WitchandAngel : Capitolo 2: I am not the same

Capitolo 2: I am not the same

Capitolo 2: I am not the same

Nella mia prima vita ero alquanto…docile.

Ero una bellissima e dolce bambolina dai lunghi capelli biondi e occhi argento. Amavo indossare gonne piene di pizzi e merletti larghe e lunghe, camicette di colori chiari e in generale avevo l’aspetto di una bambola vivente.

-…

Ora non sopporto i colori chiari.

Non ci vuole molto per ordinare vestiti online e per fortuna non ho problemi di soldi.

Quando mi sono presentata con una gonna da ufficio nera e una camicetta aderente e scollata rosso sangue e una giacca da uomo sulle spalle, il mio aspetto docile era sparito negli occhi di tutti. Il mio modo di truccarmi, comportarmi e apparire è differente. Non sono più in grado di essere “docile” e “innocente”

Ho subito troppo per esserlo.

-Sylvie…questo look…

-Sono boss ora- dico io calma guardandomi intorno. Bene…- Rex, John. Con me

-…?

-Mi devo ripetere?

-NO! –dicono loro leggermente stralunati seguendomi per i corridoi della villa mentre gli altri aspettano in ansia nella sala delle riunioni. Tutti i membri importanti sono presenti…stanno per vedere che faccio quando sono furiosa.

****

Rex e John erano in ansia mentre seguivano quella che doveva essere una loro amica di infanzia ma non si comportava come tale. Era fredda, distante e…sentivano fosse meno “dolce”

-Hey Sylvie se hai bisogno di…

-Buttate giù la porta- disse Sylvie guardando la stanza di fronte a sé

La camera degli ospiti era dove lo stronzo si faceva la troia.

Sapeva che poteva beccarli insieme e i suoi amici si mossero come detto

-Hey!

-Tu…figlio di puttana!

Rex si lanciò ad afferrare Ludovic per il collo mentre John afferrò Jane.

Il biondo dagli occhi chiari e la bruna dagli occhi verdi che le avevano rovinato la vita…

Che…strana sensazione

-Trascinateli in sala –disse Sylvie impassibile mentre i due eseguivano

Nella sala sentivano qualcuno dire che era un malinteso, che potevano chiarire e qualcuno piangere che non era colpa sua.

Sylvie era entrata, no emozioni visibili sul proprio volto, e dietro di lei…

-Tu…che diamine significa?! –chiese, furioso, il padre di Sylvie guardando i due amanti nudi come vermi.

-Posso spiegare, è stato un malinteso! –disse lui

-Rex, tienilo a terra, John tienila a terra –disse Sylvie sedendosi calma sul trono dove di solito suo nonno sedeva

-Coniglietta, sai che non ti farei mai del male…

-Oh? E la troia è finita per magia nel tuo letto? –chiese sarcastica Sylvie

-Come puoi dirmi questo?! Sono la tua migliore amica e…- la donna si zittì quando un proiettile le penetrò l’addome

-Ti ho detto che puoi parlare? –chiese Sylvie divertita- ma meglio così, non ho bisogno di traditori

Jane fece per parlare ma il colpo alla testa lasciò solo un cadavere.

Ludovic era zitto e pallido, non avrebbe…

Sylvie sorrise- trascinatelo nelle celle sotterranee, legatelo e tenetelo vivo e rinchiuso

-Coniglietta…non puoi…

-Non temere non ti ucciderò –sorrise Sylvie.

Ludovic sorrise alla cosa- allora…

-Ucciderti sarebbe troppo facile- disse lei- mi occuperò prima di usarti come esca per gli Scorpion, dopotutto il tuo caro fratellone dovrà venire a salvarti no?

-Come…come lo sai…?

-Cosa!? –chiese furioso uno degli zii

Quel figlio di…era con quel dannato pazzoide?!

-Oh tesoro…ci sono poche cose che io e la mia famiglia non sappiamo…i morti sono duri da far parlare ma per un Reaper è fattibile…- sorrise Sylvie- buttatelo nella cella. Non mi importa se gli rompete ossa, lo denutrite o simili. Lo voglio vivo per quando Cody si deciderà di farmi visita

-Cody…? –chiese Ludovic confuso

Lei sorrise- tesorino…credi davvero che mi piacerebbe un idiota come te? per piacere…se il nonno non ti avesse consigliato non saresti nemmeno nella posizione di respirare per me

Lui la guardò incredulo ma prima che potesse ribattere Rex lo stordì e portò via infuriato.

Come osava far male a chi considerava sua sorella!? Oh se le avrebbe prese…

-Sylvie… -iniziò il padre preoccupato ma lei stava giocando con il ciondolo d’oro che portava al collo.

Poco sapevano che una grossa e inquietante ombra era dietro Sylvie a ridere isterica con due armi da fuoco in mano…

 

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