WitchandAngel : Capitolo 1: My Husband is lying

Capitolo 1: My Husband is lying

One in a Million

Capitolo 1: My Husband is lying

Incontrai Seth quando avevo appena iniziato a lavorare dopo la mia laurea a 26 anni.

Era un ragazzo alto, muscoloso, dai capelli scuri e occhi di una tonalità di blu molto intenso. Aveva la barba molto corta e appena visibile, un sorriso sulle labbra e un fascino che non credo di aver mai visto in un uomo. Seth lavorava come imprenditore e io lavoravo in una azienda e il mio lavoro può essere definito come quello di contabile, ci incontrammo però non a lavoro ma per caso in un bar una sera. Lui ci provò spudoratamente e io gli rovesciai il Martini che mi aveva comprato in testa. Molto romantico vero?

Il giorno dopo scoprii che era il mio nuovo boss, la mia azienda mi aveva trasferita lì con una promozione…l’imbarazzo di quella giornata non credo lo dimenticherò mai. Lui mi riconobbe subito e io finsi di non sapere chi fosse. Era in evidente imbarazzo e di sicuro non era quella l’impressione che mi voleva dare il primo giorno di lavoro e io di certo non volevo dare al mio boss un bel martini in testa come prima conversazione. Fu estremamente gentile quel giorno e mi chiese perdono per i suoi modi dicendomi che delle volte era un po’ strano e di perdonare i suoi modi la sera precedente. Per chiedermi scusa e migliorare la sua immagine con me mi offrì un invito a cena.

Non credo di essere mai stata così connessa con qualcuno in vita mia e potevo vedere che anche lui sentiva un legame con me. Non vorrei dire di avere super poteri ma so leggere la personalità di qualcuno abbastanza bene da poterla riconoscere anche in persone molto simili…con ciò intendo che per esempio in due gemelli identici che nessuno può distinguere io posso semplicemente guardandoli in faccia e leggendo il loro carattere…è dura da spiegare ma…posso capire chi ho davanti nel momento in cui parlo con quella persona. Seth era diverso fin da subito. Persino durante la nostra conversazione ho percepito un cambio di personalità almeno due volte e la sera precedente anche la sua personalità era differente. Non ho dato peso alla cosa perché…non lo so, non volevo darci peso penso.

Seth fu un gentiluomo anche il giorno dopo a lavoro però percepii in lui una quarta personalità diversa dalle precedenti ma decisi di considerarlo il suo modo di proteggersi dagli estranei. Io stessa avevo differente carattere in base a chi avevo davanti, il mio era un modo per evitare conflitto, il suo poteva essere per evitare problemi sul lavoro.

Più tempo passavo con Seth, strano ma vero aveva modo di trovare almeno venticinque modi per vedermi durante l’arco del mio orario di lavoro di un singolo giorno, stava diventando quasi uno stalker ma era troppo imbranato per essere considerato tale, più vedevo questi cambiamenti. Iniziammo ad uscire seriamente circa…nove mesi dopo essere diventati amici.

Conobbi i suoi amici e lui conobbe la mia migliore amica. Fu strano per lui che io avessi solo un’amica ma gli spiegai che avevo le mie ragioni e lui non chiese niente. Io non chiesi mai della sua famiglia e lui non chiese mai della mia. Era una regola non detta tra di noi per evitare di creare all’altro problemi. Come ho detto io odio il conflitto e odio vedere altri soffrire a causa mia o metterli in una situazione di imbarazzo o disagio di qualsivoglia tipo, può essere anche per quello che io e Seth iniziammo a essere davvero seri nella nostra relazione.

Mi chiese di sposarlo circa tre anni dopo che lo conobbi e io dissi di sì. Era così nervoso che invece di dire “Mi vuoi sposare?” mi chiese “Ci vuoi sposare?”. Lo trovai adorabile e ovviamente dissi di sì.

Come marito Seth era leggermente più affettuoso di ciò che avrei pensato. La prima volta insieme fu…non so come definirla ma fu come se avessi più persone nel mio letto quella sera, come se Seth cambiasse ogni secondo.

Dopo quella notte fu…divertente, lo stile in cui gli piaceva cambiava e finivo spesso con il diventare sua per ore la sera. Il giorno era stremato ma era contento.

