Stronger
than Blood: The Heart of a Theta
Se Monique avesse dovuto iniziare la propria storia avrebbe
iniziato probabilmente dal parlare della sua famiglia.
Quando Monique era piccola non aveva chissà quale grande
relazione con il padre all’epoca era convinta che Anthony fosse suo padre
biologico e la cosa la disgustava. Era un uomo distante, freddo e onestamente era
convinta la odiasse. Sapeva che Anthony era pazzo e onestamente aveva più paura
che amore per lui. L’uomo favoriva Simon in una maniera che le aveva sempre
dato il voltastomaco in un modo o l’altro.
La sua infanzia era segnata da giorni e giorni di abuso
verbale e fisico da parte di lui e Simon onestamente parlando.
Ricordava anche come la madre una volta si mise a litigare
con lui e come lui disse un “Se solo fossi metà della bellezza di Simon saresti
guardabile” cosa che onestamente non capiva all’epoca né capiva in quel
momento. Che lei sapesse lui e Simon non avevano quel tipo di relazione…
Onestamente le cose che ricordava di quando era piccola era
che lei veniva considerata “anomala” e che suo padre era un orribile essere
vivente per come trattava lei, la madre e Wolfe. Quando li aveva abbandonati
onestamente non sentì nessun tipo di “oh no mi manchi” come avrebbe in teoria
dovuto. Era piccola e non capiva certamente il perché ma sapeva che cosa fosse
giusto o meno, visto che lui li aveva abbandonati non aveva di certo intenzione
di aspettare che tornasse.
Simon la ricordava ancora urlare contro la madre, qualcosa
sulle linee di “Se eri una migliore moglie sarebbe rimasto” o simili cavolate.
Non ricordava cosa la madre aveva risposto a quel confetto ma ricordava che era
arrabbiata che non l’avesse punita. La madre meritava un uomo che l’amasse
davvero e non quel pazzoide con idee di dio in testa…
Suo fratello Wolfe, anche se erano più amici che fratelli, era
una delle poche persone che adorava e sapeva il sentimento era reciproco. Erano
famiglia, fratellastri ma famiglia. Almeno per lei era un membro della sua
famiglia, qualcuno che adorava avere accanto e…beh la parte di Simon che era
chiaramente in vena di fare la cagna in calore per lui e onestamente era
divertente escluderla. Inoltre…Wolfe e lei avevano cose in comune, cose che
volevano proteggere e era onesta nel dire che era famiglia lui a prescindere
dal sangue.
Simon…odiava anche solo dire il nome onestamente ma non era
sicura di odiare lei. Era sicura di non volerla vicina né di volere aver a che
fare con lei. Non era per cattiveria o altro, solo non andavano d’accordo. Se
doveva dire la sua, Simon era gelosa di lei. La cosa non la capiva onestamente,
nei suoi occhi Simon era spesso in migliore posizione di lei: era più popolare,
più prone ad avere amici, aveva più amanti, aveva un bel corpo, era amata dal
lato di Anthony…non capiva cosa Simon potesse trovare in lei per essere gelosa.
Solo quando incontrò Liam capì, ciò che Simon aveva era apparenza e Monique
aveva effettivamente ciò che aveva. Monique era amata da chi lei amava, era ben
voluta e aveva uno scopo nella propria vita, uno che nessuno poteva rubarle. Era
qualcuno che voleva diventare utile nella propria vita, aveva scelto di essere
medico fin da piccola per aiutare le persone intorno a lei e perché sapeva che
la madre aveva avuto un’orribile gravidanza e la sua salute era caduta quando
lei era nata. Monique era molto intelligente, sapeva imparare velocemente le
cose nuove e questo era parte del perché Simon la invidiava. Invidiava che lei
e Wolfe fossero famiglia, che la madre la favorisse e che in generale chi lei
voleva non la voleva mentre voleva Monique. Non era difficile pensare che Simon
fosse egoista e narcisista, maltrattava e urlava contro alla madre, la
considerava una donna delle pulizie e una serva ma voleva lo stesso che lei la
favorisse…era molto coerente quella ragazza. Non aveva rimpianti ad averla
mandata al diavolo, ad averle detto chiaro e tondo che non era la protagonista
del mondo, che non era sua sorella né di aver riso quando finalmente la madre
la mandò via. Era un peso quella e non avrebbe mai smesso di tagliarne
l’esistenza dalle sue storie future.
