WitchandAngel : Capitolo 4: She has a lot of admirers

Capitolo 4: She has a lot of admirers

Capitolo 4: She has a lot of admirers

-Ophelia! Ti ho portato dei fiori!

I love interest non erano chissà quale premio negli occhi di Emilia.

Julian Robert, biondo con occhi blu, era il terzo principe del loro regno, aveva tre anni più di loro, quindi sette in quel momento. Era completamente preso dalle sue idee di grandezza e sperava nel trono perché era sicuro che lui poteva essere un perfetto re, nonostante la malattia di Ophelia le aveva promesso il trono di regina.

Thomas Lucas, castano con occhi verdi, era il figlio di un Conte e aveva quattro anni più di loro, quindi otto in quel momento. Era un eccentrico e stupido flirt che non aveva ritegno e senso di fedeltà, Ophelia era solo un ottimo modo per salire di potere.

Ludovic Jeremy, moro con occhi blu, era il figlio di un Duca, aveva due anni più di loro, quindi sei in quel momento. Ludovic era ossessionato con il diventare un generale militare e tutto ciò che faceva era addestrarsi, non aveva tatto o cura per nessuno più debole ma voleva Ophelia per il suo potere curativo e di creare un Holy Knight in futuro.

Joshua Hugo, moro con occhi verdi, era il figlio di un Granduca e aveva la stessa età delle due, quindi quattro in quel momento. Joshua era ossessionato dall’essere ricco e Ophelia era figlia di una delle più ricche famiglie del regno.

Nicholas William, dai capelli rossi e occhi verdi, era figlio di un Marchese e aveva un anno più di loro, quindi cinque in quel momento. Era il classico Yandere di ogni storia d’amore che si era ossessionato con Ophelia solo perché lei lo rifiutava.

-Emilia è così cupa, non pensi che…- iniziò Julian

-Provaci e ti sbrano -disse Ophelia furiosa buttandogli il thè in faccia. Emilia si alzò calma e asciugò le mani di Ophelia ignorando come tutti il principe. Ophelia era santa e per ciò era permesso a lei fare tutto ciò che voleva.

-Domani abbiamo da fare? -chiese Ophelia ad Emilia

-Si, abbiamo da visitare la chiesa per le preghiere -disse Emilia calma

-…

-Andrà bene, sarò con te come sempre -sorrise Emilia prendendole la mano

Nell’anno che erano state insieme, Emilia era sempre al suo fianco per ogni rito. Aveva iniziato a seguire le lezioni al posto di Ophelia che le odiava e a fare i riti per Ophelia perché lei non aveva voglia.

-Ti sta bene quel vestito -disse Ophelia allegra stringendosi a lei nella carrozza e posando la testa sulla spalla di Emilia

Emilia sorrise stringendole la mano- grazie, anche a te

Erano sempre vestite nello stesso modo, gemelle con colori diversi e la cosa faceva sempre sorridere i genitori delle due che si sentivano meno estranei a quella vita.

Ma non sapevano nulla. Specie non su com’erano davvero.

Ophelia era crudele, cattiva e spietata…ma nessuno dava lei amore o disciplina, Emilia era l’unica che le dava davvero cuore. Come si aspettavano che lei fosse piena di amore, gentilezza e stupidate varie se l’unica cosa che le veniva mostrato era che la sua malattia era un peso per gli altri? Emilia era l’unica che l’amava e la cosa era reciproca. Ophelia adorava e venerava Emilia come l’unica famiglia che aveva, erano solo loro due contro il mondo e per quanto la isolasse dagli altri, Ophelia si sentiva sempre più in panico che altri notassero quanto meravigliosa Emilia fosse e la portassero via.

Era orribile con i love interest per un motivo solo, aveva capito che si erano presi una cotta per Emilia. Non era sicura di quando ma in futuro avrebbero confessato di essere innamorati di Emilia ma che finché Ophelia era in vita avrebbero provato a sedurre Ophelia perché era figlia legittima…che bello no?

Non le dispiaceva venir usata, non le piaceva però che Emilia fosse un “ti voglio ma non vali abbastanza per il tuo non essere figlia legittima” per altri…era brutto

Ed Emilia?

Che cosa sapevano di lei? Spendeva ogni singolo secondo della sua vita a supportare Ophelia che era malata. Ogni cosa che lei aveva era solo e soltanto perché Ophelia aveva chiesto che anche Emilia l’avesse. I regali, i vestiti, i giochi…tutto ciò che aveva era perché Ophelia aveva lottato per farglieli avere. Non era perché l’amavano direttamente, era solo utile. Era ancora rotta mentalmente e sull’orlo di commettere l’irreversibile con solo e soltanto Ophelia a fermarla da fare pazzie.

Era viva perché Ophelia era viva. Lo sapevano entrambe e sapevano entrambe che la morte di una era l’inizio della morte dell’altra. Come potevano pretendere che Emilia stesse meglio se tutti intorno a lei non facevano nulla per aiutarla a migliorare? In futuro Ophelia sapeva che un irritante e odioso idiota avrebbe iniziato a dare ad Emilia terapia, amore e l’avrebbe fatta stare meglio…era una delle visioni che aveva avuto e che odiava così tanto perché sentiva che quello era il finale felice di Emilia. Dove sarebbe stata meglio, con un marito che l’amava e figli che la facevano sentire viva. Dove lei non esisteva.

La cosa peggiore di quelle visioni era che sapeva che quell’uomo vedeva Emilia per chi era veramente, qualcosa che solo Ophelia poteva fare ora come ora, e che l’amava profondamente quanto odiava Ophelia. Sapeva che lui la odiava perché lei peggiorava lo stato emotivo di Emilia e perché era la motivazione per cui tutti avevano mollato una bambina a gestire un’altra bambina in fin di vita…era orribile pensarlo ma capiva che lui l’avrebbe protetta la sua Emilia. Per ora non era disposta ad accettarlo ma più in là avrebbe probabilmente trovato modo per farlo.

Emilia era il suo tutto…

-Lia

-Uhm?

-Posso renderti mia?

Non poteva vincere contro un futuro incerto ma sapeva di poter bloccare Emilia a sé grazie al suo ruolo di santa, dopotutto…le serviva un cavaliere no?

 

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