Capitolo 44: Sarò il tuo cavaliere 6/6
-Siamo arrivati- disse Pandora
Il luogo dove ora si trovavano era ricoperto di ossa, umane
e non, c’era un lago di sangue, dal soffitto cadevano delle catene da cui
alcuni arti pendevano ormai separati dai corpi. Sui teschi che ornavano le
pareti c’erano graffi e segni lasciati o dal tempo o da qualcuno che era stato
portato in quel luogo. L’aria era gelida e pesante, ogni passo il rumore di ossa
che scricchiolavano aumentava la tensione e ovunque la luce creata da Pandora
andasse ombre di altre vittime apparivano.
-Qui divento matto…-disse Vex guardandosi intorno- chi
diavolo ha costruito un posto così?!
-Se volete vi do la lezione di storia- disse Pandora
calmissima
-Almeno non penso che sto camminando su qualcuno –rispose
Ilias
-Prima della guerra tra demoni e angeli l'abate Enrico, del
monastero nero dal quale la chiesa dipendeva, venne mandato nel territorio
degli angeli per volere del re. Al suo ritorno, il frate portò con sé una giara
contenente della terra raccolta dal suolo e la disperse all'interno del
cimitero di Blaston. Molte persone provenienti da tutto il regno da allora
fecero seppellire i propri parenti in questo luogo, secondo la tradizione per
poter donare loro la salvezza eterna. Nel corso del tempo molti corpi si
accumularono nel cimitero di Blaston soprattutto a causa di due delle più
grandi calamità che attanagliarono il territorio: la guerra e gli esperimenti
del dottor Humer per creare la vita eterna per i mortali. Circa tredici anni
dopo i frati furono costretti a costruire un ossario, posto all'interno della
cripta della nuova chiesa edificata, in stile gotico, al centro del cimitero
che ormai non disponeva più dello spazio necessario per contenere tutti i
corpi. A partire dall’anno dopo vennero riesumate ed accatastate in un
magazzino le ossa delle vecchie sepolture per fare largo alle nuove. Due o tre
secoli dopo venne eretta una nuova entrata e ristrutturata, in stile barocco,
la cappella dall'architetto Blackmont. Un secolo dopo, František, un intagliatore
al servizio del duca, ebbe l'idea di riutilizzare le ossa accumulate nei
magazzini della chiesa per creare la macabra decorazione della cripta. Oltre a
decorare le pareti e la volta con i resti degli scheletri l'artista compose
delle vere e proprie sculture. Su tutte spiccano l'enorme candeliere composto
da teschi ed ossa incastrate tra loro, l'ornamento dell'altare, ed uno
gigantesco stemma della famiglia del duca anch'esso ricostruito con i resti
umani recuperati dall'ossario. La cosa sarebbe rimasta macabra e finita se non
fosse che a seguito del tempo l’intero cimitero venne quasi del tutto
seppellito e usato per culti di ogni genere. Verso la terza guerra delle razze
questo divenne un ospedale psichiatrico, o per meglio dire portavano qui le
persone e vedevano quanto tempo ci mettevano a impazzire completamente. Il
sangue, i resti e la struttura in generale ha preso così tanta di quella
energia negativa e così tanti morti che camminano che ormai il posto intero è
ricoperto da un alone di disperazione che induce alla pazzia chi non è abituato
a stare accanto alla morte per parecchio tempo.
-Ma questo Enrico non poteva farsi i cavoli suoi?! –sbottò
Vex
-Sarebbe stato meglio…questo posto è solo un modo per
utilizzare i morti…altro che riposo eterno- commentò Erick guardando le teste
appese con candele ormai consumate sopra
-Pensa questo, solo sotto questa intera città ci sono oltre
settantacinque zone completamente ricoperte di ossa, vengono chiamate
Catacombe, alcune hanno dentro solo energia negativa, altre imprigionano
qualcosa e altre ancora, come questa in cui siamo noi, contengono un oggetto
molto potente- disse Pandora
-Solo sotto questa…c’è ne sono altre?! –chiese stupito Ilias
-Quando iniziarono questa alcuni decisero che fosse
un’ottima idea crearne delle altre in varie parti del mondo, dovrebbero
essercene circa altre ottocento o novecento in tutto- disse Pandora- e la
maggior parte sono sotto i territori maledetti o con follia. Esempio dove
abitavi tu Vex c’è ne erano tre, dove abitavo io sotto alla foresta nera del
non ritorno c’è ne erano cinque, dove abitavi tu Erick c’è ne erano circa sei
anche se non vicinissime- gli rispose Pandora- sono ovunque, solo che ormai
nessuno se ne ricorda o vuole ricordare
-Sai se nella zona di Howler c’è ne sono? –chiese Falcon, se
avevano capito una cosa era che Falcon parlava poco
-Che mi risulti è una delle zone con più di questi cosi,
dovrebbero essercene trentacinque o quaranta solo nel centro città e lì sono
anche a più piani- disse Pandora
-Capisco- rispose semplicemente lui
Il silenzio cadde per molti minuti mentre i ragazzi
cercavano il libro che erano venuti a recuperare.
-Pam- Vex si avvicinò a lei e le indicò un vecchio libro in
pelle nera con catenacci e vari lucchetti tenuto nelle mani di uno scheletro
appeso a una parete
-Bravissimo Vex- disse Pam arrampicandosi a prenderlo
-Posso chiederti una cosa?
-Certo- rispose lei scendendo con il libro in mano
-Posso essere il tuo cavaliere? –se Vex aveva capito una
cosa di Pandora era che, seppure forte, era estremamente fragile se lasciata
sola. Non sapeva come chiederle ciò che voleva chiederle, ovvero “posso restare
al tuo fianco per sempre?” così aveva optato per quella che gli pareva la
versione più adatta a lui della frase
-Puoi essere tutto ciò che vuoi Vex- gli sorrise lei
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