Capitolo 3: Can you explain?
Il giorno dopo Wolfe bussò alla porta di Enfys
-Buongiorno, ho fatto troppi dolci…ti dispiace se te ne
mollo un paio?
-Volentieri! -disse lei facendolo entrare allegra
Era un bel periodo ora come ora per lei.
Aveva trovato una buona amica in Monique che l’aveva aiutata
a calmarsi parecchio e viceversa. Erano ambedue convinte che Monique sarebbe
stata la theta caso fosse stata trasformata e onestamente? La ragazza era
incredibilmente entusiasta
Quel tipo di lavoro era il suo sogno
-Liam arriverà in un paio di giorni giusto
-Si
-Allora dovrò approfittare del tempo che ho per rubarti
-…?
-Volevo dire…ecco…
Wolfe era incredibilmente maldestro in quel periodo
Non era il tipo che ci provava con delle donne, non aveva
avuto molte relazioni perché si sentiva sconnesso emotivamente parlando da
altre persone. Era qualcosa che lui, Christine e Monique condividevano. Era
difficile per loro legarsi a qualcuno romanticamente parlando.
E ora si sentiva incredibilmente attratto da Enfys in una
maniera che non capiva.
Era una cosa sola che gli veniva in mente che poteva
spiegare la cosa ma…
-Enfys
-Si?
-Ti…andrebbe di uscire?
-Uscire?
-Si…se ti va, vorrei mostrarti il cinema?
Lei sorrise- mi va
-Davvero?
-Si
Monique che era appena entrata li fissò e sorrise
-Monique ti vedo -disse Wolfe
-Oh e io che non volevo darti fastidio mentre mi trovi una
cognata
-…
-Cosa?
-Io ti ammazzo -disse Wolfe inseguendola per la casa
Enfys sorrise leggermente rossa e guardò il telefono.
-Pronto? Leo!
Wolfe, che aveva sentito un nome maschile e la voce allegra
di Enfys, si fermò ad origliare.
-Si sto bene…no no tranquillo va tutto bene
Era una normale conversazione
-…
-Sei geloso? -chiese Monique
-Si…
Monique sorrise intenerita e quando Enfys chiuse- chi era?
-Leonhardt, mio figlio
-Figlio? -chiese Wolfe calmandosi
-Si…
Nervosismo di essere rifiutata si fece presente di nuovo in
lei ma…
-Hai adottato un bambino? Ma è meraviglioso -disse Wolfe
sorridendole
Lei sorrise- grazie
Il tono non era un “Oh, è adottato vero?” pieno di astio,
giudizio o altro. Era genuina allegria che Enfys avesse adottato qualcuno che
ne aveva bisogno
-Come l’hai incontrato? Hai foto? -chiese Monique allegra
-Si -disse Enfys facendo vedere una foto di lei con un
neonato.
Quando Enfys aveva sette anni aveva trovato un neonato nella
foresta vicino a due cadaveri. Dei cacciatori avevano trovato una coppia di
lupi e li aveva uccisi, fortuna volle che il bambino era stato nascosto e messo
al sicuro, dando modo ad esso di sopravvivere. Enfys l’aveva trovato mentre era
in zona con Liam e l’aveva preso con sé. Il bambino si rivelò l’unica sua fonte
di calore per parecchio ed era il motivo per cui era riuscita a vivere per
tutto quel tempo.
I lupi erano territoriali e famigliari. Avere un figlio da
proteggere e un branco da guidare era bastato alla giovane lupa per vivere quei
dodici anni di inferno che erano stati la sua vita dall’incidente quando aveva
cinque anni.
Leonhardt aveva due grandi occhioni di oro puro e capelli
color miele. Era assolutamente dolce di aspetto e sembrava un principino. Era
cresciuto nell’agio e nel lusso. Enfys era sempre stata con lui ed era stata la
madre che avrebbe dovuto avere.
-Ti chiama mamma?
-Si!
L’orgoglio più grande di Enfys fu sentirlo chiamarla mamma.
Era così difficile per un lupo accettare altri come genitori, non importava
cosa i biologici fossero ma…Leo aveva scelto di identificarla come madre fin
dalla sua prima parola.
-Ha undici anni ora- disse Enfys mostrando una foto di lui
con un ragazzo di apparenza più grande dai capelli rossi
-Liam?
-No quello è Matthew, l’altro mio figlio
-Quanti anni ha?
-Sette -disse Enfys calma
-…alto il ragazzo
-Vero?
Matthew era un caso diverso da Leon. Era fuori con Leon, il
bambino si era trasformato da poco e aveva quattro anni all’epoca, stavano
correndo quando sentirono odore di sangue. Enfys trovò una povera volpe
gravemente ferita nella foresta. Era un cucciolo di pochi mesi che qualche
cacciatore doveva aver cercato di uccidere.
