WitchandAngel : Capitolo 1 Nessuno è nessuno

Capitolo 1 Nessuno è nessuno

1 Nessuno è nessuno
"Che ci faccio io qui?"
Era questa la domanda che frullava nella testa della ragazza. Aveva 17 anni, cappelli corti color viola, occhi di un grigio bluastro molto inteso, indossava dei pantaloni in pelle nera, una canottiera sui toni del viola, una giacca di pelle nera, stivali in pelle con il tacco a spillo, orecchini pendenti in stile egizio, anello alla mano destra a forma di scudo, braccialetti borchiati, cerchi e catene con ciondoli ai polsi, 3 collane, tutte d'argento, una a forma di serpente che si mordeva la coda, una a forma di spada e l'ultima a forma di cuore spezzato, dava nell'occhio, era una ragazza provocante, sia di carattere che di fisico, attirava gli sguardi dei ragazzi che la volevano e desideravano, ma il suo carattere e la sua astuzia li teneva a bada facilmente. Aveva le cuffie nelle orecchie e fingeva di ascoltare musica, osservava le persone scendere dal bus, dopo poco erano rimasti solamente lei e l'autista, si tolse le cuffie e le mise nella valigia
-Non scende signorina? -chiese l'autista
-Devo andare a MitolgicHighCamp sa dov'è?
-Si accomodi, ci vorrà un po'
Era un famiglio, era chiaro. Il Camp a cui doveva andare era il campo per i figli degli dei e delle creature mitologiche, dove loro venivano addestrati dagli eroi a controllare i propri poteri, oltre ovviamente a stare con i loro genitori. Era una bella rottura a suo parere perché sapeva fin troppo bene cosa sarebbe successo se si fosse scoperto chi erano i suoi genitori, per fortuna non era necessario dirlo, anche se lo fosse stato non avrebbe detto chi erano e il problema si sarebbe risolto.
-Cosa porta una così carina ragazza in quel brutto posto?
-Costrizione da parte dei miei, si fidi non mi piace l'idea di stare là, ma devo starci
-So bene cosa si prova signorina
La ragazza guardò la valigia che aveva, tutta la sua vita aveva un vero e proprio senso? Dover ubbidire a regole non sue...che cosa avrebbe fatto?
-Siamo quasi arrivati signorina
-Bene...
Prese la valigia e si preparò a scendere. L'autobus si fermò
-Arrivederla signorina
Scese velocemente e guardò il mezzo allontanarsi
-Hey!
Si girò, era un ragazzo dai capelli neri e occhi azzurri, indossava dei vestiti fin troppo da perfettino, ma per il resto era carino.
-Ciao
-Sono Art, figlio di Atena, posso sapere il tuo nome?
-Nuovo modo per attaccare bottone? -chiese lei sorridendo- io sono Mal
-Non ci stavo provando! -protestò lui arrossendo
-Allora, Art, cosa vuoi da me?
-Mi occupo di controllare chi entra e dare il benvenuto
-Che noia, beh ora devo andare, ciao ciao
-Aspett...dove è andata?
-Per fortuna sono veloce- disse Mal a bassa voce guardando da lontano Art grattarsi la testa confuso. Senza rendersene conto andò a sbattere contro qualcosa di grosso, molto grosso, e decisamente poco amichevole...un Minotauro
-Sta attenta Mortale! Io sono Minos! Figlio del Minotauro!
-Io sono Mal- diss e lei con calma sistemandosi i vestiti- non ti si addice quel tono sai?
-Tu piccola- un brivido attraverso il corpo muscoloso di Minos, gli occhi della ragazza erano strani, molto taglienti e sembrava emanare pericolo da ogni poro, nonostante non sembrasse in apparenza pericolosa. Si zittì, mentre i fratelli osservavano la scena ridendo, era il più debole tra i figli del Minotauro, questo lo sapeva bene. La ragazza gli sorrise e quando gli passò accanto disse
-Vedo che sai riconoscere ciò che è troppo per te, questo può anche sembrare da debole, ma finché ti tiene in vita, non c'è niente di più forte.
