2- Rosa Bianca
Le aveva sempre regalato una rosa scolpita. Era l'unico
figlio dell'artigiano di corte, aveva imparato il lavoro del padre e aveva
raggiunto fin da tenera età un'abilità tale da renderlo molto famoso. La prima
opera che aveva creato era una rosa bianca che aveva poggiato davanti alla
statua della dea degli amori, la rosa era poi stata presa dalla principessina
che, guardando il tenero fiore eterno, non aveva resistito alla tentazione di
prenderlo. Il giovane si era invaghito della fanciulla e giorno dopo giorno
lasciava una rosa bianca alla statua e la osservava prenderla rapita, ben
presto anche la principessa cominciò a lasciare un regalo per l'ammiratore, un
sacchetto di biscotti a forma di cuore. Era il loro segreto, erano cresciuti
con un amore corrisposto, ma che solo uno dei due sapeva chi era l'altra, lei
infatti non aveva mai visto il giovane ma aveva cominciato a intuire chi fosse
una volta che lo vide a palazzo mentre lavorava a un'opera per il re. Fu allora
che il suo cuore perso di colpo ogni controllo. Il giovane era di una bellezza
unica, aveva capelli corvini, occhi color ambra, pelle abbronzata e un fisico
muscoloso, lei era invece pallida, con lunghi capelli di un nero intenso e dei
meravigliosi occhi celesti. Si scrutavano da lontano, scambiandosi uno sguardo
fugace, un sorriso abbozzato, un saluto accennato e nascosto agli occhi meno
attenti. Lui però non voleva né pretendeva di più, era un amore impossibile,
lei era una lady reale, lui un semplice artigiano, lei era nobile, una dea, lui
un semplice mortale figlio di un artigiano, ma era fiero di suo padre e non
sognava che quel lavoro. Lei invece sognava il giovane, voleva e desiderava che
lui fosse suo per sempre, ma sapeva che il giovane non avrebbe mai confessato
il suo amore. Al suo diciassettesimo compleanno, aveva così tante rose che ne
aveva creato un giardino, nascosto e conosciuto solo dal padre, dove si
occupava di tutte con cura e amore, benché fosse semplice pietra scolpita, le
trattava con la stessa dolcezza che avrebbe dedicato a delle vere rose. La
madre di lei era una donna molto aperta, il padre, benché severo e rigido, era
disposto a farle sposare chiunque lei avesse scelto.
-"Padre!"
Disse lei un giorno
-"Padre organizzate una gara e datemi in sposa al
vincitore"
Aveva deciso lei, e il padre, buono e permissivo con la sua
unica figlia, decise di accordare a lei questo desiderio. Quella sera stessa
mando un invito a tutti i pretendenti a trovare "la rosa più bella del
mondo, eterna, pura e forte, forgiata d'amore e talento" come detto dalla
figlia. Nel frattempo però lei decise di incontrare il suo cavaliere e di
parlargli, così decise di bloccarlo e parlargli.
-"Ti prego aspetta"
Lui si fermò a guardarla per poi inchinarsi- mia principessa
-"Perché fuggi da me?"
Lui prendendo fiato comincio a cantare, con voce intonata e
rammaricata, era chiaro che non voleva essere visto da lei.
-"Quando io, guardo te
So che ti meriti
Ben più di me
E anche se non è
Quello che vuoi
Lo so benissimo
Non ci sarà mai più un noi
Adesso la mia rabbia
Mi fa sentire in gabbia
Ero certo che tu fossi
Quella giusta per me
Ma per me non c'è futuro
Accanto a te
Per il tuo bene me ne devo andare
Io non lo vorrei
Però non si può
Siamo universi forse troppo diversi
E lo so da troppo tempo
Che tu vali di più
È questa la realtà e lo sai anche tu
Lo sappiamo entrambi
Devo lasciarti
Deve finire qui
Non sei tu
Sono io
Non è questo il posto mio
Non nasconderlo non nasconderlo
Non faccio per te"
Guardava la rosa e poi la sua amata
-"Quando sei
Accanto a me
Sentirmi alla tua altezza
È impossibile
È una storia che
Non va già più
Devo lasciarti
Se non voglio trascinarti più giù"
Lei si avvicinò premendo una mano al petto
-"Non è una tua idea
Io non ci credo
Non ti capisco più
Dimmi che non sei stato tu
Mi sembra assurdo
Quello che dici
Quello che gli altri credono
È sbagliato non crederci più"
Lui si allontanò evitando di guardarla
-"Lo so che non vuoi"
-"Noooo"
-"Però non si può"
-"Perché non si può?"
