Capitolo 43: Mi dispiace… 4/6
Il giorno era praticamente finito quando trovarono l’entrata
del tunnel. Il buio stava cominciando a dare fastidio persino ad Erick che era
abituato, ma l’essere sottoterra e nel buio gli stava facendo ricordare il
risveglio.
Cos’era il risveglio? Era facile da descrivere. Durante la
prima grande guerra tra angeli e demoni, da alcuni chiamata anche giorno della
nascita, le razze nacquero. Alcuni umani morti da poche ore vennero usati come
base per creare le razze non-morte, tra cui i vampiri. A quel tempo gli umani
erano ANCORA sottoterra, il panico nel risvegliarsi nelle bare fu enorme,
scoprire che non erano più umani, adattarsi alla nuova vita…era stato più che
dura. Erick non era uno di loro, per fortuna, ma le storie che aveva sentito e
come lui stesso una volta fu seppellito vivo, o morto a seconda dei punti di
vista, gli davano sempre i brividi anche alla sola vista di una scala che
conduce a un posto pieno di tombe.
Pandora gli prese la mano di istinto, tanto erano indietro
rispetto agli altri. Erick la guardò, era calma, tranquilla, a suo agio. Era nel
suo ambiente e sembrava starci più che bene. La cosa lo tranquillizzò, per
qualche ragione sapere che lei non stava impazzendo lo teneva calmo.
-Stai tranquillo, non devi preoccuparti il tunnel dura poco-
disse lei
-Il problema è quei cosi che escono dalle tombe- rispose
Erick- cosa diavolo sono?
-Beh…se vogliamo li puoi chiamare Zombie o Erranti. Sono…morti
viventi, legittimi morti viventi. Quando un umano non viene raccolto dalla
morte torna in vita e…diciamo che uccide qualsiasi cosa gli capiti a tiro per
cibo.
-Perché la morte non li prende allora? Sono inquietanti
-Detto da un vampiro fa ridere- sorrise lei lasciandogli la
mano- purtroppo la morte è singolare, non ha spesso tempo per uccidere e
togliere di mezzo tutti, per questo, secondo le leggende, si faceva spesso
aiutare dalla gemella vita. Ovvero si sbarazzavano dei corpi e degli spiriti
più in fretta e ponevano il giudizio più in fretta.
-Giudizio? –chiese Vex avvicinandosi con gli altri
-Non lo sapete? –chiese lei sorpresa continuando a
camminare- quando un essere muore viene posto sotto giudizio
-Paradiso o Inferno giusto? –chiese Ilias
-Non potresti sbagliarti di più- disse lei
-Che giudizio dunque? –chiese Erick
-Vita e morte hanno l’equilibrio, essi giudicano bene e
male, giusto e sbagliato. Accedono ai ricordi dei morti e emettono giudizio
dopo averli messi sotto un gioco in cui il premio in palio è il loro destino.
-Basano la loro decisione solo sulla vita? Allora sono già
andato- disse Falcon
-Al contrario- disse Pandora- nella vita ci sono circostanze
che spingono a compiere atti relativi all’entità della situazione. Esempio uccidere
per difesa o vendetta. Questo comporta qualcosa che diverrebbe parziale, non
importa cosa sia successo in vita, l’intenzione può essere stata per motivi
diversi. Esempio uccidere per avere i soldi per salvare la tua famiglia oppure
cacciare per sopravvivere. Su queste basi tutti sarebbero più o meno
giustificabili. Per questo si fa un gioco
-Che gioco? –chiese Vex
-Il gioco cambia a seconda del concorrente. Durante esso
vita e morte osservano le sue reazioni, i suoi pensieri e tutto ciò che
comportano. Alla fine del gioco, non importa quale sia il risultato, vita e
morte danno una sentenza che può essere ben peggiore del vostro concetto di
inferno e paradiso
-Cosa sarebbe allora? –chiese Ilias
-Rinascere o il Void- rispose Pandora- ovvero tornare a
vivere sotto una nuova forma oppure venire estirpato dall’esistenza stessa e
non avere più nulla dopo la morte, appunto diventare il vuoto, il nulla, per
comodità il Void.
-Come possono fare giudizi del genere in base a un solo
gioco? –chiese Vex
-Il fatto è che non sono infallibili e tendono a dare
seconde possibilità molto spesso, di fatto è raro che mandino anime nel Void,
ma questo non significa che siano fuori dal cappio, se dovessero tornare a
morire e non avessero cambiato azioni e rimanessero un pericolo per il sistema
verrebbero subito eliminati dall’esistenza. Questo è il loro lavoro
-Tutto questo è tremendo –disse Ilias
-Perché finire nell’inferno di quel pazzo di Dante non lo è?
–chiese Vex- almeno questo evita che l’anima o comunque la coscienza soffra,
no?
-Questo te lo posso confermare- disse Pandora- ma nel Void
esistono ancora chi viene eliminato. Di fatto vengono tenuti lì i corpi e parte
dei ricordi.
-Per quale motivo? –chiese Erick- e come fai a sapere queste
cose?
-Mi dispiace…ma io sono solo un oggetto che contiene memorie
e oggetti non miei. Non ho tutte le risposte
-Ma hai abbastanza da farti sospettare di non essere solo un
semplice oggetto- rispose Falcon- quasi stessi valutando chi hai intorno delle
volte
Lei sorrise- chissà…magari amo solo osservare. Per me
infondo questo è tutto nuovo, non ero mai uscita da quel posto e ora sto
vivendo memorie nuove e vecchie insieme…mie e non mie…andiamo, la notte
arriverà presto
***Secoli prima***
-Ne arriva un’altra
-Non sei stanco?
-Vorrei giocare con loro a dirla tutta
-Lo so, ma dobbiamo osservare, non possiamo intervenire nei
giochi, è il nostro compito infondo
-Lo so…quell’uomo
-Il biondo?
-Si lui, io voto il Void
-Ti supporto in questo. Lasciamo che si diverta a ricrearlo
E, non sopporto chi fa male ai bambini
-Spero che decida nell’eliminarlo
-Lo ricreerà direttamente secondo me. Infondo ricordati
fratello, noi ridiamo vita e un nuovo possibile destino, cancellando memorie,
dando un nuovo aspetto e osservandone i risultati, E invece prende chi è un
disastro e nessuno deve sapere cosa risulta di ciò che crea
-Infondo…E ha creato le razze che hanno creato tutto questo
casino, non credi sia ironico?
-Già…E si diverte sempre a giocare con le sue bambole…
-Anche noi siamo sue bambole
-Si, ma siamo le sue predilette, quelle che hanno una
razionalità e libertà totale al punto di averci reso simili a E che ci ha
creato, diciamo che siamo molto al di sopra dei mortali
-Su questo non ti do torto…
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