La madre era la madre. Onestamente non poteva dire che tutto
fosse sempre stato rose e fiori, litigare era normale per cavolate ma non era
mai nulla di grave e nessuna delle due dubitava l’amore dell’altra. Era sempre
stata lì per lei, la supportava e si sentiva sempre spronata a vedere in se
stessa il meglio perché meritava quell’amore. Monique si era sempre sentita
abbastanza…errata, qualcosa non tornava in lei e non capiva perché. Si sentì
completa e a posto solo dopo essere diventata una licantropa. Sapeva che sua
madre era fiera di lei e orgogliosa di lei e sperava di non deludere mai la sua
fiducia.
I suoi nonni materni erano fantastici. Fin da piccola la
favorivano a Simon, le volevano molto bene e la tenevano sempre di conto quando
lei dava un’opinione su qualcosa. Amavano profondamente la madre e ricordava
ancora come erano devastati per lei dopo il divorzio, volevano aiutarla ma non
sapevano bene cosa fare. Cosa potevi fare in quel caso? Dirle che andava tutto
bene? Che non era colpa sua? Anche se lo dicevano gli anni di nozze, i mesi di
tortura, il divorzio…nulla sarebbe stato diverso. Se ci pensava, loro
probabilmente sapevano fin da subito che non era figlia di Anthony visto che
dicevano sempre che lui era padre solo e soltanto di Simon. Alla fine non
cambiava molto per lei, non voleva essere figlia di quell’uomo a prescindere.
Enfys…dove iniziare?
Sembrava un film onestamente quando l’aveva incontrata. Non
era esattamente cosa di tutti i giorni di incontrare la nuova vicina di casa,
ottenere la migliore amica che sognava da sempre, la sua sorella non di sangue,
l’alpha più potente del mondo e che questa persona, una sola con tutti questi
titoli, cambiasse completamente la propria vita e sposasse il suo fratellastro.
Era molto nervosa quando la incontrò e dopo si sentì alquanto stupida per
esserlo stata. Era Enfys, la sua Enfys. Enfys era, fin dall’inizio, stata
subito il frammento che mancava nella sua vita. Più scopriva cose su di lei più
si sentiva…come se finalmente tutto avesse senso. Aveva la sensazione di essere
se stessa con lei e che finalmente era dove doveva essere.
Se le avessero chiesto com’era Enfys come Alpha avrebbe
onestamente risposto:
“Enfys è un’ottima Alpha, ama il suo branco e la sua
famiglia. Ha sempre fatto tutto ciò che può per aiutare il branco e onestamente
penso che sia una delle persone che dovrebbe imparare a badare di più a se
stessa. Non ho molto diritto nel dire queste cose visto che anch’io spesso
strafaccio ma la riprendo lo stesso. Onestamente penso che in molti si scordano
che non è un’adulta, o almeno che non è trentenne o più vecchia. Quando ho
iniziato a scoprire del mondo intorno a me ho velocemente scoperto quanto ingiusto
fosse il ruolo di Enfys. A cinque anni forzata ad essere Alpha, aver perso il
padre che ha deciso di andar a prendere il latte e non tornare, aver perso la
madre perché è uscita di zucca e avere ogni singolo membro del branco sulle
proprie spalle era…non ho idea di come non sia crollata onestamente. Quando
Anthony sparì io avevo ancora supporto in mia madre e in Wolfe, lei non credo
avesse nessuno perché anche se Roze e Jonathan erano lì a supportarla con
Sebastian e gli altri erano sempre estranei. Non credo di poter spiegare in
modo migliore del dire che le hanno tolto i diritti di essere una normale
bambina e di giocare e fare errori. So che era perfezionista ma onestamente
penso sia perché se sbaglia l’errore finirà sul branco non solo su di sé.
Odierei essere Alpha onestamente, l’ammonto di lavoro che fa non lo augurerei a
nessuno, specie per quanto tutti si aspettino che lei sia solo eccelsa nel
farlo. Mi irrita, dovrebbero aiutarla non lasciarla da sola. A cinque anni che
ne sa uno di come controllare il branco? Sul serio…Sono davvero felice di
averla incontrata, non solo per tutto quello che è successo dopo ma perché so
che ho ora qualcuno al mio fianco che mi vuole bene indiscussamente da chi io
sia. Quando mi ha trasformato in licantropa e sono diventata Theta ero nervosa
e felice. Nervosa che non fossi all’altezza, felice che potevo darle una mano
vera e propria nel branco. Non per dire ma il mio ruolo è uno dei migliori se
vuoi essere di mano all’alpha, certo ok Wolfe e Liam sono anche estremamente
importanti ma in quando Theta ho tutte le scusanti del mondo di fare anche da
terapista e migliore amica dell’Alpha quindi posso forzarla a fare pause e
aiutarla con problemi più facilmente, dopotutto è più semplice parlare tra
amiche rispetto che con il proprio Beta o partner se stai avendo problemi.
