WitchandAngel : Capitolo 1: Riunione

Capitolo 1: Riunione

7 demoni e un’umana
Introduzione
Dopo anni che non si vedevano un gruppo di amici decide di fare una riunione per sapere come va la loro vita. I sette ragazzi, che condividono il destino di essere dei demoni, decidono di invitare anche una ragazza che andava con loro a scuola, ma la ragazza non era esattamente una loro amica ma più una vittima dei loro scherzi e delle loro prese in giro. La ragazza accetta ma, con grande sorpresa dei ragazzi, nel tempo in cui non si erano visti è cambiata tantissimo, non solo nell’aspetto ma anche nel carattere. La ragazza ha un segreto, che non tarderanno a scoprire, e che cambierà irreversibilmente la sorte di tutti. Una storia ricca di colpi di scena, suspense, intrighi e molto altro. Spero di avervi incuriosito abbastanza, detto questo vi auguro una buona lettura. Un’ultima cosa, tenetela bene a mente, nulla è come appare. Buon divertimento.
Angel Night

Capitolo 1
Riunione
Era una mattina serena, il sole brillava nel cielo limpido, non c'era una nuvola per chilometri. Davanti al maestoso albergo “DxD”, un edificio gigantesco noto a tutti per la sua alta qualità di servizio, elegante e raffinato sia fuori nel giardino rigoglioso e profumato sia dentro nelle lussuose stanze e nelle varie zone relax di cui l’hotel era ricco, c'erano molti ospiti tra cui un ragazzo con capelli rossi, occhi cremisi e delle cuffie giganti nere, era vestito con jeans blu è una maglietta rossa e nera con un teschio sopra. Aveva con se una valigia anch'essa rossa. Sembrava cercare qualcuno quindi entrò e si diresse nella reception.
-Salve
La receptionist quasi svenne quando lo vide, una donna con dei capelli marroni e dei occhiali che coprivano gli occhi. Con voce un po' tremante rispose
-Mi-mi dica cosa posso fare per lei?
Il ragazzo con i capelli rossi pensò “Un’altra idiota”
-Vorrei le chiavi della mia stanza, sono Marco Fire
La receptionist cominciò a cercare nel database dell’hotel
-Marco Fire?
Marco si girò e vide un ragazzo con gli occhi neri e i capelli neri, vestito con dei jeans neri, una maglia nera con la scritta “Rock” in bianco e un giubbotto di pelle.
-John Dark? Sei davvero tu?
- Ma che bello rivederti
I due si strinsero la mano
-Gli altri?
John indicò la saletta accanto- mancavi solo tu e...Lei
Marco sorrise- ci divertiremo, proprio come una volta
-Fai portare in camera i tuoi bagagli e vieni di là.
La receptionist, che stava praticamente morendo con quei due davanti, diede la chiave a Marco e corse via.
Marco girò gli occhi al cielo prese la chiave e disse al facchino di portare tutta la sua roba in camera. Raggiunse gli altri nel salotto dell’hotel. Oltre a John c'erano un ragazzo con i capelli sul blu, occhi celesti e occhiali, era vestito anche lui con dei jeans neri e una camicia bianca.
-Sempre elegante? Non sei cambiato Nick Water
-Te lo già detto Io mi chiamo Nicolas!
-Calmi voi due! Siamo appena arrivati e già litigate?
Un ragazzo con capelli verdi, occhi smeraldo, jeans blu e una maglia verde con scritto “Pace”, si era messo in mezzo.
-Ha ragione Dan Forest – disse un ragazzo con i capelli rosa, occhi sul rosa, una maglietta bianca e jeans e un cappello nero.
-Jim Air non sei cambiato neanche tu- rispose un ragazzo biondo, con occhi gialli, una camicia gialla e dei jeans neri.
-Sempre in giallo, ma non ti stanchi mai Andrea Light?
-Anche tu sei sempre in rosso Marco- rispose un ragazzo con capelli castani, occhi castani, maglietta marrone e jeans neri.
-Bene, ora che anche James Earth ha parlato, vediamo se ci siamo tutti- Dan tirò fuori un quaderno con dei nomi
-Perché hai quel quaderno? E perché vi siete chiamati per nome e cognome? – chiese John
Gli altri alzarono le spalle. John sospirò.
