I am too lazy to care your majesty
Capitolo 1: You are wrong
my lady
Il gioco che ho amato più di tutti era “My dear Bell”. Era
una bellissima storia di amore tra una popolana e un nobile a scelta tra i love
interest. La poverina passava da povera pastorella a regina in alcuni finali.
I love interest erano sette:
Edward DelaFonte- capelli biondi occhi verdi- erede alla
corona del re, primo principe
Ludovic Crosser- capelli rosa con occhi arancio- Marchese
Erik Thiefont- capelli blu con occhi blu- Conte
Jeremy Dreamays- capelli verdi con occhi verdi- Duca
Derek Westays- capelli biondi con occhi rosa- Barone
James Rosenberg- capelli violacei con occhi viola- Visconte
Thomas Wreamy- capelli castani e occhi noce- Duca
Erano alquanto interessanti come personaggi per lei anche se
nessuno era necessariamente il suo favorito.
La protagonista era Celestia Moonlight, una bellissima
bambolina dai capelli corti neri e occhi chiari.
Le cattive erano varie nobildonne di alto rango che le
facevano di tutto e di più. E tra loro…
La porta si apre ed entra l’uomo che ho sposato- sai chi
sono?
Katherine Bellrose Arundell è la più cattiva e la più
punita. Visto che non sono morta e sono sposata, devo essere in uno dei due bad
end che ottengo nel gioco con lei. Nel primo sposa un marito abusivo, nel
secondo un marito buono che l’ama davvero.
L’uomo di fronte a me sembra più grande, ha capelli neri e
occhi rosso sangue con particelle d’oro dentro essi. Ha un fisico imponente,
forse sui due metri di altezza, muscoloso e sembra un militare di qualche tipo
Non sembra una cattiva persona…forse un po’ freddo?
Ah…mi ha chiesto chi è giusto? Ancora non ricordo bene ciò
che è successo a questo corpo…però so che è il bad end e sono sposata quindi…
-Mio marito?
Lui annuisce fissandomi- esatto, sai cosa sta per
succederti?
-Non proprio…
Prima che possa registrare che si è avvicinato mi trovo
bloccata sul letto sotto di lui con la gonna leggermente rialzata- e ora?
E credo di essere viola ora- consumare…?
-Divorarti –sorride lui alla cosa
Prima che posso rispondere mi sta baciando e il mio vestito
è stato strappato via…povero vestito…
Dove sta mettendo le mani?!
-I…io mi chiamo Katherine
E lui è divertito dal fatto che sono timida…
-Piano…
Lui mi fissa
-Non…sono abituata
Lui sorride divertito ma rallenta dal tormentarmi
-Sei già grosso di mani…lì sotto quanto grande sei?!
-Perché non lo prendi in mano e lo scopri?
Sto per essere divorata aiuto…
****
La guardò dormire mentre ripensava un secondo alla situazione.
Aveva sposato Bell perché voleva rendere contenta la ragazza che gli piaceva,
Celestia, quindi era pronto a darle problemi dal secondo in cui era arrivata
nel suo dominio…ma le cose erano diverse.
Aveva avuto una benedizione divina quella mattina, mancando
l’arrivo della sua sposa che spese tutto il suo tempo nella camera nuziale a
riposare, non causando problemi o altro per fortuna.
La benedizione gli aveva dato “the Eyes of truth” che gli
dava modo di vedere se una persona gli mentiva o meno. Con quella benedizione
poteva più facilmente andare contro i suoi nemici ora ma…
-Sai chi sono?
La sua giovane sposa era molto più “piccola e indifesa” che
“crudele megera” come Celestia gli aveva descritto. Era una bellissima donna
dalle curve invitanti, un vitino da vespa, lunghi boccoli di un biondo platino
leggero e grandi occhioni argentati che sembravano più quelli di un cucciolo
che di una leonessa. Voleva giocare con lei più di ciò che credeva e finì per
tormentarla a letto mentre le faceva due domande…
“Ti farò delle domande, se risponderai sinceramente verrai
premiata, altrimenti punita se mi mentirai”
“Va bene…”
“Qualcosa non va?”
“Ho la sensazione che non sarà piacevole…”
Quello era normale, era della vita prima che venisse forzata
a sposarlo per punizione che voleva sapere, era ovvio che sarebbe stato
spiacevole per lei…ma doveva confermare che Celestia fosse chi lui pensava
“Perché?”
“Non sono esattamente venuta qui per amore no…? Non voglio
però rovinare di già le nozze…”
“Ma voglio capire che tipo sei, non pensi sia una buona
idea?”
“Va bene chiedi pure…”
Guardarla avvolgersi nelle coperte rossa e imbarazzata era
divertente per lui.
“Iniziamo da qualcosa facile per metterti a tuo agio ok?”
“Si”
“Quanti anni hai?”
Quando la vide tentennare capì che qualcosa non andava
“Quasi sedici…”
L’età del corpo era in realtà diciotto ma lui aveva detto di
essere onesti quindi disse la sua età, quella di quando era morta.
Lui le baciò il collo coccolandola. Secondo la sua nuova
abilità…era vero. Era due anni più piccola di ciò che doveva essere secondo
Celestia…non gli piaceva affatto venir preso in giro.
“Come mai eri nello stesso anno del principe?”
“Papà aveva annunciato una figlia femmina per avere modo di
metterla come candidata a fiancé prima che mamma fosse incinta per ciò che ho
capito”
Dopotutto quello era vero, nel gioco l’età di Katherine era
messa come leggermente più grande di ciò che era per essere una candidata per
il principe.
“Com’era l’accademia?”