Credo Wolfe mi ucciderebbe se gli dico qualcosa del genere…”
Adorava avere Leon e Matt in giro, erano i suoi nipotini a
prescindere dal sangue. Leon era più maturo e Matt più simile a un batuffolo di
pelliccia che ti faceva gli occhioni, specie con Enfys in giro, anche se era
vero che ambedue erano adorabili con la loro mamma. Le volevano bene e lei
voleva bene a loro, non era zia biologica certo ma…era la zia e ne prendeva
tutti i diritti e le gioie.
Se le avessero chiesto di Katherine e Black beh…
“Katherine…vorrei non esistesse nella vita di Enfys
onestamente. Lei è l’opposto di ciò che una madre dovrebbe essere e non importa
quanto ci penso mi irrita e urta che lei sia la responsabile di tutto quel caos
nella vita della mia migliore amica. Non solo ha lasciato Enfys da sola per il
marito, l’ha anche opposta e cercato di deprivarla del suo ruolo di Alpha, del
suo ruolo di madre e poi anche della sua relazione con Wolfe. Chi diamine si
crede di essere?! Wolfe ama Enfys più di qualsiasi uomo potrà mai fare in
questo mondo, se lei avesse a cuore sua figlia l’avrebbe capito. Anzi chiamarla
madre è un insulto per tutte le madri del mondo e soprattutto per Enfys, non è
madre, non quella che Enfys avrebbe dovuto avere. Black è un codardo. Non
merita nemmeno che qualcuno ci pensi a lui. Non merita menzione.
Onestamente…penso di avercela più con Katherine perché lei è rimasta in
presenza di Enfys, Black almeno ha avuto la decenza di levarsi dal cazzo…”
Su Roze e Jonathan aveva poco da dire, erano chi lei diceva
aveva maggiormente contribuito a rendere Enfys chi era. L’amavano e si vedeva e
pensava seriamente che Enfys sarebbe dovuta nascere biologicamente loro figlia
e non adottiva. Sarebbe stato tutto più facile onestamente se lo fossero stati…
Se le chiedevano di Sebastian…beh…
“Sebastian…oh cielo. La prima volta che ho incontrato
Sebastian ho subito pensato qualcosa come “se mia madre si mette con lui sarà
felice”. È un uomo d’oro…il cognome è perfetto su di lui. Un uomo che puoi solo
ammirare, essere fiera di conoscere e sul serio sperare che sia felice. Quando
mi ha incontrato e voleva essere partner di mamma ha subito cercato di
conoscermi. Non solo me ma anche Wolfe…e Simon, ma lei è probabilmente l’unica
persona al mondo che può trovare quel cucciolone antipatico. Sul serio è
adorabile, specie con mamma. Quando abbiamo scoperto più sul passato che ha mi
si è spezzato il cuore, non oso pensare mamma cosa ha pensato onestamente.
Quando ho scoperto di essere sua figlia…oh cielo non so se ridere o meno.
Quante possibilità che Katherine usasse il mate di mamma come donatore? Inoltre
quante possibilità che lo incontrassi? Quando ha scoperto che ero sua figlia
era così felice…e triste. Felice perché mi sentiva già come sua, ero famiglia e
ora ero anche famiglia di sangue, ma triste che non ha potuto vedermi crescere.
Onestamente guardandolo con altri bambini, so che è un padre eccelso e che
avrebbe probabilmente viziato sia me che Wolfe. Lui è sempre lì per me e
onestamente penso che mia madre sia finalmente in pace con qualcuno come lui
accanto, la venera e farebbe tutto ciò che può per salvare un suo sorriso.
Inoltre è stato incredibilmente ironico che Wolfe fosse figlio di suo fratello
maggiore, voglio dire…che chance si ha per ciò? Vederlo piangere quando il
padre e i fratelli sono tornati mi ha leggermente fatta piangere…non oso
immaginare cosa ha provato per anni ma…hey è qui e lo sono anche loro e questo
perché Io sono un genio e Enfys è una dea. Siamo una bella combo che batte
anche la morte”
Liam era onestamente il suo tutto anche ora.
