Stronger
than Blood: The one he waited for
La vita di Christine era stata molto pacifica finché non
commise l’errore di sposare Anthony.
-Mamma! Voglio vedere le foto!
-Ok ok
-Se il nostro Golden boy ti vedesse
-Non lo scoprirà mai! -assicurò Christine
Quando era piccola suo padre le parlava del famoso migliore
amico che gli aveva salvato la vita. Il Golden Boy che lei per anni continuò ad
essere ossessionata dal volere incontrare. Era una specie di supereroe per lei,
qualcosa che voleva davvero molto come partner e…
-Quando sarò grande lo sposerò!
-Oh?
-Sicura?
-Si!
Ripensandoci era incredibilmente imbarazzante…
La cosa però la portò a voler tenere migliori ricordi del
passato, voleva scrivere di questi eroi e assicurarsi che essi non sarebbero
spariti dai ricordi di tutti. Iniziò a studiare perciò e fu così che incontrò
Katherine.
-Sei…sposata?
-Teoricamente…
-?
-Siamo ok con il farci altri -disse lei calma
-…
Katherine era una delle poche amiche che aveva con cui
poteva parlare di tutto e anche se c’erano cose negative nel carattere di lei.
Era onestamente cieca ai suoi lati negativi.
Era chi l’aveva spinta a dare una vera chance ad Anthony e
poi chi la convinse a usare un donatore quando le cose con Anthony andarono
male. Monique era un miracolo per lei ma ciò non cambiava che Katherine l’aveva
manipolata nell’avere una “trappola” contro Sebastian.
Quando Enfys le tolse il velo che aveva sugli occhi, tutto
divenne la vera orribile realtà che Katherine aveva creato.
Era fortunata però. Non era sola e non era messa male.
-Sicura di volermi?
-Si
Sebastian era il sogno che aveva da piccola.
Ripensando alla propria relazione con Anthony…aveva sprecato
parecchio tempo. Quell’uomo era violento, verbalmente abusivo e in generale un
mostro.
Ricordava ancora come portò a casa Simon un giorno
-Prenditene cura
-Cosa? Chi…
-Lei è mia figlia
-Figlia?!
-Si
-…
-Cosa?
-Da quando diamine hai una figlia fuori dalle nostre nozze?!
-Da quando la ho, che ti importa?
-Mi stai chiedendo di prendermene cura, mi importa!
-A me no
-…
Finì con il dover subire l’abuso di una bambina viziata per
anni, oltre lei poi ebbe un altro figlio non programmato o suo. Per sua
fortuna, a differenza di Simon, Wolfe era suo figlio. Sangue o meno, Wolfe era
il suo bambino.
La gioia di spendere tempo con Monique e Wolfe compensava
tutto. Vederli crescere era la sua gioia. Parte di sé si chiedeva se un giorno
il padre di Monique sarebbe venuto a salvarla, era stupido? Forse. La madre si
era fissata con telenovele molto stupide che però finivano sempre con un good
end. Finivano sempre con il vero amore e…lo voleva. Sognava ancora quello…
Un giorno poi Anthony fece baracca e burattini e sparì
La lasciò sola senza nessun supporto o motivo
-Mamma…?
-Mon…Wolfe…papà…
-Meglio che è andato via -disse calmo Wolfe
Doveva in teoria consolare i due ma i due erano stranamente
ok con la cosa. Erano ok con il soffrire e faticare ma essere felici senza lui.
Simon era…ingestibile
-Questa è tutta colpa tua!
All’inizio le diede spazio, il padre era il biologico per
lei ed erano sempre stati vicini. Era normale fosse ferita ma poi…iniziò a
stancarsi. Perché doveva gestire qualcuno che la odiava, urlava contro e
rompeva cose a cui teneva?