Minos la guardò, forte? Lo era davvero?
-Ci vedremo molto presto Minos, figlio del Minotauro- lo salutò Mal con la mano. Le sarebbe tornato utile...molto utile.
Le valigie vennero prese da un paio di famigli e portate nelle varie camere.
Mal si sentiva osservata, in lontananza vide un ragazzo, dallo stile da "mi credo figo" con degli occhiali da sole e al posto dei capelli dei serpenti, probabilmente era il figlio di Medusa, pensò lei. Si sedette da sola su uno degli spalti dell'arena, erano passate un paio di ore dal suo arrivo ma le erano parse solo pochi minuti.
-Benvenuti giovani Figli e Figlie di dei, mostri e eroi mortali- disse il vocione di Zeus- ora parte il vostro viaggio in questo mondo, per facilitarvi le cose formeremo dei gruppi
I nomi venivano elencati in gruppi di tre, c'era chi ne era felice chi se ne lamentava e chi non se ne fregava nulla. Mal sapeva con chi sarebbe finita, se lo sentiva.
-E per ultimi: Serpeus, figlio di Medusa- il ragazzo che la fissava prima fece un passo in avanti spavaldo- Minos, figlio del Minotauro- il Minotauro di prima si mise accanto a Serpeus- e infine, come leader del gruppo, Malefica, figlia di....non può essere...
Mal si mise tra i due, incurante degli sguardi che le lanciavano gli altri
-Beh...che i vostri gruppi facciano del vostro meglio per vincere le gare e le sfide...buona fortuna...
-La prima prova sarà nel labirinto del Minotauro. Dovrete affrontarlo e sconfiggerlo oppure uscire senza essere trovati- disse la voce autoritaria di Ares- ovviamente i figli del Minotauro non possono partecipare. Scegliete uno di voi e andate.
-Chiamatemi Serpy, è un piacere conoscervi
-Mal, piacere mio
-Minos, come facciamo con la sfida? Io sono escluso
Mal ci pensò un secondo- andrò io, i figli di Medusa hanno problemi se non vedono giusto?
-Esatto, ma c'è la farai?
-Al buio mi oriento abbastanza bene, sono anche veloce quindi nessun problema, se mi trova ho anche qualche possibilità di evitare di farmi prendere.
-Sicura? Papà è, come dire, poco calmo.
-Proprio su quello conto
Mal si diresse verso il labirinto, aveva preso due spada gemelle. Doveva aspettare il via e l'avrebbero fatta cadere a caso nel labirinto. Avrebbero valutato tutto ciò che avrebbero fatto, dal salvare un compagno allo scappare. Era l'ultima a doverlo affrontare, le altre squadre stavano perdendo sul combattimento, sceglievano tutte di scappare e evitare di aiutare i superstiti.
-Via!
Mal cadde nel labirinto e il buio l'accecò, strinse la presa sulle spade e aspettò che il buio l'accogliesse. Appena cominciò a vedere qualcosa capì dov'era, mise le spade nelle custodie e si mosse a passo veloce ma silenziosa come un felino. Vedeva bene al buio, aveva una specie di visore notturno incorporato, il suo senso dell'orientamento era anche ottimo. Sentì un urlo mostruoso ma non accelerò il passo, non doveva temere il mostro. Senti delle urla di una donna invocare aiuto, erano famigli, se morivano rinascevano...strinse i pugni e corse in direzione delle urla.
