Capitolo 3: Zephyr is crazy
-Muoversi, abbiamo ventiquattro ore al massimo prima che ci
trovino
-Si
Zephyr non aveva mai avuto problemi ad essere spietato
Aveva sempre lavorato come spia dopotutto…
-Buongiorno bellezza, perché non mi segui?
-Oh cielo sr… -rise Zephyr con una voce estremamente
femminile- non posso, ho lavoro
-Dopo?
-Se riesco
Zephyr era uno dei figli maschi di Alexander
Adorava essere maschio ma era divertente diventare una donna
delle volte
Specie perché era più facile uccidere…
Nel suo gruppo tutti avevano i loro metodi di uccidere
Icy si infiltrava e faceva caos
Forrest faceva uno show elettrico che lo vedevi dal confine
della nazione
Nova pressoché ti rendeva il demonio in persona perché “lei
è pura” e cazzate varie
Neptune dipendeva da che veleno gli andava di farti ingerire
Vesta voleva rendere tutto nutriente per piante e non era
gentile nel farlo…delle volte li usava vivi per crescere i suoi fiori
Blaze…pressoché ti usava come manichino per allenarsi con le
nuove armi…il che forse era il più normale tra tutti?
Zephyr era meno visivo, amava uccidere lentamente il nemico
rimanendo nell’ombra
Era quindi molto tranquillo il suo metodo ma…
-Shh…ci beccheranno
-Seguimi su
Adorava manipolare la situazione come in quel caso
Era una povera maid sedotta da un soldato
Il povero soldato si beccò la gola tagliata prima che si
potesse divertire
Non era male no?
Adorava manipolare romanticamente la gente
Li seduceva
Li portava a fare ciò che lui voleva
E li uccideva
Non aveva un vero e proprio interesse se finiva a letto con
qualcuno onestamente
Fintanto che quel qualcuno gli piacesse ovvio
Adorava ambedue i sessi in equa maniera
Era maschio di origine e non era per nulla in vena di dire
che era altro, adorava essere maschio
Adorava anche mettersi una gonna, parrucca e trucco
Era troppo gay per essere etero totalmente e troppo etero
per essere gay totalmente
Era bisessuale in altri termini
Quando confessò la casa al padre…Alexander lo supportò
-Finché sei felice mi va bene
Era sempre il loro supporto numero uno dopotutto
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