Stronger
than Blood: The one who waited for them, always and forever more
Lolita era nata da una buona famiglia di licantropi, tutti i
suoi parenti erano alti, forti e con talento nella battaglia…lei però…
-Non sto crescendo più di altezza…
-Suppongo sia una mutazione genetica
-…
Smise di crescere all’età di dodici anni e la cosa era
orribile, specie visto che nessuno del branco era bassa come lei. Venne presa
di mira da parecchi lupi per la cosa, tra essi delle volte anche alcuni suoi
parenti ma…
-Lasciatela in pace
-Ulfr stavamo solo…
-ORA
-Si Beta…
Ulfr era sempre pronto a difenderla. Ulfr era un eroe di
guerra della famiglia GoldenHeart, uno che divenne velocemente la cotta di
Lolita. Iniziò a cucinare pranzi al sacco per Ulfr molto velocemente, era
successo per puro caso onestamente. Stava tornando a casa prima e aveva fatto
dei biscotti a scuola. Ulfr e altri lupi erano in zona e al solito lei venne
difesa da Ulfr che scacciò i bulli.
-Hai un odore di dolci oggi
Gli offrì i biscotti di istinto e Ulfr li divorò allegro
complimentandole la cucina
Da allora era sempre stato il suo piacere far per lui cibo.
Era così allegro quando lei gli portava cibo e cibarlo divenne un suo hobby. Lolita
nei suoi occhi era la più adorabile delle creature esistenti mentre lei pensava
a lui come il suo eroe personale. Ulfr era il tipo di persona che sognava una
grande famiglia felice, le disse spesso che sperava in almeno tre figli, tutti
sposati e con almeno un nipote a figlio, anch’essi tutti sposati e con figli.
Era il tipo che voleva cene chilometriche con il più possibile membri di
famiglia e che sperava di trovare una mate che condividesse quei suoi sogni.
Erano sempre a loro agio nel parlare.
Crescendo Lolita divenne incredibilmente bella, l’unica sua
“pecca” era l’altezza di cui aveva un complesso ma Ulfr le sorrideva sempre
dicendole che era adorabile così. La verità? Ulfr aveva smesso di doverla
difendere per le prese in giro e iniziato a dover tenere alla larga i dannati
lupi che le giravano intorno come avvoltoi. Era fortunato che Lolita fosse
ingenua, o che era troppo presa da lui per notarli quegli avvoltoi.
Come poteva non essere bellissima negli occhi del gigante?
Era la creatura più tenera esistente, lunghi capelli grigi in boccoli naturali,
occhioni blu come il cielo sereno che illuminavano la stanza quando lui la
guardava, un viso da bambola e un corpo delicato e con le curve giuste per
attirare l’occhio di chi aveva interesse nelle donne. Era perfetta e sembrava
più giovane di ciò che era, cosa di per sé era spesso un problema con alcuni
lupi…
Lui dall’altro lato era una statua, alto con muscoli
scolpiti, ricci biondastri con occhi oro e un sorriso che avrebbe sciolto una
dama di ghiaccio. Era la seduzione maschile fatta persona, persino le sue
cicatrici erano in grado di dare a Lolita i brividi quando lo guardava. Oh, lui
sapeva di essere seducente e spesso aveva casualmente piegato il proprio corpo
per mostrare meglio i muscoli quando aveva notato la lupa in giro. Era al punto
che molti dei suoi più stretti amici avevano capito che era reciproca la cotta,
anche se il dannato lupo rifiutava di ammetterlo perché Lolita era troppo
perfetta per un vecchiaccio come lui. Era onestamente aperta la scommessa se
avrebbero o meno dovuto seppellire il mate di Lolita quando Ulfr l’avrebbe
scovato visto quanto territoriale era delle volte alle feste.
-Hai un taglio sulla mascella…?
-Si come mi sono fatto la barba -ammise Ulfr mentre
mangiavano insieme
Lei sorrise- non stai male con la barba sai?
-Sembro più vecchio e già di mio la mia faccia non è il
massimo -si lasciò sfuggire lui
Lei sorrise- quando guardo la tua faccia non vedo nulla che
cambierei. Sei fantastico così come sei Ulfr
Lui sorrise guardandola e forzandosi a non dire che quando
lei gli sorrideva il suo mondo si fermava perché lei era il suo tutto. Che
aspettava di poter mangiare con lei ogni dannato giorno perché sapeva quanto
felice la cosa la rendeva e vederla felice lo rendeva incredibilmente felice,
più di quanto mai era stato in vita sua.
-Domani Lolita farà diciotto anni
-Lo so -disse Ulfr giocando con il regalo che le avrebbe
dato
-Sembra che stai andando a un funerale -disse il figlio
dell’Alpha dell’epoca, padre di quella disgrazia di Katherine, non che lui
potesse sapere che quella dannata sarebbe nata dal suo DNA ovviamente
-Non lo so…ho paura
-Paura? Tu?
