Capitolo 3: Oh, I remember
I comitati per i voti erano una presa in giro
I voti erano pilotati come non mai
E questo nella sua prima vita era orribile
Monica era una donna di buona condotta
Non voleva per nulla giocare sporco
E fu indignata a scoprire che tutto era corrotto
In questa vita…
Monica era meno prone a essere innocente
Sapeva com’erano
Sapeva cosa avrebbero votato
Quindi poteva manipolare le cose
-Buongiorno Monica
-Buongiorno Lucia
Monica aveva imparato a mentire ed era diventata più abile
ogni volta che mentiva
Era anche diventata incredibilmente brava a manipolare tutti
contro qualcuno, un’arte in sé difficile da insegnare o imparare
-Stai bene?
-…? Si? –disse Lucia
-Oh menomale- disse Monica
-Perché…?
-Oh, ho sentito da Arthur prima che stavi “instabile” e ho
pensato stessi poco bene…
-…
-Oh Arthur non me lo stava dicendo, l’ho sentito mentre
parlava con altri quindi potrei aver malinteso
-Non temere- sorrise Lucia- non sto male, era solo un
giramento di testo
-Oh menomale. Riposa ok?
-Si…
Un paio di parole ben messe e si creava il caos che voleva
E Monica rimaneva nascosta in modo che nessuno dicesse nulla
su lei
Di norma, un adulto avrebbe parlato con un altro adulto e
capito la manipolazione
Quella era politica però
Politica dove nessuno si fidava di nessuno e se lo facevi
eri fottuto dall’inizio
-Quindi votiamo?
-Si
Bastava un No per causare panico
E Lucia aveva causato una ribellione contro l’idea del
gruppo di Felix
Quindi…
-Perché hai detto no?
-Oh per piacere, piantala di giocare ad amici
Monica non doveva nemmeno sporcarsi le mani per creare caos,
si ammazzavano da soli…
E nessuno sapeva che era tutta colpa sua…
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