Capitolo 2: Alone in the Dark
Controllò la stanza, lo stomaco di controllarla non le
mancava fortunatamente e poi la richiuse, facendo sembrare che nessuno ci fosse
mai entrato. Nella stanza trovò solo un messaggio scritto di fretta e furia su
un pezzo di carta insanguinato ma non illeggibile. Era probabilmente il sangue
che aveva impedito al killer di notare la piccola nota.
Era quasi illeggibile ma con l’occhio di un esperto era
facile leggere: “…il rito…uccidono…attenzione”. Che, con le lettere ancora leggibili
crearono la frase, interrotta perché qualcuno deve essere entrato in mezzo:
“Non sono buone persone, il rito sacrificherà i miei figli, uccidono tutti,
nessuno è salvo, fate attenzione a cinque segni. Scappate prima che…”. Non ci
volle un arco di scienza per capire a chi fosse rivolto il messaggio, era per i
suoi figli. Zia Judy era molto legata ai suoi bambini, al punto che zio Jake le
urlava contro molte più volte di ciò che poteva ricordare.
Probabilmente quella era una lite finita male, molto male…ma
incidente? Non lo era di sicuro.
Uscì dal piano superiore e subito sentì delle voci al di
fuori della villa. Erano anni che non vedeva membri della famiglia ma ricordava
ancora come la voce suonasse. Aveva una sola scelta, andare nel sotterraneo della
casa e aspettare lì per scappare. Si mosse al buio, non poteva rischiare che la
torcia desse segni della sua presenza, e si nascose dietro un mucchio di
scatoloni. Sentì passi al di sopra della sua testa e non si mosse.
La luce venne riaccesa, qualcuno aveva di sicuro riattivato
il generatore. Un video proiettore si attivò in automatico proiettando qualcosa
sul muro mentre al piano di sopra qualcuno stava andando verso la macelleria.
Rachel alzò lo sguardo solo per incontrare uno strano filmato.
Ricordava quel proiettore, era quello che usava il nonno per
far vedere film in famiglia. Non era molta la sua nostalgia ma era uno dei
pochi bei momenti vissuti lì. In quel momento quel filmato…poteva benissimo
essere un film dell’orrore. Era il filmato di un uomo che riconobbe come uno
dei fratelli del nonno, era morto giovane da ciò che il nonno le disse, era
morto di qualche incidente…non ricordava i dettagli, non le era mai importato
infondo. Lo riconobbe solo perché era il gemello del nonno e suo padre era una
copia di suo nonno, l’uomo era simile al padre di fatto, gli occhi erano del
colore sbagliato però. Troppo chiari, troppo buoni, troppo emotivi. L’uomo era
stato legato su un tavolo e si dimenava urlando, ma non vi era suono nel
filmato. Delle figure intorno a lui iniziarono a “pregare”, non poteva vedere
cosa stessero dicendo, vedeva solo il movimento delle labbra e non poteva
riconoscerle, non poteva però sfuggirle che erano Johnson, erano nei quadri di
famiglia dopotutto. Suo nonno entrò in scena con un pugnale dall’aspetto
ritualistico. Disse qualcosa, il suo volto era schiarito dalla luce e Rachel
lesse “finalmente prendi il posto che ti spetta”, prima di un incomprensibile
dialogo troppo difficile per lei da capire e che l’uomo iniziasse a pugnalare
il proprio gemello. Lesse le ultime parole dell’uomo, “Perché?” prima che il
filmato si rompesse e ritornasse all’inizio in un loop. Rachel sentì i passi al
di sopra e capì che se voleva uscire viva, doveva scappare ora. Navigando tra
gli scatoloni nella semi-oscurità del sotterraneo fu facile. Si nascose quando
sentì dei passi e vide qualcosa camminare in maniera innaturale fuori dal
sotterraneo e verso le scale per salire al piano di sopra. Era un cadavere
quello.