-Si
-Per cosa?
-…
-Allora?
-Che farò quando avrà un Mate? Un Mate che…
-Non sei tu?
-…
-Ammettilo che la ami
-Lo sai che…
-Ulfr, lei ti adora, venera
-Ma sono troppo vecchio…troppo grosso…
-Devo ancora incontrare donna che trova il “troppo grosso”
un problema -disse diretto il lupo
Ulfr strinse la presa sul regalo- voglio solo vederla felice
-E se tu sei la sua felicità?
-Sono…troppo sfortunato per avere quella grazia
-Allora inizia a supplicare la dea, che secondo me siete
mate -disse lui- e se lo siete voglio vederti sedurla nel marchio entro fine
mese chiaro?
-Da quando ti interessa?
-Da quando voi due mi fate uscire di zucca con questo “lo
amo ma non voglio dirlo perché penso che non mi ama”-disse lui calmo
guardandolo divertito
Alla festa Lolita era bellissima e quando compì diciotto
anni molti lupi erano pronti a provarci ma…
-Mia…
La voce di Ulfr zittì la sala. Lolita si illuminò mentre lui
si coprì la bocca sotto shock rosso. Erano mate. Dopo ciò fu tutto veloce
onestamente. Ulfr accettò i propri sentimenti e iniziò a flirtare attivamente
con Lolita che lo trascinò a letto e marchio il prima possibile. Il lupo era
pressoché diventato iper-possessivo e protettivo con la sua mogliettina, era
normalità ormai vederli a fare i piccioncini e la differenza di altezza portò
Ulfr a portare spesso la mogliettina in braccio in giro, cosa che rendeva la
visione dei due particolarmente affascinante per tutti. Lolita era docile di
carattere…finché non era in ospedale come medico, in quei casi era il più
deciso e veloce lupo del branco e maggioranza dei lupi era stata salvata da lei
a prescindere dalla gravità delle ferite. Era al punto che molti compiangevano
che non fosse una Theta di natura.
-ULFR!
-Si?
-SONO INCINTA!
Quando Alfred nacque era uno dei più adorabili pargoletti di
problemi che Ulfr avesse visto in vita sua. Era estremamente lieto di aver
figli e l’idea di averne altri dalla sua Lolita era fantastica. Alfred aveva
preso il carattere calmo di Lolita e le tendenze sarcastiche di Ulfr.
Il loro secondo nato Robert era pressoché indipendente dalla
nascita, prone a prendersi cura degli altri come Lolita ma con il carattere
peggiore di Ulfr e altrettanta poca pazienza nel sopportare chi sfiorava la sua
mammina.
Il terzo nato Sebastian era la rappresentazione fisica del
cuore di Lolita, dolce e buono fin troppo e con i sogni di grande famiglia che
Ulfr aveva sempre avuto.
-Mia adorata
-Uhm?
-Mi hai dato tre figli
-Lo so
-Ora devo solo sperare che questi tre idioti mi diano tre
nipoti e pronipoti e davvero avrò quello che sognavo -sorrise Ulfr
Lei rise alla cosa- sei impossibile
-Lo so, ma mi hai sposato e non puoi lasciarmi ora
-E chi ti lascia, ti aspetterò anche dopo morte mio caro
Lui sorrise baciandola allegro- se morirò prima starò ad
aspettarti, non importa quanto tempo ci metterai a raggiungermi quindi vedi di
farmi aspettare molto
-Non dire così
-Sono serio -disse Ulfr stringendola- sei la cosa che amo
più del mondo Lolita
-Allora ti aspetterò, aspetterò finché non puoi tornare da
me
Dopo aver perso in veloce successione i suoi figli e l’amore
della sua vita, Lolita era disperata e ogni singola ferita che appariva sul
corpo di Sebastian le dava un’ansia assurda. Non voleva perdere anche lui…
L’arrivo di Enfys diede a Lolita un immenso sollievo,
Sebastian non era più in guerra e lei poteva finalmente stare più serena…finché
Black non distrusse la pace attaccando tutti e sparendo dopo. Gli anni seguenti
furono però stranamente…calmi. No liti, no guerre, no stupidi tradimenti tra i
due dannati Alpha a comando perché Katherine aveva deciso a cazzo che voleva
fottersi il postino…era stranamente tutto in ordine.
E poi…
-Lui è Wolfe
-Piacere di conoscerti Lolita- sorrise il moro con lo stesso
ghigno che Robert aveva per sorriso
Robert riapparve nella forma di Wolfe, sembra la versione
umana di Robert e la cosa l’aiutò parecchio ad alleviare il dolore di aver
perso il suo Robert.
Quando Wolfe tornò poi con Max, ambedue lupi, la somiglianza
ai suoi due defunti figli era immensa. Tra tutti ironicamente era il meno
empatico Wolfe il più abile al calmare il cuore ancora ferito della lupa. Cuore
che stava finalmente iniziando a guarirsi con la presenza di nuovi membri della
famiglia.
