Capitolo 5: They are
annoying to me
Fu poco dopo del loro quinto compleanno che Ophelia decise
di rendere Emilia la sua Holy Knight.
Lo fece di notte quando erano da sole e il marchio apparve
sulla schiena di Emilia.
-Così saremo sempre connesse!
-Si -Emilia le sorrise come sempre
Era felice se Ophelia era felice
Nessuno seppe della cosa fino alla successiva visita in
chiesa…
Per qualsiasi motivo la spada sacra odiava moltissimo la
sola presenza di Ophelia. La spada provò più volte a ferirla e ucciderla, cosa
che portò che lei non poteva toccare la spada. La cosa era strana visto che la
santa per secoli aveva potuto usare la spada se non vi era un Holy Knight o
l’Holy Knight era incapacitato in qualche modo…
La spada era quindi in una teca di vetro ad attendere che un
Holy Knight apparisse…
Nella storia originale, sarebbe invecchiata lì dentro fino
alla prossima santa, Ophelia rifiutava di avere Holy Knight che non fosse
devoto a lei totalmente.
-Ophelia schiena dritta…
Ophelia ignorò la madre e continuò a camminare tenendo la
mano di Emilia e copiando come Emilia si muoveva al solito.
Le due erano identiche in quei momenti e onestamente
l’intera chiesa avrebbe favorito Emilia come santa…
Mentre la cosa Ophelia l’adorava, dopotutto la sua Emilia
era chi doveva venir venera, Emilia odiava quella cosa. Non voleva essere la
favorita e avere tutti contro Ophelia per idiozie del genere…
Sapeva benissimo che Ophelia era il male in persona ma non
voleva dire che lei meritasse di venir ferita così da quegli idioti intorno a
loro.
Erano vicine all’altare quando il rumore di vetro si sentì e
molti corsero per intervenire e salvare Ophelia. La spada sacra si era liberata
e stava puntando alle ragazze.
Ophelia non sapeva come muoversi e Emilia avanzò afferrando
l’impugnatura e bloccando la lama dallo sfiorare Ophelia.
-Ah!
-Emilia!
La spada divenne bollente e si trasformò in un bracciale che
iniziò velocemente a prendere possesso del braccio di Emilia quando qualcuno
provò a rimuoverlo.
-Fermi! La ferite! -urlò Ophelia bloccando la confusione di
tutti dal causare peggiore caos.
Quindi…che era successo? Nel giro di due minuti Emilia era
diventata “proprietaria” della spada sacra che ora, da buon parassita quale
era, non voleva mollare il braccio di Emilia e stava facendo male ogni
qualvolta qualcuno la sfiorava lì.
-Va tutto bene Emilia…come la rimuoviamo? -chiese l’arciduca
in panico
-L’unica sarebbe tagliare il braccio…- iniziò un giovane
prete che venne prontamente urlato da tutti i presenti
-Ha cinque anni!
-Cosa diamine stai dicendo?!
-Sei uscito di testa?!
-Ophelia…cosa hai fatto? -chiese invece l’Arciduchessa
cosciente che questa era, come sempre, colpa di sua figlia
Quella bambina era il diavolo in persona per la donna e
sapeva che Emilia era sempre quella che finiva ferita per le sue assurde
trovate…
-L’ho resa la mia Holy Knight -Ophelia non aveva paura a
dire la verità né aveva rimorso
-Tu cosa?!
-Come puoi essere così incosciente?!
-Dovresti dirci queste cose e…
-Potevi ucciderla se fatto male!
Ophelia non aveva interesse nelle loro urla, erano solo
annoianti per lei, era più preoccupata per Emilia e le prese la mano sinistra
come sempre, la destra era ora in possesso del bracciale e non sembrava
particolarmente in vena di essere sfiorata
-Stai bene?
-Si…tranquilla
-Respira- disse lei calma infondendole potere curativo e
facendo ritrarre la spada di nuovo in forma di bracciale
-Se solo questo potesse farti diminuire il dolore… -mormorò
Emilia guardandola
Ophelia le sorrise abbracciandola- va bene, io sto bene
Era sempre così per loro. Emilia si feriva per proteggerla,
aiutarla o a causa di un’azione di Ophelia, Ophelia poi la curava ed Emilia
piangeva che Ophelia non potesse essere curata.
Non c’era pietà nelle azioni di nessuna delle due, era puro
amore.
Eventualmente gli adulti smisero di urlare tra loro e
decisero di controllare che Emilia stesse bene.
-D’ora in poi quindi cos’è mia figlia? -chiese l’arciduca
-Emilia è l’Holy Knight
-…
La cosa non era piaciuta a nessuno dei due genitori, il
ruolo era stressante ed Emilia avrebbe dovuto seguire Ophelia nel campo di
battaglia per ripulire il miasma dei demoni, rischiando la propria vita. Strano
ma vero, pensavano che la cosa fosse un peso per Emilia ma come sempre non si
opposero.
Ophelia era incurante a come la trattavano, era la figlia
favorita se si parlava di doni e permessi, era la meno amata se si parlava di
altro. Era divertente però come le loro “cure” per Emilia si fermassero solo a
cosa non era un peso per loro, le notti insonni di Emilia che si curava di
Ophelia nessuno dei due genitori le avrebbe mai volute fare dopotutto. Era
anche divertente vedere come le loro azioni rendevano Emilia sempre più ostile
ai due.
Emilia stava sempre più provando rancore per il
comportamento di tutti ed Ophelia amava così tanto quanto la cosa la isolasse e
rendesse solo e soltanto sua…
Nemmeno a dirlo…
-Bravissima Emilia, stai imparando in fretta
-Grazie papà
Le lezioni private per imparare la spada, il tempo speso a
“crescere il loro legame” e tutte le altre stronzate che ora Emilia doveva fare
con il padre di Ophelia le ridavano sempre più conferma che era un uomo privo
di cuore
Come potevi favorire una estranea a qualcuno che era vivo
per causa tua?
Ophelia si godeva le scene bevendo il thè, conscia più che
mai che i suoi genitori stavano lentamente dandole modo di tenere Emilia sotto
stretto controllo…
Dopotutto, Emilia era un’adulta mentalmente e aveva un
pensiero alquanto deciso su tutta la situazione e Ophelia aveva modo di vedere
il futuro, cosa che l’aveva resa già l’adulta e crudele sedicenne che aveva
distrutto vite solo per puro piacere di farlo…era ovvio che le due bambine
fossero anomale no?
Mentre Ophelia giocava a fare la cattiva e veniva odiata…
-Più in alto
-Si
Emilia iniziava a odiare come tutti si comportavano con lei,
era orribile che la trattassero bene solo perché era santa e oltre ciò
parlavano malissimo di lei…
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