Trattenne il fiato, aveva paura di cosa sarebbe successo
altrimenti e si mosse di corsa nell’unica stanza di quel piano, di norma chiusa
a chiave, stavolta aperta. Entrò, la sbarrò e si concesse il beneficio di
vedere cosa contenesse quello stanzino…una stanza forse di sei metri per sei
quasi vuota. Vi era una sottospecie di altare con le foto della sua famiglia
appese al muro. Due X rosse sbarravano i volti delle due zie morte. Cinque
rombi quelle di zio Jake, zio John, cugino Henry, cugina Jean e cugina Jessica.
Un quadrato era sulla sua foto mentre due punti interrogativi erano sulle foto
di Megan e Stephan. Cosa significava? Perché lei era diversa dalle loro foto?
Sentì un grugnito, come di un’animale, era lento,
incoerente…un umano che non aveva parlato per secoli…era l’essere di prima.
Sentì il colpo alla porta e passi al piano superiore che correvano verso le
scale. Doveva correre. Correre prima che quell’essere o loro entrassero. A quel
punto non era certa di cosa fosse più pericoloso qui. Una cosa era certa, non
poteva fidarsi della propria famiglia.
Spostò il blocco di pietra da più al centro della stanza e
prese la rincorsa prima di saltare e appendersi dalla piccola finestra che dava
aria al sottosuolo, era piccola, troppo per un adulto vero e proprio per
sfuggire dalla zona ma per Rachel? Per lei andava benissimo, non solo, riuscì a
portare anche lo zaino, dopo averlo tolto e spinto di fuori per primo ma
dettagli. Rachel era alta un metro e settantanove circa, molto magra ma con
curve di cui poter vantarsi, non era atletica ma dopo aver lasciato quella
famiglia…beh la vita porta a strani cambiamenti. Si rimise lo zaino e stette in
silenzio di lato, per non essere notata. La porta crollò pochi secondi dopo e
l’essere si mosse per la stanza prima di uscire.
-Oddio! –urlò Megan- che cazzo ci fa questo obbrobrio
libero!?
-La porta deve essere crollata con il tempo –replicò
incurante Stephan che, dopo aver controllato la stanza un secondo, ritornò nel
sotterraneo.
-Venite a vedere il filmato voi due –disse la matrigna
-La bastarda verrà? –chiese Megan
-Ha detto di sì- disse la donna- lo spero per lei, perché
altrimenti il rito salterà…
Non poté rischiare di sentire di più e si mosse in silenzio
nella boscaglia, allontanandosi dal posto il più velocemente e silenziosamente
possibile. Fortuna era che non fosse nuova al muoversi nel buio totale, i suoi
occhi erano davvero abili a vedere nel buio e anche senza torcia poteva girare
con velocità e sicurezza.
Doveva solo continuare a muoversi ora.
Family Status:
1. Nonno: Thomas Erik Johnson- capelli bianchi e occhi neri.
Stato noto: In fin di vita. Verità: ?
2. Padre: Jeffrey Stephan Johnson- capelli neri e occhi
neri. Stato noto: Vivo. Verità: ?
3. Matrigna: Katherine Johnson- capelli biondi e occhi blu.
Stato noto: Viva. Verità: ?
4. Sorellastra: Megan Johnson- capelli biondi e occhi blu.
Stato noto: Viva. Verità: ?
5. Fratellastro: Stephan Erik Johnson- capelli neri e occhi
neri. Stato noto: Vivo. Verità: ?
6. Zio 1: Jake Johnson- capelli neri e occhi verdi. Stato
noto: Vivo. Verità: ?
7. Zio 2: John Johnson- capelli neri e occhi verdi. Stato
noto: Vivo. Verità: ?
8. Cugino 1: Henry Thomas Johnson- capelli rossi e occhi
verdi. Stato noto: Vivo. Verità: ?
9. Cugina 1: Jessica Johnson- capelli rossi e occhi verdi.
Stato noto: Viva. Verità: ?
10. Cugina 2: Jean Johnson- capelli neri e occhi verdi.
Stato noto: Viva. Verità: ?
11. Zia 1: Judy Johnson- capelli rossi e occhi verdi. Stato
noto: Viva. Verità: Morta.
12. Zia 2: Melissa Johnson- capelli neri e occhi blu. Stato
noto: Morta. Verità: Morta.
13. Rachel Nicole Black ex-Johnson- capelli castani e occhi
verdi strega. Stato noto: Viva. Verità: Viva.
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