Capitolo 3: She is nice
Il panico che stavano provando era inspiegabile. Lei era la
marionetta del boss! Non avevano nemmeno avuto un giorno per…no…guardandola
meglio sembrava…lucida?
Non era sotto controllo…
Era libera? Non l’avevano mai vista libera…
-Tutto bene? -sorrise lei abbassandosi al livello di Aaron
che la stava fissando
-Si…
-D’ora in poi sarò la vostra mamma- sorrise lei
Il viaggio in auto fu molto silenzioso, Seraphine non era il
tipo di donna che loro si aspettavano come madre.
Ma era un bene, era la quinta vittima, la vittima che non
potevano salvare.
-Siete nervosi?
-Un po' -disse Aaron
-Andrà bene, la mia casa non è molto anomala -sorrise
Seraphine- ho delle regole però che vorrei rispettiate
-Regole? -chiese lui
-Si. Sono piccole cose, nulla di troppo pesante da fare.
Come vi avevo detto sono leggermente paranoica quindi sono solo cose che mi
tengono “calma” per certi versi -disse Seraphine
-Paranoica? -chiese Alex
-Perché? -chiese Sophie
-Ho visto cose strane fin da piccola quindi sono cresciuta
non così tanto calma- disse Seraphine calma parcheggiando- ma andrà bene, non
sono sola ora
Era un loop in cui erano entrati con Seraphine ancora
lucida…la cosa dava loro speranza.
La casa in cui arrivarono era una villetta in stile
vittoriano con tante stanze, un grosso giardino e c’era un grosso salice sul
retro con delle altalene.
-Possiamo entrare? -chiesero in coro i ragazzi quando lei
entrò in casa
-Si, potete
Era strano…non volevano dire quella domanda ma…
-La mia casa è un po’ strana, ha una mente tutta sua
-Davvero? -chiese Aaron guardandola chiudere la porta e
posare le loro valige nell’ingresso
La casa era…anomala? Sembrava la casa di una strega…
C’erano erbe appese ad essiccare, i mobili in legno
sembravano antichi e in generale c’erano vari oggetti in giro che davano
l’impressione che erano in una casa di una strega…
Non erano vicino ad Halloween vero?
-Si, una delle cose che fa è obbligare nuovi arrivi a
chiedere di poter entrare- disse Seraphine
Quello spiegava come loro avevano sentito l’obbligo di
chiedere il permesso di entrare…
-Dovremo farlo sempre?
-No, perché vivrete qui -sorrise Seraphine- ma per piacere
non date il permesso ad altri di entrare, non senza che io sia lì a controllare,
il mondo è molto strano
Loro annuirono seguendola su per le scale e prendendo le
loro nuove camere
-M…mamma c’è una sostanza bianca fuori dalla finestra- disse
Alex
-Si, è sale -disse lei calma
-Sale?
-Tiene lontano ospiti indesiderati. Non rompere le righe
intorno alle finestre ok?
-Si…
La madre era stana ma non era cattiva
Forse avrebbero potuto convincerla ad ascoltare cosa avevano
passato…
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