Capitolo 6: Ophelia is my
priority
-Lia
-Uhm?
-Perché sei così infuriata? -chiese Ophelia calma tenendole
la mano a letto
-…
-Puoi parlare con me
-Non mi piace
-Cosa?
-Come ti trattano…
Ophelia veniva idolatrata, venerata e trattata con rispetto
perché era la santa e stava morendo.
Ogni cosa che voleva veniva fatta, ogni capriccio esaudito e
ogni problema causato rimosso e risolto…
Non vi era amore però in quei gesti, era solo per tenerla
buona e chiaramente nessuno si rendeva conto che da quando Emilia era lì
avevano iniziato lentamente a sperare che Ophelia morisse prima.
Erano stanchi di dover gestire la mocciosa viziata che non
potevano contraddire a causa della sua posizione sacra di santa e non volevano
essere i crudeli aguzzini che maltrattavano una bambina morente…
Era sinceramente esausta di vedere quel comportamento, la
finta pietà e amore era la cosa peggiore che potevi provare dopotutto e a lei
non piaceva per nulla.
I primi quattro anni della vita di Ophelia erano privi di
amore, non pensavano a lei come nulla se non un impiccio spesso e volentieri e
quando non lo facevano lei era solo la crudele mocciosa che non potevano
contraddire per paura di ripercussione divina per le loro azioni.
Era quello che Ophelia aveva dovuto subire per sedici anni
nella storia originale, con l’aggiunta nozione che Emilia voleva sostituirla
per il ruolo di figlia dell’arciduca
In quella vita erano insieme da un anno e qualche mese e
onestamente…Ophelia era felice. Emilia era l’unica che la vedeva per lei, che
le andava contro sé qualcosa l’avrebbe ferita e che era disposta a morire per
proteggerla.
Era amore puro quello che aveva per lei e non aveva
desiderio a nulla se non a renderla felice. Emilia era il vero angelo e la vera
santa che Ophelia avrebbe dovuto essere. Almeno Ophelia la vedeva così.
Emilia l’amava incondizionatamente e voleva che lei stesse
bene, sapeva che sarebbe stata devastata dalla sua morte e sapeva meglio di
tutti come avrebbe pianto ogni singolo giorno che non potevano morire insieme.
Era onestamente felice ad averla con sé
-Va bene
-Non va bene
-Lia, va bene…ho te ora
Emilia la strinse- mi spiace io…vorrei poter fare di più
-Va bene, fai già il possibile standomi accanto -le assicurò
Ophelia
Erano sole al mondo dopotutto perché nessuno aveva a cuore
ciò che loro provavano. Come potevano quegli idioti dire che amavano Emilia se
non provavano a bloccarla dal peggiorare mentalmente e la mollavano con Ophelia
quasi ventiquattro ore su ventiquattro?
Per ora Ophelia voleva tenere Emilia solo per sé
Sapeva che per quel mondo solo Emilia aveva amore vero per
lei e le andava bene di essere una delle tre persone che davvero amavano
Emilia, era l’unica che per ora era lì però.
Sapeva benissimo che se voleva Emilia in vita dopo la
propria morte doveva richiedere l’aiuto di qualcuno al di fuori
dell’arciducato, l’unico uomo che era apertamente ostile con lei e la trattava
come una piaga divina più che sacra santa. Cole Edward Dragonia la odiava a
istinto e quando lei aveva chiesto perché da piccola lui aveva ammesso che
sentiva che lei era priva di cuore e che avrebbe ferito la sua famiglia. Era
ironico ma aveva ragione. L’altra persona era Lilian Serenity Dragonia, la
sorella di Cole e chi avrebbe preso in futuro il ruolo di migliore amica di
Emilia. Le due ragazze si odiavano a vicenda in quanto Lilian e lei avrebbero
litigato per quel ruolo…
Era però ironico che loro due, che lei odiava, erano gli
unici che davvero amavano Emilia in futuro…
Per ora però…Emilia non aveva nessuno oltre lei
-Lia
-Uhm?
-Sei felice con me? -chiese Ophelia
Emilia le sorrise- Ophelia è la mia priorità, sono felice se
lo sei
Ophelia sorrise stringendola. Sapeva benissimo che Emilia
aveva bisogno di qualcuno che potesse curarla ma per ora voleva essere egoista
e tenerla solo per sé…sedici anni aveva da vivere e di quelli solo dodici
sarebbero stati con Emilia, non voleva condividerla per ora…
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