anche loro vampiri nelle
storie? Sul serio…?
-Ero sicuro…- disse triste il professore
-Non dovremmo continuare la lezione di storia? –chiese Lilith
alquanto seccata
Era inutile dirlo, per una vampira vera quelle cose erano
noiose, irritanti e un insulto. Insulto all’umano che aveva fatto così tanto e
insulto ai vampiri.
-Ah…si…quel prof –disse Alex sentendo Lilith lagnarsi della
cosa
-Sul serio solo domande su chi è vampiro e chi no? –disse
lei infastidita
-Lo fanno sempre –disse Alex
-Come ne uscite senza venir beccati? –chiese Lilith
-Non ero ancora nato, non conosco il tipo, non ho così tanti
secoli, sono ancora diciottenne –disse Alex tranquillo
Lilith ruotò gli occhi- è frustrante…
Lui la guardò stranito- perché?
-Pensa questo…che chiedano a un uomo dalla pelle scura se
persone che sono di pelle chiara sono o meno con pelle scura, come ti
sentiresti? –chiese Lilith- o anche ti chiedessero se conosci qualsiasi altra
persona di pelle scura esistente sul pianeta
-…infastidito probabilmente
In effetti era al pari di fingere di essere una minoranza
quando si era tutt’altro
-Mi spiace- disse Alex
-Non è così grave, solo irritante –disse Lilith- non c’è poi
così tanto da dire o fare sulla cosa ma solo irrita se continuano sempre su
quella cosa
Alex annuì capendo il sentimento- sarò più attento
Lei sorrise- grazie
-Oltre quello, Jess ti ha dato fastidio?
-Oh già la sacca di sangue –disse Lilith
-La chiamerai così per sempre? –rise Alex prendendo i libri
per la prossima ora
-Ovvio, come dovrei chiamare una sacca di sangue se non una
sacca di sangue? Un gatta morta rimane una gatta morta- gli rispose lei
divertita- comunque mi ero scordata esistesse
-Si può? Insegnami adorerei dimenticarne l’esistenza!
Lei scoppiò a ridere
-Lilith ciao!
-Oh cielo sei bellissima oggi
-Ti andrebbe di sederti con noi a pranzo?
-Ho un nuovo profumo che è molto costoso, vuoi provarlo?
Lilith guardò il gruppo di umane e poi Alex
Lui sorrise e loro fecero degli urletti striduli- abituati
-Oh dei… -mormorò lei ignorando le ragazze e seguendo Alex-
cosa sono fangirl?
-Si, almeno sono oltre la fase di brillantini su vampiri –disse
Alex tranquillo
-…mi hanno preso per un my little pony o cosa? –chiese lei
diretta
Lui sorrise evitando di dire che poteva come non aver
contribuito a quello stereotipo, era bello però avere qualcuno con cui parlare
di cose del genere- beh sei un pony bellissimo
-Oh wow che gran complimento, fammi indovinare, sei single
vero?
-Si –disse lui- come l’hai capito
-Intuito
-Ah pensavo dicessi qualcosa come “il tuo sangue è di
vergine” o simile –disse lui tranquillo
Lei lo guardò scoppiando a ridere- beh quando proverò il tuo
sangue ti dirò se è o meno di vergine, ok?
-Perfetto!
Almeno era divertente stare con lei. Jess dall’altra parte
era furiosa di aver perso la posizione di reginetta della scuola, dopotutto una
vampira vinceva di popolarità su un’umana con il suo carattere.
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