WitchandAngel : Capitolo 1: Grandfather's Funeral

Capitolo 1: Grandfather's Funeral

Dark Devotion: Hex-Girl

Capitolo 1: Grandfather's Funeral

Ho sempre amato la pioggia, mi rilassava, mi faceva dimenticare ogni cosa...questo ho sempre pensato e continuo anche ora, davanti a questa lapide fredda senza emozione. Nella mia famiglia non c'è qualcosa che davvero ci unisca. Mio padre e mia madre si sono sposati per interesse non amore, entrambi alti, dai bei fisici, con capelli e occhi scuri, si sono sposati perché papà aveva messo mamma incinta e sarebbe stato scandalo se non la sposava. Ed io sono il motivo che li lega. A differenza di loro, senza emozione e sempre annoiati, io sono diversa, tanto da non sembrare loro figlia, io sono simile al nonno. Il mio nonno paterno ha fondato, creato e realizzato la più grande e più importante impresa di giocattoli del mondo la "ScarletRose", mi portava sempre nella ditta e mi faceva spesso aiutare con i giochi. Io sono Scarlet Roseline BlackDiamond, figlia di Marcus e Rochelle BlackDiamond, nipote del grande Aaron BlackDiamond. Io e mio nonno abbiamo capelli color rame, occhi verdi, i suoi erano smeraldi puri, i miei sono verde strega con pagliuzze dorate vicino la pupilla. Mi hanno chiamato Scarlet Roseline su richiesta del nonno, o meglio loro non avevano nomi e il nonno ha proposto il nome dell'azienda. Con lui ho solo ricordi belli, con i miei...ho ricordi.

-E ora con permesso, leggerò il testamento di Aaron BlackDiamond- dice il notaio.

Qui al funerale non c'erano solo parenti ma anche i suoi impiegati e amici, c'erano moltissime persone, persone che a differenza dei miei hanno mostrato di tenerci al nonno e non sono qui solo per l'eredità. Lasciata sola con la famiglia presente, ovvero me, i miei e due zii che vogliono solo soldi, e ora tempo di sapere cosa mio nonno voleva

-Non ho molto da dire nel mio testamento tranne che nessuno di voi merita nemmeno un centesimo. Per questo ho deciso di dare tutti i miei possedimenti e i miei averi all'unica persona che se li merita, la mia adorata Scarlet Roseline, nuova proprietaria della mia azienda, della mia villa e della mia fortuna. Se altri della famiglia proveranno anche solo ad avvicinarsi al mio patrimonio ho già predisposto delle misure di sicurezza. Scarlet confido che tu porti avanti la mia azienda e che mostri di cosa sei capace, non ti preoccupare piccola, hai le doti e la maestria per farlo, confido nell'unica famiglia che ho mai considerato tale fin dal primo momento che ti ho preso in braccio all'ultimo che ho vissuto con te, non c'è miglior erede di te per me. Buona fortuna, veglierò su di te. Aaron BlackDiamond- finisce di leggere l'avvocato- detto questo il signor Aaron ha predisposto che la signorina Scarlet venisse accompagnata da me a casa dei suoi genitori, prelevasse ogni sua cosa e si trasferisse nella sua villa, in modo tale che fosse al sicuro, ha anche specificato che se accadesse qualcosa alla signorina voi sarete arrestati per omicidio e altri vostri reati di cui lui era ben al corrente e che vi faranno finire in prigione per il resto della vostra esistenza. Signorina

Annuisco piano, il nonno ha sempre pensato a tutto nei minimi particolari e ha anche previsto l'eventuale reazione della mia famiglia, non ho mai visto sguardo più nero di questo negli occhi di loro, se non fosse morto lo ucciderebbero mi sa. Lascio il mazzo di rose bianche sulla tomba, mentre vedo gli zii andarsene incavolati e mio padre fare altrettanto, mia madre resta con me, vuole parlare.

-Non ti deluderò nonno

-Scarlet- mi chiama la donna che mi avrebbe dovuto crescere- so bene che non sono neanche considerabile tua madre ma se volessi mai aiuto con...

