Capitolo 2: A normal life
-Papà! –sorrise Leon abbracciandolo
Alexander impallidì- Leo se ti sente Heather
-Ha detto di chiamarti così –replicò il bambino tranquillo
Alexander lo guardò incredulo- che diamine ha combinato il
cretino?
-Non ne parla
-Leo chi è?
-Papà! –rispose Leon subito chiudendo la porta tranquillo
Alexander sorrise- da quando sono padre?
Heather apparve in cima alle scale- da quando ho deciso così
Lui si sentì il fiato fermarsi in gola- sei meravigliosa…
Heather indossava un lungo vestito da sera rosso sangue con
uno spacco laterale che mostrava le sue lunghe gambe e i tacchi neri, le
spalline del vestito erano appena visibili e lo scollo faceva notare parecchio
il davanzale della donna, il retro del vestito lasciava la schiena
completamente nuda. Aveva i lunghi capelli semi raccolti e in boccoli con un
trucco più scuro di ciò che l’originale avrebbe mai indossato.
-Sei bellissima mamma –disse Leon contento
Lei sorrise dandogli un bacio- fa il bravo con Zia Michelle
-Sai che è un angelo con me –rise la donna con una luce
negli occhi, esserle amica era un sogno per lei. Venir preferiti all’originale
era un sogno che si avverava.
Heather sorrise salendo nell’auto del ricco CEO.
Era impossibile dire che Alexander fosse inferiore a Jeremy,
era superiore in tutto. Per esempio era in una migliore posizione a lavoro,
faceva più soldi, era più sexy…
-Heather buona…
Lei rise rimanendogli sopra a cavalcioni- non vuoi?
-Siamo in auto
-Finestrini oscurati e possiamo riprendere la cena dopo…
Lui la baciò piano- dopo cena…ho un letto che chiama il tuo
nome
-Uhm…vedremo cucciolo…
Era più bravo a letto
Alexander poteva dire che Heather era la partner che più di
tutti gli faceva notare quanto contenta fosse di farselo. Da quando aveva avuto
lei a letto non poteva dire di non sentirsi apprezzato. Lei decisamente lo
amava lì.
-Sei fantastico
Lui sorrise guardandola accoccolata tra le coperte nere del
suo letto- dici?
-Dico
-Meglio di Jeremy?
-Non ho mai provato piacere da lui caro, tu mi mandi in
paradiso
Lui arrossì leggermente e la baciò per non farlo notare-
Heather io…
-Perché non ti trasferisci da me? –chiese lei a sorpresa
Lui la guardò- vuoi…io…
Lei sorrise tornandogli sopra- vorrei provare ad essere più
che fidanzati…
Lui divenne viola e la baciò spingendola sotto- farò del mio
meglio per farti felice…
Lei rise- Alexander sei perfetto così come sei per me, non
temere
Lui sorrise baciandola- perché non riprendiamo?
-Oh…molto volentieri…
****
Leonhardt sorrise salutando i suoi amici e correndo dalla
madre- mamma!
-Ciao tesoro, ti sei divertito a scuola? –chiese Heather
Lui annuì- ho preso un bel voto
-Bravo il mio bambino –rise lei
In quel momento il bambino di sette anni era il più felice
del mondo. Sua madre negli ultimi 3 anni aveva speso tutto il suo tempo a
coccolarlo e volergli bene. Alexander era diventato il fidanzato della sua
mamma e Michelle era un’ottima zia.
Avere tre gemelli cattivi nella sua vita era dura per un
originale ma Heather non sembrava curarsene. Leonhardt di conseguenza aveva
facilmente fatto amicizia con i bambini della sua classe e Alexander continuava
a sembrare il perfetto fidanzato e loro erano in armonia.
-Che cosa vuoi per pranzo tesoro? –chiese Heather mentre
guidava tranquilla
-Uhm…che ne dici di fermarci da Mario per una pizza? –chiese
Leonhardt ricordandosi che giorno era
La madre aveva lavorato tutto il giorno, non poteva
stancarla.
Heather sorrise alla cosa e annuì- va bene tesoro…ah la
busta dietro il sedile è per te
-Per me? –chiese lui stupito guardando la busta nera
curioso- posso aprire?
-Aspetta che siamo in pizzeria, vuoi che chiamo papà?
–chiese lei tranquilla
Leonhardt sorrise- si!
Alexander era ufficialmente con il nickname “papà” per i
due.
Lei rise passandogli il telefono- chiamalo su
-Papà! –disse Leo contento quando l’uomo prese il telefono
Per fortuna non aveva dato al CEO tempo di flirtare o
sarebbe stato imbarazzante- hey campione, dimmi?
-Mamma vuole andare in pizzeria, vieni? Solito posto
-Ok, dammi…dieci minuti e sarò lì –sorrise lui contento,
erano una famiglia
-Ha detto sì –disse Leonhardt tranquillo
-Bene…puoi giocare se vuoi finché non arriviamo allora-
sorrise lei tranquilla
-Grazie mamma –sorrise lui ma invece che aprire il
videogame, aprì i contatti della madre e controllò se aveva avuto contatto con
l’ex e poi sulle ricerche. Stranamente non vi era molto sul cellulare della
madre se non ricerche per ricette, regali o cose del genere. Almeno non stava
progettando di tornare con lui…
-Siamo arrivati piccolo leone –sorrise lei aprendogli la
portiera e prendendo tre buste- andiamo?
-Si! –disse lui prendendole la mano contento
Sua madre era la migliore e non l’avrebbe persa.
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