-Ma è matta? Sta andando dal Minotauro! -esclamò Minos
-Avrà un piano...spero-rispose Serpy
-La vostra leader è matta!- esclamò un ragazzo dai capelli Neri e occhi gialli
-Sta zitto Alex! Figlio di Ares e nemmeno hai provato ad affrontarlo il mostro!- replicò Serpy
Intanto mentre i due litigavano Mal si muoveva velocemente per i corridoi
-Sembra sapere dove va-commentò Minos, intanto Serpy aveva quasi pietrificato Alex, ma due famigli avevano bloccato i due e divisi- spero tanto che batta tuo padre, così vinciamo
Mal arrivò vicino al corridoio del Minotauro, sentiva le urla nelle orecchie. Entrò senza prendere le lame. Prese fiato e fischiò. Il Minotauro lasciò stare i famigli che inseguiva- sei la prima che viene da me e non scappa
-Sono un tipo piuttosto strano, me l'hanno detto
Il Minotauro si alzò diritto, aveva un corpo muscoloso da uomo e una testa da toro, le corna rilucevano nella poca luce, al naso aveva un cerchio d'oro. Si diresse a passo sicuro verso Mal- sarà facile prenderti
Mal sorrise in un secondo era dietro di lui- no sarà facile per me batterti- lo colpì con un calcio e lo fece volare lontano
-Cavolo che botta!- esclamò Serpy
-Ha sfasciato il muro!- rise Minos
Il Minotauro si rialzò, pulendosi dai detriti- bel calcio...sei forte
-Io? Per nulla...sei tu che sei debole
-Cosa?
-Debole e sordo? Che padre patetico sei per il mio povero amico Minos
Il Minotauro sbuffò fumo, come un toro che si preparava a caricare, la guardava male, anche se aveva capito che lo stava solo provocando- lascia stare il minore dei miei figli!
-Oh, Minos è il tuo piccolino? Chissà forse fatto fuori te giocherò anche con lui
-TU! -un urlo mostruoso riecheggiò per le mura e il Minotauro caricò. Mal si mise a correre, era veloce, molto più veloce di lui
-Sei Lento! -rideva si stava divertendo
-È matta! L'ha provocato! -rideva Minos
-Abbiamo una leader fuori di testa Minos- rispose ridendo Serpy- ma la cosa mi piace
-Ha fegato la mortale- commentò Ares- devo ammetterlo più fegato dei figli miei che sono scappati
Mal intanto continuava a provocare il Minotauro finché arrivata in una grande sala invertì la corsa e gli andò incontro, tirò fuori le spade e lo scavalcò con un salto facendolo battere contro il muro.
-Devi essere molto disgustato dei muri, li stai abbattendo tutti, sai saresti un'ottima Palla demolitrice
Il Minotauro si rialzò e vide dove erano, la sala in cui Teseo l'aveva sconfitto, l'unico ad avercela fatta e per questo fu proclamato eroe- tu come conoscevi questa sala?
-Me ne ha parlato un mio parente, ho pensato che sarebbe stata ideale per batterti- mosse le lame
Il Minotauro rivide in lei l'eroe Teseo, anche lui muoveva le spade così, ma lei sembrava più coraggiosa e impavida di lui. Un attacco rapido lo prese di sorpresa. Il combattimento sembrava lo stesso, ogni attacco era simile o uguale a quello di secoli prima fatto contro Teseo, era solo più forte e rapida di lui.
-Sta riutilizzando le mosse del prode Teseo- osservò Atena- come le conosce così alla perfezione?
-Non c'è da stupirsene visto chi sono i suoi genitori-commentò Zeus che non voleva ancora rivelare chi erano costoro-Ha vinto
Il Minotauro era a terra sfinito mentre Mal era in piedi con aria fiera- ho vinto Minotauro
-È stato...un bel...combattimento...figlia...figlia...