-Rochelle non sei considerabile nulla per me, se avrò problemi me li vedrò da sola, tu e Marcus non siete considerabili che sanguisughe, non avrete un centesimo da me, non contattarmi se ti interessano solo i soldi, non ne avrai- dico fredda, affari, ecco cosa interessa a questa gente, soldi e potere, non io- e ora se vuoi scusarmi devo trasferirmi in casa mia, non che vi mancherò visto che voi due non eravate mai a casa e se c'eravate non mi consideravate per nulla. Con permesso- dico allontanandomi da lei sui miei tacchi neri, ho diciotto anni e al mio ultimo compleanno il nonno mi disse che se gli fosse successo qualcosa io sarei dovuta restare sui miei piedi, senza permettere a quegli squali di sbranarmi, non mi aveva detto della sua intenzione di lasciarmi tutto, ma infondo era la cosa più prevedibile che avrebbe fatto, io ero l'unica famiglia per lui e lui per me.

Salgo sull'auto nera del nonno. Guardo di sfuggita Edward, dai capelli grigiastri e occhi chiari, era il migliore amico del nonno- come va?

La mia voce lo riscuote dai suoi pensieri mentre l'autista sospira piano, lui era un ex pugile di nome Robert che il nonno salvò dalla rovina anni prima, ha capelli scuri e occhi scuri, sono entrambi distrutto si vede- vorrei dire bene ma...

-Il nonno non è rimpiazzabile e non è mia intenzione farlo, ma vorrei che voi continuasse a lavorare anche al mio fianco...non...

L'autista mi sorride- non era mia intenzione lasciarla, la conosco da quando era piccina e lei ha lo stesso cuore di suo nonno signorina, sarà un vero piacere lavorare con lei

-Lo stesso vale per me, non ho intenzione di lasciarla sola con quegli avvoltoi, altro che noi avvocati- commenta Edward

-Grazie mille ragazzi- dico io

***

-Sicura di aver preso tutto signorina? -mi chiede il maggiordomo di casa mia

-No Alfred- dico io guardandolo negli occhi blu e notando che i capelli sono più bianchi del solito, la situazione non gli piace, ero l'unica a trattarlo bene- vorrei assumerti come mio maggiordomo nella mia nuova casa, se a te non dispiace ovviamente

-Signorina- mi guarda stupito e poi sorride- sarà un vero piacere signorina Scarlet

-Bene- sorrido io- fa con calma, l'indirizzo l'hai già, e chiedi a tua figlia se vuole venire con te, so quanto ti manca

-Potrebbe aiutare nelle pulizie di casa- considera lui- glielo chiederò. Domani sarò al vostro servizio signorina

-Bene- dico io- a presto Alfred

L'avvocato sorride mentre usciamo- vedo che stai già prendendo controllo dei tuoi impiegati, ottimo.

-Grazie Edward- dico io- per oggi non ho intenzione di fare visita all'azienda di mio nonno e la chiuderò per due giorni per lutto, domani però voglio andarci da sola con te per capire la situazione

-Ottimo signorina ottimo- dice lui

***

-La casa è più oscura di ciò che ricordavo…

Non ho né voglia né tempo per controllarla quindi mi limito a richiudere la porta a chiave della mia camera e a buttarmi sul letto. Le bambole sul muro sembrano ancora fissarmi…

Da piccola pensavo questa casa fosse maledetta onestamente parlando, avrei giurato davvero di aver visto cose che non erano fisicamente possibili…

-Oh ma le bambole sono vive, per questo devi sempre comportarti come se non ne hai paura, sono pronte a prenderti l’anima se non stai attenta

Ora che ci penso…il nonno diceva cose strane

Mi rialzo per cambiarmi e noto i vestiti che il nonno faceva preparare per me ancora nell’armadio. Mi vanno e sono più accessibili della valigia in questo momento.

Il vestiario che il nonno prediligeva su di me era scuro, come questa camicia da notte o Nightgown se vogliamo di seta nera e pizzo nero.

Faccio una smorfia guardandomi allo specchio. Ho la pelle più bianca del solito, i capelli sembrano sempre più sangue e gli occhi in questo momento sono come di vetro…le unghie lunghe rosso sangue di sicuro non aiutano a non farmi sembrare uscita da un film horror…non so se come vittima o spettro…

Mi butto sul letto prima di infilarmi sotto le coperte e guardare la finestra che dà sul balcone. Posso intravedere figure muoversi fuori ma…non ne ho più paura.

Il nonno diceva che questa casa…famiglia…è maledetta e che vedremo sempre ombre e demoni.

Probabilmente dovrei vedere un terapista visto che sto fissando un uomo che mi fissa dall’altro lato della finestra…no perché diamine c’è un uomo che mi fissa lì?!

Tempo che mi alzo e accendo la luce e la figura è sparita

-…

Bene…sono uscita di testa, grandioso…e chi dorme stanotte…

 

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