Stronger
than Blood: A Hunter’s Choice
La vita di Wolfe era stata fin dall’inizio un ammonto di
grossi problemi. Aveva speso la maggioranza della sua infanzia a combattere
contro Anthony, il mostro che aveva cercato di ucciderlo più volte con i suoi
dannati esperimenti.
Onestamente? Non era molto umano anche da piccolo lui
Era violento, era crudele e sapeva che aveva 0 intenzioni di
avere una famiglia in qualsiasi tipo. Era un lupo solitario anche quando era
umano. Si sentiva “sbagliato” per certi versi e non capiva perché oltre che
l’abuso subito di Anthony.
Un giorno Anthony lo trascinò in una casa e lo spinse
pressoché tra le braccia di una donna. Quella donna era Christine Collins, chi
lui poi chiamò mamma. Fu così che divenne il figlio di Christine e il
fratellastro di Monique. Fu anche così che iniziò a vivere con Anthony e quella
pazzoide di Simon.
Anthony, per fortuna di tutti, si levò dalle scatole quando
Monique era ancora molto piccola. Ciò che le tre non sapevano era che Wolfe
l’aveva sentito al telefono, la polizia o cacciatori erano sospettosi di alcune
azioni intraprese da Anthony. Era in fuga. Non che cambiasse qualcosa
onestamente…
Gli anni seguenti furono alquanto pacifici. Specie quando
Simon spariva per mesi a fare dei sanno cosa e con chi.
La cosa che gli dava più fastidio era, purtroppo, che lei
era innamorata di lui. Aveva provato di tutto l’idiota. Si era fatta trovare
nuda davanti a lui a cui Wolfe rispose con un “Ugh dei sei messa male…”, non
era mai stato gentile dopotutto. Aveva provato a dargli droga, che per motivi
ignoti aveva zero effetto se non farlo incazzare. Aveva provato a far profili falsi
per sedurlo, con zero successo perché Wolfe aveva la voglia di trovare compagna
che un lupo aveva di imparare il pianoforte. Aveva provato ad accusarlo di
stupro…
-Sono seria, mi ha stuprata! -disse Simon a Christine
Christine sospirò non credendole e sentendosi orribile
perché non le credeva, era una bugiarda tale che quando si era rotta il braccio
l’ambulanza non le credeva per tutti i falsi allarmi dati in passato, era così
anche con polizia e insegnanti…nessuno credeva a qualcuno che continuava a fare
capricci, urlare per nulla e pressoché cercare di accusare ogni uomo che voleva
di stupro per provare a vincere su di lui.
-Cosa avrei fatto?
-Ti sei forzato su di me e…
-Ma per piacere, non ti sfiorerei con un palo di ottanta
metri. Mi disgusta averti vicino e respirare nella stessa stanza. Non ti
scoperei fossi l’ultima cosa che posso scopare e non ho scelta altrimenti
crepo. Letteralmente mi ammazzerei prima di sfiorarti, figurarsi baciarti o
farti -disse lui disgustato
-Cosa…?
-Cosa? Non mi hai sentito? Sei disgustosa- disse Wolfe
diretto
Per estranei che vedevano solo quella scena era…brutto. Era
chiaro che Simon fosse odiata a quel punto, almeno da Wolfe, ma c’era così
tanta roba da smistare. Per iniziare Simon non era figlia biologica di
Christine, per quanto ciò sembrasse stronzo da dire, ciò era parte del motivo
per cui era mal vista. Anthony era un giorno tornato a casa e aveva dato lei
Simon, una bambina incredibilmente violenta, crudele e che odiava Christine per
nessun motivo. Christine aveva subito abuso da Anthony e da Simon, spingendola
poi a cercare di tenere Monique al sicuro e lontano da Simon. Monique era
costante vittima delle accuse infondate di Simon e spesso si ritrovava con roba
rotta o rubata dalla ragazza. Wolfe era chi l’aveva peggio perché quella
pazzoide aveva provato, più volte, a drogarlo con afrodisiaci per forzarlo a
farla così che dovesse poi sposarla, o almeno quello era il piano della sua
pazza mentalità. Wolfe era onestamente disgustato da lei e spendeva il più del
tempo in lavori part-time o attività fuori casa per evitarla se lei era a casa.
Fortuna voleva che dopo che Anthony era andato via, Simon
era quasi sempre fuori. Si era minorenne ma nessuno aveva modo di dirle nulla
se non i genitori di Anthony. Solo i nonni di Anthony potevano dirle qualcosa
perché erano chi, dopo lui, aveva la custodia legale. Per la legge, Christine
era solo un’estranea che viveva nella stessa dimora, tutto qui.
Wolfe aveva iniziato l’accademia Hunter quando era piccolo e
aveva salito i rank per il suo naturale talento. Era sempre stato violento e
quello era un ottimo sfogo. Max, chi poi scoprì essere suo cugino biologico
insieme a Monique, era il suo rivale. Avevano una strana relazione di
competizione già dall’inizio, peggiorata solo quando il padre adottivo di Max
diede lui droghe. Era un caos onestamente.
Quando Enfys arrivò nella sua vita era come se per la prima
volta il mondo avesse avuto senso per lui. Si adorava Monique e Christine,
erano famiglia e tutto quel che vuoi, ma non erano il motivo per cui sorrideva
ogni giorno o voleva vivere se ciò aveva senso. La sola presenza di Enfys gli
diede un motivo per essere vivo, per alzarsi dal letto, per fare qualcosa.
