Capitolo 22: I can’t do much
-Lady Constance sa giocare? –chiese un nobile davanti alla
donna
-Si –ammise lei tranquilla- quando non hai molto da fare
impari varie cose
-Ovviamente –rise un altro uomo davanti a lei
Silvester era un gentiluomo nobile, principe o meno, poteva
accedere facilmente ai club privati di gioco di azzardo
“Non posso far molto, ma sono estremamente abile a giocare”
Quando l’aveva sentita pensava intendesse a letto, dopotutto
Constance spesso lo chiamava “giocare” e la cosa la rendeva tenera nei suoi
occhi
Ciò che non si aspettava era che lei chiedesse un invito al
tavolo dei giocatori, cosa che lui fece alla condizione che fosse il suo
accompagnatore per la serata
-Una donna raramente sa giocare- disse un nobile
Constance sorrise dolcemente- sono incredibilmente abile nel
far perdere la calma ad un uomo…starei attento fossi in lei
Lui la guardò confuso prima di ridere
-Giochiamo un round allora
Vi erano varie tipologie di Poker ma Constance era
confidente nelle sue abilità
Non era una giocatrice di azzardo ma si doveva pagare gli
studi e la sua famiglia possedeva un casinò, era cresciuta tra giochi di carte,
roulette e imbrogli. Era quella una delle poche cose che sapeva fare.
Vi erano poche cose che poteva fare al di fuori di
etichetta, politica ed educazione, quella era una di quelle poche cose.
Nel gioco che stavano giocando in quel momento conteneva il tipico
“chi ha la mano più alta vince”
-Full House –sorrise il duca di fronte a lei
Constance sorrise- Royal Flush, scala reale
E Constance era sempre in grado di tirar fuori il massimo
dal mazzo con estrema abilità. La Royal Flush era la mano più forte giocabile
contenente asso, re, regina, fante e il dieci dello stesso seme.
-…
-Un altro round? –chiese Constance tranquilla
Velocemente Silvester vide chi aveva il controllo della sala
nelle mani, Constance era incredibilmente abile nel controllare la situazione,
la cosa lo faceva sorridere
-È stato un piacere –disse lei alla fine della serata
-Nostro
-Verrà al prossimo incontro? Le manderò l’invito
Era impossibile per loro non volerla battere
Constance sorrise- sarò lieta della cosa
Silvester sorrise nella carrozza- hai intenzione di prendere
potere così?
-No…ho intenzione di creare un Casinò
-Un…Casinò?
Constance annuì tranquilla- per l’aiuto…vorrei che tu
investissi in me…
Lui sorrise interessato- va bene…dimmi cosa ti serve
Per iniziare Constance richiese un edificio da poter
convertire in un Casinò, dopo averlo decorato a suo gusto contattò dei fabbri
per realizzare i tavoli da gioco e i giochi. Poi chiese aiuto a Thomas per
trovare dei ragazzi e ragazze per i giochi. Gli orfani furono più che volenterosi
di imparare a fare i ruoli dei dealer, bodyguard e camerieri per la paga che
ottenevano in cambio. Soprattutto perché il gioco era semplice da fare.
I giochi erano per lo più da tavolo vista l’assenza di
tecnologia in quel mondo: baccarat, BlackJack, craps, roulette, poker, ruota
della fortuna, dadi…
Dopo due settimane di preparazione, perché Silvester non
aveva la pazienza di non terrorizzare a morte tutti, il Casinò “La Fortune”
venne aperto al pubblico e i nobili del circolo di gioco di azzardo furono lieti
di dare un giro alla giostra.
Il piano di Constance funzionò non solo per garantire un
supporto economico per la propria famiglia ma per tenere in pugno gli uomini
più potenti del regno come propri clienti. Silvester, per aver scelto una donna
del genere, era ora visto in una nuova luce dai nobili. Una donna di ingegno
era sempre ben vista dopotutto.
-Ah…non riesco! –disse frustrato Thomas guardando la sua
mano
Constance rise piano mentre Silvester, ancora una volta,
vinse il round contro i futuri generi della sua futura moglie- non sei portato
fratellino
-L’ho notato…sono più bravo a freccette o alla roulette
–disse Thomas
-Perché non impari un’altra versione? Mamma le ha messe
tutte nel suo casinò –disse Baldric tranquillo
-C’è una versione di poker che io non faccio fare nel mio
casinò però –disse lei rimescolando con abilità le carte
-Ovvero? –chiese interessato Silvester
-Strip Poker –disse Constance- invece di usare soldi,
scommetti vestiti
-…?
Nessuno al tavolo parve capire. Ashley guardò la madre
confusa- perché vestiti? Non credo i ragazzi vogliano una delle gonne che ho
nell’armadio
-Non nell’armadio, che hai addosso –sorrise Constance
facendola diventare viola- la scommessa del round è per rimuovere vestiti da
chi perde…puoi capire perché è un no-no per me nel mio casinò
Silvester sorrise mentre il resto del tavolo diventava
viola- possono provarlo da soli in camera da letto…perché tu non mi mostri come
funziona?
-Non hai mai vinto contro me –disse Constance tranquilla
-Non vuol dire che non ci proverò…
Alla fine quella tipologia di gioco venne introdotta come
gioco da fare con il proprio amato a casa, Constance aveva zero voglia di
finire con un altro tipo di attività…
Silvester continuò a vincere ogni gioco che provava a
fare…eccetto contro Constance…ovviamente perdeva quando gli serviva vincere…
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