Capitolo 23: I think it’s
best if Simon goes to her grandfather’s house
Quando finirono di fare le valigie a Simon era già sera.
-Hai messo tutto?
-Si
-Bene
Sebastian aveva aiutato il più possibile e aveva anche preso
una compagnia di traslochi per spostare tutto di Simon.
Le cose che Monique trovò che la sorella le aveva rubato
erano state o lasciate, perché rotte, o riprese. Liam a prescindere promise di
ricomprarle tutto e Sebastian fece lo stesso, non avrebbero permesso che la
poverina usasse cose contaminate da Simon e che erano in quella che
consideravano una discarica.
Simon arrivò a casa alle sedici di sera, solo perché Monique
aveva scritto un “non venire che Liam è a casa” a lei, sapeva benissimo che
sarebbe corsa per umiliare Monique se poteva e si trovò la sorpresa
-Che ci fanno i nonni qui? -chiese lei confusa
-Ti portano a casa loro -disse Christine calma
-Cosa?!
-Cosa ti aspettavi? Che ti avrei tenuta con me? -chiese
Christine calma
Si era resa conto di non essere più benvenuta a casa
-Questa è casa mia!
-No, era legalmente casa mia, Anthony non ha contribuito un
centesimo per questo posto -disse Christine calma
-Ma sono comunque tua figlia
-Chi è che non voleva essere adottata?
-Quello è…se vuoi adottarmi ora…- iniziò Simon
-Simon, quanti anni hai?
-Ne ho diciannove ma…
-Sei una adulta
-Lo so, e con ciò? Sei mia madre
-Non ho diritti legali su di te, al punto tale che i tuoi
nonni sono chi doveva firmare tutto dopo che tuo padre è sparito mentre tu eri
minorenne
Perché non l’aveva mandata via prima?
Simon era isterica
-Non puoi spedirmi nel mezzo del nulla!
-Tranquilla, hanno più soldi di ciò che meritano
-Che intendi?
-Che io ho pagato per spedirti lì -disse Sebastian pronto a
diventare il cattivo
-Lui chi è?
-Il padre biologico di Monique -disse Wolfe divertito
Liam ed Enfys non erano in zona, non perché non volessero
esserci ma perché nessuno dei due avrebbe reagito con calma contro chi
attaccava verbalmente i propri mate. Sebastian stesso era sull’orlo di perdere
la pazienza
Più Simon urlava contro Christine, più tutti erano confusi
su come era potuta rimanere per tutto quel tempo a casa con
Christine…onestamente? La pazienza della donna era tanta
-Sapevo che eri una vipera
-Io? -chiese Christine
-Mi stai spedendo via per un nuovo fidanzato
-Anche, ma sei anche adulta e ho zero responsabilità su
qualcuno che per anni è stata una delusione
-…
Simon non si aspettava di venir cacciata da casa
Non che le importasse moltissimo
Era più una questione di principio che altro
Come osava lei esserle contro dopo tutto ciò che aveva
lasciato correre?
-Ok…voglio tutti i soldi che mi devi allora
-Devo?
-SI -urlò Simon- quelli di papà che tu hai preso, ricordi?
-Quelli, mia cara, li avevi tutti già tu -disse Christine
-Cosa stai…
-La carta che usi come se fosse infinita è dove Anthony ti
ha lasciato soldi che non potevamo toccare -disse Wolfe calmo- e con ciò
intendo quindi che tu, idiota che altro non sei, hai già speso tutto
-No…
Simon comprava sempre cose costose e le rompeva sempre in
fretta. L’unica cosa positiva era che non aveva mai chiesto soldi da Christine
e usava sempre e solo i soldi dati a lei dal suo “paparino” Anthony.
I nonni di Simon erano ancora in attesa, cordiali come mai
prima perché…beh Sebastian aveva pagato no? Se giocavano bene le carte potevano
raggirare un altro pagamento no? In ogni caso Sebastian aveva messo in chiaro
con loro che era “colpa sua” se Christine non voleva più Simon in casa, che non
voleva figli altrui sotto il proprio tetto.