Sedurla era una cosa che gli venne naturale e fece così tante figuracce che era
un miracolo lei lo amasse, anche se probabilmente lei non le aveva nemmeno
notate. L’avrebbe venerata se richiesto senza problemi perché l’adorava.
Una cosa che dovette ammettere era alla propria gelosia. La
prima volta che vide Liam lo voleva morto onestamente. Non era sicuro di perché
ma l’idea di avere un altro del suo sesso vicino alla sua compagna era qualcosa
di intollerabile. Per fortuna di tutti, Liam si interessò di Monique e si levò
dal cazzo prima che Wolfe lo seppellisse vivo. Voleva fottersi la sorella di
lui? Ben venga, almeno era distratto mentre lui fregava l’Alpha a tutti no?
Quando incontrò per la prima volta la madre di Enfys…era
alquanto violento. La voleva morta a prescindere dalle colpe di lei. Se Enfys
soffriva, dovevi morire.
Sebastian…lo vide per lo più come uno zio onestamente, non
era suo interesse se Christine si sposava qualcuno, fintanto che Anthony era
fuori dalla sua vita ovviamente. Con Lolita si sentiva nipote fin da subito
onestamente, era una buona nonna ed era felice di esserne davvero nipote.
Quanto ai suoi cuccioli…non potevano essere più perfetti.
Leonhardt era il suo meraviglioso primogenito e Matthew il suo meraviglioso
secondo genito. Sangue? Incurante. Erano figli della moglie quindi erano figli
suoi, nulla più nulla meno.
Onestamente aveva pressoché zero interesse in tutto ciò che
non era sua moglie…
Abituarsi ad essere un lupo era dannatamente strano ma non
aveva interesse in ciò. Voleva essere il perfetto Alpha’s partner il prima
possibile così che nessuno potesse togliergli sua moglie.
Aveva adorato i suoi poteri però onestamente parlando
Si sentiva forte, se stesso e pericoloso.
Quando incontrò suo padre si sentiva alquanto…strano. Era
come se una parte del suo cervello avesse detto un “oh ok quindi potevo essere
con mia moglie prima” più che altro. Non aveva particolare interesse ma era
contento che Robert fosse un buon padre, era anche contento di spendere tempo
con lui o con i bambini. Era stupito di essere un padre decente per loro
onestamente parlando.
Aveva forti istinti omicidi con tutti se Enfys non era in
zona e lei veniva anche solo nominata in maniera che sembrava “te la rubo”
nelle sue orecchie. Era strano? Forse. Era possibilmente pazzo? Sicuramente.
Aveva fatto tutto ciò che poteva per essere un buon Alpha’s
partner senza però essere un represso cagnolino. Aveva picchiato a sangue più
di un lupo per averlo irritato. Aveva gestito gli anziani senza problemi. Aveva
zero intenzioni di vivere con gente che non lo rispettava o che metteva in
dubbio sua moglie o maltrattava la sua famiglia.
Era diventato il difensore dei GoldenHeart, soprattutto di
Lolita. Nei diari della donna era chiaro quanto grata fosse al nipote e in
generale quanto le persone adorassero Wolfe.
Era chiaro a tutti che fosse instabile se Enfys non era
vicino a lui ma era anche chiaro a tutti che era un ottimo Alpha’s Partner, uno
che rispettava la sua Alpha, la posizione della moglie e soprattutto sapeva
dove poteva o meno allungare zampa. Era sicuro della propria posizione, del
proprio ruolo di marito e di essere un maschio di valore anche senza essere chi
aveva il controllo di tutto. Non voleva il ruolo di Alpha, era felice di essere
qualsiasi cosa rendesse Enfys felice e più libera, se ciò era Alpha’s Partner,
Beta, Delta, Theta o altro non importava.
Quando incontrò Nives era leggermente intimidito ma
l’adorava a prescindere. Era sua moglie…marito? Beh erano mate. Era contento di
aver opportunità di conoscere anche quella parte di sua moglie. Nives
era…pressoché come gli Alpha erano di fama, dominante, comandante, controllante
e non accettava un no. Era anche molto tenero però quando soddisfatto e cercava
spesso attenzioni da Wolfe. Non accettava però di essere messo in dubbio sulle
proprie scelte ma Wolfe era contento di dargli l’ultima parola su tutto, lo
faceva con Enfys e lo faceva con Nives. Aveva sempre pensato di non essere in
grado di guidare i lupi come doveva perché non era cresciuto con particolare
dono di Empatia per altri e non sapeva 90% delle cose che avrebbe dovuto
sapere. Certo stava studiando per il suo ruolo di Alpha’s partner ma non era la
stessa cosa nei propri occhi. Nessuno avrebbe MAI vinto contro Enfys nei suoi
occhi.
Non era tipo a descrivere molto cosa provava ma l’ammonto di
cura che aveva nel tenere tutto ciò che Enfys e i suoi figli gli davano
dimostrava quanto tenesse alla sua famiglia.
Avesse avuto modo di scegliere di nuovo, si sarebbe fatto
sparare e trasformare altre mille volte se ciò significava avere Enfys al suo
fianco per il resto dell’eternità. Aveva gelosia per parecchie cose, delle
volte stupide, ma era felice di ogni singolo istante in cui Enfys era al suo
fianco e lo amava. Era fortunato e avrebbe sempre e per sempre mosso se stesso
per il bene della sua mate e della loro famiglia.
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