2 È una gentile Malefica mortale
Mal si sedette tranquilla alla mensa del campo, aspettavano
l'inizio della seconda prova, ne avrebbero affrontato almeno tre al giorno e il
gruppo più scarso si sarebbe sciolto e avrebbe avuto una ricollocazione e un
addestramento più ostile. Minos si era lanciato, quasi letteralmente, sui cibi
vegani e si stava riempendo un enorme piatto, Serpy si era preso un panino e
cinque bibite di cinque gusti diversi, Mal aveva preso solo un frappè alla
fragola e beveva quello con calma.
-Cinque bibite? -chiese Minos sedendosi con un vassoio
strapieno
-Bevono anche loro sai?- disse Serpy indicando i serpenti
che aveva per capelli- tu piuttosto, quanto cavolo mangi?! Cioè non si direbbe
che ingurgiti tutta quella robba!
Minos intanto si stava già ingozzando- sono un Minotauro!
-Non è una scusa!
-Beh Serpy, o si abbuffa di verdura o sbrana qualcuno, cosa
dici sia meglio?
-Mhm...la verdura credo
-Eh? Io avrei detto qualcuno, possibilmente qualcuno che odi
così te lo levi dalle scatole
-Si ma poi ti rimane sullo stomaco!
-Beh...tanto lo elimini
Minos si mise a ridere- che argomenti interessanti trattate
voi!
Mal rise e anche Serpy mentre i serpenti sibilavano.
-Io vado a fare il bis- disse Minos alzandosi
-Di già?! -esclamò Serpy guardandolo stupito- meglio che lo
blocco prima che si sbrani anche qualcuno
Mal li guardò dal loro posto, erano carini quei due. Lei si
era cambiata, ora aveva delle calze alte a righe nere e grigie, una minigonna
nera, degli stivali con il tacco e i lacci neri, una maglia grigia e un foulard
nero intorno al collo, aveva cambiato i vestiti ma i gioielli non li cambiava
mai, li indossava sempre.
-Hey piccola, mi aspettavi?
Mal guardò annoiata il ragazzo che si era avvicinato, era un
semplice famiglio, che cavolo voleva? O meglio chi lo aveva mandato
-Che vuoi?
Lui la prese con forza per un braccio
-Hey! Mollami!
Tutti si erano accorti del famiglio, dei e mostri compresi,
ma più si provava ad allontanarlo più lui respingeva tutti
-Mal!
Lei aveva adocchiato un coltello da carne "meglio di
niente" penso.
Mosse la mano. Il coltello si sollevò e la raggiunse
colpendo il famiglio al collo e facendolo cadere. Mal riprese a respirare, il
famiglio l'aveva stretto il collo. Aveva creato una specie di
barriera...chiunque l'avesse mandato gli aveva dato istruzioni ben precise
Il famiglio si rialzò- mi hai fatto male
Mal indietreggiò, le serviva un'arma. Sentiva delle voci di
sottofondo, qualcuno la chiamava. Mise una mano sulla spadina d'argento che
indossava come gioiello.
-Un'arma un po' misera non credi?
Gli occhi di Mal si colorarono di un leggerissimo rosso- mi
basta per un semplice famiglio
Un vento strano cominciò a soffiare intorno a lei, muovendo
i suoi vestiti e i suoi cappelli come se fosse circondata dal vento. Spostò la
mano libera verso il famiglio.
-Elimina ciò che mi ostacola
Dietro il famiglio si creò un varco nero da cui apparì una
spada che trapassò il famiglio, ma subito fu seguita da una terza e una quarta
e una settima. Mal lasciò la spadina, e il varco si chiuse. Il famiglio cadde a
terra, subito bloccato dal Minotauro e Ares che avrebbero subito indagato a
riguardo, Mal svenne per lo sforzo, subito presa al volo da Serpy. Minos guardò
il malissimo il famiglio.
-Ora sì che sbranerei qualcuno
Mal allungò una mano bloccandolo, era ancora incosciente
eppure aveva capito le sue intenzioni. Minos e Serpy, rinunciando a ammazzare
il famiglio, portarono Mal in infermeria.
-Mi ha fermato senza saperlo
-È una gentile, Malefica, mortale- i due si girarono verso
il dio della guerra Ares- se tu avessi colpito il famiglio avresti macchiato il
tuo onore
Mal dormiva tranquilla, ma la mano era vicina alla spadina,
come se fosse pronta a combattere anche da dormiente.
Ares tirò fuori la spada- vediamo se
La puntò contro Minos e subito una spada lo sfiorò alla
gola, Ares sorrise e rimise la lama a posto, la spada scomparve.
-È conscia di ciò che avviene intorno a lei pare
Minos e Serpy la guardavano, aveva le mani pronte a
stringere l'elsa.
-È una combattente- commentò il Minotauro- voi due tornate
all'arena, stiamo noi con lei
I due, a malincuore, si allontanarono.
