1-Rosa Nera
Ne poggiò un'altra, quanto erano ormai? Mille? Duemila? Le
lapidi, le rose nere...le sue vittime. Era stato un susseguirsi di orrende
morti, di rose poggiate e di un cuore che continuava ostinatamente a battere e
a dirgli che non sarebbe morto ancora, che doveva continuare. Aveva ucciso per
vendetta, ma per uccidere per vendetta aveva fatto vittime innocenti e di
questo non poteva darsi pace. Era un uomo definito gentile e molto innamorato,
era vero, amava davvero molto la moglie, ma quando lei morì a causa di un
medico corrotto, il suo essere così gentile divenne malefico e desideroso di
vendetta, sapeva bene che non avrebbe retto a lungo, che aveva poco tempo,
nonostante i suoi 65 anni, era ancora in grado di muoversi dal vecchio ladro
che era stato, riusciva a carpire ancora le informazioni che voleva. Iniziò da
un ladro d'appartamenti, dove fare pratica, lo uccise senza pietà, sperimentò
su ogni vittima una morte diversa e unica, voleva creare la morte perfetta,
dolorosa e irripetibile, voleva uccidere quel mostro che gli aveva rubato il
suo unico e vero amore, ma la cosa gli era sfuggita di mano, la paura, la sete
di sangue, aveva cominciato a volere la morte di gente che non aveva nemmeno
conosciuto sua moglie, alla fine le vittime erano così tante che ne aveva perso
il conto, era impazzito, di notte era matto e di giorno sano. Uccideva la notte
e di giorno aveva solo vaghi ricordi, dannatamente dettagliati, si cosa aveva
fatto e come. Fu allora che cominciò a lasciare delle rose sulle tombe delle
sue vittime, voleva smettere ma più cercava di bloccare la voglia omicida più
quella cresceva. Alla fine si arrese a essa e per scusarsi continuava a
lasciare quelle rose nere alle sue vittime. Venne chiamato "Il killer
della Rosa Nera"
Avrebbe voluto confessare i suoi crimini, ormai non aveva
più la voglia di continuare a vivere, ma non aveva ancora ucciso il
responsabile della morte della moglie, lui sarebbe stato l'unica sua vittima a
non creargli rammarico. Era davvero stanco, voleva sul serio smettere, ma non
poteva, il mostro che aveva dentro gli vietava di farlo. Una notte riuscì nel
suo intento uccise l'uomo che tanto odiava, ma questo non lo fece stare meglio.
Il sangue, le urla, era così stanco di tutto. Cominciò a lasciare tracce, a
farsi trovare, a farsi mettere alle strette. E in una sera con la luna piena,
mentre diluviava finalmente tutto finì. Un tetto, un giovane agente e un
proiettile al cuore. Venne colpito al cuore e cadde dal tetto dell'edificio, ma
sorrideva, aveva finalmente la possibilità di sparire, non sperava di rivedere
la sua amata ma sapete che era finita gli diede speranza. Era a terra, sul filo
del rasoio, quando la vide. Bella come un angelo, l'aspettava da tempo ed ora
erano insieme. Una lacrima solcò il viso del killer e se ne andò sorridendo.
Finché tutto tornò
Nero...
Bentornato, come stai? Non ti aspettavi una storia così
vero? Mi spiace, ma ti avevo avvisato che non erano tutte belle. Guarda ora c'è
una bella rosa bianca. Quella storia è molto diversa sai? Vuoi vederla?
Avanti...io aspetterò il tuo ritorno...a presto piccolo bocciolo...
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