Nightmare next Door
1.
Cio’ che non doveva esistere…
Correvo veloce da ore insieme ai pochi rimasti
del mio gruppo. Eravamo più di 30 e ci eravamo ridotti a 5 persone. Oltre a me
c’erano 2 ragazzi e 2 ragazze, tutti biondi con occhi chiari, erano 4 fratelli,
cosa ci facessi io con loro era un mistero. Avevamo superato l’ennesima città
fantasma, dall’incidente molte persone avevano abbandonato le città e si erano
dati alla fuga, ma si sapeva che era impossibile sfuggire a ciò che aveva preso
il dominio sul mondo. Dopo poco ci fermammo, i miei lunghi capelli color
caramello mi finirono sul volto coprendo per un secondo i miei occhi verde
strega. Era strano trovarsi in quella situazione, a scuola, pochi giorni prima,
ero occupata a sbarazzarmi degli ammiratori, aver un corpo considerato
“attraente” non era nei miei desideri ma lo avevo e non potevo farci nulla, e
dopo pochi attimi eccomi a scappare da ciò che non sarebbe dovuto esistere.
Prima di dirvi cosa successe dopo è meglio che vi racconti tutto dall’inizio.
Era iniziata da poco la primavera, quando
successe tutto ero all’ora di chimica in laboratorio. La TV era accesa sul
video in diretta, dello scienziato Creepyman Jack, chiamato proprio così della
serie i tuoi genitori ti amano, che stava per attivare il suo ultimo
marchingegno, non aveva spiegato a cosa dovesse servire ma io avevo un brutto
presentimento. Quando attivò la machina cominciò un forte temporale e la
macchina, collegata al pc, si collegò al sito più frequentato dallo scienziato,
il sito conteneva tutte le creepypasta esistenti. Senza nemmeno dirlo, con una
risata da sadico, urlò “Funziona!” e, so che non ci crederete, tutte le
creature delle storie cominciarono a vivere nel nostro mondo. In quel momento
si scatenò il panico nel laboratorio del tipo mentre Samhara di the Ring usciva
dallo schermo e attaccava uno degli assistenti del pazzoide. In quell’istante,
al microfono della scuola, si sentì la voce di Soul l’enigmista annunciare con
voce straziante:
-Siamo tornati!
Fu allora che cominciò il fuggi-fuggi
generale. Io ho sempre adorato leggere e scrivere creepy, sapevo ogni
comportamento di ognuno di loro, e devo ammettere che era una cosa che mi
piaceva, ma in quel momento mi maledissi per aver scritto così tante storie,
abbastanza da meritarmi il Nick “Regina delle Creepy”. Presi la borsa e mi diressi
agli armadietti, presi tutto ciò che mi poteva servire e mi diressi all’uscita.
Sentii delle lame sfregare contro le pareti del corridoio, mi nascosi e lo vidi
passare. Era la versione della mia età di Jack lo squartatore, l’avevo letta la
sua creepypasta, l’autore l’aveva reso presso che imbattibile, le cose si
mettevano male. Dovevo evitare zone buie, che riflettevano, schermi e tanto
altro. Praticamente non c’era scampo. Guardai i condotti, un ragazzo si era
appena infilato lì. Illuso se pensa di sopravvivere ai mostri di Five Nights at
Freddy’s, Mangle adorava stare nei condotti. Aspettai che lo squartatore fosse
andato e mi diressi con calma vero l’uscita. Davanti a me apparve lo Slenderman
“se non lo fissi non ti prende” mi ricordai. Guardai i miei piedi aprii la
porta e corsi via “Non voltarti. Se ti volti il mostro ti appare davanti” e
così corsi per ore, incontrai lungo la strada altri ragazzi e mi unì a loro. Ed
ora eccomi qui, ferma in una strada deserta vicino ad un lago e un bosco. Che sbadata,
non mi sono ancora presentata, mi chiamo Seraphine Black, il mio sogno è
scrivere, sono anche brava dicono, ma vorrei scrivere dei veri libri e non solo
delle lunghe Creepypasta.
-Andiamo nel bosco, qui siamo scoperti- dice
un ragazzo e gli altri annuiscono
-No è troppo pericoloso- dico io scuotendo la
testa
-Beh allora resti indietro? –chiese una
ragazza seguendo i 3.
-Preferisco sola che nella tana del lupo- mi
allontano con il mio zaino
-Sei una stupida! –mi urla qualcuno, meglio
sloggiare prima che qualcuno venga a vedere di chi è l’urlo.
Ormai sarà quasi l’alba, alle 6.00 i mostri di
Five Nights at Freddy’s dovrebbero andare in pausa…no però, la creepypasta che
ho fatto io gli toglieva questo problema. La strada davanti a me è crollata.
-Grandioso…-commento seccata- mi tocca eh?
L’unica altra via è il bosco…bene andiamo a
farci stuprare dal mondo! Sul terreno battuto del bosco ci sono delle fogli
secche, il crick-crack che fanno sotto le mie scarpe da tennis mi inizia a
mettere in suggestione. Prima che io faccia un passo sento un crack…ho qualcuno
dietro le spalle vero? Che faccio ora?
Nessun commento:
Posta un commento