-Allora...anche il prode Ares ha sentito che questa ragazza
è speciale?
Ares si sedette accanto a Mal- si l'ho vista combattere, ha
uno stile che conosco bene, l'aveva uno dei miei figli e ha anche la
sfrontatezza di Ares
-Non provare a prenderti lodi non tue Dio di Guerra, ha
l'intelligenza di Atena la fanciulla- disse Atena entrando
Mal aprì gli occhi e si alzò di soprassalto- dove sono Minos
e Serpy?
-All'arena perché? -rispose il Minotauro
Mal balzò giù dal letto, aveva ancora le scarpe addosso, e
si mise a correre verso l'arena, inseguita dai tre. Correndo prese al volo una
spada e uno scudo, si muoveva velocemente. Virò e con un balzo saltò sul muro
dell'arena. Gli dei erano entrati e videro cosa l'aveva allarmata, i suoi due
compagni erano messi alle strette da Cerbero e i morti di Ade. Mal di lanciò e
con lo scudo bloccò l'artigliata di cerbero.
-MAL!
Lei sorrise- occupatevi dei soldati, al cagnolino ci penso
io
I due annuirono e si lanciarono sui soldati di Ade.
Mal strinse la spada e spinse via la zampa- non osare mai
più toccarli
Cerbero con un balzo di diresse dai due, Mal fu più veloce
con la spada e lo scudo lo fece ribaltare e sbattere contro il muro. Cerbero
allora, dopo essersi dimenticato dei due, cominciò a ringhiare con le sue tre
teste. Mal teneva gli occhi più che sul suo avversario sui suoi compagni di
squadra, tanto che il povero Cerbero, povero si fa per dire, cominciò a
richiedere attenzione da Mal, la quale, sbuffando, lo guardò annoiata.
-Sai vero che sei un cagnolino monello?
Le tre teste di Cerbero si guardarono, ma diceva sul serio?
Il mostro a tre teste l'attacco, ma ogni attacco che le lanciava veniva parato
o deviato con maestria. Cerbero allora l'attacco con le tre teste, le due
laterali vennero bloccate dalla spada e lo scudo ma quella di mezzo riuscì a
morderla alla spalla.
-Mal!
Il sangue cominciò a colare dalla ferita. Il mostruoso cane
indietreggiò, non doveva ferirla così facilmente.
Mal si mise a ridere- oh...davvero interessante- aveva gli
occhi di un forte rosso sangue. Lasciò che il sangue colasse sulla sua lama ma
invece di toccare il suolo quello si fermava sulla spada finché la lama non ne
era stata ricoperta, anche lo scudo era strano, apparve l'incisione di una
testa di leone. Il sangue smise di uscire e la ferita si rimarginò.
-Non dovresti ferirmi...ogni ferita mi fortifica
Era più veloce di prima e con un colpo aveva già
scaraventato il mostro al muro dell'arena. I soldati risorti di Ade avevano
smesso di attaccare Serpy e Minos e come tutti fissavano la ragazza e il cane a
tre teste.
-Zeus, quello è lo scudo di Ercole! Ma era sparito con uno
dei suoi discendenti! -disse Atena dagli occhi azzurri
-E quella spada era dei figli del sangue, coloro che entrano
e escono dal mondo dei morti a loro piacere! -la riconobbe Ade
-Sommo Zeus ci dica chi sono i genitori di quella mortale!
-chiese Ares
Zeus non rispose. Ma indicò la ragazza che combatteva con
coraggio- guardatela, quella fanciulla combatte con coraggio, il suo valore non
cambierà se voi conoscete oppure no l'identità dei suoi genitori.
Mal mise ko il gigantesco cane. Si girò- Attenti!
I morti di Ares provarono a attaccare Minos e Serpy che
senza nemmeno girarsi a guardare i morti li infilzarono e si diressero verso
Mal, mentre gli altri soldati se la filavano.
-Sei stata mitica! -disse Minos sorridendo
-La spalla? -chiese invece Serpy avvicinandosi
-Un piccolo taglio, Nulla di grave- minimizzò lei
-Un taglietto che ha perso abbastanza sangue da uccidere
qualcuno- rispose lui
-Oh non è grave
-Niente storie andiamo in infermeria- impose lui deciso
-No- Mal indietreggiò- non ci torno là
Serpy e Minos si guardarono per poi sorridere con aria
complice e iniziare a inseguirla- vieni qui!
Mal prese la ricorsa e scavalcò con un salto il muro
dell'arena, inseguita dai due.
-Achille dal piè veloce- commento Venere- Zeus chi sono i
suoi?
-Non importa dei immortali, lo scoprirete, prima o poi-
rispose il sommo Zeus osservando la giovane, era così tanto fragile e forte
allo stesso tempo e un così ingrato compito l'attendeva...
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