-Sappi solo questo...hai conosciuto un mio avo...e hai anche conosciuto una mia ava...solo che loro non ti stavano molto simpatici- disse sorridendo- spero di esserti simpatica almeno un po'- gli porse, senza timore una mano, rimettendo le lame a posto
Il Minotauro rise accettando l'invito ad alzarsi- come Teseo...non mi hai ucciso ma mi hai solo battuto
-Io non uccido, non ho questa indole...sarebbe da cattivi farlo, io sono solo "Malefica"
Mal tirato su il Minotauro si allontanò- ciao ciao- e sparì per i corridoi
-Dove è andata?- chiesero in coro tutti
-Chi? -chiese Mal sedendosi con calma accanto al suo gruppo
-Oh ciao Mal...stavamo cercando te...MAL!- Minos la sollevò di peso
-Minos mettila giù- gli ordinò il Minotauro, uscito anche lui dal labirinto, il giovane Minos la posò subito, era molto diverso dal padre, Minos aveva il corpo di un uomo molto muscoloso, la testa di toro, i capelli tirati all'insù, due corna di un color panna, tatuaggi ovunque sulle braccia, indossava solo dei jeans, le scarpe da tennis, una cintura di pelle, i pantaloni erano a vita bassa lasciando intravedere il filo delle mutande, un foulard nero ed era senza maglietta, aveva un fisico scolpito e perfetto di un color grigio chiaro. Il padre era più "mostruoso" dell'umano aveva solo le mani, aveva un pelo ispido bluastro, corna affilate nere con sfumature rosse e indossava un paio di pantaloni, lasciando così vedere gli zoccoli che aveva come piedi. Erano totalmente diversi, considerò Mal guardandoli parlare.
-Tutto bene?
Serpy si era seduto accanto a lei
-Stavo pensando a come è fortunato Minos ad avere un padre
-Beh calcola che è un mostro
-Beh è pur sempre suo padre però
-Già ma fidati quando mia madre si incavola è meglio starci alla larga, sono sicuro che anche suo padre è così.
Serpeus era un bellissimo ragazzo, il tipico 17enne, alto, muscoloso, la pelle era leggermente abbronzata, indossava dei jeans scuri, delle scarpe da tennis scure, una felpa senza maniche di un verde scuro, dei guanti neri di pelle, il viso era molto bello, aveva un bel sorriso, avrebbe voluto vedere i suoi occhi, ma gli occhiali da sole scuri glielo impedivano, i suoi capelli erano fatti da serpenti, alcuni erano verdastri altri rossi, si muovevano poco e niente.
Mal gli sorrise- beh almeno voi i genitori li avete
Non sapevano che gli dei e i "mostri" li osservavano.
Minos li aveva raggiunti- in che senso "almeno"?
Mal si alzò e si stiracchiò, i due la guardavano seduti sul gradino, era una ragazza bellissima, c'era qualcosa in lei che emanava pericolo ma anche che li attraeva.
-Ho perso entrambi i miei genitori in guerra- lo disse senza problemi, senza esitazioni- su andiamo, abbiamo un'altra sfida tra poco
Serpy e Minos la bloccarono. Volevano dire qualcosa ma cosa dire a una che sembrava non importasse la perdita dei propri cari?
-Nessuno è nessuno- disse lei- io non potevo salvarli né avrei dovuto, ognuno segue la sua strada, una strada scelta dalle nostre scelte. Nessuno può fermarci e impedirci di farlo. Loro hanno fatto una scelta, così come io ho fatto la mia prendendo questa strada, sono morti facendo ciò che ritenevano giusto, così come molti prima di loro, e io nonostante fossi la loro unica figlia, non avevo il diritto di chiedergli di non farlo. Su andiamo, dobbiamo vincere anche le prossime gare no?

Mal sorrise e si incamminò seguita dai due. Nella testa dei due girava una sola cosa, oltre all'idea che Mal fosse molto carina, che la dovevano proteggere, i genitori erano stati dei mortali, quindi anche lei poteva morire, e questo, benché i due la conoscessero da poche ore, non potevano accettarlo. Dall'alto anche gli dei e i mostri cominciavano a chiedersi e a decidere alcune cose, solo Zeus sembrava impassibile a tutto.

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