Dan iniziò a leggere- allora Marco, John, Nicolas, io, Jim, Andrea, James...manca solo lei giusto?
-Lei ha un nome ed è presente- una voce soave di una ragazza che veniva da dietro di loro aveva risposto alla domanda. Nessuno si girò per un po', poi Dan disse, voltandosi lentamente
-Bene e con Dia...wow
Tutti si girarono e videro come la ragazza era cambiata. Aveva dei lunghi capelli color oro, occhi di un celeste profondo, un fisico da modella, una mini gonna nera di jeans, una maglietta attillata bianca, dei tacchi neri e un giubbotto nero, li guardava con un sorrisetto di chi sa cosa stai pensando.
-Diamante Magic, che c'è Dan? Il gatto ti ha mangiato la lingua?
Tutti continuavano a fissarla impietriti e lei non smetteva di sorridere, era divertente vedere i suoi amici in quello stato.
-Che c'è? Vi siete addormentati?
-Ecco...puoi darci un secondo?
I ragazzi si allontanarono abbastanza da Diamante e bisbigliarono qualcosa, senza perderla di vista un secondo.
-Da quando lei è così...avete capito!
-E io che ne so Marco?! Mi chiamo Nicolas non veggente!
-Ascoltate, noi tutti siamo demoni ma nessuno di noi la sentita arrivare giusto? –Dan sperava che qualcuno dicesse il contrario ma tutti annuirono- lei è una normale umana che non sa chi siamo noi, quindi come ha fatto a.... Aspettate ma che succede
Diamante era stata presa di mira da qualche ragazzo che continuava a chiederle il numero. Lei però li snobbava tutti. Poi guardò i ragazzi e con lo sguardo sembrava dire “Mi fate un favore e li togliete di mezzo?”
I ragazzi si diressero verso Diamante
-Scusate ma lei e con noi.
Tutti se la filarono. Diamante sposto una ciocca dal viso e sorride ai sette
-Grazi ragazzi
Il cellulare di Diamante squillò e lei uscì a rispondere
-Pronto?
I sette si misero in ascolto e con il loro udito sentirono la conversazione.
-Di? Sono Lucius
-Oh ciao, ti serviva qualcosa?
-Ti stanno ascoltando?
-Già, come se non li avessi notati
I sette se la filarono dentro la sala, quindi non poterono sentire il resto della telefonata.
-Parla ora non ci sentono
-Dicono che loro sette sono dei demoni...probabilmente il viaggio è una scusa per cercare una padrona, hai visto segni su di loro?
-No...nessuno era marchiato
-Beh approfittane signorina custode
-Sei sempre il solito.
Diamante chiuse la chiamata. L'idea di passare una settimana con quei sette non la esaltava ma era stata praticamente obbligata dalla sua famiglia quindi non aveva molta scelta. Sospirò e rientrò nella sala, immersa nei suoi pensieri.
Dan prese un respiro profondo e disse
-Bene ora che ci siamo tutti...cosa facciamo?
Marco si alzò e uscì, uscirono anche gli altri andando ognuno in giro per conto suo. Rimasero solo Diamante e Dan.
-Sono molto felici di stare in compagnia vedo
-Dan, ti andrebbe di fare una passeggiata nella foresta qua vicino? Ho sentito dire che ci sono moltissime specie di animali e piante.
-Si, mi piacerebbe molto.
Diamante si alzò
-Bene andiamo
Dan e Diamante uscirono dalla stanza e si infilarono nel bosco. L'aria era fresca, profumata e piacevole. Il paesaggio era ricco di alberi e piante, un vero spettacolo. Dan adorava, fin da piccolo, passeggiare nella natura e questo Diamante lo sapeva bene.
-Dan, che pianta è quella?
-Un non ti scordar di me
-Conosci tutti i nomi delle piante e dei fiori?
-Si, la natura è sempre stata il mio elemento.
-Capisco.
Camminavano da un po' quando una specie di coda viola spuntò da un cespuglio.
-Dan....cos'è quello? Non mi sembra di un animale
Dan osservò la coda.
-Non può essere...