“Dura…non ero molto popolare…le ragazze della mia cerchia
sociale erano sempre vipere e approfittavano di me se potevano, mi dicevano
cose belle solo per poi sparlare di me dietro le mie spalle…passavo il più del
tempo a leggere per non pensarci”
Quello…era vero. Era com’era nella sua prima vita.
“Hai mai fatto qualcosa contro qualcun altro?”
“Non che io sappia, non mi piace vedere altri soffrire
quindi di solito evito conflitti…”
“Insultato qualcuno?”
Lei scosse la testa “non in maniera troppo spinta almeno…”
“Hai mai creato problemi a lady Moonlight?”
“Lady Moonlight?”
Lui annuì fissandola, era bloccata tra le sue grinfie e non
stava mentendo, si era dimenticata che parlava del gioco e non della lei
attuale.
Il problema per Celestia era che l’anima che stava venendo
interrogata era quella della Bell reincarnata quindi…
Ma le aveva chiesto di essere onesta…
Quindi scosse la testa “non ci ho mai parlato…non in maniera
che io ritenga estesa, forse i saluti di cortesia massimo? Non ricordo di aver
fatto nemmeno quelli però…”
Quello fu il peggiore allarme rosso che lui ebbe. Bell stava
dicendo il vero, quindi Celestia come era stata aggredita e insultata da Bell
se lei NON ci aveva mai parlato?
“Ancora due domande che ne dici?”
“Ok”
Era anche troppo docile e acconsentiva a tutto troppo
facilmente per essere crudele…
“Hai mai fatto cadere qualcuno dalle scale?”
“Cosa? No! Perché mai dovrei farlo!?”
L’ultima domanda le aveva causato irritazione ma aveva
risposto sinceramente…quindi decise di stuzzicarla con l’ultima domanda
chiedendole se si dava piacere da sola…e se la portò a letto di conseguenza.
Era una piccola e tenera gattina che cercava solo amore e
attenzione…non era assolutamente la crudele vipera che Celestia gli aveva
descritto.
-No…coccole…
Quando si provò ad alzare la mogliettina provò a protestare
nel sonno…finendo rapita tra le braccia di lui per il resto della serata. Era
piccola e tenera…non capiva per nulla Celestia in quel momento. Possibile che
fosse Celestia chi mentiva? Beh Bell non mentiva quindi le opzioni erano due: o
Celestia aveva mentito e aveva punito ingiustamente Bell, o qualcuno aveva
mentito e punito Bell facendo credere a Celestia che Bell fosse la cattiva.
Quando si svegliò il giorno dopo si alzò piano dal letto
cercando di non svegliare la moglie che cercò qualcosa da coccolare nel sonno,
trovando il cuscino di lui e accoccolandosi ad esso tranquilla.
La cosa lo fece sorridere perché era tenera, le diede un
bacio sulla fronte e uscì dopo essersi vestito.
-My lord –salutò il maggiordomo- come…
-Le cose sono due- disse lui- o Celestia mi sta prendendo in
giro, o qualcuno ha reso Bell colpevole senza che lei lo fosse
-Lady Arundell quindi è innocente? –chiese il vecchio
-Da ciò che ho constatato? Non farebbe male a una mosca,
quando la vedrai dopo capirai…e Sebastian
-Si?
-Lady Demon non lady Arundell –disse lui
Il vecchio dai capelli bianchi e occhi ghiaccio sorrise- si
Lord Alexander
Alexander Hunter Demon era il terrore di molti ma per i suoi
servi era un dio in terra da venerare e nulla più. Sebastian era il maggiordomo
che l’aveva visto crescere e poteva solo sorridere a vederlo così allegro.
-Preparate le cose per il risveglio della lady
-Potrei…averla stancata un po’ troppo –ammise Hunter-
quindi…potrebbe metterci parecchio per svegliarsi
Il vecchio rise- ovviamente, farò preparare una colazione
abbondante.
***
Bell si svegliò piano quando sentì la porta della camera
aprirsi- Hubby…?
-Buongiorno –rise lui guardandola
La crudele cattiva era accoccolata a un cuscino, capelli
disordinati, occhioni assonnati e sepolta nelle coperte. Era appena tornato dal
suo ufficio e aveva finito di mandare gente a investigare per lui varie cose e
trovarla così era davvero…carino da avere. Specie visto che lei era troppo
assonnata per notare che era molto seducente
-Buongiorno –disse rimanendo accoccolata nel lettone
-Dormito bene? –chiese sedendosi sul letto e accarezzandole
i capelli
Lei annuì lasciandosi coccolare- hubby bravo…letto comodo…
Lui rise divertito- sei tenera, riesci ad alzarti? Ho fatto
preparare la colazione
-Si… -disse lei accoccolandosi non mostrandosi in vena di
alzarsi.
Lui rise prendendola in braccio e tirandola fuori dalle
coperte- sveglia ora?
Lei sbadigliò piano e si accoccolò a lui semi addormentata,
dandogli modo di portarla dove gli pareva
Quando Bell si svegliò lui l’aveva bloccata in doccia
-Sveglia?
Con l’acqua che la bagnava e la sensazione di qualcosa
sveglio contro di sé come non si doveva sbagliare mi scusi?
Lui rise guardandola sparire nell’accappatoio. Una
nobildonna che si lasciava prendere in doccia…quella era nuova.
La moglie era un po’ troppo permissiva ma…
Lei arrossì mentre lui la baciava appena si era cambiata-
stai benissimo
-Hubby…
Lui sorrise coccolandola- andiamo a colazione?
Era incredibilmente contento di averla sposata in quel momento.
-Andiamo su…
E visto quanto dolce e gentile lui era…Bell pensò di essere
sulla Bad End in cui era sposata con un uomo che l’amava e non con il tiranno…
Dopotutto non era specificatamente detto che il tiranno non
poteva amarla no?
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