“Liam. Liam è il mio mate. La prima volta che l’ho visto ero
davvero tanto attratta da lui. Era questo meraviglioso e atletico ragazzo che
aveva quel sorriso da seduttore e quel modo di fare che sapeva ammaliarti. Ero
davvero presa ma onestamente quante le chance che si interessasse a me? Beh a
quanto pare più alte di ciò che avrei scommesso. Era stato…graduale per
entrambi credo. So che è il mio mate ma mai ho dubitato che lui mi amasse per
me stessa. Enfys mi ha spiegato come funziona, non è amore manipolabile, è un
sentimento di genuino affetto per qualcuno ma alla fine lasci la situazione
nelle mani dell’umano. Liam mi ama per me, non mi ama perché siamo mate, mi ama
perché mi ama. I suoi metodi di corteggiamento sono…questionabili. Sono
abbastanza sicura che non esista lupo più imbranato di lui nel tentare di
sedurmi nello stare con lui…ma era incredibilmente dolce. Facevo fatica a
credere che io fossi il suo ideale di donna ma lui mi trova bellissima, mi ha
sempre trovato perfetta e mi ha sempre amato per chi ero. Che io fossi in
tacchi e vestito elegante con trucco o in jeans e maglietta spettinata. Finché
sono felice so che lui è felice. Adoro spendere tempo con lui…come Beta ha
purtroppo parecchio da fare ma fa sempre tempo per me. Mi viene a trovare
quando sono in clinica, mi aiuta a fare cose, mi seduce nel nostro letto…e quel
tipo di persona che è disposto a tutto per un sorriso. È manipolativo. Se
abbiamo una lite si trasforma e mi guarda con occhioni per chiedere pace…e la
cosa mi fa addolcire e lo perdono. Ora che ci penso devo finire una lite con
lui da tre settimane e il dannato continua a farmi gli occhioni per sfuggirne…”
Aveva speso parecchio tempo a scoprire tutto ciò che le
serviva per diventare una buona Theta ma era lieta della cosa. Era anche lieta
di lasciare per i posteri quei frammenti di pensieri che scriveva nei suoi
diari personali. Chi poteva negarle la cosa quando sua madre era chi raccattava
qualsiasi tipo di foglio di carta per fare libri storici? Ironicamente era una
delle persone che aveva messo più su carta quello che provava per chi aveva
intorno, rendendo molto più semplice la realizzazione di libri su come lei
avesse preso la vita del branco. Tra tutti la figura ricostruita per lo più da
memorie altrui era Enfys, a differenza degli altri che avevano almeno in parte
lasciato tracce di sé, Enfys esisteva solo nel piccolo mondo chiamato “Alpha” e
nulla più. Era grazie a Monique e Christine che avevano scritto estensioni sul
passato di Enfys che quei ricordi erano stati trovati.
Era chiaro a tutti che il cuore di Monique era sempre stato
da Theta, dal lupo che avrebbe sfidato la morte pur di salvare qualcuno e
avrebbe probabilmente vinto contro essa. La sua vita era, in tutta onesta,
alquanto…calma. Se si toglieva Anthony, cosa facile visto la poca presenza
nella sua giovinezza, aveva speso maggioranza della sua vita in pace con una
fastidiosa idiota in casa ma nulla di grave. Non era ricca certo ma non aveva
mai sofferto grazie a sua madre e suo fratello. Forse per questo Monique è
diventata così tanto protettiva con chi aveva intorno, specialmente se chi
aveva intorno era stato ferito, emotivamente o fisicamente che fosse.
Era anche nota però come sadica quando si parlava di Enfys.
Era una normale visione vederla volutamente assistere Max, il gamma e suo
cugino, e Wolfe, suo fratellastro e Alpha’s Partner oltre che cugino, nel
torturare chiunque avesse avuto la mancanza di intelligenza del sfiorare la
loro Enfys. Aveva eccelsi poteri curativi e ti avrebbe usato come cavia nel
vedere quanto in fretta poteva curarti dopo che i due ti avevano pestato a
sangue e reso mezzo-morto. Era anche nota per essere estremamente prone a lacrime
quando il suo mate si feriva e a favorire il rosso dei capelli del marito a
ogni altro colore. Un suo diario riporta un sottolineato e pieno di punti
esclamativi “GLI UOMINI CON CAPELLI ROSSI SONO TROPPO SEXY” che sicuramente non
avrebbe voluto il suo mate scoprisse…anche se ripensandoci è probabile che il
rosso avesse semi scoperto la cosa visto che verso i loro ventidue anni iniziò
a farsi crescere i capelli su richiesta della mate.
Monique era una perfetta Theta per il branco che aveva,
sapeva cosa fare, cosa dire e come comportarsi. Era una buona e dolce
dottoressa fintanto che non sfioravi chi lei amava e sapeva meglio di tutti come
farti soffrire se osavi fare qualcosa contro la sua famiglia.
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