-Simon dove pensi di andare
-Da un amico, qui è un mortorio
Onestamente? Avrebbe dovuto essere miglior madre per lei ma
cosa poteva farci ora? Simon, finché Anthony era in casa, era ingestibile. Se
provava a disciplinarla finiva con l’essere abusata verbalmente dal marito, se
provava a punirla era minacciata di divorzio…era impossibile gestirla. E ora
che finalmente Anthony si era rimosso dalle scatole…non era più gestibile. Avrebbe
mentito se avesse detto che ci aveva dato il suo 1000 per 1000, ma era sicura
di aver provato almeno a dare il suo 80%, un 80% che comprese centinaia in
spese inutili, subirsi abuso verbale e fisico e umiliazione quando doveva
pulire cose che Simon aveva fatto fuori casa. Era…umiliante esserne madre e a
un certo punto qualcosa le disse di rinunciarci. Se stava fuori casa era un
problema in meno per lei e aveva già tanto da fare di suo.
Aveva Wolfe e Monique da sostenere a scuola, era grata per
le borse di studio, aveva un divorzio da sistemare, gestire i suoi suoceri,
pagare tasse, capire come diamine si sarebbe mantenuta con i bambini da
sola…era troppo stressata per pensare a una mocciosa di cui non aveva nemmeno
potere legale sopra. Wolfe era suo figlio adottivo, Simon era la figlia del suo
ex.
Il lavoro che doveva fare era stressante e non pagava
abbastanza, per un grosso periodo era completamente sfinita. Wolfe pressoché
prese subito la situazione e iniziò a cucinare per loro, Monique faceva le faccende
e almeno per un po' si gestirono con sostegno dai genitori di Christine. Wolfe
iniziò a lavorare il prima possibile e il suo stipendio aiutò, odiava accettare
soldi dal figlio ma non aveva scelta.
-Mamma divorzialo
-Si…
Il divorzio la salvò da parecchi debiti che Anthony aveva
fatto senza dirle nulla. Wolfe fu chi insistette nell’andare per la gola e i
soldi che ottenne dal divorzio furono abbastanza per farli respirare per un
po'. Caso volle che Simon si decise a sparire per quasi due anni a un certo
punto, era onestamente rivoltata da quanto poco le fregava di lei…non era
fredda ma quella ragazzina non era più suo problema.
Poco tempo dopo poi Enfys arrivò nella sua vita. Vedere il
figlio illuminarsi con lei in giro la rendeva così felice…vedere poi Liam con
Monique era anche una gioia e…
-Io sono Sebastian
E Sebastian…l’amore della sua esistenza. Se tutto ciò che
aveva subito era solo per incontrare lui, l’avrebbe fatto di nuovo mille volte.
Avere quei tre in zona la rendeva felice. Molto felice. La prima visita al
villaggio era snervante, era un’umana che osava sedurre un lupo, era ovvio che…
-Chiamami pure mamma tesoro!
Lolita fu una gioia da avere in giro. Era il sogno di
suocera e vederla così allegra…era felice. Era fortunata e felice. Sebastian la
sedusse facilmente e fin da subito l’idea di diventare tutti e tre licantropi
la rese felice. Cacciò Simon per l’ultima volta dalla loro vita e si sentì
libera.
E poi Wolfe venne sparato…
Era terrorizzata, specie dopo che Sebastian le spiegò cosa
Enfys stava facendo ma…era anche stranamente “in pace”. Non poteva far nulla se
non pregare e sperare tutto andasse bene e per fortuna andò tutto bene…a parte
che suo figlio ora era più grosso dell’ingresso di casa.
Le cose da lì andarono in fretta. Si trasferirono, andò dai
suoi…scoprì l’imbarazzo che era essere stata innamorata di suo marito fin da
piccola…e sua madre non l’avrebbe mai smesso di dire a Sebastian…
-Seb cena pronta
-Arrivo!
E ora…viveva con il suo mate. Era un licantropo che lavorava
come Delta, aveva dei meravigliosi famigliari intorno e l’onore di vedere suo
marito ristringere i fratelli e il padre che aveva perso da giovane. Era
onestamente felice e se la dea le avesse dato l’ok per altri mille anni con
Sebastian non avrebbe chiesto nient’altro. Era una madre felice, una moglie adorata,
felice ed amata, una figlia amata e aveva il lavoro dei suoi sogni. Non avrebbe
mai smesso di ringraziare la dea per aver mandato da lei tutti coloro che ora
chiamava famiglia…avrebbe favorito se nella prossima vita avrebbero potuto
evitare l’intera fase con Anthony e il figlio quasi morto però se poteva essere
sincera.
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