-"Siamo universi forse troppo diversi"
-"Non lo devi fare"
-"E lo so da troppo tempo che tu vali di più"
-"Noooo"
-"È questa la realtà e lo sai anche tu
Non c'è ragione"
-"C'è una ragione"
-"Per stare ancora qui"
-"Una ragione c'è"
-"Non sei tu sono io
Non è questo il posto mio
Lo pensano tutti e lo penso anch'io
Non faccio per te"
Lei lo guardò, stava soffrendo per un amore che non aveva
ancora mai nemmeno avuto modo di parlarle davvero
-"Non sai che male fa
Noi siamo destinati
È la verità
Guarda la foto
Io lo so che sei perfetto per me
Per me
Non potrei lasciarti mai
Lo sai lo sai"
Prese la mano del giovane e lo guardò negli occhi, lui
sorrise tristemente
-"È troppo tardi ora mai"
Si allontanò alzando la voce
-"Devo lasciarti
Non c'è ragione per stare insieme
Ancora qui"
-"Una ragione c'è"
Rispose lei disperata
-"Non sei tu sono io
Non è questo il posto mio"
-"Questo è il posto tuo"
Insieme, si ripeterono le stesse parole
-"Non nasconderlo
Sai che è così
Io non sarò mai
Giusto per te
Giusto per te
Io non sarò mai
Giusto per te"
Lui se ne andò lasciando cadere la rosa che lei si affrettò
a raccogliere.
-"Domani, quando il sole sarà al centro del cielo, la
sfida inizierà, ti prego partecipa"
Lui non rispose e se ne andò lasciandola li sola a pregare
la dea che li aveva uniti di farli restare insieme.
Il giorno dopo, ragazzo dopo ragazzo dono dopo dono, lei
rifiutava tutti, sperando ancora nel giovane artigiano.
-"Beh figlia mia era l'ultima rosa, devi decidere"
Lei guardò le rose, erano tutte così banali, vere o finte
che fossero erano così insignificanti al confronto delle rose che le regalava
il suo cavaliere.
-"Aspettate"
Disse il giovane entrando, aveva i tipici vestiti da
artigiano, con il grembiule da lavoro che lasciava scoperte le muscolose
braccia, braccia che non lasciarono sfuggire qualche segno di approvazione da
parte delle donne lì presenti.
-"Vostra maestà, permettetemi di partecipare"
Il re guardò la figlia che si era illuminata e acconsentì
con un cenno del capo. L'artigiano porse una rosa scolpita alla principessa,
una rosa perfetta, di un bianco puro che illuminò lo sguardo della fanciulla
-"Eccola" -esclamò prendendola con delicatezza-
"una rosa meravigliosa, la più bella del mondo, eterna poiché immortale,
dura e forte poiché di pietra, pura poiché la pietra che avete usato è la più
pura al mondo, forgiata dall'amore del mio cavaliere e dal suo talento dello
scolpire...è lui padre il vincitore"
La principessa si avvicinò al giovane e...
Bianco.
Ben tornato al giardino delle rose, come è stata la storia
dei due? Cosa? Volevi sapere la fine? Oh ma che curioso che sei...beh te lo già
detto no? La rosa ti fa vedere solo uno spiraglio di ciò che è successo, i due
potrebbero aver realizzato il loro sogno e essersi sposati, oppure un nobile
geloso li potrebbe aver separati e uccisi...scusa scusa, questa è una storia
romantica dici? Vuoi un finale felice? Beh perché no? La rosa non ci dirà mai
cos'è successo, come vedi splende di un bianco perla così acceso che acceca,
secondo te, una tale purezza, potrebbe essere quella di un finale negativo?
Cosa? Il mio modo di parlare è cambiato? Può essere, come no, infondo qui il
tempo scorre in maniera diversa, potrei non essere la stessa guardiana di
prima, o forse no, chissà...ora la prossima rosa...oh guarda, è quella Rosso
sangue...chissà che cosa ci narrerà, su forza, vai...io ti aspetterò al tuo
risveglio, vedi? Le rose ora sono tutte bianche, prima erano nere, e appena
tornerai saranno rosse. Ora vai, buon viaggio mio caro amico...ci rivedremo al
giardino del rose...
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