La cosa ironica era che Wolfe era pressoché stato adottato
da Sebastian, anche se era solo con una relazione Zio-Nipote, e che 90% dei
lupi del branco che erano senza padre erano cresciuti con lui come padre
adottivo.
Non era per nulla contrario ad avere figli altrui sotto il
proprio tetto, era contrario ad avere la figlia di Satana sotto il proprio
tetto. E come dargli torto? Nei cinque minuti che la ragazza era arrivata aveva
iniziato a fare l’isterica e a dire cose che nessuno meritava di sentirsi dire.
Le poche cose “calme” che diceva erano accuse di quanto crudele Christine era a
sbarazzarsi di lei e di come voleva soldi…
Era onestamente seccato dalla sua esistenza
Simon guardò Monique
-Non la fermi?
-Dovrei? Sono anni che ti voglio fuori di casa- disse
Monique- non che c’eri chissà quanto…appena potevi dormivi fuori o da amici
quindi suppongo di essere crudele a dire che eri in casa
-…
-Cosa? È vero
-Troia
-Oh finalmente hai capito cosa sei? -chiese Monique
divertita
-Sei solo gelosa
-Di te?
-Ovvio, sono la migliore delle figlie -disse Simon con un
ghigno
-Si…certo…tutto ciò che vuoi tesoro -disse Monique tornando
a giocare con il telefono e sorridendo alla foto di Liam in forma di lupo che
l’aspettava all’ingresso che Enfys gli aveva fatto di nascosto. Era onestamente
contenta di averlo.
Christine non la voleva più in casa, quindi parlare con lei
non avrebbe cambiato nulla
Monique non l’aveva mai sopportata e non era una sorpresa
che la volesse fuori dalla casa
Quindi…
Simon sembrò calmarsi abbastanza e guardò Wolfe
-Non dici nulla?
-Su?
-Sul fatto che mi scacciano
-Dovrei?
-Siamo cresciuti insieme…
-E tu sei stata abusiva con tutti in questa casa da quando
ti conosco -disse Wolfe diretto
-Non puoi…è la tua fidanzatina a metterti idee in testa
vero?
-Sono a tanto così dal tirarti un pugno e pestarti a sangue
Simon, dammi una scusa- disse Wolfe aggressivo come non mai
Era strano ma era territoriale con Enfys, non voleva la
sfiorassero o menzionassero
Simon litigò per altre due ore prima di crollare e accettare
la “temporanea” cattiva scelta di Christine
-Non è temporanea- le assicurò Christine
-Lo è, appena quello ti molla mi chiamerai piangendo -le
assicurò Simon salendo in auto con i nonni
Monique guardò l’auto andar via- non ci credo che è finita
-Per fortuna- disse Wolfe
Christine si limitò a rifugiarsi nell’abbraccio di Sebastian
che le assicurò di aver fatto una buona scelta per tutti.
Wolfe, lei e Monique non sopportavano vivere con Simon e la
ragazza era pressoché sempre fuori casa quindi chiaramente non voleva vivere
con loro. Era poi una ribelle, crudele e feroce ragazzina viziata quindi era
ovvio che aveva bisogno di qualcuno con rigida disciplina.
Magari i nonni l’avrebbero aiutata, magari no. Alla fine dei
conti, Simon aveva causato quell’odio nella loro relazione quindi non poteva
piangere le conseguenze delle proprie azioni
Realisticamente però…non era così
Quella ragazza era impossibile da salvare e visto che per
anni Christine non poteva nemmeno dirle qualcosa senza che Anthony le urlasse
contro e se non era lui, Simon la ignorava
Era impossibile vivere con lei e a quel punto era meglio che
lei andasse dai nonni che la viziavano e mettevano contro Christine no?
Alla fine, quella sera Sebastian aprì lo spumante e
festeggiarono di aver rimosso uno dei peggiori pesi che Christine aveva avuto
dal suo divorzio
Era sicura tutto sarebbe andato bene ora…
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