-Mamma…
-Si
Non ci pensò molto a dare alla volpe il proprio sangue. Per
motivi a lei ignoti, la volpe divenne un bambino umano e guarì velocemente le
gravi ferite. Lo chiamò Matthew e come Leon, la considerava una madre. A
sorpresa, il bambino di sette anni sembrava averne diciassette per com’era
cresciuto.
Erano i suoi tesori e le sue due gemme.
I suoi cuccioli…
-Come osi adottare figli!?
E una delle poche volte in cui Katherine le rispose. La
donna era piena di odio per il fatto che sua figlia avesse osato portare a casa
due bestie bastarde di chissà quale altra famiglia.
Aveva zero intenzioni di dare via i suoi figli e litigò con
Katherine.
-TACI!
E usò per la prima volta il potere dell’Alpha per sopprimere
la lupa in ginocchio
-Sono l’Alpha per tua decisione e di quello stronzo di tuo
marito. Non siete degni di essere considerati genitori e tantomeno vi darò modo
di toccare i miei figli!
-Sono solo…
-Non fiatare, tanto l’unica cosa che sei brava a fare è
dirmi che è colpa mia che lui se ne è andato e chiamare il suo nome. Torna a
far quello, ne ho avuta abbastanza di te…
Non era stato facile…non lo era mai stato.
Il lupo di Enfys aveva rigettato Katherine e Black come
genitori la sera in cui lui l’aveva attaccata. Era la peggiore ferita che un
lupo potesse provare. Enfys era testarda nel non rigettarli ancora…non li
chiamava mamma o papà, considerava altri suoi genitori ma…aveva bisogno di una
cosa prima di poter dire chi era chi.
-Wolfe…
-Si?
Erano soli quando Enfys decise di parlargli
-Hai sentito qualcosa di strano verso di me?
-…
Lei sorrise al chiaro imbarazzo di lui- io…non sono umana
-Werewolf?
-Si
Wolfe posò la sua tazza e guardò le orecchie della lupa
prima di sorridere- lo immaginavo
-Sei un cacciatore di mostri
-Lui è cosa?! -chiese Monique avendo un tempismo perfetto
come solito
-Buona -disse Wolfe- non ho ucciso nessuno che non lo
meritasse
-Secondo te mi calma la cosa?
-Spero?
-…
Monique voleva picchiarlo quando faceva così
-C’è una divisione tra cacciatore normale e uno mediatore. I
normali vogliono la morte di ogni razza non-umana, i mediatori cercano di
essere un paciere tra le varie razze -disse Enfys tenendo buona la ragazza
prima che saltasse sul fratello
-E tu sei?
-Mediatore! -disse lui divertito dalla difensiva Monique,
era segno che era una Theta se reagiva così tanto aggressivamente…o che almeno
tenesse moltissimo a Enfys.
Ci volle un po’ per calmarla ma le cose andarono bene.
-Quindi Leon e Matthew ti considerano una mamma?
-Si
-Devi esserne fiera
-Lo sono
-…mi sono persa qualcosa? -chiese Monique confusa
-I lupi non riconoscono altri come genitori se non i
biologici di norma. Ma se considerano altri istintivamente genitori vuole dire
che il lupo ha rigettato l’originale in favore del nuovo -disse Wolfe calmo
-Come io con Anthony? -chiese Monique
-Si -disse Wolfe
-O io con Katherine e Black- disse Enfys
-Loro lo sanno? -chiese Wolfe
-Devo aspettare che Black si faccia vivo prima di buttarli
fuori dal branco per bene no? -sorrise lei cattiva
Dopo anni di sofferenza come poteva non esserlo?
-Domani parli con mamma? -chiese Monique calma
-Si
-Saremo con te -disse lei- io come tua Theta e migliore
amica nell’intero universo
-Ma sentila -rise Wolfe
-E lui come mate -disse la mora beccandosi un’occhiataccia
da Wolfe
-Sei fortunata che non ammazzo famiglia -disse lui
-Lo so, altrimenti Anthony era già morto -disse Monique
divertita
-Hai video di Leo e Matt? -chiese Wolfe curioso
-Si, tanti -disse Enfys allegra mostrando loro parecchie
foto dei due. Senza nemmeno dirlo, Wolfe sentiva qualcosa di “paterno” verso i
due- Wolfe?
-Mi chiedevo se potevo portarli a sparare qualche volta…so
che per i lupi è inutile ma…
-Sono certa che lo adorerebbero
Monique sorrise, il legame del mate trascendeva la razza no?
Forse anche il “lupo” di Wolfe aveva deciso che i figli di Enfys erano anche
suoi?
Era curiosa di cosa avrebbe provato conoscendo il proprio
mate ora…
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