Capitolo 14: I love her
-Stiamo andando bene- mormorò Astrid guardando la mappa
-Continuando così ci metteremo poche settimane alla prossima
capitale
-Possiamo aumentare l’attacco qui
-Dovremmo avanzare più in fretta e…
Era impossibile per Raven non osservare Astrid quando
lavorava con i generali.
Astrid era indiscussamente un’abile comandante e forte
figura da cui facilmente si poteva dipendere.
Era una donna ma non era debole.
Era vivace, forte e coraggiosa.
Non stava dietro i soldati a sperare di vivere ma in prima
linea per combattere corpo a corpo con il nemico o a distanza con le armi
benedette.
Le armi benedette che solo lei e chi lei sceglieva potevano
usare.
Era in grado di decidere mesi di scelte nell’arco di un’ora.
Forzava la sua benedizione di visione per assicurarsi di
essere pronta alla guerra successiva.
La battaglia era nel suo sangue e si vedeva.
Era nata per essere un generale.
Era anomalo se si pensava alla cosa.
Una principessa la cui fama era più per la bellezza e il
sorriso gentile e amichevole ora era finita nelle fauci di una guerra
sanguinaria e violenta in ordine di evitare che suo fratello minore finisse con
il morirci dentro.
Su Ciel…molti avevano da ridire.
Onestamente anche Damon era odiato dai militari. Troppo
comandino, troppo poco comprensivo.
Damon era eccelso nell’amministrazione certamente nessuno
l’avrebbe mai negato ma ciò non era adatto in un luogo come il campo di battaglia.
Raven era stato promosso velocemente come assistente e
braccio destro di Astrid, ciò gli diede modo di ascoltare e interagire con gli
altri generali e capire un po’ il carattere di Damon che prima aveva intravisto
solo seguendo ordini.
Damon era buono, gentile e troppo poco deciso per un ruolo
come il generale. Si affidava a chi aveva più esperienza e non sapeva che fare
in quell’ambiente.
La cosa di per sé non era un male ma in un luogo in cui devi
dare tu i comandi, ascoltare non era l’unica cosa che dovevi fare.
Ciel era…un miracolo che non fosse morto da ciò che gli
dicevano.
Era sempre rinchiuso nel suo laboratorio e l’unica persona
che sopportava e supportava era Astrid.
La loro relazione era indiscussamente eccelsa ma si sentiva
molto più l’opinione che Ciel fosse un parassita che viveva solo perché lei era
disposta a prendersi cura di lui.
La cosa gli pareva alquanto…falsa. Conoscendo Astrid non
poteva immaginarla a viziare un fratello minore che non faceva niente tutto il
giorno.
Non era il tipo.
Secondo ciò che sapeva, Ciel era un ricercatore e per tanto
era portato alla ricerca.
Se era simile a Thomas, suo amico di infanzia, Ciel
probabilmente era sempre a cercare la prossima invenzione o interminabile
medicina che lo ossessionava in quel periodo.
Se ciò era vero, Astrid se ne prendeva cura perché era
fissativo e non voleva smettere di fare qualcosa finché non era completa.
Non era adatto alla battaglia ma era certo che Astrid avesse
visto talento nel fratello in altro. Magari proprio la ricerca.
-Astrid ti piace eh? –rise un generale
-No –negò Raven tranquillo.
Piace è quando tu conosci il miglior lato di qualcuno e ti
piace ciò che vedi.
Raven tuttavia conosceva i lati del carattere di Astrid che
non erano proprio splendenti o belli.
Era pigra delle volte, testarda, odiava farsi aiutare,
ossessiva su ciò che faceva, lavorava troppo, non ascoltava se le dicevi di
darsi una pausa…li conosceva bene quei lati.
-Ah no? Non si direbbe –rise il generale
Amare è quando tu conosci il peggior lato che qualcuno possiede
ma tu ancora lo ami con tutto il tuo cuore.
Raven sapeva già da tempo che il suo “piace” era più di un
piace…
Nessun commento:
Posta un commento