-Ho intenzione di farmi adottare come figlio di Robert
-Sarebbe perfetto!
Quando Enfys portò in vita Ulfr, Alfred e Robert il suo
mondo si era fermato.
-Ulfr…
-Piccola…
Il caos emotivo si calmò solo post-guerra, quando poté
finalmente pensare e piangere.
-Sebastian hai trovato mio figlio?
-Cosa?
-Lui è mio figlio
-Posso capire lui ma perché diamine ho un figlio io!?!
La scoperta che Wolfe fosse figlio di Robert e Max di Alfred
fece la riunione tanto più dolce. Il sogno di Ulfr era una grande famiglia e lo
erano.
-Ulfr, cena
-Arrivo mia adorata
-Buono tu
-No
-Ma…sono vecchia
-Vecchia? Da dove? -chiese lui baciandola- se fosse
possibile avremmo figlio ventisette a quest’ora
-ULFR!
-Sono serio
Riaverlo in vita al suo fianco era tutto ciò che poteva
sognare. Onestamente parlando. Aveva avuto tre figli da Ulfr, un nipote da
Robert, uno da Alfred e Sebastian aveva già tre figli con la speranza di altri
nel futuro. Aveva avuto parecchi pronipotini nel giro dello stesso anno da
tutti i nipoti e due fantastici nipoti adottivi dal suo Wolfe.
-Nonna siamo qui
-Wolfe! Dovresti far riposare Enfys -disse Ulfr subito
-Lo so, ma è Alpha, posso davvero dirle no? Oltre che dico
sempre si alla mia cucciola -disse Wolfe diretto
-Odio che hai il mio carattere
-Eh, caratteraccio di merda l’ho preso da papà
-Hey! Non ho fatto nulla perché vengo urlato? -chiese Robert
-Esisti
-…si sei mio figlio -disse calmo Robert
Lolita sorrise posando i piatti- su fatela sedere! Voi
maschi siete inutili
-Mamma! -dissero in coro i tre figli
-Cosa?
Ulfr scoppiò a ridere- dovevamo avere tre femmine, sarebbero
state più simili a te
-Nessuno in famigli mi somiglia- disse Lolita diretta e
molto allegra
Enfys sorrise- non è detto, con tre nipoti incinta puoi
avere una pronipotina identica a te nonna Lolita
Lolita sorrise- vero anche quello
Ulfr si illuminò- nipotina! Voglio una mini-Lolita! Era così
adorabile da piccola
-Tesoro! Non davanti ai bambini
-Quali? -chiese Robert- che sono legalmente un fossile io
-Robert!
-Cosa? È vero
-Dea… -disse Lolita non potendo però nascondere il sorriso
Morgana rise- oh spero sia un mini-Max io, se la peste che
scalcia nel mio ventre è femmina il mio povero maritino verrà bullizzato
doppiamente
-Tesoro non davanti alla famiglia…
-Come se non sappiamo che tua moglie porta i pantaloni in
casa tua- disse calmo Liam
-Disse- rispose Max
Wolfe rise guardandoli battibeccare- oh dea…
-Tu hai zero modo di commentare, tua moglie è anche chi
comanda da te -disse Robert calmo
-Vorrei ben vedere, è l’Alpha mia moglie! -disse Wolfe
diretto- se non comandasse sarebbe strano. Mi considero fortunato che la mia
Enfys sia la più dolce e tenera lupetta e che Nives non voglia solo usarmi come
giocattolo nel letto
-Wolfe! -disse Lolita
-Cosa? È vero. Nives ha ammesso che la cosa che apprezza di
più dell’essere donna è bloccarmi sotto e cavalcare -disse diretto lui facendo
ridere Robert e Ulfr alla cosa
Lolita si finse sfinita- tutti i GoldenHeart sono
estremamente rozzi, non so dove ho sbagliato
-Hai cresciuto guerrieri non ballerine tesoro -disse calmo
Ulfr- e hanno il mio caratteraccio dopotutto
-Beh suppongo vada bene…
-?
-Sei perfetto secondo me quindi suppongo vada bene che
abbiamo solo figli che sono come l’uomo che amo più di tutto…Ulfr
-OK tu vuoi che io provo a vedere se è fisicamente possibile
avere altri figli…
-Ulfr!
-Cosa? Sai come sono
-Dea…
-Mi hai sposato tu
-Come se me ne pentirò mai -rise lei allegra
Riavere la sua intera famiglia a casa era tutto ciò che
Lolita poteva desiderare. Non aveva nessun tipo di desiderio per nulla se non
la felicità della propria famiglia e di continuare a vivere felice al fianco di
chi lei amava e l’amava così tanto. Era felice di essere con la sua dolce metà
e non poteva che sorridere al futuro che avevano davanti.

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