Un essere gigantesco, grande quando due uomini, uscì da dietro i cespugli. Aveva quattro braccia, tre occhi e delle corna affilate.
-Diamante corri!
Il mostro fissò prima Dan e poi Diamante
-Un’umana, avevo giusto un po' di fame.
Si leccò le fauci e cominciò ad avanzare verso i due. Dan prese la mano di Diamante e la tirò via, corsero fino a un gigantesco prato circondato dal bosco. Il mostro li aveva raggiunti e Diamante sembrava terrorizzata.
-Demone fatti da parte e lascia che io divori l’umana
Dan strinse i pugni, se solo avesse avuto un custode avrebbe potuto combattere invece...
-Dan
Dan guardò Diamante, era seria e tranquilla.
-Dan, fai il patto con me
Dan era stupito
-Cosa dici?
-Dan so che sei un demone e io sono una custode, puoi fare il patto con me Dan
“Lei è una custode?! Da quando?! Custodi si nasce quindi...questo significa che è sempre stata a conoscenza del nostro segreto”
Dan era stupito e non sapeva che fare, se rifiutava il mostro sarebbe stato ancora in giro e avrebbe ferito le persone, se accettava sarebbe stato legato a Diamante con un vincolo che solo lei avrebbe potuto infrangere....
Il mostro sradicò un pino e lo lanciò contro i due, Diamante riuscì a spingere Dan in tempo e entrambi erano a terra.
-Diamante sei ferita?
-No, ma se non accetti quella cosa sradicherà l’intera foresta, non possiamo permetterglielo Dan.
Il mostro si stava avvicinando. Dan sapeva che Diamante aveva ragione e che dopo aver stretto il patto lui avrebbe potuto usare i poteri ma...aveva paura di accettare.
-Dan...tu sei un demone della foresta, se accetterai potrai guarire gli alberi che quella cosa ha distrutto e io non dirò a nessuno che abbiamo fatto il patto, se è questo che ti spaventa.
-Diamante...-Dan la guardò negli occhi, aveva deciso- stringiamo il patto.
Diamante si avvicinò a Dan
-Io Diamante Magic, figlia di Caterina Vangartier, stringo con il demone della foresta, Dan Forest, il patto di ubbidienza.
Diamante diede un bacio sulla fronte a Dan. Una luce verde si sprigionò dai due, al polso destro di lei apparve un bracciale stretto in modo che non si potesse togliere, erano due fili uniti a formale una X con dei ciondoli di vari verdi lungo i fili. Sulla mano di Dan apparve il simbolo di appartenenza, uno strano disegno con delle scritte in una lingua antica.
Il mostro lancio un albero, ma Dan lo fermò a mezz'aria.
-Ma cosa...
Dan rimise l’albero a posto e sorrise.
-Grazie a Diamante ora posso utilizzare i miei poteri, per te è la fine.
Ci fu un bagliore verde che costrinse Diamante a chiudere gli occhi, quando li riaprì al posto del mostro c’era un lilla viola. Dan sorrideva allegro
-C’è l'hai fatta, ottimo lavoro...ma vorrei che tu non dicessi a nessuno che io sono la tua custode, sono sicura che gli altri non capirebbero.
-Aspetterò che tutti ne abbiano uno per dirlo tranquilla. Ora torniamo indietro?
Diamante gli sorrise e lo segui fino all’hotel. Diamante poi andò in camera sua, lui invece andò nella saletta dove si erano riuniti gli altri.
-Dov’eri?
-Nella foresta Marco. Guardate qui
Fece fiorire il vaso che era vicino a loro
-Hai stretto il patto?! Con chi? –John era stupito, come tutti del resto ma anche un po' geloso.
-Ve lo dirò solo quando tutti avrete un custode.
-Tanto non ci vorrà molto per me per trovarne una, insomma mi chiamo Marco non Nicolas
-Piango per la povera anima che stringerà il patto con te.
-Ripetilo se ne hai il coraggio Nicolas!
Mentre i due litigavano, Dan si guardava la mano con il simbolo del patto. Era felice di poter usare i poteri e che la sua custode lo conoscesse da tempo ma...ma come l'avrebbero presa gli altri quando l’avrebbero scoperto?

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