Ero tranquilla. Avevo continuato il mio lavoro da casa e spendevo tempo con chi amavo…

Finché non trovai una nota in casa. La nota diceva “Cena il 2 alle 8. Ricordare- R”.

Sapevo la cena di cui parlava perché era un anniversario nostro, sapevo l’orario perché era quello preso per il ristorante…chi cavolo era R però non sapevo dirlo. Pensai fosse “Regalo” o qualcosa del genere e non ci feci caso, rimisi la nota dov’era e finsi di non averla notata. Quella sera mi regalò un braccialetto quindi andai per esclusione che R stesse per regalo…il fatto che quella scrittura non fosse quella di mio marito non mi diede pensieri perché era estremamente simile e sinceramente non lo notai molto.

Finché non trovai una scrittura femminile che diceva “ritirare completo dalla tintoria –S”.

I bigliettini erano ovunque in casa e iniziai a dubitare di come non li avessi trovati prima.

Un altro campanello di allarme si presentò a letto. Prima delle nozze non avevamo fatto mai nulla e non vivevamo insieme, strano sì ma potevo capire il desiderio di privacy e avevo le mie ragioni per non voler vivere con nessuno finché non era una relazione seria a livello matrimonio. Questo portò che io non ero esattamente certa di come fosse lui a letto, di solito c’è uno stile che si preferisce o un qualcosa che si predilige, che sia una posizione, un’azione…c’è sempre qualcosa che fa cadere la cosa nella routine.

Con lui era raro che riuscissi a trovarla una dannata routine a letto che, di norma, sarebbe stato fantastico ma per qualche motivo c’era un campanello d’allarme nella mia testa e la cosa non mi piaceva.

Un esempio? Lo posso dare ora…

-Buongiorno amore –dice lui baciandomi dolcemente e spingendomi piano contro il lavello- mi fai venir voglia di tornare a letto sai?

-Ah sì? –chiedo io guardandolo- quindi hai ancora energie?

Lui mi guarda confuso- perché non dovrei?

-Beh ieri sera mi hai tenuta sotto di te tutta la notte…- dico io

Il suo sorriso sparisce, mi guarda confuso e poi sembra incavolato con qualcuno prima di coprire con un sorriso- vero…colpa mia scusami…

Capite cosa intendo con qualcosa NON va bene?

Inoltre…

-Vado a fare una chiamata per l’ufficio, torno subito

-La colazione è quasi pronta –dico io guardandolo uscire. Ruoto il coltello e lo pianto nel tagliere prima di seguire mio marito di soppiatto usando l’altro corridoio e poggiandomi alla porta semi aperta per sentire la conversazione.

-Ok chi diavolo è stato? No non sono stato io, non ero in…No che non sono…ovvio è mia moglie! No che non lo accetto!

Normale conversazione da avere vero? Specie visto che…

Sbircio dentro e posso chiaramente vedere che non ha cellulare in mano, auricolare o altro che possa fare una chiamata a portata di mano e visto che non esistono le chiamate telepatiche mi pare un po’ strano…

Sta parlando da solo…anzi litigando a giudicare dal tono.

Dovrei dirglielo che il telefono è in camera?

Ritorno in cucina, tolgo il coltello dal tagliere, ruoto la lama e ritorno a tagliare la frutta come se non mi fossi mossa.

-Scusa amore- dice tornando più calmo- delle volte mi chiedo se vogliano farmi perdere la calma…

Io gli sorrido- non preoccuparti tesoro, non è colpa tua se sei il boss…

-Uhm…non mi dispiacerebbe se tu fossi il boss stasera a letto cara…- dice lui e posso sentire il cambio di tono nella sua voce e anche il tocco sembra diverso.

C’è un motivo se io sono così sensibile a ciò ma non serve che lo spiego qui quindi…

-Vuoi che apparecchi?

-Grazie amore- dico io sorridendo e guardandolo muoversi con più grazia del normale…

Una cosa è certa, mio marito sta nascondendo qualcosa…e se è tradimento…

Ruoto il mio coltello prima di colpire la mela con un movimento veloce e tagliarla in due senza resistenza.

Non sarebbe il primo cadavere che ho da rimuovere poco ma sicuro…

 

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